Giovanni Stafileo
Giovanni Stafileo Vescovo | |
---|---|
Età alla morte | 56 anni |
Nascita | Traù 1472 |
Morte | Roma 22 luglio 1528 |
Ordinazione presbiterale | in data sconosciuta |
Nominato vescovo | 1512 da Giulio II |
Consacrazione vescovile | in data sconosciuta |
Incarichi ricoperti |
|
Collegamenti esterni | |
(EN) Scheda su catholic-hierarchy.org |
Giovanni Stafileo in croato Ivan Štafilić (Traù, 1472; † Roma, 22 luglio 1528) è stato un vescovo e nunzio apostolico croato.
Cenni biografici
Giovanni (Ivan) nacque a Traù (oggi Trogir) nel 1472, figlio terzogenito del mercante di legname Stefano Stafileo.
Abbracciò la carriera ecclesiastica e si laureò in utroque iure. Fu arcidiacono e canonico nella sua città, dal 1502 in assenza dell'arcivescovo di Spalato Bernardo Zane (Zanni) [1] fu suo vicario. Abile oratore, fu chiamato a Roma dove insegnò diritto canonico alla Sapienza e fu auditore di Sacra Rota.
Le sue dissertazioni e i giudizi pronunciati nel corso della lunga carriera furono raccolti nel Tractatus de gratiis expectatiuis ac aliis litteris gratie et iustitie pubblicate a Venezia dall'editore Tramezzino nel 1540[2].
Fu molto apprezzato da papa Giulio II che si servì della sua opera durante le complesse vicende della lega di Cambrai, che vide il papato alleato con l'imperatore Massimiliano I d'Asburgo, Ferdinando il Cattolico e la Francia, contro la Repubblica di Venezia e poi, con un ribaltamento di alleanza, schierato contro la Francia. In quegli anni gli furono affidate importanti legazioni.
Episcopato e carriera diplomatica
Nel 1512 Giulio II lo nominò vescovo di Sebenico, carica che mantenne fino alla morte, amministrando la diocesi attraverso vicari. In quell'anno fu in Polonia in qualità di legato pontificio, allorché l'8 febbraio furono celebrate le nozze tra il re Sigismondo I di Polonia e Barbara Zápolya. Soggiornò a Cracovia alla corte del re, che per i suoi speciali meriti volle conferirgli la patente di nobiltà il 5 marzo 1512. Fu poi nell'autunno di quell'anno in missione diplomatica presso i Cantoni svizzeri per rafforzare la loro alleanza con Giulio II e ottenere aiuto contro Luigi XII di Francia.
Nell'estate del 1517 sostituì Ludovico di Canossa nella legazione presso il re di Francia, incarico che mantenne fino al dicembre del 1520. Il pontefice Leone X sperava di guadagnare Francesco I a una lega contro l'Impero ottomano e per questa ragione, oltre che per stringere un'alleanza prestigiosa per i Medici, favorì il matrimonio di Lorenzo de' Medici duca di Urbino con Maddalena de la Tour d'Auvergne, imparentata con la famiglia reale. Alle trattative conclusesi felicemente partecipò Stafileo. Nel 1519 battezzò il secondogenito di Francesco I, Enrico. In tale occasione gli fu affidata in commendam un'abbazia la cui rendita ammontava a 4000 ducati.
Nel 1524 ottenne in amministrazione la sede vacante della diocesi di Dol che amministrò sino alla morte. Nel 1527 con il cardinale inglese Thomas Wolsey partecipò alle vicende legate all'intervento di Enrico VIII d'Inghilterra presso Clemente VII per ottenere lo scioglimento del matrimonio con Caterina d'Aragona. Il 15 maggio 1528 pronunciò agli auditori della Sacra Rota un'importante orazione sul tragico evento del sacco di Roma (Excidii urbis Romae sub annum Christi 1527 causa continens[3])
Morì a Roma il 22 luglio dello stesso anno. Fu sepolto nella cappella a destra dell'altare maggiore della chiesa di Trinità dei Monti e sulla lapide fu scolpita un'iscrizione curata dal nipote Giovanni Lucio Stafileo suo successore nella diocesi croata.
Successoine degli incarichi
Predecessore: | Vescovo di Sebenico | Successore: | |
---|---|---|---|
Bartolomeo Bonini[4] | 1512 - 1528 | Giovanni Lucio Stafileo [5] |
Predecessore: | Nunzio apostolico presso i Confederati | Successore: | |
---|---|---|---|
Matteo Schiner come legato pontificio |
primavera 1512- autunno 1512 | Ennio Filonardi dal 1513[6] |
Predecessore: | Nunzio apostolico per la Francia | Successore: | |
---|---|---|---|
Ludovico di Canossa | 1517 - 1520 | Giovanni Rucellai |
Predecessore: | Amministratore apostolico di Dol | Successore: | |
---|---|---|---|
Thomas Le Roy[7] (vescovo) |
26 ottobre 1524 - 22 luglio 1528 | François de Laval[8] (vescovo) |
Note | |
| |
Bibliografia | |
|