Museo Santa Maria di Castello di Genova
Museo Santa Maria di Castello di Genova | |
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Ludovico Brea, Incoronazione di Maria Vergine detta Pala d'Ognissanti (1513), tempera su tavola | |
Categoria | Musei di Ordine religioso |
Stato | Italia |
Regione ecclesiastica | Regione ecclesiastica Liguria |
Regione | Liguria |
Provincia | Genova |
Comune | Genova |
Diocesi | Arcidiocesi di Genova |
Indirizzo | Salita di Santa Maria di Castello, 15 16123 Genova (GE) |
Telefono | +39 010 25495225; +39 010 2549511 |
Fax | +39 010 25495244 |
Posta elettronica | associazionesmc@libero.it |
Sito web | [1] |
Proprietà | Ordine dei Frati Predicatori |
Tipologia | arte sacra |
Contenuti | arredi sacri, dipinti, paramenti sacri, sculture, suppellettile liturgica, tessuti |
Servizi | accoglienza al pubblico, biblioteca, bookshop, sale per eventi e mostre temporanee, visite guidate |
Sede Museo | ex Convento dei Domenicani |
Fondatori | Gianvittorio Castelnovi |
Data di fondazione | 24 ottobre 1959 |
Il Museo Santa Maria di Castello di Genova, inaugurato il 24 ottobre 1959, fu allestito per volere di Gianvittorio Castelnovi nel complesso dell'ex Convento dei Domenicani - a sua volta sede dei vescovi fino al 1442 - con lo scopo di conservare, valorizzare e promuovere la conoscenza del patrimonio storico-artistico proveniente dalla Chiesa di Santa Maria di Castello e dai cenobi genovesi dell'Ordine dei Frati Predicatori.
Storia
Le prime due sale espositive furono realizzate da Gianvittorio Castelnovi ed inaugurate il 24 ottobre 1959 con l'obiettivo di rendere fruibili alcune delle più significative opere e suppellettile ecclesiastica, provenienti dalla chiesa e dal convento domenicano.
Nel gennaio 2001 sono state inaugurate altre dieci sale che raccolgono gli arredi e le diverse collezioni provenienti da Santa Maria di Castello, ma anche da altri conventi, in particolare quello di San Domenico di Genova, e dai monasteri femminili domenicani genovesi dei Santi Giacomo e Filippo, di Corpus Christi o San Silvestro e dello Spirito Santo, nonché di quello di Santa Caterina da Siena in Taggia.
Il nuovo allestimento del Museo persegue il duplice scopo di migliorare la conservazione dei materiali storico-artistici fino ad allora conservati nei depositi e di offrirli alla fruizione del pubblico. Inoltre, il percorso museale è concepito, seguendo il tono sobrio del convento, dando all'esposizione un ritmo proprio, capace di intrecciarsi con quello originario degli spazi conventuali tuttora abitati dalla comunità. Gli apparati espositivi progettati mettono a confronto le diverse tipologie dei manufatti allo scopo di farne risaltare le specificità.
Percorso espositivo ed opere
L'itinerario museale si sviluppa in dodici sale espositive, lungo il quale sono presentate opere e suppellettile liturgica, databili dal IX al XX secolo.
Sale I - IV
Nelle quattro sale sono conservate le opere e la suppellettile ecclesiastica, provenienti dal convento e dalla chiesa di Santa Maria di Castello, tra le quali spiccano:
- Lunetta con Due colombe affrontate (IX secolo), in pietra scolpita, proveniente dalla tomba di due coniugi.
- Madonna con Gesù Bambino (primo quarto del XIV secolo), dipinto trasportato su tela, attribuita al Maestro di Santa Maria di Castello.
- Madonna con Gesù Bambino (seconda metà del XIV secolo), tempera su tavola, di Barnaba da Modena.
- Statua della Madonna con Gesù Bambino (secondo quarto del XV secolo), in stucco modellato e policromato, attribuita a Domenico Gagini.
- Incoronazione di Maria Vergine (metà del XV secolo), bassorilievo ligneo con tracce di doratura, opera di scultore fiammingo.
- Madonna con Gesù Bambino in trono e due angeli (metà del XV secolo), tempera su tavola, di anonimo pittore ligure, forse identificabile con Bernardo Re o Francesco d'Oberto.[1]
- Incoronazione di Maria Vergine detta Pala d'Ognissanti o Paradiso (1513), tempera su tavola, di Ludovico Brea. Nel dipinto tra i numerosi personaggi sono probabilmente raffigurati Cosimo de' Medici con il nipote Lorenzo.[2]
- Polittico della Conversione di san Paolo apostolo (1514 - 1516 ca.), tempera su tavola, di Ludovico Brea e bottega.[3] Nel dipinto sono raffigurati:
- scomparto centrale: Conversione di san Paolo apostolo;
- scomparti laterali:
- a sinistra, San Vincenzo Ferrer; San Giovanni Battista;
- a destra, Santo Stefano; San Girolamo;
- predella: Lapidazione di santo Stefano, Compianto su Gesù Cristo morto; Predica di san Paolo apostolo.
- Incontro di san Domenico di Guzman con san Francesco d'Assisi (primo quarto del XVIII secolo), olio su tela, opera di un pittore della cerchia di Alessandro Magnasco.
- Statua dell'Immacolata Concezione (1720 - 1725 ca.), in legno policromo, di Anton Maria Maragliano.
Sale V - VII
In queste sale sono esposte le opere e la suppellettile ecclesiastica, provenienti da quattro monasteri femminili soppressi:
- Monastero dei Santi Giacomo e Filippo all’Acquasola (1268)
- Monastero di San Silvestro (1449)
- Monastero dello Spirito Santo (1612)
- Monastero di Santa Caterina di Taggia.
Di particolare interesse storico-artistico:
- San Filippo, san Giovanni Battista e san Giacomo (primo quarto del XVIII secolo), olio su tela, opera di un seguace di Perin del Vaga.
Sala VIII
La sala propone:
- ricostruzione di una cella monastica con gli arredi in uso presso le monache claustrali.
Sale IX - XII
Nel refettorio quattro sale raccolgono opere e preziosi materiali, fra cui spiccano per valore ed interesse culturale:
- Gesù Cristo crocifisso, detto Cristo Moro (inizio XIV secolo), in legno: opera molto legata alla storia spirituale e devozionale di Genova.
- Gesù Cristo crocifisso (fine XV secolo), tavola dipinta e sagomata, attribuita a Ludovico o ad Antonio Brea.[4]
- Ex voto (160 circa), dei quali vari risalenti al XVI secolo, che restituiscono una spontanea immagine della vita sociale e devozionale che circondava la chiesa.
- Collezione di icone russe (XIX e XX secolo), donata della principessa Kira Cherkassky di Rovasenda.
Galleria fotografica
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Note | |
Bibliografia | |
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Voci correlate | |
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Collegamenti esterni | |
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