Conclave dell'aprile 1555




| |||
Durata | dal 5 al 9 aprile 1555 | ||
---|---|---|---|
Luogo | Palazzo Apostolico (Vaticano) | ||
Partecipanti | 37 (20 assenti ?) | ||
Decano | Gian Pietro Carafa | ||
Camerlengo | Guido Ascanio Sforza di Santa Fiora | ||
Protodiacono | Francesco Pisani | ||
Eletto Papa |
Marcello Cervini degli Spannocchi Marcello II | ||
Precedente |
Conclave del 1549-1550 | ||
Successivo |
Conclave del maggio 1555 Paolo IV | ||
Collegamenti esterni (EN) Scheda su Salvador Miranda (EN) Scheda su Chatolic Herarchy |
Il conclave dell'aprile 1555 venne convocato a seguito della morte di Giulio III del 23 marzo 1555. Si svolse dal 5 al 9 aprile e vide l'elezione del cardinale Marcello Cervini degli Spannocchi che assunse il nome di Marcello II.
Novendiali
Quella stessa sera il corpo del papa fu trasportato senza cerimonie in San Pietro dai canonici della Basilica, e deposto nella Cappella di Sisto IV. Nella notte del 25 il corpo fu sepolto nella Cappella di Sant'Andrea, accanto alle tombe di Pio II e Pio III. Il 26 marzo i novendiali iniziarono in San Pietro, con una messa da requiem cantata dal cardinale du Bellay, cardinale vescovo di Porto, alla presenza di trentasette cardinali[1]. I giorni di lutto dei novendiali si conclusero il 3 aprile.
Quadro generale
Le creazioni del defunto papa Giulio III avrebbero dovuto esercitare una notevole influenza nel conclave, ma erano senza leader. La fazione francese non aveva alcuna possibilità di conquistare il papato per uno dei suoi candidati.
Il conclave e l'elezione
Venerdì 5 aprile si aprì il conclave, alla presenza di trentasette cardinali[2][3]. La Messa dello Spirito Santo fu presieduta dal Cardinale Decano Gian Pietro Carafa. A tarda sera, i cardinali Carafa, Cervini cardinale protopresbitero e Pisani cardinale protodiacono, chiusero le porte. L'ambasciatore imperiale di Cosimo I, Averardo Serristori, scrivendo al duca di Firenze annotava che in una Congregazione del 27 marzo avrebbe voluto far sì che i cardinali prolungassero l'apertura del Conclave fino all'arrivo dei cardinali francesi[4].
Il 6 aprile l'azione politica per la parte francese fu intrapresa dal cardinale di Ferrara Ippolito d'Este. Sembrava che il cardinale di Santa Croce Marcello Cervini, avesse voti vicini alla maggioranza dei due terzi. Una parte, almeno, del sostegno di Cervini venne da coloro che volevano l'accelerazione della restaurazione della Chiesa "cardinali di buona mente". I riformatori, guidati dai cardinali Ranuccio Farnese, gran penitenziere arcivescovo di Bologna e dal camerlengo Guido Ascanio Sforza, operavano nell'interesse della riforma della Chiesa e in particolare della ripresa del Concilio di Trento[5]. Costoro, riuscirono a mettere insieme voti sufficienti per eleggere il cardinale Marcello Cervini, diplomatico pontificio che era stato uno dei tre presidenti del Concilio di Trento. La sera del 9 aprile fu proclamato papa mediante "adorazione". La fazione imperiale aveva vinto, anche se il candidato prescelto non era gradito all'imperatore, e i francesi avevano fallito. La mattina successiva 10 aprile, si tenne molto presto una votazione formale e Cervini ricevette tutti i voti tranne il suo, che andò al cardinale Carafa, decano del Collegio cardinalizio. Marcello Cervini fu consacrato vescovo nella Cappella Paolina subito dopo la sua elezione e incoronato nella loggia delle benedizioni di San Pietro il 10 aprile, giorno della sua elezione, dal cardinale protodiacono Francesco Pisani, dopo essere stato consacrato vescovo con una cerimonia semplice nelle ore precedenti dal cardinale Carafa: non volle cambiare nome per devozione a San Marcello protettore di famiglia[6][7].
Collegio cardinalizio
Al momento della morte del Papa i cardinali viventi erano complessivamente cinquantasette. Quanti e quali di questi parteciparono al Conclave dell'aprile 1555, è oggetto di controversia [8].
