Miguel da Silva
Miguel da Silva, o Michele ma anche Michel o Sylva a volte anche di Silva o Silvio (Évora, 1480; † Roma, 5 giugno 1556), è stato un cardinale, vescovo, nobile, diplomatico e letterato portoghese.
Biografia
Nascita e Formazione
Miguel da Silva nacque nel 1480 a Évora in Portogallo. Secondo di sette figli del conte Diogo da Silva, primo conte di Portalegre, e Maria de Ayala. Di famiglia religiosa, era nipote di Santa Beatrice de Silva e Beato Amedeo da Silva O.F.M.[1]. Il suo cognome è indicato anche come Sylva e Silvio. Conosciuto in vita come Cardinal di Viseu.
Suo padre fu una figura di spicco alla corte del re Manuele I del Portogallo[2], il quale elargì per Miguel una borsa di studio che gli permise di recarsi nel 1500 all'Università di Parigi per studiare lettere e teologia. La sua formazione proseguì a Siena, Bologna e Roma, dove strinse stretti rapporti di amicizia con intellettuali di spicco come Girolamo Osorio[3], Paolo Giovio, Lilio Giraldi[4], Pietro Bembo e Jacopo Sadoleto. Scriveva molto bene sia in prosa, sia in versi, aveva una perfetta conoscenza del greco e del latino, della cultura classica ed era un illustre matematico.
Primi anni di vita
Da Roma si recò a Venezia per poi viaggiare nei principali paesi europei. Quando ritornò in Portogallo fu ammesso alla corte reale. Partecipò al Quinto Concilio Lateranense. Ambasciatore portoghese a Roma durante i pontificati dei papi Leone X, Adriano VI e Clemente VII. Questi papi più volte avrebbero voluto nominarlo cardinale, ma il re Giovanni III del Portogallo[5] si oppose sempre. Ritornò in Portogallo nel 1526 e il re lo nominò suo consigliere e segretario di corte. Amico personale del pittore Raffaello Sanzio[6] e Baldassarre Castiglione[7] gli dedicò il famoso trattato Il Cortegiano (Il Costesão)[9]. Papa Clemente VII gli offrì per due volte il cardinalato, ma il re del Portogallo si oppose fermamente alla promozione.
Non si dispongono informazioni sulla sua ordinazione presbiterale
Ministero episcopale
Fu nominato vescovo di Viseu il 21 novembre 1526 carica dalla quale si dimise il 22 aprile 1547, in favore del cardinale Alessandro Farnese, nipote di papa Paolo III. Fu consacrato alla fine del 1529, non si conosce il luogo e il consacratore. Nominato primo ministro, divenne Escrivão di Puridade[10]. Abate commendatario dei monasteri di Landim e di Santo Tirso. Preferiva vivere a Roma piuttosto che alla corte portoghese, e quando chiese al re il permesso di lasciare il regno per presenziare al Concilio di Trento, gli fu negato. Il vescovo ignorò il divieto reale e partì segretamente nel 1540 per l'Italia, dove rimase fino alla morte. Inviato dal papa alla Repubblica di Venezia.
Cardinalato
Creato cardinale nel concistoro del 19 dicembre 1539 e riservato in pectore a causa delle opposizioni del re Giovanni III[5], fu pubblicato nel concistoro del 2 dicembre 1541. Ricevette la berretta rossa e il titolo dei Santi XII Apostoli il 6 febbraio 1542.
Il re Giovanni III[5] fu molto scontento della promozione. Gli proibì di accettare la dignità, ma Silva rifiutò. Il re, quindi, privò il nuovo cardinale delle sue rendite ecclesiastiche in Portogallo. Il provvedimento fu preso il 3 gennaio 1542 con emissione di una pubblica sentenza. Gli revocò, inoltre, la nazionalità e vietò a tutti i cittadini portoghesi di scrivergli e trattare con lui.
Il 30 agosto 1542 Silva fu nominato Legato dell'imperatore Carlo V[11].
Il 5 ottobre 1543 optò per il titolo di Santa Prassede.
Il 9 gennaio 1545 fu nominato Legato nella Marca Anconitana e il 19 marzo 1545 fu nominato anche governatore di Fermo e legato a Venezia e a Bologna.
Si dimise dal governo della sede di Viseu il 22 aprile 1547. Dal 13 gennaio 1548 al 6 gennaio 1549 rivestì la carica di Camerlengo del Sacro Collegio dei Cardinali.
Il 20 maggio 1549 Paolo III lo nominò all'amministrazione della sede di Massa e Populonia.
Silva prese parte al conclave del 1549-1550 successivo alla morte di Paolo III, che iniziò il 29 novembre 1549 e si concluse il 7 febbraio 1550 con l'elezione del cardinale Giovanni Maria Ciocchi del Monte, che prese il nome pontificale di Giulio III. Il 27 giugno 1552 optò per il titolo di San Marcello, il 29 novembre 1553 per il titolo di San Pancrazio e l'11 dicembre 1553 per quello di Santa Maria in Trastevere.
Partecipò al Conclave dell'aprile 1555 che elesse il cardinale Marcello Cervini che prese il nome pontificale di Marcello II e a quello del maggio 1555 che elesse il cardinale Giampetro Carafa col nome pontificale di Paolo IV.
Morte
Morì a Roma il 5 giugno 1556 e fu sepolto nella sua sede titolare di Santa Maria in Trastevere.
Successione degli incarichi
Predecessore: | Vescovo di Viseu | Successore: | |
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João de Chaves, O.F.M. | 21 novembre 1526-22 aprile 1547 | Alessandro Farnese il Giovane (amministratore apostolico) |
Predecessore: | Cardinale presbitero dei Santi XII Apostoli | Successore: | |
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Pedro Gómez Sarmiento de Villandrando | 6 febbraio 1542-5 ottobre 1543 | Durante Duranti |
Predecessore: | Cardinale presbitero di Santa Prassede | Successore: | |
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Giovanni Maria Ciocchi del Monte | 5 ottobre 1543-27 giugno 1552 | Cristoforo Guidalotti Ciocchi del Monte |
Predecessore: | Camerlengo del Collegio Cardinalizio | Successore: | |
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Bartolomeo Guidiccioni | 13 gennaio 1548-6 gennaio 1549 | Giovanni Gerolamo Morone |
Predecessore: | Amministratore apostolico di Massa e Populonia | Successore: | |
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Bernardino Maffei (vescovo) |
20 maggio 1549-5 giugno 1556 | Francesco Franchini (vescovo) |
Predecessore: | Cardinale presbitero di San Marcello | Successore: | |
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Marcello Crescenzi | 27 giugno 1552-29 novembre 1553 | Girolamo Verallo |
Predecessore: | Cardinale presbitero di San Pancrazio fuori le mura | Successore: | |
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Juan Álvarez de Toledo, O.P. | 29 novembre - 11 dicembre 1553 | Gianantonio Capizucchi |
Predecessore: | Cardinale presbitero di Santa Maria in Trastevere | Successore: | |
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Juan Álvarez de Toledo, O.P. | 11 dicembre 1553-5 giugno 1556 | Giovanni Gerolamo Morone |
Note | |
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Collegamenti esterni | |
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