Bernardo Dovizi da Bibbiena
Bernardo Dovizi da Bibbiena Cardinale | |
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Età alla morte | 50 anni |
Nascita | Bibbiena (Ar) 4 agosto 1470 |
Morte | Roma 9 novembre 1520 |
Sepoltura | Basilica di Santa Maria in Ara Coeli al Campidoglio (Roma) |
Ordinazione presbiterale | non si hanno informazioni |
Creato Cardinale |
23 settembre 1513 da Leone X (vedi) |
Cardinale per | 7 anni, 1 mese e 16 giorni |
Incarichi ricoperti |
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Bernardo Dovizi da Bibbiena o anche Tarlati Divizi; anche Tarlato (Bibbiena (Ar), 4 agosto 1470; † Roma, 9 novembre 1520) è stato un cardinale e vescovo italiano.
Cenni biografici
Nacque a Bibbiena, nel Casentino, da Francesco e da Francesca Nutarrini. Nel luglio 1479 il padre chiese che il figlio primogenito Piero fosse preso a Firenze a servizio dei Medici. La richiesta fu accolta e anche il fratello minore Bernardo lo seguì alla corte medicea. Fu a partire dal 1488 al servizio di Lorenzo il Magnifico mentre il fratello maggiore ne era divenuto cancelliere.
Alla corte dei Medici
Nel 1492, dopo la morte di Lorenzo il Magnifico e del pontefice Innocenzo VIII, il Dovizi era a Roma al seguito di Piero de' Medici, con la missione di salutare il nuovo pontefice Alessandro VI e di rinsaldare i rapporti di amicizia con i Medici, nella prospettiva di un'alleanza contro Carlo VIII di Francia di cui si annunciava una minacciosa discesa in Italia. Con i medesimi intenti, subito dopo la morte di re Ferdinando avvenuta alla fine di gennaio 1494, il Dovizi era a Napoli, presso Alfonso II di Napoli, per spingerlo a partecipare alla lega antifrancese.
La campagna militare di Carlo VIII di Francia lo vide entrare in Italia il 3 settembre 1494 con un esercito di circa 30.000 armati. Le truppe di Ferdinando si dimostrarono inadeguate a fermare la discesa dei Francesi: ripiegarono a Faenza mentre Carlo VIII muoveva su Firenze. Piero di Lorenzo de' Medici gli andò incontro per cercare di salvare la propria causa mentre la città si rivoltava ai Medici. Il Dovizi accorse a Firenze per assistere alla caduta dei suoi signori e alla condanna al bando di tutta la fazione, compresi egli stesso e il fratello Piero. I Dovizi ripararono a Bologna per riprendere immediatamente quella diplomazia a favore di Piero a cui apparivano votati; il ritorno della casata al potere di Firenze si disegnò subito come l'obiettivo a cui destinare tutte le risorse politiche e intellettuali.
La rapidità e la facilità con cui Carlo VIII aveva raggiunto Napoli e la posizione di dominio in Europa che gli derivava dall'unione delle corone di Francia e di Napoli suscitarono la formazione di una Lega antifrancese, composta da Venezia, Impero, Papato, Milano e Spagna e il re francese fu costretto a lasciare l'Italia.
Piero de' Medici cercò prima di conquistarsi i favori del re francese per un ritorno alla sua città, poi, nel 1498, inviò il Dovizi a Milano per cercare l'appoggio di Ludovico il Moro ma senza risultati. Un nuovo tentativo il Medici lo compì tra la fine del 1498 e i primi del 1499 con l'aiuto dei Veneziani ma anche questo tentativo fallì.
Dopo quest'altro insuccesso il giovane cardinale Giovanni de' Medici lasciò l'Italia per un viaggio attraverso la Baviera, il Belgio e la Francia, con una piccola corte di fedelissimi di cui fece probabilmente parte il Dovizi. Nel gennaio 1504, dopo la morte di Piero de' Medici, Dovizi si trasferì definitivamente a Roma come segretario del cardinale Giovanni.
Presso la corte pontificia
Nell'agosto 1512 il Dovizi era a Mantova come plenipotenziario del Papa al congresso ivi riunito; questo decise la restaurazione dei Medici a Firenze e il 1º settembre Giuliano de' Medici entrò nella città. Il Dovizi giungeva lo stesso giorno da Prato. Il trionfo fu totale con l'arrivo di Giovanni e il bando per i fautori della decaduta Repubblica. Dopo pochi giorni fece ritorno a Roma, dopo aver portato a termine l'impresa a cui aveva dedicato sino ad allora tutte le sue energie.
Presso la corte pontificia riprese il suo ruolo di legato e fu a Milano, dov'era in missione per preparare una guerra contro Ferrara. Apprese la notizia della morte di Giulio II avvenuta il 21 febbraio 1513. Accorse, con il suo signore di sempre Giovanni de' Medici, a Roma e qui partecipò, dietro le quinte, ai lavori dei conclavisti che avrebbero portato al papato il Medici.
Il giorno stesso dell'elezione del trentottenne Giovanni - Leone X - il Dovizi fu nominato tesoriere generale e dopo pochi giorni anche protonotaio apostolico e conte palatino. Quindi gli fu concessa in commendam un'abbazia in Spagna con un'alta rendita e successivamente un'altra in Lombardia.
