Daniele Delfino
Daniele Delfino Cardinale | |
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Età alla morte | 74 anni |
Nascita | Venezia 22 gennaio 1688 |
Morte | Udine 13 marzo 1762 |
Sepoltura | Chiesa di Sant'Antonio Abate (Udine) |
Appartenenza | Patriarcato di Aquileia |
Ordinazione presbiterale | in data sconosciuta |
Nominato vescovo | 6 dicembre 1714 da Clemente XI |
Consacrazione vescovile | Basilica di San Marco Evangelista al Campidoglio (Roma), 7 aprile 1715 dal card. arc. Fabrizio Paolucci |
Elevazione a Patriarca | 13 agosto 1734 da Clemente XII |
Creato Cardinale |
10 aprile 1747 da Benedetto XIV (vedi) |
Cardinale per | 14 anni, 11 mesi e 3 giorni |
Incarichi ricoperti | |
Collegamenti esterni | |
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Daniele Delfino indicato anche come Dolfino e come Dolfin (Venezia, 22 gennaio 1688; † Udine, 13 marzo 1762) è stato un cardinale, patriarca e arcivescovo italiano.
Biografia
Nacque a Venezia, quarto dei sette figli di Daniele III Delfino (detto Giovanni), ambasciatore veneziano a Vienna e Pisana Bembo, nobili patrizi. Il suo cognome è indicato anche come Dolfino e come Dolfin. Nipote e coadiutore di Dionisio Delfino[1], patriarca di Aquileia (1699 -1734). Pronipote del cardinale Giovanni Delfino (1617-1699) (1667), patriarca di Aquileia, 1659-1699, di cui Dionisio fu coadiutore.
Formazione
Studiò a Parma e successivamente all'Università di Padova, dove conseguì il dottorato nel 1715. Nominato al Gran Consiglio di Venezia nel 1707, abbandonò ben presto la carriera politica per entrare nello stato ecclesiastico e si recò ad Aquileia dallo zio Dionisio: non si dispongono informazioni circa la data della sua Ordinazione presbiterale .
Ministero episcopale
Fu nominato vescovo titolare di Aureliopoli di Lidia e coadiutore del patriarca di Aquileia, con diritto di successione, il 6 dicembre 1714. Venne consacrato il 7 aprile 1715 a Roma nella Chiesa di San Marco, dal cardinale Fabrizio Paolucci. Assistente al Soglio Pontificio dal 14 aprile seguente, divenne abate commendatario di Moggio dal 1717. Succedette al patriarca di Aquileia dal 13 agosto 1734. Compì frequenti visite al territorio del patriarcato e celebrò un sinodo nel 1740. Il Senato veneziano chiese al papa di promuoverlo al cardinalato
Cardinalato
Venne creato cardinale presbitero nel concistoro del 10 aprile 1747 da Benedetto XIV; il 16 novembre dello stesso anno ricevette il cappello rosso che il papa gli aveva inviato con un breve apostolico del 17 aprile 1747 e il titolo di Santa Maria sopra Minerva il 20 novembre 1747. Nonostante il parere contrario di Delfino, per placare la controversia tra Venezia e l'Austria, Papa Benedetto XIV soppresse ed estinse il patriarcato di Aquileia erigendo le sedi metropolitane di Udine e Gorizia con la costituzione apostolica "Ingiunzione nobis" del 6 luglio 1751. Trasferito il 6 luglio 1751 alla sede di Udine, conservò il titolo di patriarca. La Repubblica di Venezia gli affidò la decisione sui nuovi canonici del capitolo metropolitano di Udine; e l'imperatrice Maria Teresa d'Austria gli permise di trasferire le reliquie più illustri dalla cattedrale patriarcale di Aquileia. Abate commendatario di Rosazzo dal 1756. Ricostruì la cattedrale di San Vito a Udine. Partecipò al conclave del 1758 che elesse Clemente XIII. Optò per il titolo di Cardinale presbitero di San Marco il 19 luglio 1758. Fu notevole oratore sacro e istituì una cattedra greca nel seminario. Inoltre fece costruire il monastero di Santa Caterina a Udine, tre nuove chiese nella diocesi, tra cui la Chiesa della Purità, per la quale commissionò affreschi a Giambattista Tiepolo, e ne restaurò e abbellì numerose altre. Introdusse a Udine la Congregazione dei Preti della Missione e promosse il culto del Beato Bertrando e dei Santi Ermacora e Fortunato.
Morte
Morì a Udine il 13 marzo 1762, ore 10.00, di apoplessia all'età di 74 anni. Esposto nel Duomo di Udine, fu sepolto nella Chiesa di San Filippo Neri sotto una lapide su cui è inciso solo il suo nome. I canonici del capitolo della cattedrale di Udine posero in sua memoria un'onorevole iscrizione nella sagrestia della cattedrale. Nel suo testamento ordinò che due volte all'anno le famiglie più bisognose della diocesi fossero assistite con i fondi della sua eredità.
Genealogia episcopale
Per approfondire, vedi la voce Genealogia episcopale |
- Cardinale Scipione Rebiba
- Cardinale Giulio Antonio Santorio
- Cardinale Girolamo Bernerio, O.P.
- Arcivescovo Galeazzo Sanvitale
- Cardinale Ludovico Ludovisi
- Cardinale Luigi Caetani
- Cardinale Ulderico Carpegna
- Cardinale Paluzzo Paluzzi Altieri degli Albertoni
- Cardinale Gaspare Carpegna
- Cardinale arcivescovo Fabrizio Paolucci
- Cardinale patriarca Daniele Delfino
Successione degli incarichi
Predecessore: | Vescovo titolare di Aureliopoli di Lidia | Successore: | |
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Philip Michael Ellis, O.S.B. ch |
6 dicembre 1714 - 13 agosto 1734 | Innocentius (Leopoldus Ludovicus) Kollonitz, O.C.D. ch |
Predecessore: | Abate commendatario di Moggio | Successore: | |
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Giovanni Alberto Badoer | 1717 – 1762 | Felice Faustino Savorgnano |
Predecessore: | Patriarca di Aquileia | Successore: | |
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Dionisio Dolfin | 13 agosto 1734 - 6 luglio 1751 | - |
Predecessore: | Cardinale presbitero di Santa Maria sopra Minerva | Successore: | |
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Philipp Ludwig von Sinzendorf | 20 novembre 1747 - 19 luglio 1758 | Giuseppe Pozzobonelli |
Predecessore: | Arcivescovo metropolita di Udine (titolo personale di patriarca) |
Successore: | |
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- | 6 luglio 1751 - 13 marzo 1762 | Bartolomeo Gradenigo ch |
Predecessore: | Cardinale presbitero di San Marco | Successore: | |
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Carlo Rezzonico | 19 luglio 1758 - 13 marzo 1762 | Antonio Maria Priuli |
Note | |
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Bibliografia | |
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Collegamenti esterni | |
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Voci correlate | |
- Vescovi di Aureliopoli di Lidia
- Patriarchi di Aquileia
- Abati commendatari di San Gallo di Moggio
- Abati commendatari di Rosazzo
- Cardinali presbiteri di Santa Maria sopra Minerva
- Vescovi di Udine
- Cardinali presbiteri di San Marco
- Presbiteri italiani
- Presbiteri del XVIII secolo
- Italiani del XVIII secolo
- Presbiteri per nome
- Vescovi consacrati nel 1715
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