Ferdinando Maria Saluzzo
Ferdinando Maria Saluzzo Cardinale | |
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Età alla morte | 71 anni |
Nascita | Napoli 20 novembre 1744 |
Morte | Roma 3 novembre 1816 |
Sepoltura | Chiesa di Santa Maria in Vallicella (Roma) |
Ordinazione presbiterale | 26 maggio 1784 |
Nominato arcivescovo | 25 giugno 1784 da Pio VI |
Consacrazione vescovile | Basilica dei Santi XII Apostoli (Roma), 4 luglio 1784 dal card. arc. Marcantonio Colonna juniore |
Creato Cardinale |
23 febbraio 1801 da Pio VII (vedi) |
Cardinale per | 15 anni, 8 mesi e 8 giorni |
Incarichi ricoperti | |
Collegamenti esterni | |
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Ferdinando Maria Saluzzo (Napoli, 20 novembre 1744; † Roma, 3 novembre 1816) è stato un cardinale, arcivescovo e nunzio apostolico italiano.
Cenni biografici
Nacque a Napoli, figlio di Giacomo, duca di Corigliano, e Maria Francesca Pignatelli. Ferdinando Maria era cugino del futuro cardinale Francesco Maria Pignatelli.
Fu avviato alla carriera ecclesiastica e completò i suoi studi alla La Sapienza di Roma, dove l'11 febbraio 1767 conseguì il dottorato in utroque iure.
Dopo il dottorato divenne referendario dei Tribunali della Segnatura Apostolica di giustizia e di grazia. Fu poi protonotario apostolico participantium. Nel 1772 fu vice-legato a Ferrara. Fu relatore della SC della Consulta e dell'immunità ecclesiastica e consultore della SC dei Riti.
Il 26 maggio 1784 fu ordinato sacerdote e il 25 giugno fu nominato arcivescovo titolare di Teodosia. Fu consacrato vescovo il 4 luglio nella Basilica dei Santi XII Apostoli a Roma, dal cardinale Marcantonio Colonna, assistito da mons. Girolamo Volpi (Ch), arcivescovo titolare di Neocesarea del Ponto, e da Orazio Mattei (Ch), arcivescovo titolare di Colossi. Il 13 luglio 1784 fu trasferito alla sede titolare di Cartagine. Il 30 luglio di quell'anno fu inviato nunzio apostolico presso la corte polacca. Rimase in Polonia sino al 1794.
Fu creato cardinale nel concistoro del 23 febbraio 1801, e il 26 seguente ricevette il cappello rosso. In luglio ricevette il titolo di cardinale presbitero di santa Maria del Popolo, che poi mutò in quello di sant'Anastasia nel 1804. Fu annoverato alle congregazioni: della visita apostolica, del concilio, dei Riti, dell'immunità, della Consulta, di Propaganda Fide e dei vescovi e regolari. Fu camerlengo del Sacro Collegio dei Cardinali, nel 1803.
Con la nuova occupazione di Roma da parte dei francesi, immediatamente si isolò il pontefice dal Collegio Cardinalizio obbligando i cardinali a rientrare nella loro patria. I primi a subire questo allontanamento furono i cardinali napoletani: Luigi Ruffo Scilla, il cugino Francesco Maria Pignatelli, Diego Innico Caracciolo di Martina, Francesco Carafa della Spina di Traetto e il nostro.
Dopo un breve soggiorno a Napoli il Saluzzo e suo cugino Pignatelli, furono trasferiti a Modena, dove soggiornarono per quasi un anno. Nel dicembre del 1809 i due prelati lasciarono Modena per Parigi, per presenziare alle seconde nozze di Napoleone. Rifiutato di parteciparvi con altri dodici cardinali, ricordati come i "cardinali neri"[1], a questi fu proibito di indossare la porpora. Saluzzo fu privato di ogni sussidio e separato dal cugino Pignatelli, e fu deportato a Sedan.
Dopo la disfatta di Napoleone, il papa e i membri del Collegio cardinalizio rientrarono a Roma. Il Saluzzo fu nominato prefetto del Congregazione del buon governo, ma le grandi sofferenze patite nell'esilio gli avevano minato gravemente la salute.
Morte
Morì a Roma il 3 novembre 1816 e fu sepolto nella chiesa del suo titolo.
Genealogia episcopale
Per approfondire, vedi la voce Genealogia episcopale |
- Cardinale Scipione Rebiba
- Cardinale Giulio Antonio Santorio
- Cardinale Girolamo Bernerio, O.P.
- Arcivescovo Galeazzo Sanvitale
- Cardinale Ludovico Ludovisi
- Cardinale Luigi Caetani
- Cardinale Ulderico Carpegna
- Cardinale Paluzzo Paluzzi Altieri degli Albertoni
- Papa Benedetto XIII, O.P.
- Papa Benedetto XIV
- Papa Clemente XIII
- Cardinale Marcantonio Colonna juniore
- Cardinale Ferdinando Maria Saluzzo
Successione degli incarichi
Predecessore: | Arcivescovo titolare di Teodosia | Successore: | |
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Giovanni Ottavio Manciforte Sperelli | 25 giugno - 13 luglio 1784 | sede soppressa |
Predecessore: | Arcivescovo titolare di Cartagine | Successore: | |
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Matteo Gennaro Testa Piccolomini (Ch) | 13 luglio 1784 - 23 febbraio 1801 | Giovanni Devoti (Ch) |
Predecessore: | Nunzio apostolico in Polonia | Successore: | |
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Giovanni Andrea Archetti | 30 luglio 1784 - 14 marzo 1794 | Lorenzo Litta |
Predecessore: | Presidente della Legazione di Urbino[2] | Successore: | |
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Giuseppe Maria Doria Pamphili (Legato apostolico) |
14 marzo 1794-1801 | Giovanni Caccia-Piatti (Legato apostolico) |
Predecessore: | Cardinale presbitero di Santa Maria del Popolo | Successore: | |
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Francesco Maria Pignatelli | 20 luglio 1801 - 28 maggio 1804 | Francesco Cesarei Leoni |
Predecessore: | Camerlengo del Collegio Cardinalizio | Successore: | |
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Giuseppe Firrao il Giovane | 1803 - 1804 | Bartolomeo Pacca |
Predecessore: | Cardinale presbitero di Sant'Anastasia | Successore: | |
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Ludovico Flangini | 28 maggio 1804 - 3 novembre 1816 | Francisco Antonio Javier de Gardoqui Arriquíbar |
Predecessore: | Prefetto della Congregazione del Buon Governo | Successore: | |
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Girolamo della Porta | 1814 - 3 novembre 1816 | Giuseppe Albani |
Note | |
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Bibliografia | |
Collegamenti esterni | |
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