Ludovico di Canossa

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Ludovico di Canossa
Vescovo
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Titolo
Incarichi attuali
Età alla morte 57 anni
Nascita Verona
1475
Morte Grezzano
30 gennaio 1532
Sepoltura
Conversione
Appartenenza
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Consacrazione vescovile Rouen, giugno 1517 dall'arc. Georges II d'Amboise
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Ludovico di Canossa (FR) Louis Canossa (Verona, 1475; † Grezzano, 30 gennaio 1532) è stato un vescovo e nunzio apostolico italiano.

Cenni biografici

Lodovico nacque a Verona nel 1475, probabilmente terzogenito del conte Bartolomeo e della moglie Elisabetta degli Uberti.

Primi anni

In seguito alla morte del padre, Ludovico visse dapprima presso i nonni materni a Mantova, per trasferirsi poi, dopo due anni circa, a Ferrara presso Galeazzo, il più anziano dei fratelli di suo padre.

Della sua educazione si sa soltanto che acquisì solide basi nei classici e una conoscenza del greco che gli consentì di conversare in questa lingua con Erasmo da Rotterdam.

Fu presentato da Isabella d'Este, marchesa di Mantova, agli inizi del 1496 e offrì i suoi servigi a Guidobaldo da Montefeltro duca d'Urbino.

Agli inizi di febbraio del 1503 era a Mantova, nel vano tentativo di ottenere dal marchese soccorsi finanziari per la duchessa sua sorella. L'8 agosto era di nuovo a Mantova, probabilmente con lo stesso incarico. Mentre il duca di Urbino era intento a recuperare il suo ducato, il Canossa veniva nominato l'8 settembre procuratore del duca presso il governo veneziano. Il 12 ottobre partì da Venezia per le Marche recando al duca 2.000 ducati anticipatigli dalla Repubblica. Ritornò a Venezia e vi ottenne per il duca l'autorizzazione ad assistere all'incoronazione di papa Giulio II. Il duca ripartì da Roma per la Romagna nel giugno del 1504, e probabilmente in quell'occasione egli nominò il Canossa suo ambasciatore presso il Papa, carica che ricoprì fino al 1513.

Nei primi mesi del 1509 Giulio II lo nominò abate commendatario dell'abbazia di Sant'Andrea di Bosco, diocesi di Ceneda. A metà gennaio 1510 fu inviato dal Papa ad Urbino, latore delle congratulazioni del pontefice per il matrimonio del duca Francesco Maria con Eleonora. Quindi prese parte, sia pure marginalmente, alle trattative che portarono alla pace tra la Santa Sede e Venezia.

Episcopato e carriera diplomatica

Nel 1511 il pontefice lo nominò vescovo di Tricarico, ma il consenso del re di Napoli alla riscossione della rendita annua di circa 800 ducati pervenne solo il 9 marzo 1512. Il Canossa tenne questo vescovato per procura sino al 15 febbraio 1529, stanziando annualmente 300 ducati per il vicario.

Fu ordinato sacerdote probabilmente nel 1511 in quanto in quell'anno tenne la celebrazione della messa nell'anniversario dell'incoronazione di Giulio II, il 26 novembre. Dal maggio 1512 al maggio 1514 risiedette principalmente a Roma e partecipò al quinto concilio lateranense, dalla seconda alla nona sessione.

Fu nominato maestro di camera pontificio probabilmente in occasione dell'elezione di papa Leone X, quindi lasciò il servizio del duca di Urbino. Il 28 aprile 1513 fu nominato abate commendatario dell'abbazia benedettina di San Cristoforo del Ponte a Castel Durante (oggi Urbania).

Fu nominato nunzio apostolico e partì da Roma per Parigi il 20 maggio 1514 per negoziare una tregua tra Francia e Inghilterra. Giunse a Parigi il 1º giugno, svolse trattative con il re Luigi XII, e quindi partì il 9 giugno per Londra, ove giunse il 17. A Londra ebbe modo di conoscere Erasmo da Rotterdam. Dopo le trattativa con Enrico VIII d'Inghilterra ripartì dall'Inghilterra il 15 luglio e il 7 agosto aveva già ottenuto la firma del re francese in calce al trattato di pace e ad un contratto di matrimonio tra lo stesso re e Maria Tudor. Ritornò a Greenwich per il matrimonio per procura il 13 agosto. Assistette poi alle nozze avvenute ad Abbeville il 9 ottobre e alla successiva incoronazione a Parigi.

Leone X fu soddisfatto della sua missione e lo nominò il 29 settembre legato a latere presso il re di Francia, incarico ratificato nel gennaio 1515 da Francesco I con modifiche di scarso rilievo. Canossa accompagnò Francesco I nella guerra per recuperare Milano. Fu richiamato a Roma dal Papa per consultazioni e tornò al campo francese il 18 settembre con le proposte di pace. Il 25 settembre ritornò presso il Papa a Roma con gli emendamenti del re e il 7 ottobre raggiunse i Francesi a Pavia con l'accettazione pontificia. Due giorni dopo Francesco I ratificò l'accordo di pace. L'8 dicembre il re ed il Papa si incontravano a Bologna e qui il Canossa ebbe una parte di rilievo nel raggiungimento dell'accordo circa il Concordato di Bologna. Questo periodo segna l'apice della carriera diplomatica del Canossa.

