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Carlo Rezzonico, detto iuniore per distinguerlo dallo zio papa Clemente XIII (Venezia, 25 aprile 1724; † Roma, 26 gennaio 1799), è stato un cardinale e vescovo italiano.
Cenni biografici
Nacque a Venezia il 25 aprile 1724, secondo dei cinque figli di Aurelio Rezzonico e Anna Giustiniani. Il fratello Giovanni Battista Rezzonico divenne pure cardinale, ed erano nipoti di papa Clemente XIII.
Avviato alla carriera ecclesiastica fu ordinato sacerdote dallo zio Carlo, allora vescovo di Padova. Giunto a Roma divenne prelato domestico di papa Benedetto XIV. Il 3 marzo 1748 fu nominato protonotario apostolico partecipante e dal 2 maggio fu anche referendario dei Tribunali della Segnatura Apostolica di grazia e giustizia. Fu membro della Sacra Congregazione del concilio e segretario dei Memoriali. Il 30 settembre 1751 fu nominato presidente della Camera Apostolica.
Fu creato cardinale in pectore nel primo concistoro del 2 ottobre 1758 tenuto dallo zio e confermato nel seguente. Tre giorni dopo ricevette il cappello rosso e il 22 novembre il titolo di cardinale presbitero di san Lorenzo in Damaso e contemporaneamente fu nominato vice-cancelliere della Santa Romana Chiesa, carica che tenne sino al 24 gennaio 1763. Da quella data fu camerlengo, carica che tenne sino alla morte e optò per il titolo di san Clemente. Fu camerlengo del Sacro Collegio dei Cardinali dal 20 febbraio 1764 al 4 febbraio 1765. Partecipò al conclave del 1769 che elesse papa Clemente XIV. Nel 1772 optò per il titolo si san Marco.
L'anno seguente fu consacrato vescovo nella Chiesa di san Marco a Roma, dal cardinale vescovo di Porto e Santa Rufina Giovanni Francesco Albani, assistito da Giuseppe Contesini[1], arcivescovo titolare di Atene e da Orazio Mattei[2], arcivescovo titolare di Colossi. Divenne cardinale vescovo della sede suburbicaria di Sabina, mantenendo in commendam il titolo di san Marco. Partecipò al conclave del 1774-1775 che elesse Pio VI, e l'anno seguente optò per la sede suburbicaria di Porto e Santa Rufina. Il 17 gennaio 1777 divenne segretario della Sacra Congregazione della Romana e Universale Inquisizione, carica che tenne fino alla morte.
Fu cardinale arciprete della Patriarcale Basilica Lateranense dal 1780 all'anno seguente. Fu membro di molte congregazioni della Curia Romana. Fu pure protettore di vari ordini religiosi tra cui i Minimi di san Francesco di Paola. Fu protettore del Collegio germanico e del Collegio Greco Illirico.
Lorenzo Cardella dedicò al cardinale il secondo volume della sua opera Memorie storiche de' Cardinali, paragonandolo al cardinale san Carlo Borromeo[3].
A causa della sua cattiva salute fu l'unico cardinale rimasto in Vaticano dopo l'invasione francese del 1798. Morì l'anno seguente, il 26 gennaio, e fu seppellito senza funerali pubblici nella cappella di famiglia nella Basilica di San Marco Evangelista al Campidoglio (Roma).
Genealogia episcopale
Successione degli incarichi
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Note |
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Bibliografia |
- Lorenzo Cardella, Memorie storiche de' Cardinali su books.google.ch, vol. II, Stamperia Pagliarini, Roma, 1793 URL consultato il 10-03-2016
- Antonio Menniti Ippolito, REZZONICO, Carlo su treccani.it, Treccani Dizionario degli Italiani, 2016 URL consultato il 29-05-2023
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Voci correlate |
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