- Cardinale Decano: Gian Pietro Carafa (n. 28 giugno 1476, † 18 agosto 1559);
- Sottodecano:
- Camerlengo: Guido Ascanio Sforza di Santa Fiora (n. 26 novembre 1518, † 6 ottobre 1564);
- Cardinale Protodiacono: Francesco Pisani (n. 1494, † 28 giugno 1570);
- Governatore del conclave: Ascanio della Corgna[9], oppure Annibale Bozzuti, che fu governatore di Borgo[10]
- Prefetto delle cerimonie pontificie: Giovanni Francesco Firmano[11].
- Gian Pietro Carafa, vescovo di Ostia e Velletri
- Jean du Bellay, vescovo di Porto-Santa Rufina
- Juan Álvarez de Toledo, O.P., vescovo di Albano
- Rodolfo Pio di Carpi, vescovo di Frascati
- Francesco Pisani, vescovo di Padova
- Ercole Gonzaga, vescovo di Mantova
- Guido Ascanio Sforza, amministratore apostolico di Parma
- Niccolò Caetani di Sermoneta, amministratore apostolico di Quimper
- Ippolito II d'Este, amministratore apostolico di Auch
- Marcello Cervini , vescovo of Gubbio (Eletto Papa Marcello II);
- Giacomo Savelli
- Miguel de Silva, vescovo di Massa Marittima
- Cristoforo Madruzzo, vescovo di Trento
- Bartolomé de la Cueva de Albuquerque
- Georges d'Armagnac, vescovo di Rodez
- Federico Cesi, vescovo di Cremona
- Girolamo Capodiferro, vescovo di Saint-Jean de Maurienne
- Tiberio Crispi, amministratore apostolico di Sessa Aurunca e Amalfi
- Ranuccio Farnese, arcivescovo di Bologna
- Giulio Feltre della Rovere
- Girolamo Veralli
- Giovanni Angelo Medici .
- Innocenzo Ciocchi del Monte .
- Cristoforo Ciocchi del Monte, arcivescovo di Marsiglia
- Fulvio della Corgna, O.S.Io.Hieros., amministratore apostolico di Spoleto
- Giovanni Michele Saraceni Girifalco, arcivescovo di Acerenza e Matera
- Giovanni Ricci
- Giovanni Andrea Mercurio, arcivescovo di Messina
- Giacomo Púteo, arcivescovo di Bari
- Pietro Bertani, O.P., vescovo di Fano
- Fabio Mignanelli
- Giovanni Poggi, vescovo di Tropea
- Giovanni Battista Cicada
- Girolamo Dandini
- Luigi Cornaro
- Roberto de' Nobili
- Girolamo Simoncelli
Cardinali con presenza in dubbio[12]:
- Louis de Bourbon de Vendôme, vescovo di Palestrina
- François de Tournon, vescovo di Sabina
- Girolamo Doria, amministratore apostolico di Tarragona
- Claude de Longuy de Givry, vescovo di Langres
- Odet de Coligny de Châtillon, amministratore apostolico di Beauvais
- Alessandro Farnese, amministratore apostolico di Monreale
- Reginald Pole, arcivescovo di Canterbury
- Robert de Lénoncourt, amministratore apostolico di Metz
- Antoine Sanguin de Meudon, vescovo emerito d'Orléans (Francia)
- Giovanni Girolamo Morone, vescovo di Novara
- Francisco Mendoza de Bobadilla, vescovo di Burgos
- Jacques d'Annebaut, vescovo di Lisieux
- Durante de Duranti, vescovo di Brescia
- Enrico di Portogallo, arcivescovo di Évora
- Charles I de Guise de Lorraine, arcivescovo di Reims
- Charles de Bourbon-Vendôme, arcivescovo di Rouen
I seguenti cardinali non parteciparono al conclave:
- Otto Truchsess von Waldburg, Principe-vescovo di Augusta (Germania)[13];
- Pedro Pacheco de Villena, Vescovo di Sigüenza (Spagna)[14];
- Pietro Tagliavia de Aragonia, arcivescovo di Palermo;
- Louis I de Guise de Lorraine, vescovo di Albi (Francia).
Note | |
| |
Bibliografia | |
| |
Collegamenti esterni | |
|