La posizione del Canossa diveniva sempre più difficile per la crescente delusione del re per i risultati del concordato. La presenza di inviati fiorentini, in primo luogo Francesco Vettori, che conducevano trattative in nome di Lorenzo de' Medici, complicava la situazione. A coadiuvarlo nella sua legazione Leone X nominò Latino Giovenale Manetti, il quale giunse presso la corte francese il 5 gennaio 1517. Infine il 12 luglio il Canossa fu sostituito dal nuovo nunzio Giovanni Stafileo. A lui si rimproverava di non aver saputo ottenere il consenso del re all'infeudamento del Regno di Napoli a Lorenzo de' Medici e al distacco di ducato e Modena dal ducato di Ferrara, progettato dal Papa.

Nel 1516 il re di Francia lo nominò vescovo della diocesi di Bayeux; lasciò la corte parigina e fu consacrato nella cattedrale di Rouen dall'arcivescovo Georges II d'Amboise. Prese possesso della sede il 25 dicembre successivo. Rimase a Bayeux fino al febbraio del 1518 quando, su comando di Francesco I, rese visita alla corte ad Amboise. Rifiutò però di entrare al servizio del re. Alla fine di aprile ritornò ad Amboise per congedarsi dal re e a metà maggio partì dalla Francia per Roma.

Rientrò presso la sua sede con il Papa in guerra con la Francia nel giugno del 1521, quando era praticamente un esule. L'estate successiva riuscì a persuadere il re a concedere un salvacondotto al nunzio pontificio che veniva per trattare la pace. Nel marzo del 1523 Francesco I, ormai disposto alla pace, nominò il Canossa suo ambasciatore presso la Santa Sede.

Clemente VII era stato eletto Papa nel novembre del 1523. Nel settembre del 1524 Canossa ritenne opportuno recarsi a Roma per perorare la causa del re di Francia. Dopo la cattura a Pavia di Francesco I, cercò di persuadere il Papa a staccarsi dall'imperatore perché questi era troppo potente.

Ricevette ordine dalla reggente di Francia di concludere un'alleanza con Venezia e lasciò Roma il 3 giugno 1525. Dopo un anno di trattative conseguì l'adesione di Venezia alla lega di Cognac. Nel giugno dell'anno seguente fu a Ferrara per assicurare l'adesione del duca alla lega, e poi per tutta quell'estate si dedicò, come già nel 1523, all'arruolamento di truppe. Nel gennaio del 1527, durante l'avanzata dell'esercito imperiale, il Canossa chiese alla Serenissima di spedire un inviato a Firenze con promesse di aiuto, per evitare che Firenze si unisse all'imperatore. Nel marzo del 1528 aveva chiesto al re di essere sostituito, e il suo successore giunse a destinazione il 6 maggio.

Partito da Venezia, il Canossa si recò a Orvieto in visita al pontefice. Ritornò in Francia per presentare il suo rapporto al re e alla fine dell'anno era a Bayeux. Nel settembre del 1529 Canossa e suo nipote Bartolomeo ottennero la naturalizzazione francese. Il 31 gennaio 1531 a Poissy partecipò a un incontro del re con l'ambasciatore inglese relativo al problema del divorzio di Enrico VIII re d'Inghilterra. Probabilmente in quel periodo risiedeva principalmente a Bayeux e le sue visite alla corte erano rare. Con l'autorizzazione del re egli commutò il vescovato di Bayeux con quello di Castres, senza mai entrarne in possesso, e dell'abbazia benedettina dei saint Pierre et Paul di Ferrières-en-Gâtinais nella diocesi di Sens.

A quell'epoca era probabilmente già partito dalla Francia per recarsi nella sua villa di Grezzano. Il 10 luglio era a Verona per un incontro con il vescovo Gian Matteo Giberti, col quale discusse della riforma dei monasteri femminili. A Verona cadde gravemente ammalato e fece testamento il 14 dicembre.

Morì il 30 gennaio seguente a Grezzano, ove era stato trasportato alcune settimane prima.

Successione degli incarichi

Predecessore: Vescovo di Tricarico Successore: BishopCoA PioM.svg
Oliviero Caraffa 10 febbraio 1511 - 24 novembre 1516 Alessandro Spagnuolo [1] I
II
III
IV
V
VI
VII
VIII
IX
X
con
con
Oliviero Caraffa {{{data}}} Alessandro Spagnuolo [1]
Predecessore: Nunzio apostolico per la Francia Successore: Flag of the Vatican City.svg
Roberto Acciaioli 1514 - 1517 Giovanni Stafileo I
II
III
IV
V
VI
VII
VIII
IX
X
con
con
Roberto Acciaioli {{{data}}} Giovanni Stafileo
Predecessore: Vescovo di Bayeux Successore: BishopCoA PioM.svg
René de Prie 24 novembre 1516 - 17 aprile 1531 Pierre de Martigny[2]
(vescovo)
I
II
III
IV
V
VI
VII
VIII
IX
X
con
con
René de Prie {{{data}}} Pierre de Martigny[2]
(vescovo)
Note
  1. cfr. Bishop Alessandro Spagnuolo † su catholic-hierarchy.org. URL consultato il 18-08-2020
  2. cfr. Bishop Pierre de Martigny † su catholic-hierarchy.org. URL consultato il 18-08-2020
Bibliografia
  • Cecil H. Clough, Dizionario Biografico degli Italiani, Vol. 18 (1975), online