Diocesi di Orvieto-Todi
Diocesi di Orvieto-Todi Dioecesis Urbevetana-Tudertina Chiesa latina | |
vescovo | Gualtiero Sigismondi |
---|---|
Sede | Orvieto |
Suffraganea | |
Sede immediatamente soggetta alla Santa Sede | |
Regione ecclesiastica Umbria | |
Mappa della diocesi | |
Provincia italiana di Terni | |
Nazione | Italia |
Vicario | Stefano Puri |
Vescovi emeriti: |
Giovanni Scanavino, O.S.A. Benedetto Tuzia |
Parrocchie | 92 |
Sacerdoti |
107 di cui 58 secolari e 49 regolari 841 battezzati per sacerdote |
50 religiosi 250 religiose 19 diaconi | |
95.000 abitanti in 1.310 km² 90.000 battezzati (94,7% del totale) | |
Eretta | VI secolo |
Rito | romano |
Indirizzo | |
Piazza Duomo 19, 05018 Orvieto [Terni], Italia | |
Collegamenti esterni | |
Sito ufficiale Dati online 2017 (gc ch) Dati dal sito web della CEI | |
Collegamenti interni | |
Chiesa cattolica in Italia Tutte le diocesi della Chiesa cattolica |
La diocesi di Orvieto-Todi (in latino: Dioecesis Urbevetana-Tudertina) è una sede della Chiesa cattolica immediatamente soggetta alla Santa Sede e appartenente alla regione ecclesiastica Umbria. Nel 2016 contava 90.000 battezzati su 95.000 abitanti. È attualmente diretta dal vescovo Gualtiero Sigismondi.
Territorio
La diocesi comprende le città di Orvieto e Todi.
Il territorio è suddiviso in 92 parrocchie.
Storia
Diocesi di Orvieto
Centro della federazione etrusca (come attestano i numerosi templi e sepolcri ritrovati), alla fine del III secolo ospitò Sant'Ansano che vi era giunto a predicare; però, secondo la tradizione, sembra che la sede episcopale di Bolsena sia stata trasferita in Orvieto a causa dell'invasione del barbaro Alarico. La notizia sul primo vescovo è del 590. Un'iscrizione mutila del VI o VII secolo rinvenuta presso Orvieto comincia con: in nomine Dni nostri Iesu C(hristi), e pare ricordi un vescovo che visse ante episcopatum 40 anni e come vescovo 11 anni[1].
Nel 538 Belisario conquistò la città. Procopio la descrive e la chiama alla greca (Ourbibentos). Nel 605 arrivarono i longobardi, secondo Paolo Diacono. Il conte longobardo Farolfo (VIII secolo) ebbe dei nipoti devoti di San Romualdo, loro ospite. Feudatari non longobardi furono: Ugo di Toscana (993) e Gerardo (1004). Nel 975 forse vi fu il primo riconoscimento delle libertates mercantili per intervento del vescovo. Nel 1137 si accenna a precedenti attività comunali. Nel 1157 Orvieto giurò ligium dominium al Papa, e questi ottenne il beneficium d'essere ospitato e difeso personalmente o nei suoi successori e nelle persone di Curia. La città fu fedele al patto e sostenne vittoriosamente l'assedio di Enrico VI (1189), che voleva punire gli Orvietani di aver sottoscritto con Pepo Farnese la pace di Venezia (1177). Nel XIII secolo lo Stato d'Orvieto sottomise il contado Guiniccesco (1168) e IIdibrandesco (1203) e si estese sino al mare (Orbetello: significa piccola Orvieto; Isola del Giglio), confinando con Siena, Perugia, Todi e il Patrimonio di San Pietro.
Quest'ultima vicinanza creò liti territoriali, che favorirono moti ereticali e tra questi quello dei patarini concorezzesi (seconda metà del XII secolo). Innocenzo III, a domanda dei cittadini, inviò Pietro Parenti come rettore, ma questi fu ucciso (1199). Da allora cominciarono le persecuzioni contro gli eretici. Nel 1249 funzionava l'Inquisizione domenicana, poi (1260) francescana, in rapporto alla politica antighibellina.
