Karl Theodor Anton Maria von Dalberg

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Karl Theodor Anton Maria von Dalberg
Principe vescovo
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battezzato
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Titolo
Incarichi attuali
Età alla morte 79 anni
Nascita Mannheim
8 febbraio 1749
Morte Ratisbona
10 febbraio 1828
Sepoltura
Conversione
Appartenenza
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Ordinazione presbiterale 3 febbraio 1788
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Nominato vescovo 10 marzo 1788 da papa Pio VI
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Consacrazione vescovile 31 agosto 1788 dal principe vescovo Friedrich Karl Joseph von Erthal
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a Cardinale
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Incarichi ricoperti
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° vescovo di Roma
Elezione
al pontificato
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Fine del
pontificato
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Durata del
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Extra Anni di pontificato


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Proclamazioni
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Eventi
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Incoronazione
Investitura
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Erede
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Onorificenze
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Nomi postumi
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Consorte di

Figli
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Karl Theodor Anton Maria von Dalberg (Mannheim, 8 febbraio 1749; † Ratisbona, 10 febbraio 1828) è stato un principe vescovo tedesco.

Cenni biografici

Proveniente dall'antica famiglia patrizia cattolica e cosmopolita di Dalberg, era figlio di Franz Heinrich, burgravio di Friedberg, membro del Consiglio segreto del principe elettore di Magonza e governatore laico di Worms, e della moglie Maria Sophia Anna, contessa di Eltz-Kempenich.

Molto dotato per lo studio, ricevette un'ottima e varia educazione. In tenera età andò a studiare legge a Heidelberg (1761) e poi a Magonza. Alla fine del 1762 intraprese un Grand Tour biennale tra Italia e Francia: a Roma fece conoscenza con l'archeologo Johann Joachim Winckelmann e a Pavia consolidò i suoi studi giuridici. All'inizio del 1765, seguendo la sua vocazione religiosa, entrò a servizio del principe arcivescovo di Magonza, dove il suo talento come amministratore divenne presto evidente. Ancora giovane chierico, divenne canonico di Würzburg nel 1779 e nel 1786 canonico della cattedrale di Magonza. Inoltre la famiglia gli ottenne prebende clericali nelle diocesi di Worms e Constaza.

Nel 1771, il principe arcivescovo di Magonza lo nominò governatore civile di Erfurt, carica che ricoprì sino al 1802, con l'amministrazione dei feudi dell'elettorato di Turingia. Nel 1787 venne eletto arcivescovo coadiutore di Magonza e della diocesi di Worms, l'anno seguente papa Pio VI lo nominò arcivescovo in partibus infidelium di Tarso. Dopo l'ordinazione sacerdotale ricevuta in febbraio, il 31 agosto 1788 ricevette l'ordinazione episcopale dalle mani del arcivescovo di Magonza Friedrich Karl Joseph von Erthal coadiuvato da mons. Johann Valentin Heimes (Ch), vescovo di Magonza e da mons. Stephan Alexander Würdtwein (Ch), vescovo ausiliare di Worms. Il 15 settembre seguente la Santa Sede lo confermò anche coadiutore di Costanza. Nel 1802 divenne arcivescovo-elettore di Magonza e arcicancelliere dell'Impero.

Come statista, Dalberg si distingueva per il suo atteggiamento patriottico, sia in questioni ecclesiastiche, in cui si appoggiava alla visione febbronica di una Chiesa nazionale tedesca, sia nei suoi sforzi per rivitalizzare la macchina atrofizzata dell'Impero in una sorta di efficiente governo centrale. Era membro degli Illuminati con lo pseudonimo di Bacon de Verulam e aveva anche il grado di prefetto degli Illuminati di Erfurt.[1] Avendo fallito in questo, si rivolse alla stella nascente di Napoleone I, credendo di aver trovato in lui l'unica forza abbastanza efficiente da salvare la Germania dalla dissoluzione. Ma con il Trattato di Lunéville nel 1801, nel quale tutti i territori sulla riva destra del Reno vennero ceduti alla Francia, Dalberg concedette Worms, Costanza e anche Magonza, ma mantenne per sé il principato di Aschaffenburg e nel 1803 ottenne il Reichstädte di Wetzlar come i territori del Vescovato di Ratisbona. Il suo governo si trasferì a Ratisbona, che fu elevata al rango di arcidiocesi.

Nel 1806, assieme ad altri principi, si separò dal Sacro Romano Impero e aderì alla Confederazione del Reno. Diede formalmente le dimissioni dal titolo di arcicancelliere dell'imperatore Francesco II e venne nominato da Napoleone principe primate della Confederazione del Reno.

Il 5 febbraio 1813 rifondò l'Ordine della Concordia in Francoforte sul Meno e ne divenne il Gran Maestro, diede le dimissioni da tutti i suoi incarichi, eccetto da quello di arcivescovo di Ratisbona, in favore del figliastro di Napoleone Eugenio di Beauharnais, che ne fu erede sino al 1810.

