Matteo Schiner
Matteo (Matthäus) Schiner Cardinale | |
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Età alla morte | circa 57 anni |
Nascita | Mühlebach 1465 ca. |
Morte | Roma 30 settembre 1522 |
Sepoltura | Chiesa di Santa Maria dell'Anima (Roma) |
Ordinazione presbiterale | Chiesa di Santa Maria dell'Anima (Roma), 21 aprile 1489 |
Nominato vescovo | 20 settembre 1499 da papa Alessandro VI |
Consacrazione vescovile | Chiesa di Santa Maria dell'Anima (Roma), 20 settembre 1498 da Alessandro VI |
Creato Cardinale |
10 marzo 1511 da Giulio II (vedi) |
Cardinale per | 11 anni, 6 mesi e 20 giorni |
Incarichi ricoperti | |
Collegamenti esterni | |
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Matteo (Matthäus) Schiner, si trova anche Mathäus Schinner e Mathieu Scheiner in alcune opere francesi (Mühlebach, 1465 ca.; † Roma, 30 settembre 1522), è stato un cardinale e vescovo svizzero. Fu un importante uomo politico del tempo.
Biografia
Non si conosce la data esatta della nascita avvenuta a Mühlebach nel Canton Vallese, figlio di Peter contadino di montagna e carpentiere e di Anna Welschen.
Ricevette la prima educazione dallo zio Nicholas Schiner[1] che fu in seguito vescovo di Sion negli anni 1496-1499. Ordinato sacerdote nel 1489 nella Chiesa di Santa Maria dell'Anima a Roma.
Ministero episcopale
Fu eletto vescovo di Sion il 20 settembre 1498, nonostante non avesse avuto l'approvazione del capitolo, in seguito alla rinuncia a suo favore dello zio. Fu consacrato vescovo il 15 ottobre 1499, di nuovo a Santa Maria dell'Anima, che era la chiesa nazionale dei tedescofoni a Roma.
Fu vescovo di Sion dal 1499 alla morte e amministratore apostolico di Novara (1512-1516).
Nel primo decennio del suo episcopato attuò riforme ecclesiastiche ed emanò disposizioni per il clero e il popolo, come vescovo conte, fu attivo nel mantenimento dell'ordine e della quiete nella contea del Vallese e fu un accorto stratega anche in politica estera.
Con la pace di Arona[2]. che liquidò gli elvetici per il loro interventi nella guerra d'Italia del 1499-1504. del 1503, ottenne per i cantoni svizzeri il possesso dei distretti di Bellinzona e di Blenio. Nel 1507 prolungò di 15 anni la tregua con la Savoia. Per aver difeso apertamente la coalizione tra Milano, l'imperatore e il Papa e aver cercato con ogni mezzo di tenere la Francia lontana dalla Lombardia, la curia romana fece sempre più ricorso alle sue doti diplomatiche: fu legato pontificio alla Dieta imperiale di Costanza nel 1507 e giudice nel processo legato all'affare Jetzer a Berna del 1508. Nel 1510 persuase i Confederati a sostenere papa Giulio II contro la Francia nell'Italia settentrionale.
Nel contempo Georg Supersaxo indusse tre decanie vallesane a concludere un'alleanza con la Francia, inasprendo il conflitto latente sorto in Vallese nel 1505 con il cambiamento di fronte di Supersaxo, conflitto che nel 1510 Schiner riuscì a risolvere provvisoriamente a suo favore.
Cardinalato
In riconoscimento dei suoi servizi diplomatici Papa Giulio II lo elevò al rango di cardinale presbitero di Santa Pudenziana nel concistoro del 10 marzo 1511. Per sottrarsi ai suoi avversari vallesani, lo stesso anno si rifugiò a Roma, dove lavorò alla costruzione della Lega Santa tra il Papa, Venezia e il re di Spagna in seguito anche con l'Inghilterra, rivolta contro la Francia.
Nel 1512 Giulio II lo nominò dapprima legato presso la Confederazione Elvetica, poi amministratore della diocesi di Novara, nello stesso anno partecipò alla campagna di Pavia scacciando i Francesi dalla Lombardia con l'aiuto di mercenari svizzeri e impose con i Confederati l'insediamento di Massimiliano Sforza come duca di Milano. Nel 1515 contribuì in maniera determinante alla conclusione della "santa alleanza" diretta specialmente contro gli Ottomani e papa Leone X gli conferì il comando supremo dell'esercito pontificio.
Con la disfatta di Marignano del 1515 la posizione di Schiner fu compromessa in Vallese e i seguaci di Supersaxo riebbero il sopravvento. Nel 1519 Schiner si adoperò con successo in favore dell'elezione di Carlo V a re del Sacro Romano Impero. Dopo la conclusione dell'alleanza offensiva contro la Francia tra Carlo V e Leone X, nel 1521 Schiner riconquistò Milano con gli Svizzeri.
Fu un profondo umanista amico di Erasmo da Rotterdam e di Ulrico Zwingli, fu un convinto sostenitore delle riforme in seno alla Chiesa cattolica ma rifiutò sempre la rottura con il papato. Nel 1521 fu uno dei più influenti oppositori a Martin Lutero e uno dei redattori dell'editto di Worms. Alla morte del Papa, avvenuta lo stesso anno, gli venne affidata l'amministrazione dello Stato della Chiesa. La sua candidatura al seggio pontificio fallì, malgrado l'appoggio di Carlo V, a causa dell'opposizione dei cardinali francesi, nel conclave del 1522 si schierò a favore di Adrian di Utrecht, eletto Papa con il nome di Adriano VI.
Morì di peste a Roma il 1º ottobre di quello stesso anno.
Successione degli incarichi
Predecessore: | Vescovo di Sion | Successore: | |
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Nicholas Schiner | 20 settembre 1499 - 30 settembre 1522 | Paolo Emilio Cesi (amministratore apostolico) |
Predecessore: | Nunzio apostolico in Svizzera | Successore: | |
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Achille Grassi | 14 marzo 1510 - 10 marzo 1511 | Ennio Filonardi |
Predecessore: | Cardinale presbitero di Santa Pudenziana | Successore: | |
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Pietro Isvalies | 22 settembre 1511 - 30 settembre 1522 | Gianvincenzo Carafa |
Predecessore: | Vescovo di Catania | Successore: | |
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Gaspare Ponz | 1º novembre 1520 - 30 settembre 1522 | Pompeo Colonna |
Note | |
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Webgrafia | |
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Bibliografia | |
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- Vescovi di Sion
- Nunzi apostolici per la Svizzera
- Cardinali presbiteri di Santa Pudenziana
- Amministratori apostolici di Novara
- Amministratori apostolici di Catania
- Presbiteri ordinati nel XV secolo
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- Presbiteri per nome
- Vescovi consacrati nel XV secolo
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- Vescovi del XV secolo
- Vescovi per nome
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- Concistoro 10 marzo 1511
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