San Francesco forse predicò ai margini di Orvieto (1216; ma il francescanesimo prese piede e nel 1260 apparvero i Laudesi che ebbero una loro mistica, la beata Angiolina Montemarte. I domenicani eressero a Orvieto la prima chiesa dedicata a san Domenico (1233, ebbero una cattedra di teologia anche con San Tommaso (1261-1264 circa), diressero una scuola e un Terz'ordine di cui fu nota la beata Vanna. Giunsero a Orvieto (1259-1260) anche i Servi di Maria e gli eremitani, fra i quali fu il teologo Ugolino d'Orvieto (morto nel 1371).
Nel 1263 o nel 1264 avvenne nella diocesi di Orvieto il celebre miracolo eucaristico di Bolsena: fu il vescovo Giacomo Maltraga che attestò l'autenticità del miracolo. Nel 1264, con la bolla Transiturus de hoc mundo, Urbano IV istituì la solennità del Corpus Domini stabilendo che questa venisse celebrata il giovedì dopo l'ottava di Pentecoste.
A Orvieto fu innalzato un tempio sul luogo più alto (1290), al quale si aggiungeranno la cappella del Corporale (1350) e la Cappella Nuova (1408). Il Duomo venne disegnato da Arnolfo di Cambio in forme tardo romaniche. I lavori proseguirono in stile gotico sotto la guida di Lorenzo Maitani.
Intanto la città, che aveva circa 30.000 abitanti, si dedicava ai commerci anche d'oltremare (per esempio i missionari domenicani a Samarcanda, secoli XIII-XIV). Speciali rapporti con paesi europei furono dovuti ai soggiorni della Curia con i contatti con gli ambasciatori e i sovrani (Inghilterra, Francia, Germania, ecc.).
Nella seconda metà del XII secolo ai consoli si aggiunse il rettore o podestà; nel 1250 il Popolo prese il potere, contemporaneamente a Firenze; dal 1256 al 1292 si imposero le Arti, favorite dai papi. Nel 1292 fu imposto anche il catasto, uno dei primi in Europa. Bonifacio VIII predilesse Orvieto: qui gli furono erette statue ed accettò l'ufficio di capitano del popolo (1297-1298) e di podestà (1299). Con i primi del XIV secolo Orvieto perse potere sul litorale e sul retroterra tirrenico. L'economia regredì. Vi furono vari tentativi di signorie (1334-1353); con Egidio Albornoz, che aveva a capo delle truppe l'orvietano Conte di Montemarte, iniziò (1354) la terza fase politica con la signoria personale del papa, restando esclusa la città dal Patrimonio di San Pietro (1368). Nella generale confusione non mancarono ritorni a regime quasi comunale (pace di Benano, 1389), né tentativi di signorie locali appoggiate a interessi stranieri (Napoli, Roma, Perugia, antipapa, ecc.); fino a che nel 1448 Orvieto fu retta da Niccolò V pressoché nella forma del 1368. Alla pace interna, benedetta da Pio II (1460), segui il riordinamento costituzionale (1461) e il potere fu diviso fra le varie classi sociali con l'appoggio del Papa contro gli abusi feudali nel contado. Orvieto resistette due volte a Carlo VIII (1494-1495), e ospitò Alessandro VI, il cui governo fu esercitato dal Valentino, e Clemente VII (1527-1528), sfuggito al sacco di Roma. Forse dono di tale periodo alcuni privilegi di onore del vescovo a cui seguirono distinzioni notevoli per il capitolo della cattedrale.