La caduta di Napoleone I segnò la fine del potere temporale di Dalberg, che nel 1813 si trattenne per un breve periodo a Zurigo per occuparsi delle questioni aperte nelle relazioni fra la diocesi di Costanza e i Confederati. Si oppose solo debolmente alla separazione dei cantoni svizzeri dall'unione diocesana con Costanza. In seguito, fino alla morte, Dalberg si dedicò al suo ufficio spirituale a Ratisbona; fu l'ultimo vescovo della diocesi di Costanza che, dopo la sua morte, fu dissolta. La ricerca più recente evidenzia i suoi costanti sforzi per un nuovo ordinamento della costituzione ecclesiastica, che con la secolarizzazione era completamente crollata.

La sua ultima lettera pastorale termina con questa riflessione: Se guardo al passato il tempo della mia vita è come un batter di ciglio appena fatto e se rifletto su ciò che ho visto e sentito e su ciò che io e altri abbiamo voluto realizzare con pena e lavoro, devo esclamare: tutto è vanità.

Dalberg morì a Ratisbona il 10 febbraio 1817 per le conseguenze di un ictus, nel Kanonikalhof all'estremità occidentale della Drei-Kronen-Gasse. L'edificio della canonica dove egli morì fu distrutto nel 1936.

Fu sepolto nella navata centrale della cattedrale di Ratisbona. La tomba in marmo di Carrara è opera dello scultore italiano Luigi Zandomeneghi. Il suo cuore è custodito in un urna d'argento Herzurne nella chiesa collegiale di Aschaffenburg.

Opere[2]

  • Gedanken von der Bestimmung des moralischen Werths (Pensieri sulla determinazione del valore morale), 1792.
  • Verhältnisse zwischen Moral und Staatskunst (Rapporti tra Morale e l'arte del governare), 1786.
  • Grundsätze der Aesthetik (Principi di estetica), 1791
  • Von dem Bewußtsein als allgemeinem Grunde der Weltweisheit (La Coscienza come principio generale della saggezza del mondo), 1793.
  • Von dem Einflusse der Wissenschaften und schönen Künste in Beziehung auf öffentliche Ruhe (L'influenza della scienza e delle belle arti sulla quiete pubblica), 1793.
  • Von Erhaltung der Staatsverfassung (Sulla salvaguardia della Costituzione dello Stato), 1795.
  • Betrachtungen über den Charakter Carls des Großen (Riflessioni sul carattere di Carlo Magno), 1806.
  • Perikles: über den Einfluß der schönen Künste auf das öffentliche Glück (Pericle e l'influenza delle belle arti sulla felicità pubblica), 1806.

Genealogia episcopale

Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi la voce Genealogia episcopale

Onorificenze

Gran Maestro dell'Ordine della Concordia - nastrino per uniforme ordinaria Gran Maestro dell'Ordine della Concordia
Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine della Legion d'Onore - nastrino per uniforme ordinaria Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine della Legion d'Onore

Successione degli incarichi

Predecessore: Arcivescovo titolare di Tarso Successore: Archbishop CoA PioM.svg
Isidoro Sánchez de Luna, O.S.B. 10 marzo 1788 - 17 gennaio 1800 Pietro Ostini I
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con
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Isidoro Sánchez de Luna, O.S.B. {{{data}}} Pietro Ostini
Predecessore: Arcivescovo coadiutore di Magonza Successore: ArchbishopPallium PioM.svg
Friedrich Karl Josef von Erthal 10 marzo 1788 - 4 luglio 1802 Joseph Ludwig Colmar I
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con
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Friedrich Karl Josef von Erthal {{{data}}} Joseph Ludwig Colmar
Predecessore: coadiutore di Worms Successore: ArchbishopPallium PioM.svg
Friedrich Karl Josef von Erthal 10 marzo 1788 - 4 luglio 1802 sopressa I
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con
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Friedrich Karl Josef von Erthal {{{data}}} sopressa
Predecessore: Vescovo di Costanza Successore: BishopCoA PioM.svg
Maximilian Christof von Rodt 17 gennaio 1800 - 10 febbraio 1817 Ignaz Heinrich von Wessenberg (Ch)
Vicario apostolico
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X
con
con
Maximilian Christof von Rodt {{{data}}} Ignaz Heinrich von Wessenberg (Ch)
Vicario apostolico
Predecessore: Vescovo di Worms Successore: BishopCoA PioM.svg
Friedrich Karl Josef von Erthal 25 luglio 1802- 1º febbraio 1805 ultimo vescovo della diocesi I
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Friedrich Karl Josef von Erthal {{{data}}} ultimo vescovo della diocesi
Predecessore: Arcivescovo di Ratisbona Successore: ArchbishopPallium PioM.svg
Joseph Konrad von Schroffenberg 1802-1817 Johann Nepomuk von Wolf I
II
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con
Joseph Konrad von Schroffenberg {{{data}}} Johann Nepomuk von Wolf
Note
  1. È anche menzionato da Friedrich Nicolai come membro del Bavarian Illuminated. Contrariamente a quanto scritto da alcuni storici, Dalberg non era un massone, anche se condivideva alcune delle convinzioni di questa obbedienza e le trovava conformi alla dottrina cristiana. Gli viene attribuita, a questo proposito, la seguente affermazione: Un cristiano che diventa massone è come un cavaliere che cerca il suo cavallo quando è già seduto su di esso.
  2. (DE)epoche-napoleon.net Carl Theodor von Dalberg Werke
Collegamenti esterni