Roberto Pucci
Roberto Pucci Cardinale | |
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Età alla morte | 83 anni |
Nascita | Firenze 29 maggio 1463 |
Morte | Roma 17 gennaio 1547 |
Sepoltura | Basilica di Santa Maria sopra Minerva (Roma) |
Ordinazione presbiterale | in data sconosciuta |
Nominato vescovo | 15 febbraio 1508 da Giulio II |
Consacrazione vescovile | 13 febbraio 1516 da Leone X |
Creato Cardinale |
2 giugno 1542 da Paolo III (vedi) |
Cardinale per | 4 anni, 7 mesi e 15 giorni |
Incarichi ricoperti | |
Collegamenti esterni | |
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Roberto Pucci (LA) Rubertus Pucius (Firenze, 29 maggio 1463; † Roma, 17 gennaio 1547) è stato un vescovo e cardinale italiano.
Cenni biografici
Roberto nacque a Firenze il 29 maggio da Antonio di Puccio e dalla sua seconda moglie Piera di Giannozzo Manetti. Era fratello del cardinal Lorenzo Pucci e zio del cardinale Antonio Pucci.
Ricevette una buona formazione umanistica ma non sembra che abbia conseguito alcun tipo di dottorato.
Nel dicembre 1491 sposò Dianora di Lorenzo Lenzi, morta il 22 giugno 1526, da cui ebbe almeno quattro figli: Giannotto[1] vescovo di di Melfi; Pandolfo; Maria, sposata a Francesco Valori; e Antonio.
Il suo primo incarico pubblico seguì di pochi mesi il ritorno dei Medici a Firenze: ai primi di dicembre 1512 fu inviato come commissario dei Dieci di balìa a Poggibonsi ad accogliere Matthäus Lang von Wellenburg, principe vescovo di Gurk, il quale aveva perfezionato a Roma, a nome dell'imperatore Massimiliano I d'Asburgo, il trattato di alleanza con il Papa e tornava in Lombardia con il suo seguito. Analogo incarico svolse l'anno seguente accompagnando attraverso il ducato fiorentino il cardinale Adriano Castellesi in viaggio verso Roma per partecipare al conclave.
Il 1º settembre 1518 fu eletto al priorato. Il 8 maggio 1521 fu membro dei Sedici gonfalonieri di compagnia, il 1º luglio 1524 fu di nuovo al priorato e il 1º maggio 1522 gonfaloniere di giustizia.
Nel 1527, con il sacco di Roma e la prigionia di Clemente VII, a Firenze si colse l'occasione per sovvertire il regime mediceo e ristabilire un governo repubblicano. In questo periodo contro Pucci, notoriamente filomediceo, furono prese misure restrittive e il 15 dicembre 1528 fu condannato all'esilio, in contumacia, poiché già viveva a Roma dove faceva parte della corte pontificia.
Nel periodo successivo alla resa della città divenne uno dei rappresentanti del Papa a Firenze, come membro della Balìa che assunse provvisoriamente i pieni poteri. Il 4 aprile 1532 fu eletto membro dei Dodici riformatori, il collegio incaricato di ridisegnare in senso monarchico l'assetto dello Stato. Con l'instaurazione del ducato di Alessandro de' Medici, Pucci fu nominato membro a vita del Senato dei quarantotto.
Nel gennaio 1536 accompagnò il duca Alessandro nel suo viaggio a Napoli per incontrarvi l'imperatore Carlo V e trovare un compromesso con i fuoriusciti, tra i quali Francesco Valori che nel 1515 aveva sposato la figlia di Pucci, Maria.
Dal 1536 Pucci mise in campo le sue relazioni familiari per diventare cardinale, nomina che sfumò nel concistoro del 22 dicembre 1536. L'elezione giunse solo nel concistoro del 2 giugno 1542 quando assunse il titolo di cardinale presbitero dei santi Nereo e Achilleo, mutato, dopo la morte del nipote Antonio, in quello dei Quattro santi coronati. La sua elevazione fu molto osteggiata, insieme con quelle di Giovan Vincenzo Acquaviva e Marcello Crescenzi. Nel caso di Pucci l'opposizione si basava, più che su presunte colpe, sulla scarsa stima delle sue capacità.
In data imprecisata, ma anteriore all'8 agosto 1541, quando assunse la carica di vescovo di Pistoia, Pucci aveva acquisito gli ordini sacri. Nell'ottobre 1542 tenne a battesimo a Montepulciano il futuro santo Roberto Bellarmino che, proprio in onore di Pucci, ricevette questo nome.
Subentrò poi al nipote Antonio nella carica di penitenziere maggiore che tenne fino alla morte. Dal 1546 alla morte fu vescovo di Melfi.
Morì a Roma il 17 gennaio 1547 e fu sepolto nella basilica di santa Maria sopra Minerva.
Successione degli incarichi
Predecessore: | Vescovo di Pistoia | Successore: | |
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Antonio Pucci | 8 agosto 1541-7 dicembre 1546 | Pietro Francesco da Galliano[2] |
Predecessore: | Cardinale presbitero dei Santi Nereo e Achilleo | Successore: | |
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Enrique de Borja y Aragón | 12 giugno 1542-17 ottobre 1544 | Francesco Sfondrati |
Predecessore: | Cardinale presbitero dei Santi Quattro Coronati | Successore: | |
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Antonio Pucci | 17 ottobre 1544-17 gennaio 1547 | Enrico I del Portogallo |
Predecessore: | Penitenziere Maggiore | Successore: | |
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Antonio Pucci | 31 marzo 1545-17 gennaio 1547 | Ranuccio Farnese, O.S.Io.Hieros. |
Predecessore: | Vescovo di Melfi e Rapolla | Successore: | |
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Giovanni Vincenzo Acquaviva d'Aragona | 7 dicembre 1546-17 gennaio 1547 | Mario Ruffino[3] |
Note | |
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Bibliografia | |
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- Vescovi di Pistoia
- Cardinali presbiteri dei Santi Nereo e Achilleo
- Cardinali presbiteri dei Santi Quattro Coronati
- Penitenzieri Maggiori della Penitenzieria Apostolica
- Vescovi di Melfi e Rapolla
- Presbiteri italiani del XVI secolo
- Italiani del XVI secolo
- Presbiteri del XVI secolo
- Presbiteri per nome
- Vescovi consacrati nel 1516
- Vescovi italiani del XVI secolo
- Vescovi del XVI secolo
- Vescovi per nome
- Vescovi consacrati da Leone X
- Concistoro 2 giugno 1542
- Cardinali italiani del XVI secolo
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