Girolamo Vidoni
Girolamo Vidoni Cardinale | |
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Ritratto del cardinale Vidoni | |
Età alla morte | 51 anni |
Nascita | Cremona 1581 |
Morte | Roma 30 ottobre 1632 |
Sepoltura | Cappella dell'Assunta Chiesa di Santa Maria della Vittoria (Roma) |
Creato Cardinale in pectore |
19 gennaio 1626 da Urbano VIII (vedi) |
Pubblicato Cardinale |
30 agosto 1627 da Urbano VIII (vedi) |
Cardinale per | 5 anni e 2 mesi |
Incarichi ricoperti |
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Collegamenti esterni | |
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Girolamo Vidoni (Cremona, 1581; † Roma, 30 ottobre 1632) è stato un cardinale italiano.
Biografia
Nascita e formazione
Girolamo Vidoni nacque a Cremone nel 1581, discendente di una famiglia arrivata nel Nord Italia dalle Fiandre nel XV secolo. Figlio di Vidone Vidoni e Margherita Persichelli, era zio del cardinale Pietro Vidoni e parente del cardinale Pietro Vidoni juniore. Studiò all'Università di Pavia e presso l'Università di Perugia, dove conseguì il dottorato. A Perugia, tra il 1602 e il 1603, partecipò alle sedute dell'Accademia degli Insensati[1].
Primi anni di vita
Si trasferì a Roma durante il pontificato di papa Clemente VIII, quindi prima del marzo 1605, del quale fu Cameriere d'onore. Nello stesso anno ricevette l'incarico di Curia di Abbreviatore de parcu maiori[2].
Nel 1606 fu Vicelegato nella Marca Anconitana e in seguito Referendario dei Tribunali della Segnatura Apostolica di Giustizia e di Grazia. Nel 1609 fu nominato Chierico della Camera Apostolica. Fra il 10 gennaio 1612 e il 10 gennaio 1613 governò la Delegazione apostolica di Civitavecchia, incarico che riprese dal 17 febbraio 1616 al 1618.
Tornato a Roma nel 1619 ricoprì il ruolo di Prefetto dell'Archivio apostolico vaticano e dal 13 gennaio 1623 Presidente dell'Annona
Nominato Presidente della Romagna il 5 novembre 1623, giunse a Ravenna, sua sede di residenza, il 25 novembre 1623. Restò in carica fino al marzo 1625.
Nel marzo del 1625 lasciò Ravenna e tornato a Roma, il 19 marzo fu nominato Tesoriere generale della Camera Apostolica.
Ad aprile 1625, Urbano VIII lo chiamò all'incarico di Commissario generale della esercito papale in una speciale congregazione militare. Lo accostò ai cardinali Antonio Barberini seniore e Lorenzo Magalotti[3], a monsignor Laudivio Zacchia (anch'egli cardinale dal 1626) e ai vertici delle forze armate pontificie (Carlo Barberini[4], Torquato Conti[5] e Tarquinio Capizucchi[6]). Tale commissione si occupava soprattutto dello stanziamento di truppe a Roma durante l'Anno santo, in un momento critico delle relazioni interstatuali nella penisola: si trattava di due reggimenti posti sotto il comando di don Ferdinando Orsini[7] e di Antonio Barberini, il nipote del papa che avrebbe ricevuto la berretta rossa nel 1628.
Non si dispongono informazioni sulla sua ordinazione presbiterale e consacrazione vescovile.
Cardinalato
Creato cardinale e riservato in pectore nel concistoro del 19 gennaio 1626 e pubblicato nel concistoro del 30 agosto 1627, ricevette la berretta rossa e il titolo diaconale dei Santi Quattro Coronatti, pro illa vice il 6 ottobre 1627. Nella basilica fece alzare un altare per la reliquia di San Sebastiano. Commissionò anche a Giovanni Baglione[8] la tela raffigurante San Sebastiano curato da Sant'Irene e da Santa Lucina. Per festeggiare il suo cardinalato, a Cremona, Niccolò Corradini[9] musicò sia un componimento in versi di Giuseppe Bresciani[10] dal titolo Al suon, al canto, sia una Messa dello Spirito Santo a tre cori.
Fu membro delle Congregazione del buon governo, della Fabbrica di San Pietro, e della Congregazione delle acque.
Morte
Morì a Roma il 30 ottobre 1632 e fu sepolto nella cappella dell'Assunta nella Chiesa di Santa Maria della Vittoria (Roma).
Iscrizione sulla tomba del Cardinale Vidoni |
D.O.M.
HIERINIMO · S · R · E · CARTA · VIDONO · CREMONENSI |
Successione degli incarichi
Predecessore: | Presidente della Legazione di Romagna | Successore: | |
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Bonifazio Caetani | 5 novembre 1623-1º marzo 1625 | Giovanni Benini |
Predecessore: | Tesoriere generale della Camera Apostolica | Successore: | |
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Laudivio Zacchia (pro-tesoriere) |
1º marzo 1625-30 agosto 1627 | Stefano Durazzo |
Predecessore: | Cardinale diacono dei Santi Quattro Coronati (diaconia pro hac vice) |
Successore: | |
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Giovanni Garzia Millini | 6 ottobre 1627-30 ottobre 1632 | Francesco Boncompagni |
Note | |
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Collegamenti esterni | |
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- Cardinali in pectore
- Cardinali creati in pectore da Urbano VIII
- Legati pontifici della Marca anconitana
- Referendari dei Tribunali della Segnatura Apostolica di Giustizia e di Grazia
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- Prefetti dell'Archivio apostolico vaticano
- Presidenti dell'Annona e della Grascia
- Tesorieri generali della Camera Apostolica
- Presidenti della Legazione di Romagna
- Cardinali diaconi dei Santi Quattro Coronati
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