Carlo Bellisomi
Carlo Bellisomi Cardinale | |
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Età alla morte | 72 anni |
Nascita | Pavia 30 luglio 1736 |
Morte | Cesena 9 agosto 1808 |
Sepoltura | cattedrale di Cesena |
Ordinazione presbiterale | 29 maggio 1763 da card. arc. Marcantonio Colonna |
Nominato arcivescovo | 11 settembre 1775 da Pio VI |
Consacrazione vescovile | Roma, 24 settembre 1775 dal papa Pio VI |
Creato Cardinale in pectore |
14 febbraio 1785 da Pio VI (vedi) |
Pubblicato Cardinale |
21 febbraio 1794 da Pio VI (vedi) |
Cardinale per | 14 anni, 5 mesi e 16 giorni |
Incarichi ricoperti | |
Collegamenti esterni | |
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Carlo Bellisomi (Pavia, 30 luglio 1736; † Cesena, 9 agosto 1808) è stato un cardinale, arcivescovo e nunzio apostolico italiano.
Cenni biografici
Nacque a Pavia, figlio del marchese Gaetano Annibale e della nobile francese Anna Maria La Corcelle de Percy.
Inviato giovane a Roma, studiò con grande profitto presso il Collegio Clementino. Nel 1755 fu scelto tra gli allievi del collegio per comporre una orazione, che Bellisomi intitolò De ineffabili Trinitatis mysterio, da recitarsi dinanzi al pontefice Benedetto XIV.
A causa della perdita del padre, nel 1756 fu costretto a ritornare a Pavia, ove proseguì gli studi in quella università, laureandosi in utroque iure.
Nel 1759 tornò a Roma desideroso di intraprendere la carriera ecclesiastica. Studiò presso la Pontificia accademia ecclesiastica, dove ebbe come professori e amici alcuni padri somaschi giansenisti, che egli apprezzò, ma di cui non condivise le opinioni teologiche.
Fu ordinato sacerdote il 29 maggio 1763 a Roma dal cardinale Marcantonio Colonna. Entrato in prelatura fu referendario delle Due segnature, deputato degli ospedali di Camerino, e dal 1765 al 1775 fu governatore di San Severino.
Ministero episcopale
Nel 1775, in vista della sua nomina a nunzio apostolico, papa Pio VI lo nominò arcivescovo titolare di Tiana, lo consacrò nella Basilica Vaticana il 24 settembre, assistito dall'allora arcivescovo titolare di Patrasso mons. Carlo Crivelli e dall'allora arcivescovo titolare di Calcedonia mons. Giovanni Andrea Archetti. Fu quindi inviato nunzio a Colonia dove giunse il 4 gennaio dell'anno seguente.
A Colonia fu incaricato di ottenere la ritrattazione dal vescovo suffraganeo di Treviri mons. Johann Nikolaus von Hontheim, che aveva pubblicato sotto lo pseudonimo di Iustinus Febronio il De statu Ecclesiae dove il prelato attaccava con forza il primato del papa sulla Chiesa universale a favore del potere dei vescovi, come derivato dalla giurisdizione universale individuale degli apostoli.
Dopo lunghe trattative e paziente lavoro diplomatico, nel 1778 Hontheim ritrattò le sue idee in una lettera pastorale dove annunciava ai suoi fedeli che si era lasciato trascinare da opinioni pericolose.
Nel 1785 fu trasferito alla nunziatura portoghese dove rimase per un decennio. Nel concistoro del 14 febbraio 1785 il pontefice lo creò cardinale riservato in pectore. A Lisbona si trovò a dover affrontare una situazione alquanto migliorata per la Santa Sede dopo la morte di Giuseppe I e l'allontanamento del primo ministro Sebastião José de Carvalho e Melo, il marchese di Pombal.
Uno dei principali problemi che preoccupavano la Santa Sede era la situazione degli Ordini religiosi, che in Portogallo e in Brasile la corona voleva ridimensionare. Si ottenne la secolarizzazione facoltativa dei regolari residenti in Brasile, Pio VI concesse il breve richiesto e approvò in seguito anche la creazione il 3 novembre 1789 di una Giunta dei regolari, incaricata del loro riordinamento presieduta dal confessore della regina Maria, il vescovo d'Algarve, mons. Francisco Gomes de Avelar (Ch).
Intensa fu anche l'attività del Bellisomi nell'orientare la politica estera del Portogallo in senso antifrancese e controrivoluzionario. Nel 1792 prese contatti con l'incaricato d'affari inglese Osterwald, consegnandogli un promemoria in cui si richiedeva la protezione della flotta inglese per le coste dello Stato pontificio.