Al tempo della Riforma cattolica nel 1566 sorse il Seminario; nel 1588 i Dottrinari e nel 1621 i Gesuiti aprirono scuole e collegi. Nel 1564 fu più equamente diviso il governo fra nobili e popolani e in tale stato fu riconfermato nel 1755, di modo che l'invasione giacobina non aveva niente da insegnare. Nel 1794 arrivarono i Carissimi che resistettero alla bufera napoleonica. Nel 1798 il popolo si sollevò contro i giacobini. Ultimi episodi della lotta fra Chiesa e Stato in Orvieto fu la persecuzione di Napoleone contro il vescovo Giovanni Battista Lambruschini (1809), e l'incarceramento del vescovo Giuseppe Vespignani durante la Repubblica Romana (1849).
Nel 1860 Orvieto entrò a far parte dell'Umbria e divenne il punto delicato della Convenzione di settembre, vinto dall'orvietano Filippo Antonio Gualterio su Napoleone III.
Diocesi di Todi
In epoca romana il territorio diocesano coincise con quello dell'antica Tuder, Colonia Fida Julia, già municipio. Il cristianesimo vi si diffuse presto da Roma a motivo della via Flaminia, della via Amerina, e degli altri antichi itinerari per Orvieto, Baschi e Spoleto. Oltre ad importanti ricordi etruschi e romani, sulla via Flaminia si trova un piccolo cimitero sotterraneo e nel territorio un gruppo di chiese cimiteriali dedicate ai santi Terenziano, Antimo, Illuminata, Fidenzio e Terenzio, Felice, Faustino, Arnaldo. Nel IV secolo un possedimento detto Angulas, donato secondo il Liber Pontificalis dall'imperatore Costantino, pagava un tributo alla basilica di Santa Croce in Gerusalemme a Roma. Il papa martire San Martino I (649-656) nacque in un villaggio della diocesi sulla destra del Tevere, oggi detto Piano di San Martino; a lui furono dedicate anche varie antiche cappelle. Nel 757 è documentata una confinazione della diocesi con quelle di Perugia, Assisi, Bevagna e Spoleto. Dopo il 726 Todi si sottomise alla Chiesa romana; nell'817 Ludovico il Pio, e nel 962 Ottone ne riconfermarono il possesso al Papa. Nel XIII secolo le Decime o Collettorie dell'Archivio Vaticano vi ricordano numerose chiese.
Nel 1001 papa Silvestro II tenne un concilio a Todi. Nel 1133 vi sorse il primo convento premostratense italiano in quello antico benedettino di San Leucio. Innocenzo III ne riprese il dominio dopo l'occupazione di Federico I ed Enrico II e nel 1198 spedì da qui dei documenti. Morì ed è sepolto a Todi san Filippo Benizi, uno dei fondatori dei Servi di Maria (1285). Nel periodo avignonese la città fu indipendente. L'antipapa Niccolò V nel 1328 vi si rifugiò insieme a Ludovico il Bavaro. Bonifacio IX - nato circa nel 1356 - visse a Todi la giovinezza presso lo zio vescovo e, tra vari privilegi, concesse ai francescani del luogo lo Studio minore. Nel 1392 concesse la città prima in prefettura a Malatesta di Rimini e poi in vicariato ad Andrea e Pandolfo. Nel 1433 Todi passò sotto Francesco Sforza. Papa Niccolò V vi dimorò vari giorni (1449), Pio II un mese (1459) e Paolo II vi si fermò nel viaggio da Perugia a Roma (1535).
In epoche successive il vescovo Angelo Cesi (1566-1606) lavorò per la riforma cattolica e lasciò importanti monumenti e il cardinale Marcello Lante fondò il Seminario (1608).
Il 24 luglio 1796 la Madonna del Campione, che da secoli si venerava presso il palazzo comunale di Todi, dove si conservavano i campioni di pesi e misure, fu vista aprire e chiudere gli occhi. Seguì un regolare processo canonico che confermò il fatto miracoloso.
Nel 1972 la diocesi fu unita in persona episcopi alla diocesi di Orvieto.
Il 30 settembre 1986 un decreto della Congregazione per i Vescovi stabilì la plena unione delle diocesi di Todi e Orvieto nella nuova circoscrizione ecclesiastica di Orvieto-Todi.
