Beata Margherita Ebner

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Beata Margherita Ebner, O.P.
Monaca
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al secolo {{{alsecolo}}}
battezzata
Beata
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Titolo
Incarichi attuali
Età alla morte circa 60 anni
Nascita Donauworth Baviera
1291 ca.
Morte Medingen, 1351
20 giugno 1351
Sepoltura
Appartenenza
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Vestizione 1306
Professione religiosa [[]]
Ordinato diacono
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Creazione
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Incarichi ricoperti
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° vescovo di Roma
Elezione
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Fine del
pontificato
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(per causa incerta o sconosciuta)
Durata del
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Successore {{{successore}}}
Extra Anni di pontificato


Cardinali creazioni
Proclamazioni
Antipapi {{{antipapi}}}
Eventi

Iter verso la canonizzazione

Venerata da Chiesa cattolica
Venerabile il [[]]
Beatificazione 24 febbraio 1979, da Giovanni Paolo II
Canonizzazione 1584, da Gregorio XIII
Ricorrenza 18 giugno
Altre ricorrenze
Santuario principale
Attributi
Devozioni particolari {{{devozioni}}}
Patrona di
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Incoronazione
Investitura
Predecessore
Erede
Successore
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Nomi postumi
Altri titoli
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Coniuge

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Consorte

Consorte di

Figli
Religione {{{religione}}}
Firma [[File:{{{firma}}}|150x150px]]
Collegamenti esterni
Scheda su santiebeati.it
Invito all'ascolto
Firma autografa
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Tutti-i-santi.jpgNel Martirologio Romano, 18 giugno, n. 4:
« Nel monastero di Medingen nella Baviera, in Germania, beata Margherita Ebner, vergine dell'Ordine dei Predicatori, che, pur provata per Cristo da molteplici infermità, condusse una vita salutare per lei, mirabile agli occhi altrui e gradita a Dio, e molto scrisse sull'esperienza mistica. »
(Santo di venerazione particolare o locale)

Beata Margherita Ebner vergine (Donauworth Baviera, 1291 ca.; † Medingen, 1351, 20 giugno 1351) è stata una religiosa tedesca.

Vita

Nacque verso il 1291 a Donauwörth, sul Danubio, discendente dalla nobile famiglia Ebner. Dota­ta di ricche qualità d'animo, ma cagionevole di salute, fin da giovane si senti chiamata alla vita religiosa. A quindici anni circa, entrò nel fiorente monaste­ro delle Domenicane di Maria Medingen nella diocesi di Augusta, fondato nel 1246 dal conte Artmanno IV. La comunità era divisa in coriste e con­verse. Margherita divenne corista. Come tale, doveva saper leggere e scrivere.

La sua mirabile vita trascorse in un perfetto nascondimento, sebbene la sua virtù varcasse i confini del chiostro, tanto che subito dopo la sua morte fu onorata di culto pubblico e fervidamente invocata. La bellezza di quest'anima fu tutta interiore. Dalle relazioni di coscienza, che essa fece per obbedienza, e da altri suoi scritti, ci è dato conoscere quali tesori di grazia Dio avesse versato nella sua anima innocente. La Santa Umanità di Gesù fu il divino oggetto della sua costante e amorosa contemplazione ed essa ne rivisse i vari misteri nell'esercizio delle virtù, nell'olocausto ininterrotto di tutta se stessa, nelle sofferenze interne ed esterne, tutte accettate ed offerte per Cristo. Raggiunse la somma unione dell'anima con Lui nel 1347. Scrisse:

« Tutta la mia forza e tutto il mio potere, riposano esclusivamente nella sua dolcissima Umanità, nella sua vita di verità, e nella sua santa ed amara Passione. Tutto il mio desiderio di vivere e di morire non s'ispira ad altro. »

Morì il 20 giugno 1351 a Medingen, dove è sepolta.

Collegamenti esterni