Beato Iacopo Salomoni




Beato Iacopo Salomoni, O.P. Frate | |
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Beato | |
Maestro delle effigi domenicane Particolare della tavola della cappella interna del convento della Basilica di Santa Maria Novella, Firenze. | |
Nascita | Venezia 1231 |
Morte | Forlì 31 maggio 1314 |
Sepoltura | basilica di San Zanipolo, a Venezia |
Ordinazione presbiterale | in data sconosciuta |
da | Chiesa cattolica |
Ricorrenza | 31 maggio |
Collegamenti esterni | |
Scheda su santiebeati.it |
![]() | Nel Martirologio Romano, 31 maggio, n. 6:
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Beato Iacopo Salomoni, da Forlì, detto anche Giacomo Salomoni, da Forlì o da Venezia (Venezia, 1231; † Forlì, 31 maggio 1314), è stato un religioso italiano.
Biografia
Per 45 anni visse nel convento domenicano di Forlì.
Per la sua carità, era chiamato padre dei poveri; come asceta e mistico, è noto per aver raggiunto l'estasi più di una volta, così come più volte profetò. I forlivesi lo ritennero a lungo loro patrono.
Proprio nel convento domenicano di Forlì si rifugiò, in preda al rimorso, Carino da Balsamo, l'assassino di San Pietro da Verona. Di Carino divenne allora maestro spirituale Giacomo Salomoni, che lo guidò sulla via del pentimento e della santità: oggi Carino da Balsamo è beato.
Giacomo Salomoni, dopo la sanguinosissima battaglia di Forlì del 1282, si segnalò fra i più solerti nel pietoso ufficio della sepoltura dei molti cadaveri, per lo più di francesi[1].
Culto
Benché la bellissima arca funebre dove riposò a lungo sia ancora visibile nella Pinacoteca civica di Forlì[2], dal 1939 il suo corpo è conservato a Venezia, nella chiesa dei Santi Giovanni e Paolo.
È ricordato il 31 maggio.
Nella tavola detta delle Effigi domenicane in Santa Maria Novella, è raffigurato in prima fila, come secondo da sinistra.
Il 25 gennaio 1525, Clemente VII concesse un indulto ai Domenicani del convento di Forlì per celebrare la messa del beato Giacomo Salomoni ogni volta che, durante l'anno, la loro devozione li spingesse a farlo. Questo indulto è considerato importante nella storia delle celebrazioni ecclesiastiche, tanto da risultare come il più antico citato da Benedetto XIV nel documento De canonizatione[2].
Note | |
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