Cronotassi dei vescovi
Vescovi di Orvieto
- Giovanni I † (590)
- Candido † (591 - 595)
- Amanzio ? † (743)
- Aliperto † (826)
- Pietro † (853)
- Leone I † (861)
- Rodolfo † (975)
- Andrea † (995)
- Nicolò I † (1007 - 1015)
- Ilderico † (1017)
- Paolo † (1022)
- Sigifredo † (1028)
- Leone II † (1037)
- Nicolò II † (1040)
- Luca † (1051)
- Teuzone † (1054 - 1059)
- Albertino † (circa 1060)
- Giovanni II † (1066)
- Filippo † (1078)
- Angelo, C.R. † (1092)
- Guglielmo I † (1103 - 1119)
- Giovanni III † (1121)
- Guglielmo II † (circa 1125 - dopo il 1126)
- Antonio † (1137 o 1139)
- Ildebrando † (1140 - 1149)
- Gualfredo † (1155)
- Guiscardo † (1157)
- Milone † (1159)
- Rustico † (1168 - 1175)
- Riccardo † (1177 - 1201)
- Matteo † (1201 - 1210)
- Giovanni IV † (1212)
- Capitaneo † (23 febbraio 1215 - ?)
- Ranieri † (8 aprile 1228 - prima del 1249)
- Costantino Medici, O.P. † (circa 1250 - 1257 deceduto)
- Giacomo Maltraga † (1258 - 1269 deceduto)
- Aldobrandino Cavalcanti, O.P. † (1272 - 31 agosto 1279 deceduto)
- Francesco Monaldeschi † (1280 - 13 settembre 1295 nominato vescovo di Firenze)
- Leonardo Mancini † (1295 - 9 febbraio 1302 ?nominato vescovo di Manfredonia)
- Guittone Farnese † (1302 - 1328 deceduto)
- Beltramo Monaldeschi, O.P. † (1328 - 23 settembre 1345 deceduto)
- Raimondo † (8 maggio 1344 - 1348)
- Ponzio Perotti † (1348 - 1362 ?)
- Giovanni V † (1362 - 1364)
- Pietro Bohier, O.S.B. † (novembre 1364 - 1370 deposto)
- Giovanni Piacentini † (1373 - 27 novembre 1375 nominato vescovo di Castello) (amministratore apostolico)
- Nicolò Merciari † (1378 - 7 luglio 1398 nominato vescovo di Cagli)
- Pietro ? † (1398 - 1398)
- Mattia degli Avveduti, O.F.M. † (1398 - 1409 deceduto)
- Corrado Caraccioli † (1409 - 19 febbraio 1411 deceduto) (amministratore apostolico)
- Monaldo Monaldeschi † (19 febbraio 1411 - 1418) (amministratore apostolico)
- Francesco Monaldeschi † (6 aprile 1418 - 6 settembre 1443 nominato vescovo di Teramo)
- Giacomo Benedetti † (13 settembre 1443 - 21 ottobre 1454 nominato vescovo di Atri e Penne)
- Giovanni Castiglioni † (21 ottobre 1454 - 1º settembre 1456 deceduto)
- Antonio Cobateri † (1456 - 1457)
- Marco Marinone, O.S.A. † (1º giugno 1457 - 1473)
- Giovanni † (1473 - ?)
