Gasparo Carpegna




Gasparo Carpegna![]() Cardinale | |
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Età alla morte | 88 anni |
Nascita | Roma 8 maggio 1625 |
Morte | Roma 6 aprile 1714 |
Ordinazione presbiterale | in data sconosciuta |
nominato arcivescovo | 16 giugno 1670 da papa Clemente X |
Consacrazione vescovile | 22 giugno 1670 dal Card. Paluzzo Paluzzi Altieri degli Albertoni |
Creazione a Cardinale |
22 dicembre 1670 da Clemente X (vedi) |
Ruoli ricoperti | |
Nomine | Vescovi |
Collegamenti esterni | |
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Gasparo Carpegna o Gaspare (Roma, 8 maggio 1625; † Roma, 6 aprile 1714) è stato un cardinale e arcivescovo italiano.
Biografia
Gasparo nacque a Roma l'8 maggio 1625 da Francesco Maria dei conti di Carpegna, nel Montefeltro, e dalla moglie Marzia, nata Spada. La sorella Virginia sposò Antonio Altieri, nipote di papa Clemente X.
Dopo gli studi letterari, si dedicò al diritto canonico e civile, addottorandosi molto giovane in utroque iure. Avviato alla carriera curiale entrò in prelatura ed ebbe la commenda dell'abbazia di santa Maria della Vittoria in Marsi. Avendo acquistato presto grande fama per la sua dottrina, sotto Innocenzo X fu nominato uditore della Segnatura di giustizia e segretario della Congregazione delle Acque. In tale veste risolte, in modo assai favorevole per la Santa Sede, una controversia sorta col granducato di Toscana circa il corso delle Chiane, che scorrevano al confine dei due Stati.
Con l'ascesa al pontificato di Clemente X, parente per via del matrimonio della sorella, il Carpegna raggiunse una posizione di primo piano nella Curia romana. Eletto datario al posto di Pietro Vito Ottoboni, rimase in carica solo durante il pontificato di Clemente X. Fu sostituito da Stefano Agostini in quanto il suo operato aveva suscitato violente critiche. Nominato arcivescovo di Nicea, carica che tenne solo sino alla nomina cardinalizia, nel primo concistoro del nuovo pontefice il 22 dicembre 1670 fu creato cardinale. Il 23 febbraio seguente ricevette la berretta rossa con il titolo cardinalizio di cardinale prete pro hac vice della diaconia di santa Maria in Portico Campitelli, mutato nel marzo successivo in quello di santa Pudenziana, che cambiò nel 1672 in quello di san Silvestro in Capite, nel 1689 in quello di santa Maria in Trastevere. In quello stesso anno entrò nel novero dei cardinali vescovi, assumendo la sede suburbicaria di Sabina che conservò fino alla morte.
Il cardinale Carpegna tenne saldamente il vicariato fino alla morte, per oltre 40 anni, sotto ben 5 papi: Clemente X, Innocenzo XI, Alessandro VIII, Innocenzo XII e Clemente XI. Gran curiale, membro di numerosissime congregazioni e molto presente nella cultura romana, fu anche membro dell'Arcadia dal 1695. Fu abile nelle manovre di corte e assai severo nel reprimere gli abusi. Prese parte a tutti i conclavi del suo cardinalato. Tentò anche l'accesso al soglio pontificio nel conclave del 1689, quello che elesse papa Alessandro VIII Ottoboni ma pur avendo il sostegno del gruppo del cardinale nipote Altieri e buoni appoggi nel Collegio cardinalizio, si vide sbarrata la strada all'elezione per l'ostilità della Francia e del Granducato di Toscana.
Nel governo quotidiano della Chiesa romana la sua inflessibile severità nel reprimere ogni abuso, che egli non esercitava con altrettanto rigore verso se stesso, lo aveva reso impopolare alla cittadinanza e le reazioni del popolo romano di fronte all'eventualità di un'ascesa al pontificato del Carpegna furono negative: si racconta che al passaggio della carrozza del cardinale Francesco Maria de' Medici, che si recava a una seduta del conclave, la folla gli gridò di impedire l'elezione del Carpegna perché era un tiranno e un ladro.
Nel pontificato di Clemente XI la sua attività fu molto intensa. Nel 1701 emise un'ordinanza che costringeva tutti i sacerdoti obbligati alla residenza a ritornare alle loro sedi. Dopo il terremoto che colpì Roma il 14 gennaio 1703 emanò una serie di editti, tra cui quello sul riposo festivo e la santificazione delle feste, che il vicario cercò di estendere a tutto lo Stato pontificio. Mise pure mano alla revisione delle precedenti istruzioni sulle "quarantore", che condusse alla pubblicazione di nuove regole nel 1705, seguite pochi mesi dopo, per alcune polemiche sorte con le confraternite, da un editto che minacciava pene particolarmente severe ai trasgressori. Inoltre il Carpegna partecipò con assiduità alle sedute della congregazione creata per il problema dei riti cinesi che iniziò i suoi lavori il 17 gennaio 1704.
