Basilica di Santa Pudenziana al Viminale (Roma)

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Basilica di Santa Pudenziana al Viminale
Santa Pudenziana (Rome).jpg
Roma, Basilica di Santa Pudenziana al Viminale
Stato bandiera Italia
Regione bandiera Lazio
Regione ecclesiastica
Regione ecclesiastica Lazio
Provincia Roma
Comune Stemma Roma
Diocesi Roma
Vicariatus Urbis
Religione Cattolica
Indirizzo Via Urbana, 160
00184 Roma (RM)
Telefono +39 06 4814622;
+39 06 4817292
Posta elettronica gianfranco_basti@yahoo.it
Sito web Sito ufficiale
Proprietà Fondo Edifici di Culto (Stato Italiano)
Oggetto tipo Chiesa
Oggetto qualificazione basilicale
Dedicazione Santa Pudenziana di Roma
Fondatore papa Siricio
Data fondazione IV secolo, fine
Architetti Francesco da Volterra (rifacimento del XVI secolo)
Antonio Manno (rifacimento della facciata nel XIX secolo)
Stile architettonico paleocristiano, romanico, rinascimentale, barocco, neoclassico
Inizio della costruzione IV secolo
Completamento 1870-1871
Strutture preesistenti Domus romana con ampio impianto termale (Thermae Novathianae)
Pianta basilicale
Iscrizioni AD REQVIEM VITAE CVPIS, O TV QVOQVE VENIRE EN PETET, INGRESSVS FVERIS SI RITE REVERSVS, ADVOCAT IPSE QVIDEM VIA DVX ET JANITOR, IDEM GAVDIA PROMITTENS, ET CRIMINA QVAEQVE REMITTENS
Coordinate geografiche
41°53′55″N 12°29′44″E / 41.898611, 12.495556 Stemma Roma
Mappa di localizzazione New: Roma
Basilica di S. Pudenziana
Basilica di S. Pudenziana
Basilica di S. Pietro
Basilica di S. Pietro
Basilica di S. Giovanni in Laterano
Basilica di S. Giovanni in Laterano

La Basilica di Santa Pudenziana al Viminale è una chiesa di Roma, situata nel centro storico della città, nel rione Monti: è la chiesa nazionale dei filippini.

Storia

Origini e preesistenze

La basilica, tra le più antiche di Roma, come risulta da un'iscrizione funeraria del 384 d.C. che indica un certo Leopardo come "lector de Pudentiana", il che sta a significare che a quell'epoca questa chiesa era già in funzione. Le origini della chiesa sono legate al titulus Pudentis, ovvero la casa di Pudente, un membro della potente famiglia degli Acilii Glabriones, trasformata in luogo di culto cristiano, dove san Pietro, secondo la tradizione, soggiornò e battezzò le figlie del senatore, Prassede e Pudenziana, le quali furono martirizzate durante la persecuzione di Antonino Pio (86-161).

Gli scavi archeologici, effettuati nel XX secolo, hanno potuto accertare che il luogo di culto cristiano si è insediato sui resti di una casa romana convertita successivamente in un ampio impianto termale privato del II secolo d.C. da Novato e Timoteo, figli di Pudente, per questo detto Thermae Novathianae o Thimotinae: il primo ambiente a essere stato adibito a tale fine fu un'aula rettangolare corrispondente all'attuale Cappella Caetani; tale ambiente venne consacrato al culto cristiano da Pio I (140-155) e denominato Oratorio di San Pastore.

Dalla fondazione al Medioevo

Nel IV secolo, secondo il Liber Pontificalis, fu papa Siricio (384-399) a riconsacrare e dedicare l'oratorio a san Pietro, nel quale, secondo alcuni documenti, vi era un mosaico in cui compariva la figura dell'Apostolo come pastore tra due pecore. Durante questo periodo, i presbiteri Ilicio, Leopardo e Massimo avviarono la trasformazione vera e propria dell'edificio in basilica paleocristiana, intitolata a santa Pudenziana: fu costruito il catino absidale (poi decorato dal mosaico che ancora oggi si vede) e furono collocate dodici colonne di marmo bigio, di spoglio, per sorreggere le arcate laterali, che dividono la basilica in tre navate come caratteristico dell'architettura paleocristiana. Le murature dei pilastri di fondazione che penetrano nella struttura romana sottostante negli angoli nord-est e sud-est della navata forniscono elementi che accertano la datazione dei lavori di sostruzione all'epoca di papa Siricio.

