Gianvincenzo Carafa
Gianvincenzo Carafa Cardinale | |
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Età alla morte | 64 anni |
Nascita | Napoli 1477 |
Morte | Napoli 28 agosto 1541 |
Sepoltura | Cattedrale di Napoli |
Ordinazione presbiterale | non si hanno informazioni |
Nominato arcivescovo | 13 settembre 1497 da papa Alessandro VI |
Consacrazione vescovile | non si hanno informazioni |
Elevazione ad Arcivescovo | 1º aprile 1505 da papa Giulio II |
Creato Cardinale |
21 novembre 1527 da Clemente VII (vedi) |
Cardinale per | 13 anni, 9 mesi e 7 giorni |
Incarichi ricoperti |
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Collegamenti esterni | |
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Gianvincenzo Carafa, anche Giovanni Vincenzo o Vincenzo (Napoli, 1477; † Napoli, 28 agosto 1541) è stato un cardinale e arcivescovo italiano.
Cenni biografici
Gianvincenzo nacque a Napoli nel 1477, terzogenito dei cinque figli di Fabrizio Carafa, del ramo della Stadera signore di Torre del Greco e della moglie Aurelia nata Tolomei. Gli altri fratelli erano Antonio Francesco, Iacopo, Feliciana e Francesco.
Carriera ecclesiastica
Abbracciò la carriera ecclesiastica divenendo canonico diacono del capitolo della cattedrale metropolitana della sua città e abate commendatario dell'abbazia benedettina di san Giovanni in Lamis, oggi santuario di san Matteo Apostolo.
Nel 1497 ottenne dallo zio, l'influente cardinale Oliviero Carafa, la rinuncia in suo favore della diocesi di Rimini, che Gianvincenzo resse come amministratore apostolico fino all'età canonica di 27 anni. Mantenne per concessione papale il canonicato e gli altri benefici e non sembra abbia preso possesso della sede vescovile.
Episcopato
Morto Bernardino Carafa, altro nipote dei cardinale Oliviero, che reggeva per conto di questo l'arcivescovato di Napoli, il Carafa, per rinuncia dello zio, nel 1505 divenne arcivescovo della città partenopea.
Commendatario di numerose chiese, alcune delle quali nelle province di Salerno e di Trani, nel 1508 nominò suoi procuratori, perché prendessero possesso di esse, i fratelli Antonio e Iacopo. Ormai tutto dedito alla carriera ecclesiastica, l'anno seguente rinunciò a favore dei fratelli all'eredità paterna.
Sembra che Giulio II avesse in animo di nominare il Carafa cardinale, ma Ferdinando il Cattolico vi si oppose perché considerava la promozione di eventuali illustri patrizi napoletani pregiudizievole per il regno da poco conquistato.
Apertosi nell'aprile 1512 il V concilio lateranense, che si protrasse fino al marzo 1517, il Carafa partecipò almeno alle prime sessioni e nel febbraio 1514 dette lettura della bolla Supernae dispositionis arbitrio, sulla riforma della Curia romana.
Il 12 gennaio 1518 Carafa si recò a Napoli per la prima volta dopo la sua elezione ad arcivescovo. Rimase nella città molto poco e in complesso la sua attività di presule fu irrilevante.
Morto Leone X il 1º dicembre 1521 il Carafa fu, il giorno successivo, nominato governatore della città leonina e fu custode del conclave da cui uscì eletto Adriano VI.
Dopo il breve pontificato di questo, eletto Papa nel novembre 1523 Clemente VII, il Carafa divenne prelato domestico e assistente al Soglio Pontificio. Ricopriva queste cariche al momento del Sacco di Roma, nel maggio 1527.
Cardinalato
Le conseguenze del terribile episodio e delle difficoltà anche finanziarie che si abbatterono sullo Stato della Chiesa furono in un certo modo positive per il Carafa, poiché nel conclave del 27 aprile 1528 ottenne il cappello di cardinale con il titolo presbiterale di santa Pudenziana, posto all'asta assieme ad altri, per consentire al pontefice di mettere insieme la somma necessaria a riscattare la capitale dall'occupazione imperiale. Nel settembre il Carafa, forse per permettergli di rifarsi delle spese sostenute, riceveva il diritto di amministrare la sede vacante di Anglona a cui rinunciò a favore del nipote Oliverio Carafa nel 1536.