- Giorgio Della Rovere † (1476 - 1505)
- Ercole Baglioni † (1º ottobre 1511 - 1518)
- Niccolò Ridolfi il Vecchio † (24 agosto 1520 - 3 settembre 1529 dimesso) (amministratore apostolico)
- Vincenzo Durante † (5 novembre 1529 - 4 dicembre 1545 deceduto)
- Niccolò Ridolfi il Giovane † (1548 - 1554)
- Girolamo Simoncelli † (25 giugno 1554 - 1562 dimesso)
- Sebastiano Vanzi † (17 aprile 1562 - 1570 deceduto)
- Girolamo Simoncelli † (1570 - 24 febbraio 1605 deceduto) (amministratore apostolico)
- Giacomo Sannesio † (20 giugno 1605 - 19 febbraio 1621 deceduto)
- Pier Paolo Crescenzi † (17 marzo 1621 - 23 maggio 1644 dimesso)
- Fausto Poli † (23 maggio 1644 - 7 ottobre 1653 deceduto)
- Giuseppe della Corgna, O.P. † (20 marzo 1656 - 1676 dimesso)
- Bernardino Rocci † (24 febbraio 1676 - 2 novembre 1680 deceduto)
- Savio Millini † (22 dicembre 1681 - 17 dicembre 1694 nominato vescovo di Nepi e Sutri)
- Giuseppe Camuzzi † (24 gennaio 1695 - 1695 deceduto)
- Vincenzo degli Atti † (gennaio 1696 - dicembre 1715 deceduto)
- Ferdinando Nuzzi † (30 marzo 1716 - 1º dicembre 1717 deceduto)
- Michele Teroni † (10 marzo 1718 - 6 settembre 1721 deceduto) (amministratore apostolico)
- Onofrio Elisei † (21 febbraio 1722 - 27 novembre 1733 deceduto)
- Giuseppe dei Conti di Marsciano † (22 gennaio 1734 - 2 luglio 1754 deceduto)
- Giacinto Silvestri † (22 luglio 1754 - 15 aprile 1762 deceduto)
- Antonio Ripanti † (20 luglio 1762 - 16 marzo 1780 deceduto)
- Paolo Francesco Antamori † (11 dicembre 1780 - 4 dicembre 1795 deceduto)
- Cesare Brancadoro † (11 agosto 1800 - 11 luglio 1803 nominato arcivescovo di Fermo)
- Giovanni Battista Lambruschini † (3 agosto 1807 - 24 novembre 1825 deceduto)
- Antonio Domenico Gamberini † (19 dicembre 1825 - 13 aprile 1833 dimesso)
- Antonio Francesco Orioli † (15 aprile 1833 - 18 dicembre 1841 dimesso)
- Giuseppe Maria Vespignani † (24 gennaio 1842 - 1865 deceduto)
- Marino Marini † (27 marzo 1865 - settembre 1871 dimesso)
- Antonio Briganti † (27 ottobre 1871 - 2 ottobre 1882 dimesso)
- Eusebio Magner, O.F.M.Cap. † (1883 - 15 agosto 1884 deceduto)
- Giuseppe Ingami † (10 novembre 1884 - 1889)
- Domenico Bucchi-Accica † (30 dicembre 1889 - 1905)
- Salvatore Fratocchi † (24 gennaio 1905 - 6 dicembre 1941 deceduto)
- Francesco Pieri † (6 dicembre 1941 succeduto - 15 maggio 1961 deceduto)
- Virginio Dondeo † (22 luglio 1961 - 6 agosto 1974 deceduto)
- Decio Lucio Grandoni † (12 dicembre 1974 - 30 settembre 1986 nominato vescovo di Orvieto-Todi)
Vescovi di Todi
- San Terenziano † (? - circa 138 deceduto)
- Sant'Esuperanzio † (II secolo)
- San Ponziano † (? - 9 luglio 302 deceduto)
- San Cassiano † (? - 15 agosto 304 deceduto)
- Agatone I † (431)
- Cresconio † (497)
- San Callisto † (? - 14 agosto 528 deceduto)
- San Fortunato di Poitiers † (528 - 565 deceduto)
- Sabiniano † (593)
- Lorenzo I † (649)
- Bonifacio I † (680)
- Nicolò I † (743)
- Teofilatto † (787 e 794)
- Giovanni I † (826)
- Agatone II † (853)
- Ilderico † (861 - 871)
- Uberto o Alberto † (886)
- Ambrogio † (931)
- Gregorio I † (963 - ?)
- Azzo † (970)
- Giovanni II † (1000 - 1015)
- Teudaldo † (1027)
- Gregorio II † (1037)
- Arduino † (1049 - 1059)
- Rodolfo † (1068 - 1074)
- Gotifredo † (1074 o 1075 - ?)
