Chiesa di Santa Maria ai Monti (Roma)
Chiesa di Santa Maria ai Monti | |
Roma, Chiesa di Santa Maria ai Monti | |
Altre denominazioni | Chiesa della Madonna dei Monti |
---|---|
Stato | Italia |
Regione | Lazio |
Regione ecclesiastica |
Regione ecclesiastica Lazio |
Provincia | Roma |
Comune | Roma |
Diocesi |
Roma Vicariatus Urbis |
Religione | Cattolica |
Indirizzo |
Via della Madonna dei Monti, 41 00184 Roma (RM) |
Telefono | +39 06 485531 |
Fax | +39 06 485531 |
Posta elettronica | santamariaaimonti@diocesidiroma.it |
Proprietà | Pia Opera dei Catecumeni e dei Neofiti |
Oggetto tipo | Chiesa |
Oggetto qualificazione | parrocchiale |
Dedicazione | Maria Vergine |
Fondatore |
papa Gregorio XIII, cardinale Guglielmo Sirleto |
Data fondazione | 23 giugno 1580 |
Architetti |
Giacomo Della Porta Carlo Lambardi Flaminio Ponzio |
Stile architettonico | Manierismo, barocco |
Inizio della costruzione | 1580 |
Completamento | 1603 |
Strutture preesistenti | Monastero di clarisse |
Pianta | croce latina |
Iscrizioni | BEATE VIRGINI DEIPARAE MARIAE AD MONTES |
Marcatura | Stemma rionale con i tre monti |
Coordinate geografiche | |
Roma | |
La Chiesa di Santa Maria ai Monti, detta anche Chiesa della Madonna dei Monti, è un luogo di culto di Roma, situato nel centro storico della città, lungo la via omonima, nel rione Monti.
Storia
Dalle origini ad oggi
La chiesa fu costruita sul luogo dove, sin dal XIII secolo, sorgeva un piccolo monastero di clarisse, poi trasformato in case di abitazione. Nel 1579, dopo un terremoto, su muro del fabbricato tornò alla luce un dipinto murale ad affresco raffigurante la Madonna con Gesù Bambino e santi, di fronte al quale si verificarono vari eventi miracolosi.
Un anno dopo, con l'approvazione di papa Gregorio XIII (1572-1585), il munifico contributo finanziario delle nobili e ricche famiglie dei Confalonieri, Farnese, Orsini e Piccolomini, e l'obolo di molti fedeli, demolito ciò che rimaneva dell'antico monastero, venne dato inizio alla costruzione di una nuova chiesa titolata alla Madonna dei Monti e affidata alla Pia Opera dei Catecumeni e dei Neofiti.
Con cerimonia di posa della prima pietra il 23 giugno 1580, presieduta dal cardinale Guglielmo Sirleto (1514–1585), si dette avvio ai lavori, secondo un progetto di Giacomo Della Porta (1540-1602), che vennero portati a termine nel 1603 da Carlo Lambardi (1554-1620) e Flaminio Ponzio (1560-1613).
La chiesa è sede parrocchiale eretta il 1º novembre 1824 da Leone XII (1823-1829) con la bolla Super universam ed affidata al clero diocesano di Roma.
Un complessivo restauro fu eseguito nel terzo quarto del XIX secolo per volontà di papa Pio IX (1846-1878).
Titolo cardinalizio
La chiesa è sede del titolo cardinalizio di Santa Maria ai Monti, istituito da papa Giovanni XXIII il 12 marzo 1960: l'attuale titolare è il cardinale Jorge Liberato Urosa Savino.
Descrizione
Esterno
Facciata
La facciata, preceduta da una breve scalinata, è suddivisa in due ordini: l'inferiore, partito da lesene corinzie, presenta un portale d'ingresso a timpano triangolare e due nicchie laterali vuote; il superiore, scandito da lesene corinzie, è aperto da un elegante finestrone con colonne balconate, sormontato da un timpano semicircolare, fiancheggiato da due nicchie laterali vuote; un grande timpano triangolare, che racchiude lo stemma rionale (i tre monti), sormontato da una croce conclude il prospetto.
La cornice marcapiano reca l'iscrizione dedicatoria:
« | BEATE VIRGINI DEIPARÆ MARIÆ AD MONTES » |
Cupola e campanile
La cupola ottagonale, fiancheggiata da un campanile quadrangolare, appoggia su un alto tamburo pure ottagonale nel quale coppie di pilastri si alternano a finestre rettangolari, sormontate da timpani curvi o rettangolari. Sopra la cornice, i pilastri continuano idealmente in costoloni abbinati che scandiscono la calotta in otto spicchi.
Interno
L'interno della chiesa è a croce latina, a navata unica con cinque cappelle laterali, coperta da un'elegante volta a botte, decorata con dipinti murali ad affresco, eseguiti tra il 1602 e il 1609 da Cristoforo Casolani, raffiguranti:
- al centro, Ascensione di Gesù Cristo;[1]
- nei pennacchi, Dottori della Chiesa (San Girolamo, sant'Ambrogio, san Gregorio Magno e sant'Agostino) e angeli.
La navata presenta, sopra gli archi d'ingresso alle cappelle, un pregevole apparato decorativo, articolato su due registri:
- nell'inferiore, Angeli (1588), in stucco di Ambrogio Buonvicino;
- nel superiore, ciclo di dipinti murali con Storie del Nuovo Testamento raffiguranti:
- alla parete sinistra,
- Nozze di Cana (ultimo quarto del XVI secolo), affresco di Cesare Nebbia.[2]
- Incoronazione di Maria Vergine (ultimo quarto del XVI secolo), affresco di Cesare Nebbia.[3]
- alla parete destra,
- Vocazione di san Pietro e sant'Andrea (1623 - 1624), affresco di Giovanni Mannozzi.[4]
- Resurrezione di Gesù Cristo (ultimo quarto del XVI secolo), affresco di Paris Nogari.[5]
- alla parete sinistra,
Inoltre, lungo le pareti dell'aula liturgica, è collocato un interessante ciclo di quattordici dipinti raffiguranti:
- Stazioni della Via Crucis (ultimo quarto del XVIII secolo), olio su tela di Mariano Rossi.
