Carlo Bellisomi

Da Cathopedia, l'enciclopedia cattolica.
100%Decrease text sizeStandard text sizeIncrease text size
Share/Save/Bookmark
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Carlo Bellisomi
Cardinale
Stemma Carlo Bellisomi.png
[[File:{{{Stemma istituzione}}}|50px]]
al secolo {{{alsecolo}}}
battezzato
ERRORE in "fase canonizz"
{{{note}}}
{{{motto}}}

1794 CAROLUS BELLISOMI - BELLISOMI CARLO.jpeg

{{{didascalia}}}
Titolo cardinalizio
Incarichi attuali
Età alla morte 72 anni
Nascita Pavia
30 luglio 1736
Morte Cesena
9 agosto 1808
Sepoltura cattedrale di Cesena
Conversione
Appartenenza
Vestizione {{{V}}}
Vestizione [[{{{aVest}}}]]
Professione religiosa [[{{{aPR}}}]]
Ordinato diacono
Ordinazione presbiterale {{{O}}}
Ordinazione presbiterale 29 maggio 1763 da card. arc. Marcantonio Colonna
Nominato Abate {{{nominatoAB}}}
Nominato amministratore apostolico {{{nominatoAA}}}
Nominato vescovo {{{nominato}}}
Nominato arcivescovo 11 settembre 1775 da Pio VI
Nominato arcieparca {{{nominatoAE}}}
Nominato patriarca {{{nominatoP}}}
Nominato eparca {{{nominatoE}}}
Consacrazione vescovile {{{C}}}
Consacrazione vescovile Roma, 24 settembre 1775 dal papa Pio VI
Elevazione ad Arcivescovo {{{elevato}}}
Elevazione a Patriarca {{{patriarca}}}
Elevazione ad Arcieparca {{{arcieparca}}}
Creazione
a Cardinale
{{{P}}}
Creato
Cardinale in pectore
14 febbraio 1785 da Pio VI (vedi)
Pubblicato
Cardinale
21 febbraio 1794 da Pio VI (vedi)
Cardinale per
Cardinale per 14 anni, 5 mesi e 16 giorni
Cardinale elettore
Creazione a
pseudocardinale
{{{pseudocardinale}}}
Creazione a
pseudocardinale
Eletto Antipapa {{{antipapa}}}
Consacrazione {{{Consacrazione}}}
Insediamento {{{Insediamento}}}
Fine pontificato {{{Fine pontificato}}}
Pseudocardinali creati {{{Pseudocardinali creati}}}
Sede {{{Sede}}}
Opposto a
Sostenuto da
Scomunicato da
Confermato cardinale {{{Confermato cardinale}}}
Nomina a pseudocardinale annullata da {{{Annullato da}}}
Riammesso da
Precedente {{{Precedente}}}
Successivo {{{Successivo}}}
Incarichi ricoperti
Emblem of the Papacy SE.svg Informazioni sul papato
° vescovo di Roma
Elezione
al pontificato
{{{inizio}}}
Consacrazione {{{consacrazione}}}
Fine del
pontificato
{{{fine}}}
(per causa incerta o sconosciuta)
Durata del
pontificato
Segretario {{{segretario}}}
Predecessore {{{predecessore}}}
Successore {{{successore}}}
Extra Anni di pontificato


Cardinali creazioni
Proclamazioni
Antipapi {{{antipapi}}}
Eventi
Venerato da {{{venerato da}}}
Venerabile il [[{{{aV}}}]]
Beatificazione [[{{{aB}}}]]
Canonizzazione [[{{{aS}}}]]
Ricorrenza [[{{{ricorrenza}}}]]
Altre ricorrenze
Santuario principale {{{santuario principale}}}
Attributi {{{attributi}}}
Devozioni particolari {{{devozioni}}}
Patrono di {{{patrono di}}}
[[File:|100px|Stemma]]
Incoronazione
Investitura
Predecessore
Erede
Successore
Nome completo {{{nome completo}}}
Trattamento {{{trattamento}}}
Onorificenze
Nome templare {{{nome templare}}}
Nomi postumi
Altri titoli
Casa reale {{{casa reale}}}
Dinastia {{{dinastia}}}
Padre {{{padre}}}
Madre {{{madre}}}
Coniuge

{{{coniuge 1}}}

Consorte

Consorte di

Figli
Religione {{{religione}}}
Firma [[File:{{{firma}}}|150x150px]]
Collegamenti esterni
(EN) Scheda su gcatholic.org
(EN) Scheda su catholic-hierarchy.org
(EN) Scheda su Salvador Miranda
Invito all'ascolto
Firma autografa
[[File:{{{FirmaAutografa}}}|250px]]

Carlo Bellisomi (Pavia, 30 luglio 1736; † Cesena, 9 agosto 1808) è stato un cardinale, arcivescovo e nunzio apostolico italiano.

