Antonio de Sotomayor
Antonio de Sotomayor, O.P. Arcivescovo | |
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Età alla morte | 90 anni |
Nascita | Santo Tomé de Freijeiro 7 settembre 1557 |
Morte | Madrid 3 settembre 1648 |
Sepoltura | convento di San Esteban, Salamanca |
Vestizione | Salamanca, 20 aprile 1573 |
Professione religiosa | 28 aprile 1574 |
Nominato arcivescovo | 16 luglio 1632 da papa Urbano VIII |
Consacrazione vescovile | 5 settembre 1632 dal Patriarca Cesare Monti |
Incarichi ricoperti |
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Collegamenti esterni | |
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Antonio de Sotomayor (Santo Tomé de Freijeiro, 7 settembre 1557; † Madrid, 3 settembre 1648) è stato un religioso, confessore e arcivescovo spagnolo.
Cenni biografici
Nacque il 7 settembre 1557. secondogenito di Baltasar de Sequeiros-Benavides e Isabel Ozores-Sotomayor, signori di Santo Tomé de Freijeiro. Aveva tre fratelli: Rodrigo, Francisco (arcivescovo di Las Charcas, in Bolivia) e Álvaro (abate primate dell'Ordine benedettino in Spagna).
Formazione e attività ecclesiastica
Entrò nell'ordine dei frati predicatori, prese l'abito nel convento di San Esteban de Salamanca il 20 aprile 1573 e il 28 aprile 1574 professò per mano del priore, padre Alonso de Hontiveros. Lì ricevette la sua prima formazione filosofica e teologica, che continuò in seguito al Colegio de San Gregorio di Valladolid. Dopo aver terminato gli studi, e dopo aver trascorso alcuni mesi nella comunità di Nostra Signora del Rosario a Tordesillas, è tornato al convento di Salamanca per tenere il corso di filosofia. Si sa che in seguito si trasferì nel convento di San Ildefonso, a Toro, dove studiò arti liberali, teologia e, inoltre, fu insegnante di studenti, lavoro che svolse anche a Salamanca, dopo il suo soggiorno a Toro.
Fu poi a Santiago de Compostela dove tenne la cattedra di teologia, tra il 1589 e il 1600. A Santiago, nel 1591, fece domanda per essere qualificatore del tribunale dell'Inquisizione. L'anno seguente assunse, come priore, il convento di Santo Domingo.
Nel 1601 tornò a Valladolid come rettore del collegio di San Gregorio, lasciò l'incarico nel 1608 per occuparsi del priorato del convento di San Esteban a Salamanca. Nel 1612 fu nominato definitore nel capitolo generale dell'ordine tenutosi a Roma. Nel 1615 fu eletto provinciale di Spagna, una posizione che mantenne fino al 1619. Poco più di un anno dopo, fu chiamato a corte per divenire confessore del duca di Lerma, che aveva incontrato durante il suo soggiorno a Valladolid; in seguito fu nominato confessore dei figli del re, in particolare del Principe delle Asturie, il futuro Filippo IV di Spagna, attività che avrebbe mantenuto dopo la sua proclamazione a Re e che combinò con l'attenzione del confessionale degli altri membri della famiglia reale, sia la Regina che dei figli.
La sua posizione di confessore reale gli permise di ottenere importanti incarichi. Nel 1622 fu eletto consigliere dell'Inquisizione; nel 1623 procuratore del regno di Galizia a Corts; nel 1631 commissario generale della crociata e presidente della Junta Gran, incaricato di curare i rapporti tra la monarchia e la Santa Sede; nel 1632 fu nominato consigliere di Stato e di guerra e nello stesso anno inquisitore generale, nomina confermato dal papa Urbano VIII il 17 luglio, incarico che mantenne fino al novembre 1643.
Episcopato
In vista della nomina a inquisitore generale fu nominato arcivescovo titolare di Damasco e il 5 settembre ricevette la consacrazione dalle mani del nunzio e allora patriarca mons. Cesare Monti. Accumulò anche numerose prebende che gli diedero grandi ritorni economici: ottenne in commenda il priorato di Xàtiva e l'abbazia di Santander nel 1626, a cui aggiunse il titolo dell'abbazia di Alcalá la Real nel 1632.
Nel 1640, visto la sua età avanzata, chiese di potersi ritirare nel convento di San Esteban a Salamanca. Presentò anche possibili sostituti al confessionale reale, ma l'opposizione del conte-duca di Olivares impedì la sua partenza.
Nel 1643 visto che padre Antonio Sotomayor, per l'età avanzata, non poteva più accompagnare Filippo IV nelle campagne militari, i domenicani, nell'obbligo di fornire un nuovo cappellano e confessore, proposero padre Juan de Santo Tomás (Joao Poinsot Garcés[1]), e sebbene il servizio non fosse molto di suo gradimento, lo affrontò con responsabilità e dignità.
Nonostante la sostituzione di Sotomayor come confessore con padre Juan de Santo Tomás, mantenne il titolo di confessore fino alla sua morte.
Morte
Morì a corte il 3 settembre 1648. Fu sepolto in una cappella nel convento di San Esteban a Salamanca.
Genealogia episcopale
Per approfondire, vedi la voce Genealogia episcopale |
- Cardinale Guillaume d'Estouteville, O.S.B.Clun.
- Papa Sisto IV
- Papa Giulio II
- Cardinale Raffaele Riario
- Papa Leone X
- Papa Paolo III
- Cardinale Francesco Pisani
- Cardinale Alfonso Gesualdo
- Papa Clemente VIII
- Cardinale Pietro Aldobrandini
- Cardinale Laudivio Zacchia
- Papa Innocenzo X
- Cardinale Cesare Monti
- Vescovo Antonio de Sotomayor
Successione degli incarichi
Predecessore: | Commissario generale della Crociata | Successore: | |
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Diego de Guzmán y Haro | 1627 - 1646 | Diego de Riaño y Gamboa |
Predecessore: | Arcivescovo titolare di Damasco | Successore: | |
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Agostino Morosini(Ch) | 16 luglio 1632 - 3 settembre 1648 | Bernardino Rocci |
Predecessore: | Abate ordinario di Alcalá la Real | Successore: | |
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Álvaro de Toledo | 1632 - 3 settembre 1648 | Garci Gil Manrique[2] |
Predecessore: | Inquisitore generale di Spagna | Successore: | |
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Antonio Zapata y Cisneros | 17 luglio 1632 - 21 giugno 1643 | Diego de Arce y Reinoso |
Note | |
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Bibliografia | |
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