Grazia: differenze tra le versioni

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== Nello sviluppo della teologia ==
 
Nel corso della [[storia del [[dogma]] la [[Chiesa Orientale]] e quella [[Chiesa Occidentale|Occidentale]] hanno messo in luce aspetti diversi della grazia, e sono arrivate a concepirla in maniera molto diversa l'una dall'altra.
 
=== Il pensiero orientale ===
 
Nei [[Padri Greci]] diventa dominante l'idea che la grazia di Dio opera una [[divinizzazione]] (''théiosis'', ''theopóiēsis'') dell'uomo:
 
{{quote|[[Dio]] è [[incarnazione|divenuto]] uomo, affinché l'uomo divenisse Dio.|[[Sant'Ireneo di Lione|Ireneo]], ''[[Adversus haereses]]'', III, 19,1}}
 
Durante la polemica con l'[[arianesimo]] e in quella con i [[pneumatomachi]] [[Sant'Atanasio|Atanasio]] († [[375]]) e [[San Gregorio di Nissa|Gregorio di Nissa]] († [[394]]) imprimono permanentemente la divinizzazione affermata in questa formula nel pensiero della Chiesa Orientale, ribadendola in molte varianti. Ad essa si accompagna una prospettiva [[Trinità|trinitaria]] e [[storia della salvezza|storico-salvifica]]: la grazia si identifica con l'azione del Dio trino nella storia della salvezza; la divinizzazione dell'uomo avviene mediante l'[[''inabitazione]]'' delle tre persone divine.
 
=== Il pensiero occidentale ===
 
La [[teologia]] della [[Chiesa Occidentale]] porta il marchio della dottrina della grazia dell'ultimo [[Sant'Agostino d'Ippona|Agostino]] († [[430]]), che imposta il suo discorso in [[polemica]] col [[pelagianesimo]]. Agostino traccia due linee fondamentali:
* da un lato vede la grazia prevalentemente come ''adiutorium'', cioè come "aiuto" per l'[[anima]] dell'uomo; in tal modo sgancia la grazia da [[Dio]] e ne fa una entità antropologica e psicologica, cioè una qualità interiore dell'uomo;
* dall'altro lato Agostino pone la grazia in contrasto con la [[libertà]] umana, sostenendo, in polemica con l'accentuazione [[Pelagio|pelagiana]] dell'efficacia della volontà umana, che la grazia è la sola a operare nell'evento della [[salvezza]]; in tal modo grazia e libertà diventano cause rivaleggianti.
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