Nel 1707 fu colpito da un colpo apolettico che lo rese infermo per il resto dei suoi giorni. Morì il 6 aprile 1714. Fu sepolto nella tomba di famiglia a Santa Maria in Vallicella.
Genealogia episcopale
- Cardinale Scipione Rebiba
- Cardinale Giulio Antonio Santori
- Cardinale Girolamo Bernerio, O.P.
- Arcivescovo Galeazzo Sanvitale
- Cardinale Ludovico Ludovisi
- Cardinale Luigi Caetani
- Cardinale Ulderico Carpegna
- Cardinale Paluzzo Paluzzi Altieri degli Albertoni
- Cardinale Gasparo Carpegna
Successione degli incarichi
Predecessore: | Datario di Sua Santità | Successore: | ![]() |
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Pietro Vito Ottoboni | 29 aprile 1670 - 25 settembre 1676 | Stefano Agostini |
Predecessore: | Arcivescovo titolare di Nicea | Successore: | ![]() |
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Jacobus de La Haye | 16 giugno - 22 dicembre 1670 | Carlo Vaini |
Predecessore: | Cardinale presbitero di Santa Maria in Portico Campitelli (titolo presbiterale pro hac vice) |
Successore: | ![]() |
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Luigi di Borbone-Vendôme | 23 febbraio - 18 marzo 1671 | Felice Rospigliosi |
Predecessore: | Cardinale presbitero di Santa Pudenziana | Successore: | ![]() |
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Rinaldo d'Este | 18 marzo 1671 - 14 novembre 1672 | Girolamo Gastaldi |
Predecessore: | Vicario Generale del Santo Padre per la Città del Vaticano | Successore: | ![]() |
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Paluzzo Paluzzi Altieri degli Albertoni | 12 agosto 1671 - 6 aprile 1714 | Giandomenico Paracciani |
Predecessore: | Cardinale presbitero di San Silvestro in Capite | Successore: | ![]() |
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Carlo Rossetti | 14 novembre 1672 - 19 ottobre 1689 | Girolamo Casanate |
Predecessore: | Prefetto della Congregazione per i Vescovi e i Regolari | Successore: | ![]() |
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Francesco Maria Brancaccio | 10 gennaio 1675 - 6 aprile 1714 | Ferdinando d'Adda |
Predecessore: | Prefetto della Congregazione dell'Immunità Ecclesiastica | Successore: | ![]() |
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Federico Borromeo | 21 settembre 1676 - 6 aprile 1714 | Giambattista Spinola |
Predecessore: | Camerlengo del Collegio Cardinalizio | Successore: | ![]() |
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Giacomo Rospigliosi | 13 gennaio 1681 - 12 gennaio 1682 | César d'Estrées |
Predecessore: | Cardinale presbitero di Santa Maria in Trastevere | Successore: | ![]() |
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Giulio Spinola | 19 ottobre 1689 - 27 gennaio 1698 | Giovanni Battista Spinola |
Predecessore: | Cardinale vescovo di Sabina | Successore: | ![]() |
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Giannicolò Conti | 27 gennaio 1698 - 6 aprile 1714 | Francesco Pignatelli, C.R. |
Predecessore: | Prefetto della Congregazione dei Riti | Successore: | ![]() |
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Alderano Cybo-Malaspina | 22 luglio 1700 - 6 aprile 1714 | Ferdinando d'Adda |
Predecessore: | Prefetto della Congregazione per la Residenza dei Vescovi | Successore: | ![]() |
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Francesco Maria Brancaccio | 1º gennaio 1708 - 6 aprile 1714 | Curzio Origo |
Bibliografia | |
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- Vescovi di Nicea
- Cardinali diaconi di Santa Maria in Portico
- Cardinali presbiteri di Santa Pudenziana
- Cardinali presbiteri di San Silvestro in Capite
- Prefetti della Congregazione per i Vescovi e i Regolari
- Cardinali presbiteri di Santa Maria in Trastevere
- Cardinali vescovi di Sabina-Poggio Mirteto
- Presbiteri italiani del XVII secolo
- Italiani del XVII secolo
- Presbiteri del XVII secolo
- Presbiteri per nome
- Vescovi consacrati nel 1670
- Vescovi italiani del XVII secolo
- Vescovi del XVII secolo
- Vescovi per nome
- Vescovi consacrati da Paluzzo Paluzzi Altieri degli Albertoni
- Concistoro 22 dicembre 1670
- Cardinali italiani del XVII secolo
- Cardinali del XVII secolo
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- Morti il 6 aprile