Vincenzo Maria Altieri

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Vincenzo Maria Altieri
Cardinale
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battezzato
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Titolo cardinalizio
Incarichi attuali
Età alla morte 75 anni
Nascita Roma
24 novembre 1724
Morte Roma
10 febbraio 1800
Sepoltura Cappella di famiglia in Basilica di Santa Maria sopra Minerva (Roma)
Appartenenza
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Ordinato diacono
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Creazione
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Creazione
a Cardinale
23 giugno 1777 da Pio VI (11 dicembre 1780 in pectore) (vedi)
Cardinale per
Cardinale per 22 anni, 7 mesi e 17 giorni
Cardinale elettore
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Incarichi ricoperti
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° vescovo di Roma
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Cardinali creazioni
Proclamazioni
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Eventi
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Altre ricorrenze
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Devozioni particolari {{{devozioni}}}
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Incoronazione
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Onorificenze
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Altri titoli
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Invito all'ascolto
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Vincenzo Maria Altieri (Roma, 24 novembre 1724; † Roma, 10 febbraio 1800) è stato un cardinale italiano.

Cenni biografici

Nacque in Roma il 27 novembre 1724 da Girolamo e da Maria Maddalena Borromeo.

Come spesso accadeva per i cadetti delle nobili famiglie romane fu avviato alla carriera ecclesiastica. Rimase a lungo nei gradi inferiori della gerarchia. Fu membro dell'Accademia liturgica, dove nel 1766 lesse un discorso sull' Origine istituzione e congruenza della festività del Corpus Domini. Nel 1771, come presidente delle ripe, provvide, per incarico di Clemente XIV, a rifornire di cereali Roma gravemente minacciata dalla carestia. Da Pio VI fu nel 1775 nominato presidente del tribunale delle Grazie e l'anno successivo suo maestro di Camera. Nel dicembre 1776 divenne abate commendatario dell'Abbazia di San Girolamo presso Ferrara, e dal dicembre del 1779 anche di San Benedetto di Gualdo.

Papa Pio VI lo creò cardinale in pectore nel concistoro del 23 giugno 1777. La nomina fu resa pubblica nel concistoro dell'11 dicembre 1780, tre giorni dopo ricevette la berretta cardinalizia e il 2 aprile dell'anno seguente ricevette la diaconia di San Giorgio in Velabro. Fu ascritto come membro delle sacre congregazioni per i vescovi ed i regolari, del concilio, delle acque e del buon governo. Dal gennaio del 1783 fu cardinale protettore dell'Ordine dei Chierici Regolari Minori, e ottenne il protettorato anche di numerosi monasteri, città, chiese, arciconfraternite, università e collegi. Fu pure nominato abate commendatario delle abbazie dei Santi Fidezio e Terenzio e di Sant'Illuminata nella diocesi di Todi, di San Nicola in quella di Ferrara nonché di Sant'Agata a Lugo. Nel 1784 divenne membro della commissione di cardinali creatasi per provvedere ai danni dell'alluvione che aveva investito Nera e Velino.

Nel 1787 optò per la diaconia di Sant'Angelo in Pescheria, passando a quella di Sant'Eustachio l'anno seguente. Il 12 settembre 1794, divenuto cardinale protodiacono, passò alla diaconia di Santa Maria in Via Lata. Fu camerlengo del Sacro Collegio dei Cardinali dal 29 gennaio 1798, carica che tenne per breve tempo in quanto in quell'anno rinunciò al cardinalato.

Roma venne occupata nel febbraio del 1798 dalle truppe napoleoniche che vi installarono la Repubblica Romana, e Papa Pio VI venne esiliato in Francia. Il cardinal Altieri, gravemente ammalato, fu tenuto prigioniero nell'antico monastero delle Convertite, ma al momento della sua deportazione venne costretto a rinunciare al cardinalato come già aveva fatto il cardinale Tommaso Antici. Il 12 marzo 1798 scrisse al papa che si trovava a Siena dando le proprie dimissioni, dopo essersi consultato col teologo padre Flamini da Latera e padre Agostino Carabelloni, che espressero parere favorevole per la sua incolumità. Dopo aver cercato invano di dissuadere il cardinale dalle sue intenzioni, il papa, riluttante, accettò le dimissioni dell'Altieri con un breve datato 8 febbraio 1800, su consiglio del cardinale Leonardo Antonelli.

Sempre in più gravi condizioni di salute e roso dal rimorso per la sua debolezza, l'Altieri sopravvisse poco più di un anno. Si spense a Roma il 10 febbraio 1800, due giorni dopo aver ritrattato la rinuncia, con lettera inviata al Collegio dei Cardinali, riuniti a Venezia per il Conclave[1]. Il papa, comprendendo le posizioni del moribondo e il suo fervore per la Chiesa in pericolo, dispose che la sua salma venisse esposta alla pubblica venerazione nella Basilica di Santa Maria sopra Minerva e ivi seppellito nella cappella di famiglia.

Successione degli incarichi

Predecessore: Maestro di Camera della Corte Pontificia Successore: Emblem Holy See.svg
Guido Calcagnini 1776 - 1780 Giovanni Filippo Gallarati Scotti I
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Guido Calcagnini {{{data}}} Giovanni Filippo Gallarati Scotti
Predecessore: Cardinale diacono di San Giorgio in Velabro Successore: CardinalCoA PioM.svg
Romoaldo Guidi 2 aprile 1781 - 23 aprile 1787 Giovanni Rinuccini I
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Romoaldo Guidi {{{data}}} Giovanni Rinuccini
Predecessore: Cardinale diacono di Sant'Angelo in Pescheria Successore: CardinalCoA PioM.svg
Francesco d'Elci 23 aprile 1787 - 10 marzo 1788 Raniero Finocchietti I
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Francesco d'Elci {{{data}}} Raniero Finocchietti
Predecessore: Cardinale diacono di Sant'Eustachio Successore: CardinalCoA PioM.svg
Pasquale Acquaviva d'Aragona 10 marzo 1788 - 12 settembre 1794 Filippo Carandini I
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Pasquale Acquaviva d'Aragona {{{data}}} Filippo Carandini
Predecessore: Cardinale protodiacono Successore: CardinalCoA PioM.svg
Gregorio Antonio Maria Salviati 5 aprile 1794 - 7 settembre 1798 Antonio Maria Doria Pamphilj I
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Gregorio Antonio Maria Salviati {{{data}}} Antonio Maria Doria Pamphilj
Predecessore: Cardinale diacono di Santa Maria in Via Lata Successore: CardinalCoA PioM.svg
Gregorio Antonio Maria Salviati 12 settembre 1794 - 7 settembre 1798 Antonio Maria Doria Pamphilj I
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Gregorio Antonio Maria Salviati {{{data}}} Antonio Maria Doria Pamphilj
Predecessore: Camerlengo del Collegio Cardinalizio Successore: CardinalCoA PioM.svg
Giulio Maria Della Somaglia 29 gennaio 179812 marzo 1798 Giulio Maria Della Somaglia I
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Giulio Maria Della Somaglia {{{data}}} Giulio Maria Della Somaglia
Note
  1. Testo della lettera online
Bibliografia