Cardinalato
Fu investito della porpora cardinalizia nel primo concistoro del 23 settembre 1513 del nuovo pontefice, ricevendo la berretta e la diaconia di Santa Maria in Portico il 29 settembre successivo. Dopo l'elezione a cardinale, sul finire del 1515 prese alloggio in Vaticano e incaricò Raffaello della sistemazione degli ambienti. Fu impegnato dai lavori del Concilio lateranense già interrotto la morte di Giulio II. Contemporaneamente dovette continuare la propria attività diplomatica: come segretario particolare del papa (che lo chiamava scherzosamente Alter Papa) curò i rapporti con le nazioni europee a esclusione della Francia.
Morto re Luigi XII di Francia il 1º gennaio 1515, gli successe Francesco I e si accentuarono le voci su una possibile discesa in Italia. Nell'agosto di quell'anno infatti, Francesco I entrava in Italia e il Dovizi, preoccupato per l'esito della guerra, si dava da fare per procurare alleanze al Papa: consigliò di restituire Bologna ai Bentivoglio e Modena e Reggio al duca di Ferrara e tentò di impedire un accordo tra Francesi e Svizzeri. Chiese ripetutamente da Roma ai nunzi presso i campi militari informazioni e valutazioni (Scrivete, scrivete, scrivete, ordina a Giacomo Gambaro il 18 agosto e il 25 scrive a Ennio Filonardi: Le occurentie presenti et la celerità, che bisogna usar hora, non richiedono molti prohemii né longheza di parole, ma venire presto alla substantia de la materia). Sconfitti gli Svizzeri a Marignano il 13 settembre, vincitore della guerra, Francesco I tentò di avviare trattative con gli Stati italiani. All'incontro di Bologna tra Francesco I e Leone X per siglare un accordo fu presente anche il Dovizi.
Il 18 agosto 1516 fu nominato legato pontificio per Perugia e l'Umbria, incarico che tenne sino all'aprile dell'anno seguente, quanto fu nominato legato pontificio presso le truppe pontificie messe in campo per fronteggiare Francesco Maria Della Rovere intenzionato a riprendersi Urbino. Il Dovizi fu molto occupato a sedare le discordie tra le varie forze mercenarie assoldate dal Papa. Mentre si guerreggiava con alterne fortune, riuscì a evitare un allargamento del conflitto e a rafforzare l'esercito pontificio. Dopo vari tentativi di accordo con il duca, il legato condusse una complessa trattativa che si concluse nel settembre con la rinuncia del Della Rovere a Urbino.
In quello stesso anno si addensava sull'Europa la minaccia dei Turchi e il Papa pensò di opporre a questi preparativi una crociata e prese accordi in tal senso con l'imperatore e il re di Francia. Per definire i termini dell'accordo militare in Francia fu inviato il Dovizi, nel giugno 1517.
Quando fu eletto imperatore Carlo, mentre il papa richiamava a Roma tutti i suoi legati, il Dovizi rimase ancora qualche tempo in Francia per garantire il mantenimento dell'alleanza dello sconfitto Francesco. Intanto la sua salute andava peggiorando.
Nell'estate del 1520 era di ritorno da Parigi e morì a Roma, il 9 novembre. Fu sepolto nella basilica del suo titolo.
Successione degli incarichi
Predecessore: | Tesoriere generale della Camera Apostolica | Successore: | |
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Enrico Bruno [1], O.P. | 9 marzo - 23 settembre 1513 | Ferdinando Ponzetti |
Predecessore: | Cardinale diacono di Santa Maria in Portico Octaviae | Successore: | |
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Marco Corner | 29 settembre 1513-9 novembre 1520 | Francesco Pisani |
Predecessore: | Amministratore apostolico di Pozzuoli | Successore: | |
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Antonio Giaconi (vescovo) |
1º gennaio - 31 dicembre 1514 | Simeone de' Vernacoli (vescovo) |
Predecessore: | Abate commendatario di Santa Maria Maggiore di Summaga | Successore: | |
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Alessandro Farnese il Vecchio | 6 marzo 1514-9 novembre 1520 | Giovanni Battista Dovizi da Bibbiena |
Predecessore: | Abate commendatatrio di Sainte-Marie-d'Aulps | Successore: | |
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Jean-François de Savoie | 1º gennaio 1516-9 novembre 1520 | Angelo Dovizi da Bibbiena |
Predecessore: | Legato apostolico di Perugia e dell'Umbria | Successore: | |
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Antonio Maria Ciocchi del Monte | 18 agosto 1516-1º aprile 1517 | Francesco Armellini Pantalassi de' Medici |
Predecessore: | Capitano generale della Chiesa | Successore: | |
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Lorenzo de' Medici duca di Urbino | 1º aprile 1517-9 novembre 1522 | Federico II Gonzaga |
Predecessore: | Amministratore apostolico di Coria | Successore: | |
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Juan Ortega Bravo de la Laguna (vescovo) |
4 novembre 1517-9 novembre 1520 | Carlos Lalaing (vescovo) |
Predecessore: | Amministratore apostolico di Coutances | Successore: | |
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Adrien Gouffier de Boissy (vescovo) |
9 settembre 1519-9 novembre 1520 | René de Bresche de La Trémoille, O.S.B. (vescovo) |
Note | |
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Fonti | |
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Bibliografia | |
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- Tesorieri generali della Camera Apostolica
- Cardinali diaconi di Santa Maria in Portico Octaviae
- Amministratori apostolici di Pozzuoli
- Abati commendatari di Santa Maria Maggiore di Summaga
- Abati commendatari di Sainte-Marie-d'Aulps
- Capitani generali della Chiesa
- Legati pontifici di Perugia e dell'Umbria
- Amministratori apostolici di Coria
- Amministratori apostolici di Coutances
- Concistoro 23 settembre 1513
- Cardinali italiani del XVI secolo
- Italiani del XVI secolo
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