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Gasparo Carpegna o Gaspare (Roma, 8 maggio 1625; † Roma, 6 aprile 1714) è stato un cardinale e arcivescovo italiano.
Biografia
Gasparo nacque a Roma da Francesco Maria dei conti di Carpegna, nel Montefeltro, e dalla moglie Marzia, nata Spada. La sorella Virginia sposò Antonio Altieri, nipote di papa Clemente X.
Dopo gli studi letterari, si dedicò al diritto canonico e civile, addottorandosi molto giovane in utroque iure. Avviato alla carriera curiale entrò in prelatura ed ebbe la commenda dell'abbazia di santa Maria della Vittoria in Marsi. Avendo acquistato presto grande fama per la sua dottrina, sotto Innocenzo X fu nominato uditore della Segnatura di giustizia e segretario della Congregazione delle Acque. In tale veste risolse, in modo assai favorevole per la Santa Sede, una controversia sorta col granducato di Toscana circa il corso delle Chiane, che scorrevano al confine dei due Stati.
Con l'ascesa al pontificato di Clemente X, parente per via del matrimonio della sorella, il Carpegna raggiunse una posizione di primo piano nella Curia romana. Eletto datario al posto di Pietro Vito Ottoboni, rimase in carica solo durante il pontificato di Clemente X. Fu sostituito da Stefano Agostini in quanto il suo operato aveva suscitato violente critiche. Nominato arcivescovo di Nicea, carica che tenne solo sino alla nomina cardinalizia, nel primo concistoro del nuovo pontefice il 22 dicembre 1670 fu creato cardinale. Il 23 febbraio seguente ricevette la berretta rossa con il titolo cardinalizio di cardinale prete pro hac vice della diaconia di santa Maria in Portico Campitelli, mutato nel marzo successivo in quello di santa Pudenziana, che cambiò nel 1672 in quello di san Silvestro in Capite, nel 1689 in quello di santa Maria in Trastevere. In quello stesso anno entrò nel novero dei cardinali vescovi, assumendo la sede suburbicaria di Sabina che conservò fino alla morte.
Il cardinale Carpegna tenne saldamente il vicariato fino alla morte, per oltre 40 anni, sotto ben 5 papi: Clemente X, Innocenzo XI, Alessandro VIII, Innocenzo XII e Clemente XI. Gran curiale, membro di numerosissime congregazioni e molto presente nella cultura romana, fu anche membro dell'Arcadia dal 1695. Fu abile nelle manovre di corte e assai severo nel reprimere gli abusi. Prese parte a tutti i conclavi del suo cardinalato. Tentò anche l'accesso al soglio pontificio nel conclave del 1689, quello che elesse papa Alessandro VIII Ottoboni ma pur avendo il sostegno del gruppo del cardinale nipote Altieri e buoni appoggi nel Collegio cardinalizio, si vide sbarrata la strada all'elezione per l'ostilità della Francia e del Granducato di Toscana.
Nel governo quotidiano della Chiesa romana la sua inflessibile severità nel reprimere ogni abuso, che egli non esercitava con altrettanto rigore verso se stesso, lo aveva reso impopolare alla cittadinanza e le reazioni del popolo romano di fronte all'eventualità di un'ascesa al pontificato del Carpegna furono negative: si racconta che al passaggio della carrozza del cardinale Francesco Maria de' Medici, che si recava a una seduta del conclave, la folla gli gridò di impedire l'elezione del Carpegna perché era un tiranno e un ladro.
Nel pontificato di Clemente XI la sua attività fu molto intensa. Nel 1701 emise un'ordinanza che costringeva tutti i sacerdoti obbligati alla residenza a ritornare alle loro sedi. Dopo il terremoto che colpì Roma il 14 gennaio 1703 emanò una serie di editti, tra cui quello sul riposo festivo e la santificazione delle feste, che il vicario cercò di estendere a tutto lo Stato pontificio. Mise pure mano alla revisione delle precedenti istruzioni sulle "Quarantore", che condusse alla pubblicazione di nuove regole nel 1705, seguite pochi mesi dopo, per alcune polemiche sorte con le confraternite, da un editto che minacciava pene particolarmente severe ai trasgressori. Inoltre il Carpegna partecipò con assiduità alle sedute della congregazione creata per il problema dei riti cinesi che iniziò i suoi lavori il 17 gennaio 1704.
Morte
Nel 1707 fu colpito da un colpo apoplettico che lo rese infermo per il resto dei suoi giorni. morì il 6 aprile 1714. Fu sepolto nella tomba di famiglia a Santa Maria in Vallicella.
Genealogia episcopale
Successione degli incarichi
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Bibliografia |
- Giovanni Romeo, Dizionario Biografico degli Italiani, Vol. 20, 1977, CARPEGNA, Gaspare
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