- Guitardo † (1093)
- Oddo † (1109 - 26 giugno 1115 deceduto)
- Lorenzo II † (1117 - 5 gennaio 1118 deceduto)
- Ottone † (gennaio 1118 - 11 ottobre 1144 deceduto)
- Graziano † (1144 - 14 agosto 1179 deceduto)
- Rustico † (1º settembre 1179 - 1218 deceduto)
- Bonifacio II † (1219 - dopo il 1235)
- Giacomo Ghezzi † (1238 - circa 1250)
- Giacomo degli Atti † (circa 1250 - 1252)
- Pietro Gaetano † (1252 - 1276 nominato vescovo di Anagni)
- Bentivegna de' Bentivegni, O.F.M. † (18 dicembre 1276 - 12 marzo 1278 nominato vescovo di Albano)
- Angelario de Bentivenghi, O.F.M. † (1278 - 1285 deceduto)
- Nicolò II † (1285 - 1289)
- Enrico † (1289 - 1292 ?)
- Nicolò Armati † (1292 - 1326 deceduto)
- Ranuccio degli Atti † (1326 - 1356 deceduto)
- Andrea de Aptis, O.S.A. † (1356 - 1373 nominato vescovo di Brescia)
- Stefano Palosti de Verayneris † (30 marzo 1373 - 1395 dimesso)
- Antonio Calvi † (22 dicembre 1395 - 1405 dimesso)
- Guglielmo Dallavigna, O.S.B. † (4 giugno 1405 - 28 ottobre 1407 deceduto)
- Francesco de Aiello † (30 dicembre 1407 - 1424 nominato arcivescovo di Bari)
- Angelo Scardeoni, O.S.A. † (19 gennaio 1425 - 1428 deceduto)
- Antonio † (8 aprile 1429 - agosto 1434 deceduto)
- Germanico † (27 ottobre 1434 - 1435 deceduto)
- Bartolomeo Aglioni † (12 gennaio 1436 - 6 gennaio 1472 deceduto)
- Costantino Eroli † (8 gennaio 1472 - 8 dicembre 1474 nominato vescovo di Spoleto)
- Francesco Mascardi † (8 dicembre 1474 - 1499 deceduto)
- Basilio Mascardi † (1499 succeduto - circa 1517 deceduto)
- Alderico Billioti † (1517 - 1523 dimesso)
- Federico Cesi † (12 giugno 1523 - 11 marzo 1545 dimesso)
- Giovanni Andrea Cesi † (11 marzo 1545 - 15 febbraio 1566 dimesso)
- Angelo Cesi † (15 febbraio 1566 - 1606 deceduto)
- Marcello Lante della Rovere † (18 dicembre 1606 - 6 ottobre 1625 dimesso)
- Lodovico Cinci † (7 ottobre 1625 - 19 settembre 1638 deceduto)
- Ulderico Carpegna † (11 ottobre 1638 - 1643 dimesso)
- Giovanni Battista Altieri † (31 agosto 1643 - 26 novembre 1654 deceduto)
- Gerolamo Lomellini † (1654 - 1656 deceduto)
- Pier Maria Bichi, O.S.B.Oliv. † (18 marzo 1658 - 12 giugno 1673 nominato vescovo di Soana)
- Giuseppe Pianetti † (17 giugno 1673 - febbraio 1709 deceduto)
- Filippo Antonio Gualterio † (14 ottobre 1709 - 5 dicembre 1714 dimesso)
- Ludovico Anselmo Gualterio † (21 gennaio 1715 - 15 luglio 1746 deceduto)
- Gerolamo Formagliari † (28 novembre 1746 - 5 giugno 1760 dimesso)
- Francesco Maria Pasini † (31 luglio 1760 - 24 dicembre 1773 deceduto)
- Tommaso Struzzieri † (18 dicembre 1775 - 1780 deceduto)
- Giovanni Lotrecchi † (20 marzo 1780 - 1800 deceduto)
- Francesco Maria Cioja † (22 dicembre 1800 - 17 giugno 1805 deceduto)
- Francesco Maria Gazzoli † (22 settembre 1805 - 1848 deceduto)
- Nicola Rossi † (14 aprile 1848 - ?)