Cenni biografici

Nacque a Pavia il 30 luglio 1736, figlio del marchese Gaetano Annibale e della nobile francese Anna Maria La Corcelle de Percy.

Inviato giovane a Roma, studiò con grande profitto presso il Collegio Clementino. Nel 1755 fu scelto tra gli allievi del collegio per comporre una orazione, che Bellisomi intitolò De ineffabili Trinitatis mysterio, da recitarsi dinanzi al pontefice Benedetto XIV.

A causa della perdita del padre, nel 1756 fu costretto a ritornare a Pavia, ove proseguì gli studi in quella università, laureandosi in utroque iure.

Nel 1759 tornò a Roma desideroso di intraprendere la carriera ecclesiastica. Studiò presso la Pontificia accademia ecclesiastica, dove ebbe come professori e amici alcuni padri somaschi giansenisti, che egli apprezzò, ma di cui non condivise le opinioni teologiche.

Fu ordinato sacerdote il 29 maggio 1763 a Roma dal cardinale Marcantonio Colonna. Entrato in prelatura fu referendario delle Due segnature, deputato degli ospedali di Camerino, e dal 1765 al 1775 fu governatore di San Severino.

Ministero episcopale

Nel 1775, in vista della sua nomina a nunzio apostolico, papa Pio VI lo nominò arcivescovo titolare di Tiana, lo consacrò nella Basilica Vaticana il 24 settembre, assistito dall'allora arcivescovo titolare di Patrasso mons. Carlo Crivelli e dall'allora arcivescovo titolare di Calcedonia mons. Giovanni Andrea Archetti. Fu quindi inviato nunzio a Colonia dove giunse il 4 gennaio dell'anno seguente.

A Colonia fu incaricato di ottenere la ritrattazione dal vescovo suffraganeo di Treviri mons. Johann Nikolaus von Hontheim, che aveva pubblicato sotto lo pseudonimo di Iustinus Febronio il De statu Ecclesiae dove il prelato attaccava con forza il primato del papa sulla Chiesa universale a favore del potere dei vescovi, come derivato dalla giurisdizione universale individuale degli apostoli.

Dopo lunghe trattative e paziente lavoro diplomatico, nel 1778 Hontheim ritrattò le sue idee in una lettera pastorale dove annunciava ai suoi fedeli che si era lasciato trascinare da opinioni pericolose.

Nel 1785 fu trasferito alla nunziatura portoghese dove rimase per un decennio. Nel concistoro del 14 febbraio 1785 il pontefice lo creò cardinale riservato in pectore. A Lisbona si trovò a dover affrontare una situazione alquanto migliorata per la Santa Sede dopo la morte di Giuseppe I e l'allontanamento del primo ministro Sebastião José de Carvalho e Melo, il marchese di Pombal.

Uno dei principali problemi che preoccupavano la Santa Sede era la situazione degli Ordini religiosi, che in Portogallo e in Brasile la corona voleva ridimensionare. Si ottenne la secolarizzazione facoltativa dei regolari residenti in Brasile, Pio VI concesse il breve richiesto e approvò in seguito anche la creazione il 3 novembre 1789 di una Giunta dei regolari, incaricata del loro riordinamento presieduta dal confessore della regina Maria, il vescovo d'Algarve, mons. Francisco Gomes de Avelar (Ch).

Intensa fu anche l'attività del Bellisomi nell'orientare la politica estera del Portogallo in senso antifrancese e controrivoluzionario. Nel 1792 prese contatti con l'incaricato d'affari inglese Osterwald, consegnandogli un promemoria in cui si richiedeva la protezione della flotta inglese per le coste dello Stato pontificio.