Cardinalato
Nel concistoro del 21 febbraio 1794 fu pubblicata la nomina cardinalizia con il titolo di cardinale presbitero di santa Maria della Pace; l'anno dopo, sostituito da Bartolomeo Pacca, fu richiamato a Roma, dove il 22 settembre fu trasferito alla sede vescovile di Cesena, carica che ricoprì sino alla morte.
Dopo la morte in esilio di Pio VI, nel conclave che si tenne nell'Isola di san Giorgio, a Venezia, dal dicembre 1799, sul Bellisomi, si concentrarono i voti di un gruppo di cardinali capeggiati dal nipote del defunto papa, il cardinale Romualdo Braschi Onesti. Contro tale candidatura si schierò un altro "partito" guidato da Leonardo Antonelli, che sostenne la candidatura del Mattei. Il 19 dicembre l'elezione del Bellisomi, che aveva raggiunto già i diciannove voti, sembrò ormai imminente, ma a questo punto il cardinale František Herzan von Harras, che difendeva gli interessi della corte imperiale, chiese una tregua, per poter informare Vienna e averne il gradimento. Passato il momento favorevole, la sua candidatura naufragò definitivamente il 2 marzo seguente per la irriducibile e decisiva opposizione dell'Antonelli, e ciò portò alla scelta di un terzo candidato, il Chiaramonti, eletto papa con il nome di Pio VII il 14 marzo.
Ritornato nella sua diocesi, il Bellisomi continuò la sua attività pastorale; nel 1807 mutò il titolo cardinalizio con quello di santa Prassede.
Morte
Morì a Cesena il 9 agosto 1808. Le esequie si tennero nella sua cattedrale dove tutt'oggi riposa.
Genealogia episcopale
Per approfondire, vedi la voce Genealogia episcopale |
- Cardinale Scipione Rebiba
- Cardinale Giulio Antonio Santorio
- Cardinale Girolamo Bernerio, O.P.
- Arcivescovo Galeazzo Sanvitale
- Cardinale Ludovico Ludovisi
- Cardinale Luigi Caetani
- Cardinale Ulderico Carpegna
- Cardinale Paluzzo Paluzzi Altieri degli Albertoni
- Papa Benedetto XIII, O.P.
- Papa Benedetto XIV
- Papa Clemente XIII
- Cardinale Gian Francesco Albani
- Papa Pio VI
- Cardinale Carlo Bellisomi
Successione degli incarichi
Predecessore: | Arcivescovo titolare di Tiana | Successore: | |
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Simone Gritti (Ch) | 11 settembre 1775 - 22 settembre 1795 | Giuseppe Bartolomeo Xerri (Ch) |
Predecessore: | Nunzio apostolico in Germania | Successore: | |
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Giovanni Battista Caprara Montecuccoli | 20 settembre 1775 - 7 maggio 1785 | Bartolomeo Pacca |
Predecessore: | Nunzio apostolico in Portogallo | Successore: | |
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Vincenzo Ranuzzi | 7 maggio 1785 - 21 febbraio 1794 | Bartolomeo Pacca |
Predecessore: | Vescovo di Cesena (titolo personale di arcivescovo) |
Successore: | |
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Francesco Aguselli | 22 settembre 1795 - 9 agosto 1808 | Francesco Saverio Maria Felice Castiglioni |
Predecessore: | Cardinale presbitero di Santa Maria della Pace | Successore: | |
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Ignazio Busca | 18 dicembre 1795 - 18 settembre 1807 | Antonio Gabriele Severoli |
Predecessore: | Cardinale presbitero di Santa Prassede | Successore: | |
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Antonio Dugnani | 18 settembre 1807 - 9 agosto 1808 | Giovanni Filippo Gallarati Scotti |
Bibliografia | |
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- Cardinali in pectore
- Cardinali creati in pectore da Pio VI
- Vescovi di Tiana
- Nunzi apostolici per la Germania
- Nunzi apostolici per il Portogallo
- Vescovi di Cesena-Sarsina
- Cardinali presbiteri di Santa Maria della Pace
- Cardinali presbiteri di Santa Prassede
- Presbiteri ordinati nel 1763
- Presbiteri italiani
- Presbiteri del XVIII secolo
- Italiani del XVIII secolo
- Presbiteri per nome
- Vescovi consacrati nel 1775
- Vescovi italiani del XVIII secolo
- Vescovi del XVIII secolo
- Vescovi per nome
- Presbiteri ordinati da Marcantonio Colonna
- Vescovi consacrati da Pio VI
- Italiani
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- Concistoro 21 febbraio 1794
- Concistoro 14 febbraio 1785
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