Beato Domenico Spadafora

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Beato Domenico Spadafora, O.P.
Presbitero
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battezzato
Beato
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Titolo
Incarichi attuali
Età alla morte 71 anni
Nascita Randazzo
1450
Morte Monte Cerignone
21 dicembre 1521
Sepoltura
Appartenenza
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Professione religiosa [[]]
Ordinato diacono
Ordinazione presbiterale
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Incarichi ricoperti
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° vescovo di Roma
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Extra Anni di pontificato


Cardinali creazioni
Proclamazioni
Antipapi {{{antipapi}}}
Eventi

Iter verso la canonizzazione

Venerato da Chiesa cattolica
Venerabile il [[]]
Beatificazione 14 gennaio 1921, da Benedetto XV
Canonizzazione [[]]
Ricorrenza 21 dicembre
Altre ricorrenze
Santuario principale
Attributi
Devozioni particolari {{{devozioni}}}
Patrono di
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Incoronazione
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Coniuge

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Consorte

Consorte di

Figli
Religione {{{religione}}}
Firma [[File:{{{firma}}}|150x150px]]
Collegamenti esterni
Scheda su santiebeati.it
Invito all'ascolto
Firma autografa
[[File:{{{FirmaAutografa}}}|250px]]
Tutti-i-santi.jpgNel Martirologio Romano, 21 dicembre, n. 4:
« A Montecerignone nelle Marche, beato Domenico Spadafora, sacerdote dell'Ordine dei Predicatori, che si adoperò attivamente nel ministero della predicazione. »
(Santo di venerazione particolare o locale)

Beato Domenico Spadafora (Randazzo, 1450; † Monte Cerignone, 21 dicembre 1521) è stato un religioso e presbitero italiano, proclamato beato nel 1921 da papa Benedetto XV.

Biografia

Domenico Spadafora nacque a Randazzo in Sicilia nel 1450, figlio secondogenito del barone di Maletto della nobile famiglia Spadafora, oriunda di Costantinopoli, così chiamata perché aveva la dignità di portare la spada sguainata davanti all'imperatore. Rinunciò presto agli agi che gli provenivano da suo ceto. Vuole servire il Signore si fece domenicano, entrando nel convento di Santa Zita a Palermo, cenobio fondato da Pietro Geremia.

Era molto dotato negli studi tanto da essere inviato a completarli prima a Perugia, poi a Padova e Venezia dove nel 1478 diventa maestro di teologia conseguendo il grado di baccelliere. In questa veste tornò in patria, fu dapprima assegnato al convento di Messina, ma il Padre Generale dei domenicani si accorse subito delle sue doti di studioso, tanto da volerlo come collaboratore a Roma.

Nello stesso tempo gli abitanti di Monte Cerignone (Urbino), volevano valorizzare con una chiesa una cappelletta contenente una immagine miracolosa della Madonna, chiesero una guida ai Domenicani, che vi inviarono un gruppo di predicatori guidati da Domenico. Dopo duro lavoro, nel 1491 sorse la chiesa e il convento annesso che Domenico guiderà fino alla sua fine terrena. Da tutto il Montefeltro si ricorreva a Domenico come a un santo e come tale fu venerato dopo la morte, avvenuta il 21 dicembre 1521; dopo aver celebrato la messa, convocò i frati e umilmente chiese perdono per gli errori commessi e, dopo aver loro dato la sua benedizione, si ritirò nella sua cella e spirò.

Culto

Fu sepolto nella stessa chiesa del convento, nel 1545 durante una ispezione il suo corpo fu trovato intatto e tu traslato nel convento di Monte Cerignone. Il 21 dicembre 1653 le reliquie furono trasferite nella vicina chiesa di Santa Maria in Recluso, ove si trova tuttora incorrotto. Il 14 gennaio 1921 Papa Benedetto XV ne confermò il culto. Viene [Festa liturgica|festeggiato]] il 21 dicembre giorno della traslazione.