Lato sinistro
Lungo il lato sinistro si aprono due pregevoli cappelle:
- nella prima cappella, dedicata alla Natività di Gesù, detta anche Cappella Sabatini, realizzata nel 1585 su commissione di Marcantonio Sabatini, si conserva:
- all'altare, pala con Adorazione dei pastori (1580 - 1590), olio su tela di Girolamo Muziano;[6]
- alle pareti laterali, Sogno di san Giuseppe e Adorazione dei Magi (1580 – 1585), olio su tela di Cesare Nebbia.[7]
- tra la prima e la seconda cappella, strutturalmente simile a queste, è posto il vestibolo d'accesso alla sacrestia.
- nella seconda cappella, dedicata all'Annunciazione, detta anche Cappella Del Monte, costruita per volontà di Andrea Del Monte,[8] si notano:
- all'altare, pala con Annunciazione (1588), olio su tela di Durante Alberti;
- alla parete sinistra, San Pietro e san Paolo (fine del XVI secolo), olio su tela di Durante Alberti.[9]
Transetto sinistro
Nel terminale del transetto destro è posta la cappella, dedicata a san Benedetto Giuseppe Labre, dove si custodiscono le sue spoglie e sono collocati:
- all'altare,
- entro mostra, San Benedetto Giuseppe Labre distribuisce il cibo ai poveri (seconda metà del XIX secolo), olio su tela di ambito romano;
- sotto la mensa, Statua di san Benedetto Giuseppe Labre morente (1892), in marmo di Achille Albacini.
- nella lunetta, San Gabriele arcangelo annunciante e Madonna annunciata (1602 - 1609), affreschi di Cristoforo Casolani.
Presbiterio
Il presbiterio, rialzato di alcuni gradini e delimitato da una balaustra, si conclude con l'abside semicircolare dove si possono ammirare:
- al centro, entro mostra d'altare, Madonna con Gesù Bambino in trono tra san Lorenzo, santo Stefano, sant'Agostino e san Francesco d'Assisi detta anche Madonna dei Monti (inizi del XV secolo), affresco di ambito romano.
- alle pareti laterali (da sinistra a destra), San Michele arcangelo combatte contro Satana, Crocifissione di Gesù Cristo, Battesimo dei santi Processo e Martiniano, Apparizione di Gesù Cristo risorto alla Madonna e Battesimo di Gesù Cristo (1676), affreschi di Giacinto Gimignani.
- nella calotta,
- nel registro inferiore (da sinistra a destra), Sposalizio di Maria Vergine, Presentazione di Maria Vergine al Tempio e Nascita di Maria Vergine (1602 - 1609), affreschi di Cristoforo Casolani.
- nel registro superiore, Angeli (1599), affreschi di Orazio Gentileschi.
Transetto destro
Nel terminale del transetto destro è posta la cappella, dedicata a san Vincenzo de' Paoli, realizzata nel 1830, dove sono collocati:
- all'altare, San Vincenzo de' Paoli (prima metà del XIX secolo), olio su tela di Andrea Pozzi.
- nella lunetta, Annuncio della nascita di Maria Vergine e Nascita di Maria Vergine (1602 - 1609), affreschi di Cristoforo Casolani.
Lato destro
Lungo il lato destro si aprono tre pregevoli cappelle:
- nella prima cappella, dedicata a san Carlo Borromeo, detta anche Cappella Baccini, si conservano:
- all'altare, pala con Madonna con Gesù Bambino appare a san Carlo Borromeo (1624), olio su tela di Innocenzo Tacconi;
- alle pareti laterali e sulla volta, Storie della vita di san Carlo Borromeo e Virtù cardinali (1623 - 1624), affreschi di Giovanni Mannozzi: il ciclo di dipinti murali in particolare presenta:
- alla parete sinistra, San Carlo Borromeo comunica gli appestati;[10]
- alla parete destra, Attentato alla vita di san Carlo Borromeo;[11]
- sulla volta e nel sottarco, Elemosina di san Carlo Borromeo; Allegorie della Mansuetudine, Giustizia e Temperanza;[12]
- sulla volta e nel sottarco, San Carlo Borromeo libera un'indemoniata; Allegorie della Mansuetudine, Fortezza e Prudenza;[13]
- nei pilastri dell'arco d'ingresso, San Paolo e San Pietro (1623 - 1624), affreschi di Giovanni Mannozzi.[14][15]
- nella seconda cappella, dedicata al Sacro Cuore di Gesù, si nota:
- all'altare, pala con Sacro Cuore di Gesù (1938), olio su tela di Enrico Tarenghi.
- nella terza cappella, dedicata alla Madonna addolorata, detta anche Cappella Falconi, si segnalano:
- all'altare, pala con Pietà (1585 - 1590), olio su tela di Antonio Viviani detto il Sordo di Urbino.[16]
- alle pareti laterali, Flagellazione di Gesù Cristo e Gesù Cristo cade sotto la croce (1585 - 1590), affreschi di ambito romano.[17][18]
Controfacciata
Nella controfacciata sono ubicati:
- nella lunetta, Isaia e Daniele (1602 - 1609), affreschi di Cristoforo Casolani;
- sulla cantoria, Organo a canne (1871), realizzato dalla ditta Alessandro Collino e Figli.
Galleria fotografica
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Note | |
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