Giovanni Andrea Archetti
Giovanni Andrea Archetti Cardinale | |
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Età alla morte | 74 anni |
Nascita | Brescia 11 settembre 1731 |
Morte | Ascoli Piceno 5 novembre 1805 |
Sepoltura | cattedrale di Ascoli Piceno |
Ordinazione presbiterale | 10 settembre 1775 |
Nominato arcivescovo | 11 settembre 1775 da Pio VI |
Consacrazione vescovile | 17 settembre 1775 dal card. vescovo Carlo Rezzonico |
Creato Cardinale |
20 settembre 1784 da Pio VI (vedi) |
Cardinale per | 21 anni, 1 mese e 15 giorni |
Incarichi ricoperti | |
Collegamenti esterni | |
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Giovanni Andrea Archetti (Brescia, 11 settembre 1731; † Ascoli Piceno, 5 novembre 1805) è stato un cardinale e arcivescovo italiano, Nunzio apostolico.
Cenni biografici
Addottoratosi in utroque iure a Roma, nel 1754 divenne referendario della Segnatura Apostolica.
Vice-legato a Bologna dal 1756, nel 1775 venne ordinato presbitero e, una settimana dopo, eletto arcivescovo titolare di Calcedonia. Il 31 ottobre fu, nominato Nunzio apostolico in Polonia, dove giunse verso la metà dell'aprile 1776, succedendo nella carica a mons. Giuseppe Garampi, trasferito a Vienna. Durante la sua lunga nunziatura polacca fu non solo attento spettatore degli eventi, ma anche partecipe, facendo ogni sforzo per far valere i principi e gli interessi della Chiesa. Lo smembramento della Polonia aveva determinato una difficile situazione locale per la Chiesa locale: le nuove frontiere tagliavano spesso in due le diocesi, creando difficoltà disciplinari e d'apostolato. Il compito del nunzio implicava così anche importanti negoziati con il governo della Prussia e soprattutto con quello della Russia, sotto il cui dominio erano passati i cattolici uniati dell'Ucraina e della Lituania. L'Archetti doveva ottenere anche la pubblicazione del breve pontificio Dominus ac Redemptor di scioglimento della Compagnia di Gesù in Prussia e nella Russia, dove i gesuiti, godendo dell'appoggio dei sovrani per i servizi resi come insegnanti, avevano continuato la loro attività, e in Russia anzi avevano eletto un loro generale. Dopo molte trattative il nunzio raggiunse il suo scopo nella Prussia, nel 1780, mentre Caterina II non permise la soppressione dell'ordine mettendolo sotto la protezione di Stanislao Siestrzencewicz, da lei nominato vescovo, che voleva far diventare il capo dei cattolici dei suoi Stati. Fu quindi dal 1782 anche nunzio straordinario presso la zarina Caterina II, dove l'affare Siestrzencewicz costituì un grave e complesso problema per la Santa Sede.
Giunse a San Pietroburgo il 4 luglio 1783, dove fu ricevuto con grande onore; in quella città il 18 ottobre consacrò la prima chiesa cattolica cittadina e il 18 gennaio dell'anno seguente consegnò all'arcivescovo Siestrzencewicz il pallio e il 6 febbraio venne consacrato vescovo ausiliario il suo coadiutore Benisùawski. Riprese le trattative sui gesuiti, senza nulla riuscire a concludere per la resistenza del primate e della stessa zarina. Il nunzio si conquistò però il favore di questa, che richiese per lui il cappello di cardinale. Fu creato cardinale da papa Pio VI nel concistoro del 20 settembre 1784. Nel maggio seguente, ricevette la notizia della nomina e del richiamo.
Cardinalato
Rientrato a Roma il 27 giugno 1785 ricevette il titolo di cardinale presbitero di Sant'Eusebio: fu poi legato a Bologn e nel 1795 gli venne affidata la guida della diocesi di Ascoli Piceno.
Negli anni 1797-1799 ebbe per vicario generale il prevosto della concattedrale di Cingoli, Francesco Saverio Maria Felice Castiglioni, il futuro papa Pio VIII. Il 18 marzo 1798 il comandante francese di Macerata lo fece condurre a Roma, donde il 22 marzo venne trasferito prigioniero, insieme con altri cardinali, a Civitavecchia nel convento dei domenicani; vi rimase per poco tempo, ma non gli fu permesse di rientrare in diocesi. Andò così prima a Gaeta, poi a Napoli, al cui Regno apparteneva una parte della sua diocesi. Morto Pio VI il 29 agosto 1799, prigioniero a Valence in Francia, l'Archetti prese parte al conclave, che si riunì a Venezia, dove giunse ai primi di ottobre. Fu tra i papabili e durante il lungo conclave sostenne la candidatura del cardinale Mattei arcivescovo di Ferrara, in contrapposizione alla candidatura del cardinale Bellisomi vescovo di Cesena.
Fra i primi atti del nuovo papa, Pio VII, fu la promozione dell'Archetti a cardinale vescovo della Sede suburbicaria di Sabina, ma continuò ad amministrare la diocesi di Ascoli Piceno fino alla morte.
Nel giugno 1805 era a Brescia, per sistemare alcuni affari di famiglia, là ebbe modo di incontrare Napoleone che lo nominò vescovo della città. La sede era vacante dalla morte di mons. Giovanni Nani (Ch), avvenuta il 23 ottobre dell'anno precedente, ma il porporato rifiutò l'incarico.
Morte
Rientrò ad Ascoli il 30 settembre; poco dopo il ritorno si ammalò, e la morì il 5 novembre 1805. Fu sepolto nella cattedrale di Ascoli.
Successione degli incarichi
Predecessore: | Arcivescovo titolare di Calcedonia | Successore: | |
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Michelangelo Giacomelli (Ch) | 11 settembre 1775 - 27 giugno 1785 | Paolo Francesco Giustiniani (Ch), O.F.M. Cap. |
Predecessore: | Nunzio apostolico in Polonia | Successore: | |
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Giuseppe Garampi | 18 settembre 1775 - 1784 | Ferdinando Maria Saluzzo |
Predecessore: | Cardinale presbitero di Sant'Eusebio | Successore: | |
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Guglielmo Pallotta | 27 giugno 1785 - 2 aprile 1800 | Giuseppe Firrao |
Predecessore: | Legato apostolico di Bologna | Successore: | |
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Ignazio-Gaetano Boncompagni-Ludovisi | 5 luglio 1785 - 3 settembre 1795 | Ippolito Antonio Vincenti Mareri |
Predecessore: | Vescovo di Ascoli Piceno (titolo personale di arcivescovo) |
Successore: | |
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Pietro Paolo Leonardi (Ch) | 1 giugno 1795 - 2 aprile 1800 | Sé stesso come amministratore apostolico |
Predecessore: | Amministratore apostolico di Ascoli Piceno | Successore: | |
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Sé stesso come vescovo | 1800 - 5 novembre 1805 | Giovanni Francesco Capelletti (Ch) |
Predecessore: | Cardinale vescovo di Sabina | Successore: | |
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Giovanni Archinto | 2 aprile 1800- 5 novembre 1805 | Ippolito Antonio Vincenti Mareri |
Bibliografia | |
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