Cardinalato

Nel concistoro del 21 febbraio 1794 fu pubblicata la nomina cardinalizia con il titolo di cardinale presbitero di santa Maria della Pace; l'anno dopo, sostituito da Bartolomeo Pacca, fu richiamato a Roma, dove il 22 settembre fu trasferito alla sede vescovile di Cesena, carica che ricoprì sino alla morte.

Dopo la morte in esilio di Pio VI, nel conclave che si tenne nell'Isola di san Giorgio, a Venezia, dal dicembre 1799, sul Bellisomi, si concentrarono i voti di un gruppo di cardinali capeggiati dal nipote del defunto papa, il cardinale Romualdo Braschi Onesti. Contro tale candidatura si schierò un altro "partito" guidato da Leonardo Antonelli, che sostenne la candidatura del Mattei. Il 19 dicembre l'elezione del Bellisomi, che aveva raggiunto già i diciannove voti, sembrò ormai imminente, ma a questo punto il cardinale František Herzan von Harras, che difendeva gli interessi della corte imperiale, chiese una tregua, per poter informare Vienna e averne il gradimento. Passato il momento favorevole, la sua candidatura naufragò definitivamente il 2 marzo seguente per la irriducibile e decisiva opposizione dell'Antonelli, e ciò portò alla scelta di un terzo candidato, il Chiaramonti, eletto papa con il nome di Pio VII il 14 marzo.

Ritornato nella sua diocesi, il Bellisomi continuò la sua attività pastorale; nel 1807 mutò il titolo cardinalizio con quello di santa Prassede.

Morte

Morì a Cesena il 9 agosto 1808. Le esequie si tennero nella sua cattedrale dove tutt'oggi riposa.

Genealogia episcopale

Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi la voce Genealogia episcopale

Successione degli incarichi

Predecessore: Arcivescovo titolare di Tiana Successore: Archbishop CoA PioM.svg
Simone Gritti (Ch) 11 settembre 1775 - 22 settembre 1795 Giuseppe Bartolomeo Xerri (Ch) I
II
III
IV
V
VI
VII
VIII
IX
X
con
con
Simone Gritti (Ch) {{{data}}} Giuseppe Bartolomeo Xerri (Ch)
Predecessore: Nunzio apostolico in Germania Successore: Flag of the Vatican City.svg
Giovanni Battista Caprara Montecuccoli 20 settembre 1775 - 7 maggio 1785 Bartolomeo Pacca I
II
III
IV
V
VI
VII
VIII
IX
X
con
con
Giovanni Battista Caprara Montecuccoli {{{data}}} Bartolomeo Pacca
Predecessore: Nunzio apostolico in Portogallo Successore: Flag of the Vatican City.svg
Vincenzo Ranuzzi 7 maggio 1785 - 21 febbraio 1794 Bartolomeo Pacca I
II
III
IV
V
VI
VII
VIII
IX
X
con
con
Vincenzo Ranuzzi {{{data}}} Bartolomeo Pacca
Predecessore: Vescovo di Cesena
(titolo personale di arcivescovo)
Successore: BishopCoA PioM.svg
Francesco Aguselli 22 settembre 1795 - 9 agosto 1808 Francesco Saverio Maria Felice Castiglioni I
II
III
IV
V
VI
VII
VIII
IX
X
con
con
Francesco Aguselli {{{data}}} Francesco Saverio Maria Felice Castiglioni
Predecessore: Cardinale presbitero di Santa Maria della Pace Successore: CardinalCoA PioM.svg
Ignazio Busca 18 dicembre 1795 - 18 settembre 1807 Antonio Gabriele Severoli I
II
III
IV
V
VI
VII
VIII
IX
X
con
con
Ignazio Busca {{{data}}} Antonio Gabriele Severoli
Predecessore: Cardinale presbitero di Santa Prassede Successore: CardinalCoA PioM.svg
Antonio Dugnani 18 settembre 1807 - 9 agosto 1808 Giovanni Filippo Gallarati Scotti I
II
III
IV
V
VI
VII
VIII
IX
X
con
con
Antonio Dugnani {{{data}}} Giovanni Filippo Gallarati Scotti
Bibliografia
  • Giuseppe Pignatelli, Dizionario Biografico degli Italiani, vol. 7, (1970) BELLISOMI, Carlo