- Giovanni Rosati † (23 marzo 1855 - ?)
- Eugenio Luzzi † (27 marzo 1882 - ?)
- Giulio Boschi † (1º giugno 1888 - 29 novembre 1895 nominato vescovo di Senigallia)
- Giuseppe Ridolfi † (20 novembre 1895 - 6 agosto 1906 nominato arcivescovo titolare di Apamea Cibotus)
- Giovanni Graziani † (19 agosto 1906 - 1915 deceduto)
- Luigi Zaffarami † (9 dicembre 1915 - 1933 deceduto)
- Alfonso Maria de Sanctis † (10 agosto 1933 - 1959 deceduto)
- Antonio Fustella † (13 maggio 1960 - 1º ottobre 1967 nominato Vescovo titolare di Sabiona)
- Virginio Dondeo † (1972 - 6 agosto 1974 deceduto)
- Decio Lucio Grandoni † (12 dicembre 1974 - 30 settembre 1986 nominato vescovo di Orvieto-Todi)
Vescovi di Orvieto-Todi
- Decio Lucio Grandoni (30 settembre 1986 - 8 novembre 2003 ritirato)
- Giovanni Scanavino, O.S.A., (8 novembre 2003 - 5 marzo 2011 ritirato)
- Giovanni Marra, Amministratore apostolico (5 marzo 2011 - 30 giugno 2012)
- Benedetto Tuzia (31 maggio 2012 - 7 marzo 2020 ritirato)
- Gualtiero Sigismondi, dal 7 marzo 2020
Statistiche
La diocesi al termine dell'anno 2016 su una popolazione di 95.000 persone contava 90.000 battezzati, corrispondenti al 94,7% del totale.
anno | popolazione | presbiteri | diaconi | religiosi | parrocchie | ||||||
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
battezzati | totale | % | numero | secolari | regolari | battezzati per sacerdote |
uomini | donne | |||
1950 | 58.000 | 58.000 | 100,0 | 76 | 56 | 20 | 763 | 5 | 215 | 57 | |
1970 | 53.000 | 53.000 | 100,0 | 59 | 43 | 16 | 898 | 20 | 200 | 57 | |
1980 | 44.200 | 45.200 | 97,8 | 56 | 40 | 16 | 789 | 1 | 26 | 174 | 57 |
1990 | 93.000 | 93.300 | 99,7 | 140 | 95 | 45 | 664 | 3 | 50 | 302 | 94 |
1999 | 89.650 | 90.600 | 99,0 | 139 | 95 | 44 | 644 | 11 | 56 | 210 | 94 |
2000 | 89.650 | 90.800 | 98,7 | 133 | 94 | 39 | 674 | 11 | 48 | 214 | 94 |
2001 | 89.650 | 90.800 | 98,7 | 132 | 96 | 36 | 679 | 12 | 43 | 236 | 94 |
2002 | 89.500 | 90.800 | 98,6 | 137 | 101 | 36 | 653 | 12 | 43 | 236 | 114 |
2003 | 89.500 | 90.800 | 98,6 | 132 | 98 | 34 | 678 | 12 | 41 | 236 | 95 |
2004 | 89.500 | 90.800 | 98,6 | 135 | 101 | 34 | 662 | 18 | 37 | 236 | 95 |
2010 | 90.473 | 93.300 | 96,9 | 133 | 95 | 38 | 680 | 21 | 42 | 256 | 92 |
2013 | 90.100 | 93.200 | 96,7 | 132 | 87 | 45 | 682 | 19 | 46 | 258 | 92 |
2016 | 90.000 | 95.000 | 94,7 | 107 | 58 | 49 | 841 | 19 | 50 | 250 | 92 |
Note | |
| |
Bibliografia | |
| |
Fonti | |
| |
Voci correlate | |
Collegamenti esterni | |
|