Nei secoli successivi la basilica fu sottoposta a importanti lavori di restauro e ampliamento: da Adriano I (772-795), da Gregorio VII (1073-1085) e da Innocenzo III (1198-1216), in occasione del quale fu costruito il campanile romanico.

Nel 1130 la chiesa fu concessa ai Canonici Regolari di Santa Maria del Reno a Bologna, che vi stabilirono un monastero.

Dal Cinquecento a oggi

Papa Pio V (1566-1572) concesse il complesso ai domenicani di Santa Maria Maggiore, ma che non vi rimasero a lungo, poiché nel 1587 Sisto V (1585-1590) assegnò a sua volta la chiesa ai monaci della nuova congregazione cistercense riformata di San Bernardo, detti Foglianti.

Nel 1588 la basilica subì un generale rifacimento per volere del cardinale titolare Enrico Caetani (1550-1599), il quale ne affidò il progetto all'architetto Francesco da Volterra (1535-1594).

Altri interventi di ristrutturazione della chiesa si ebbero nel 1595 e nel 1711.

Dopo la Rivoluzione Francese e lo scioglimento dei Foglianti, l'edificio con l'annesso monastero fu ceduto alle Canonichesse regolari lateranensi.

Nel 1803 il cardinale Lorenzo Litta (1756-1820) fece rifare l'altare maggiore, trasferendovi le reliquie di santa Pudenziana.

Nel 1870-1871, il cardinale Lucien-Louis-Joseph-Napoléon Bonaparte (1828-1895) fece costruire da Antonio Manno la scalinata di accesso e modificare la facciata, distruggendo così i dipinti murali cinquecenteschi di Niccolò Circignani detto il Pomarancio (1530 ca. - 1597 ca.) che la decoravano, sostituendoli con quelli di Pietro Gagliardi (1809-1890): oggi purtroppo anche questi sono quasi scomparsi.

Tra il 1926 e il 1930, il monastero, già espropriato dal Governo Italiano nel 1873,[1] fu completamente demolito insieme ai due chiostri e sostituito con un grande edificio, sede dell'Istituto Nazionale di Statistica.

Ulteriori restauri furono effettuati nel 1928-1930 e nel 1960-1964.

A seguito della consistente presenza di filippini in Italia, negli anni Ottanta del secolo scorso la Conferenza Episcopale delle Filippine richiese l'uso di una chiesa a Roma e nel 1991 fu finalmente aperta a Santa Pudenziana una missio cum cura animarum.[2]

La basilica attualmente è luogo sussidiario di culto della parrocchia di Santi Vitale e Compagni Martiri in Fovea.

Titolo cardinalizio

La chiesa è sede del titolo cardinalizio di Santa Pudenziana istituito nel IV secolo: l'attuale titolare è il cardinale Thomas Aquino Manyo Maeda.

Descrizione

Esterno

Ambito romano, Fregio a motivi floreali e fitomorfi con San Pastore, Santa Pudenziana, Agnello di Dio, Santa Prassede e San Pudente entro clipei (1080 ca.), marmo

Facciata

La facciata, rifatta nel 1870-1871 da Antonio Manno, è suddivisa in due ordini: il superiore, sormontato da un timpano triangolare decorato da mensole, presenta due bifore poggiate su fascione decorato con teste di cherubini cinquecentesce; l'inferiore, è aperto da un portale, con incorniciatura riccamente intagliata con motivo a intreccio, incluso in un protiro con due colonne a scanalatura elicoidale che sorreggono una trabeazione decorata con un fregio marmoreo, eseguito intorno al 1080 e restaurato nel XIX secolo, raffigurante:

(LA) (IT)
« AD REQVIEM VITAE CVPIS, O TV QVOQVE VENIRE EN PETET, INGRESSVS FVERIS SI RITE REVERSVS, ADVOCAT IPSE QVIDEM VIA DVX ET JANITOR, IDEM GAVDIA PROMITTENS, ET CRIMINA QVAEQVE REMITTENS » « Oh tu che desideri venire al riposo della vita, ti sarà aperto l'ingresso se giustamente ritorni: ti chiama Colui che è via, guida e portinaio, lo stesso che promette le gioie e che rimette le colpe. »

Campanile

Sul fianco sinistro della chiesa s'innalza il campanile romanico quadrangolare è articolato in cinque ordini, ornato da loggette, trifore e dischi di marmi policromi; è stato restaurato tra il 1960 e il 1964.

