Conclave del maggio 1555




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Durata | dal 15 al 23 maggio 1555 | ||
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Luogo | Palazzo Apostolico (Vaticano) | ||
Partecipanti | 45 (11 assenti) | ||
Decano | Gian Pietro Carafa | ||
Camerlengo | Guido Ascanio Sforza di Santa Fiora | ||
Protodiacono | Francesco Pisani | ||
Eletto Papa |
Giovanni Pietro Carafa Paolo IV | ||
Precedente |
Conclave dell'aprile 1555 | ||
Successivo |
Conclave del 1559 Pio IV | ||
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Il conclave del maggio 1555 venne convocato a seguito della morte di Marcello II nella notte tra il 30 aprile e il 1º maggio 1555. Si svolse dal 15 al 23 maggio e vide l'elezione del cardinale decano Gian Pietro Carafa che assunse il nome di Paolo IV.
Antefatti
Durante le funzioni della Settimana Santa, Marcello II aveva accusato un attacco febbrile; dopo ventidue giorni di mandato, papa Marcello morì di apoplessia. Fu sepolto nella Basilica Vaticana il 6 maggio 1555. L'orazione funebre fu pronunciata da mons. Giulio Pogiani[1] di Novara, primo segretario della Congregazione del Concilio, poi segretario delle lettere latine di Paolo IV e Pio IV. La prima Messa dei Novendiali fu cantata dal cardinale du Bellay[2].
Il conclave e l'elezione
Il conclave iniziò mercoledì 15 maggio con quarantaquattro (Pallavicino) o quarantacinque[3] cardinali presenti e undici cardinali assenti. Queste cifre probabilmente rappresentano effettivamente il numero finale dei cardinali presenti all'ultimo scrutinio. La Messa dello Spirito Santo fu cantata dal cardinale Rodolfo Pio di Carpi, Cardinale vescovo di Frascati. L'oratio pro eligendo romano pontefice fu pronunciata dal Referendario Apostolico, Uberto Folietta[4] da Genova. Il primo scrutinio fu tenuto solo sabato 18 maggio. Un candidato della fazione imperiale e di seri religionisti (che più tardi sarebbero stati chiamati Zelanti) era Alvarez. Un intervento di Mendoza per il Carpi significò di fatto la virtuale esclusione di Pole e Morone, senza necessariamente portare avanti la candidatura di Carpi. Né i francesi né, a quanto pare, le creazioni di Giulio III erano però disposti a sostenere Carpi e la sua candidatura fu gradualmente abbandonata.
Camaiani riferiva dall'interno del conclave il 21 maggio:
« | Altro candidato in buonissima posizione era Puteo. I "partigiani" di S. Giacomo cercavano segretamente di radunar voti in suo favore: tutto stava a far si che una risoluzione veniva prima dell'arrivo dei cardinali francesi. » | |
(Onofrio Camaiani[5], 21 maggio 1555)
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Si stava sviluppando una situazione di stallo.
Dopo che Farnese con d'Este propose di votare l'arcivescovo di Napoli, nella festa dell'Ascensione, il 23 maggio 1555, quarantaquattro cardinali elessero per "adorazione" Giampetro Carafa, uno dei leader del partito riformista e decano del Collegio cardinalizio . Assunse il nome di Paolo, in memoria dei favori elargitigli dai Farnese e fu incoronato dal cardinale protodiacono Francesco Pisano, la domenica successiva davanti alla Basilica Vaticana, con grande "trepidazione" del popolo che temeva la sua severità[6].
Collegio cardinalizio
Al momento della morte del Papa i cardinali viventi erano complessivamente cinquantasei. Quanti e quali di questi parteciparono al Conclave del maggio 1555, è oggetto di controversia [7].
- Cardinale Decano: Gian Pietro Carafa (n. 28 giugno 1476, † 18 agosto 1559);
- Sottodecano:
- Camerlengo: Guido Ascanio Sforza di Santa Fiora (n. 26 novembre 1518, † 6 ottobre 1564);
- Cardinale Protodiacono: Francesco Pisani (n. 1494, † 28 giugno 1570);
- Governatore del conclave: Ascanio della Corgna[8], oppure Annibale Bozzuti, che fu governatore di Borgo[9]
- Prefetto delle cerimonie pontificie: Giovanni Francesco Firmano[10].
Cardinali che parteciparono al conclave
Cardinali che probabilmente non parteciparono al conclave
Note | |
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Collegamenti esterni | |
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