Nel gennaio 1530 il Carafa, che non si era più recato nella città della quale era rimasto arcivescovo, assunse come vescovo coadiutore il nipote Francesco, che alla sua morte ne divenne successore. Il 23 marzo 1538 alla partenza del Papa alla volta di Nizza, il Carafa fu nominato legato pontificio di Roma e insieme con il governatore di Roma, Benedetto Conversini,[1] si trovò marginalmente coinvolto nelle vicende di Ignazio di Loyola, ai seguaci del quale egli dette il permesso di svolgere la loro predicazione a Roma. Diede inoltre il proprio assenso all'istanza del fondatore dei gesuiti, invitando gli oppositori di lui a rendere conto delle accuse formulate nei suoi riguardi.
Nel luglio 1537 aveva optato per il titolo di santa Prisca, che in novembre mutò in quello di santa Maria in Trastevere. Nel 1539 divenne cardinale vescovo della sede suburbicaria di Palestrina.
Morte
Morì il 28 agosto 1541 e fu sepolto nella cattedrale della sua città.
Successione degli incarichi
Predecessore: | Vescovo di Rimini | Successore: | |
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Oliviero Carafa (amministratore apostolico) |
13 settembre 1497-1º aprile 1505 | Simone Bonadies[2] |
Predecessore: | Arcivescovo metropolita di Napoli | Successore: | |
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Bernardino Carafa (arcivescovo eletto) |
1º aprile 1505-24 gennaio 1530 | Francesco Carafa |
Predecessore: | Governatore di Roma | Successore: | |
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? | 2 dicembre 1521 - gennaio 1522 | ? |
Predecessore: | Cardinale presbitero di Santa Pudenziana | Successore: | |
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Matteo Schiner | 27 aprile 1528-23 luglio 1537 | Rodolfo Pio |
Predecessore: | Amministratore apostolico di Anglona | Successore: | |
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Giovanni Antonio Scozio[3] (vescovo) |
31 agosto 1528-6 settembre 1536 | Pietro Paolo Parisio |
Predecessore: | Amministratore apostolico di Acqui | Successore: | |
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Domenico Solino[4] (vescovo) |
31 agosto 1528-20 febbraio 1534 | Pierre Van Der Worst[5] (vescovo) |
Predecessore: | Camerlengo del Collegio Cardinalizio | Successore: | |
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Agostino Spinola | 8 gennaio 1533-9 gennaio 1534 | Andrea Matteo Palmieri |
Predecessore: | Amministratore apostolico di Anagni | Successore: | |
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Corrado Cerbaria[6] (vescovo) |
16 dicembre 1534-26 gennaio 1541 | Pedro Gómez Sarmiento de Villandrando |
Predecessore: | Amministratore apostolico di Acerra | Successore: | |
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Carlo I degli Ariosti[7] (vescovo) |
26 luglio 1535-14 aprile 1539 | Giampaolo da Pisa[8] (vescovo) |
Predecessore: | Cardinale presbitero di Santa Prisca | Successore: | |
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Andrea della Valle | 23 luglio - 28 novembre 1537 | Rodolfo Pio |
Predecessore: | Cardinale presbitero di Santa Maria in Trastevere | Successore: | |
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Antonio Sanseverino, O.S.Io.Hieros. | 28 novembre 1537-4 agosto 1539 | Marino Grimani |
Predecessore: | Cardinale vescovo di Palestrina | Successore: | |
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Antonio Sanseverino, O.S.Io.Hieros. | 4 agosto 1539-28 agosto 1541 | Alessandro Cesarini |
Note | |
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Bibliografia | |
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- Vescovi di Rimini
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- Cardinali presbiteri di Santa Pudenziana
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- Cardinali Camerlenghi
- Amministratori apostolici di Anagni
- Amministratori apostolici di Acerra
- Cardinali presbiteri di Santa Prisca
- Cardinali presbiteri di Santa Maria in Trastevere
- Cardinali vescovi di Palestrina
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