Interno

L'interno della basilica si presenta a tre navate divise da colonne di spoglio in marmo bigio con capitelli a foglie di loto inglobate in pilastri di rinforzo: l'aula liturgica conserva nell'insieme le antiche forma paleocristiane con alcuni elementi rinascimentali. La navata centrale è coperta dalla volta a botte ed è scandita da sette arcate la cui muratura antica è stata rimessa a vista con il restauro del 1927. All'ingresso si nota immediatamente il forte dislivello esistente tra la sede stradale e il terreno su cui venne edificata, di gran lunga più basso.

Lato sinistro

Basilica di Santa Pudenziana al Viminale (interno)

Lungo il lato sinistro si notano di particolare interesse storico-artistico:

Oratorio Mariano

Dalla metà della navata sinistra si sale all'Oratorio Mariano. La piccola costruzione, a pianta quadrangolare, è situata alle spalle dell'abside della basilica; poggia le sue murature sui resti dell'ambulacro che anticamente circondava il lato occidentale delle terme. Il prospetto esterno è visibile da via Cesare Balbo. All'interno sono conservati i bolli doliari recuperati negli scavi e le pareti sono completamente decorate con dipinti murali, ad affresco, di ambito romano, eseguiti intorno al 1073 - 1085 ca., raffiguranti:

Completa la decorazione pittorica dell'ambiente un dipinto murale ubicato sulla parete a destra dell'altare raffigurante:

Presbiterio e abside

Maestranze romane, Gesù Cristo in trono tra gli apostoli, santa Pudenziana e santa Prassede (primo quarto del V secolo), mosaico

Sopra il presbiterio, rialzato di alcuni gradini, s'imposta la cupola realizzata da Francesco da Volterra e decorata con un dipinto murale raffigurante:

Sopra l'altare maggiore, di forme neoclassiche, sono collocati tre dipinti eseguiti a olio su tela nel 1803-1806 da Bernardino Nocchi, raffiguranti:

L'abside presenta una splendida decorazione musiva raffigurante:

Lato destro

Lungo il lato sinistro si notano di particolare interesse storico-artistico:

Controfacciata

Sulla controfacciata sono collocate due pregevoli dipinti raffiguranti:

Sacrestia

Nella navata destra, appena oltre la Cappella di San Bernardo, si accede alla sacrestia, nella cui volta è un dipinto murale raffigurante:

Note
  1. Legge 19 giugno 1873, n. 1402
  2. La basilica non è elencata come chiesa nazionale dalla Diocesi, poiché la comunità filippina, a differenza delle altre, non ha alcuna responsabilità nell'amministrazione e mantenimento della stessa.
  3. Scheda dell'opera nel Catalogo della Fondazione "Federico Zeri" . URL consultato il 01.10.2020
  4. Ibidem . URL consultato il 01.10.2020
  5. Ibidem . URL consultato il 01.10.2020
  6. Ibidem . URL consultato il 02.10.2020
  7. Ibidem . URL consultato il 02.10.2020
  8. Ibidem . URL consultato il 30.09.2020
  9. SIbidem . URL consultato il 02.10.2020
  10. La chiesa a partire dalla metà del XIX secolo venne dedicata a Santa Rita da Cascia.
  11. Scheda dell'opera nel Catalogo della Fondazione "Federico Zeri" . URL consultato il 02.10.2020
  12. Ibidem . URL consultato il 02.10.2020
  13. Ibidem . URL consultato il 02.10.2020
Bibliografia
  • Claudia Angelelli, La Basilica Titolare di S. Pudenziana: nuove ricerche, PIAC - Pontificio Istituto di Archeologia Cristiana, Roma, 2010, ISBN 9788885991514
  • Mario Antonucci, La Basilica di Santa Pudenziana, Rettoria Basilica di Santa Pudenziana, Roma, 2018
  • Filippo Coarelli, Roma, col. "Guide Archeologiche", Laterza, Bari, 1989, pp. 258-259, ISBN 9888842016993
  • Ferruccio Lombardi, Roma. Chiese conventi chiostri. Progetto per un inventario, 313-1925, Edil Stampa, Roma, 1993, p. 45
  • Claudio Rendina, Le Chiese di Roma. Storia e segreti, col. "Tradizioni italiane", Newton & Compton, Roma, 2017, pp. 318-319, ISBN 9788854188358
  • Touring Club Italiano (a cura di), Roma, col. "Guide Rosse", Touring, Milano, 2005, pp. 302-303, ISBN 9770390107016
Voci correlate
Collegamenti esterni
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Il contenuto di questa voce è stato firmato il giorno 10 maggio 2021 da Teresa Morettoni, esperta in museologia, archeologia e storia dell'arte.

Il firmatario ne garantisce la correttezza, la scientificità, l'equilibrio delle sue parti.