Romualdo Braschi Onesti

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Romualdo Braschi Onesti
Cardinale
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Titolo cardinalizio
Incarichi attuali
Età alla morte 63 anni
Nascita Cesena
19 luglio 1753
Morte Roma
30 aprile 1817
Sepoltura san Pietro
Conversione
Appartenenza
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Ordinato diacono
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18 dicembre 1786 da Pio VI (vedi)
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Dimissioni dal cardinalato [[{{{aPdim}}}]]
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Cardinale per 30 anni, 4 mesi e 12 giorni
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Incarichi ricoperti
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° vescovo di Roma
Elezione
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Cardinali creazioni
Proclamazioni
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Eventi
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Incoronazione
Investitura
Predecessore
Erede
Successore
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Onorificenze
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Nomi postumi
Altri titoli
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Coniuge

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Invito all'ascolto
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Romualdo Braschi Onesti (Cesena, 19 luglio 1753; † Roma, 30 aprile 1817) è stato un cardinale italiano.

Cenni biografici

Nacque a Cesena, figlio del conte Girolamo Onesti, marchese di baldacchino, e di Giulia Braschi, sorella del cardinale Giovanni Braschi, futuro papa Pio VI e fratello di Luigi.

Formazione e attività prelatizia

Compì i primi studi a Ravenna nel collegio dei nobili. Fu chiamato a Roma nel maggio 1778 dallo zio papa che lo avviò alla carriera prelatizia, affidandogli subito l'incarico di portare la berretta rossa ai cardinali francesi Rochefoucauld e Rohan creati in quell'anno. Luigi XVI gli assegnò in commenda l'abbazia di Chaage nella diocesi di Meaux, che fruttava una rendita annuale di 5.000 scudi.

Il 5 settembre 1779 fu nominato referendario delle due Segnature e nel 1780 fu nominato maggiordomo. Nel 1784 fu nominato Gran Priore dell'Ordine di Malta in Roma ed ebbe dal re di Sardegna la decorazione dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro.

Cardinalato

Fu creato cardinale nel concistoro del 18 dicembre 1786 con dispensa dall'obbligo di prendere gli ordini minori. Il 5 gennaio dell'anno successivo fu nominato segretario dei Brevi Segreti. Il 29 gennaio ricevette la berretta cardinalizia con il titolo di cardinale diacono di San Nicola in Carcere.

Nel 1797 Pio VI, temendo l'invasione dei Francesi, lo mandò a Napoli con alcuni prelati, per sollecitare un intervento diplomatico del re Ferdinando. Quando i Francesi occuparono Roma nel febbraio dell'anno seguente, Braschi rimase presso la corte napoletana, alloggiato nel convento di santa Chiara. Quando anche Napoli divenne un rifugio poco sicuro, raggiunse il territorio veneto passato all'Austria.

Dopo la morte dello zio papa a Valenza il 29 agosto 1799, Braschi partecipò con una parte di primo piano al conclave che si tenne nel monastero benedettino di san Giorgio Maggiore. Come nipote del papa defunto sostenne dapprima la candidatura del vescovo di Cesena, mons. Carlo Bellisomi, che, pur raccogliendo numerosi suffragi e il sostegno del cardinale decano Albani, non poté essere eletto per l'opposizione intransigente del "partito" guidato dall'Antonelli. Allora Braschi propose il nome del cardinal Gerdil, che trovò però il veto imperiale, espresso dal cardinale ceco Herzan. Infine, grazie all'opera di Ercole Consalvi, la scelta venne fatta ricadere su Gregorio Barnaba Chiaramonti, conterraneo del Braschi e suo amico, che venne eletto col nome di Pio VII il 14 marzo 1800.

L'amico pontefice, dopo essere rientrato a Roma, lo nominò membro della Congregazione per la Riforma Economica che aveva il compito di rimettere in sesto le finanze dello Stato Pontificio. Il 22 dicembre 1800 venne nominato Camerlengo di Santa Romana Chiesa e da questa posizione cercò, senza successo, di opporsi al progetto di liberalizzazione del commercio interno con l'abolizione del protezionismo.

Nel 1805 Braschi fu a Parigi al seguito di Pio VIII per presenziare alla cerimonia dell'incoronazione di Napoleone Bonaparte ed ebbe il ruolo di diacono durante la celebrazione. Nel 1809, dopo che i francesi ebbero annesso Roma direttamente all'Impero, fu esiliato a Cesena sino alla restaurazione dello Stato Pontificio.

Morte

Morì a Roma il 30 aprile 1817. I funerali si tennero in santa Maria in Vallicella e fu sepolto per espressa volontà di papa Pio VIII in san Pietro. Lasciò un lascito 10.000 scudi per la costruzione del monumento in San Pietro dedicato allo zio papa Pio VI che venne affidato al famoso scultore Antonio Canova.

Onorificenze

Balì Gran Croce di Onore e di Devozione del Sovrano Militare Ordine di Malta - nastrino per uniforme ordinaria Balì Gran Croce di Onore e di Devozione del Sovrano Militare Ordine di Malta
Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro (Regno di Sardegna) - nastrino per uniforme ordinaria Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro (Regno di Sardegna)

Successione degli incarichi

Predecessore: Prefetto dei sacri palazzi apostolici Successore: Emblem Holy See.svg
Giovanni Antonio Manciforte 11 settembre 1780 - 2 gennaio 1787 Filippo Lancellotti I
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Giovanni Antonio Manciforte {{{data}}} Filippo Lancellotti
Predecessore: Gran Priore di Roma del Sovrano Militare Ordine di Malta Successore: Bandiera del Sovrano Militare Ordine di Malta.png
Giovanni Battista Rezzonico 1784 - 1817 Fabrizio Ruffo I
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Giovanni Battista Rezzonico {{{data}}} Fabrizio Ruffo
Predecessore: Cardinale diacono di San Nicola in Carcere Successore: CardinalCoA PioM.svg
Giovanni Battista Rezzonico 29 gennaio 1787 - 2 aprile 1800 Marino Carafa di Belvedere I
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Giovanni Battista Rezzonico {{{data}}} Marino Carafa di Belvedere
Predecessore: Cardinale diacono di Santa Maria ad Martyres Successore: CardinalCoA PioM.svg
Antonio Maria Doria Pamphilj 2 aprile 1800 - 30 aprile 1817 Ercole Consalvi I
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Antonio Maria Doria Pamphilj {{{data}}} Ercole Consalvi
Predecessore: Camerlengo di Santa Romana Chiesa Successore: Sede vacante.svg
Carlo Rezzonico 1800 - 1801 Giuseppe Maria Doria Pamphilj
Pro-Camerlengo
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Carlo Rezzonico {{{data}}} Giuseppe Maria Doria Pamphilj
Pro-Camerlengo
Predecessore: Arciprete della Basilica di San Pietro Successore: Petersdom von Engelsburg gesehen.jpg
Enrico Benedetto Stuart 1807 - 1817 Alessandro Mattei I
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Enrico Benedetto Stuart {{{data}}} Alessandro Mattei
Bibliografia
  • Donatella Panzieri, Dizionario Biografico degli Italiani, Vol. 14, 1972, online