Tommaso de Vio
Tommaso De Vio, O.P. Cardinale | |
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Età alla morte | 65 anni |
Nascita | Gaeta 20 febbraio 1469 |
Morte | Roma 10 agosto 1534 |
Sepoltura | Basilica di Santa Maria sopra Minerva (Roma), lato sinistro del vestibolo. |
Ordinazione presbiterale | 24 maggio 1491 |
Nominato arcivescovo | 8 febbraio 1518 da papa Leone X |
Consacrazione vescovile | 1º maggio 1518 dal card. Niccolò Fieschi |
Creato Cardinale |
1º luglio 1517 da Leone X (vedi) |
Cardinale per | 17 anni, 1 mese e 9 giorni |
Incarichi ricoperti |
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Collegamenti esterni | |
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Tommaso De Vio, battezzato Jacopo o Giacomo, detto il Cardinal Caetano o Gaetano (Gaeta, 20 febbraio 1469; † Roma, 10 agosto 1534), è stato un cardinale e arcivescovo italiano. Religioso domenicano, fu generale dell'Ordine nel 1508: fu teologo e diplomatico pontificio.
Biografia
Nacque nel 1469 a Gaeta, quarto e ultimo figlio di Francesco e Isabella de Sieri. Al battesimo ricevette il nome di Jacopo.
Nel 1484 entrò tra i frati Domenicani del convento di Gaeta, dove assunse il nome di Tommaso e proseguì i suoi studi in teologia e filosofia a Napoli, Bologna e Padova.
Fu professore di teologia presso le università di Pavia e Roma, e in questo campo acquisì una considerevole fama in seguito a un pubblico dibattito con il celebre umanista Pico della Mirandola nel 1494 a Ferrara.
Dal 1508 al 1518 divenne Maestro Generale dei Domenicani e consigliere dei papi; dimostrò grande zelo nel difendere i diritti papali contro il Concilio di Pisa, in una serie di pubblicazioni che furono messe al bando dalla Sorbona e bruciate per ordine del re Luigi XII di Francia.
Cardinalato
Nel 1517 Papa Leone X lo elevò a Cardinale presbitero di San Sisto e arcivescovo di Palermo, l'anno seguente divenne arcivescovo di Gaeta.
Nel 1518 venne inviato in Germania come Legato Apostolico per partecipare alla Dieta di Francoforte, si adoperò con profitto per l'elezione di Carlo V d'Asburgo a Imperatore del Sacro Romano Impero il 28 giugno 1519 (prevalendo sull'altro concorrente Francesco I Re di Francia) e lì cercò di arginare la nascente Riforma protestante di Martin Lutero (12-14 ottobre 1518). Il dialogo tra il Caietano e Lutero, pur nella divergenza delle posizioni, si prospettava proficuo, mantenendosi su un piano teologico, storico e dottrinale. Forse proprio per questo, le forze interessate, per motivi politici, alla rottura tra principi luterani e Chiesa ne impedirono un'ulteriore prosecuzione.
Nel 1523 fino al 1524 organizzò la resistenza contro i Turchi in Germania, Polonia e Ungheria.
Nel 1527 venne fatto prigioniero durante il Sacco di Roma dai Lanzichenecchi, inviati in Italia da Carlo V per punire il Papa Clemente VII per il tradimento della parola datagli, poi venne liberato.
Nel 1534 pronunciò la sentenza definitiva di validità del matrimonio di Enrico VIII d'Inghilterra e Caterina d'Aragona, rifiutando il divorzio al sovrano inglese.
Oltre che per la produzione teologica secondo la linee della scuola tomista, produzione che lo colloca tra i pensatori di maggior rilievo della cosiddetta Seconda Scolastica, Tommaso De Vio si distinse anche come esegeta.
Supplì alla sua scarsa conoscenza dell'ebraico consultando esperti rabbinici e grazie alla sua familiarità con il testo greco. Tra il 1523 e il 1532 pubblicò in vari volumi una traduzione e commentario letterario della Bibbia che comprende larga parte dell'Antico Testamento e quasi tutto il Nuovo Testamento con l'eccezione dell'Apocalisse. La sua enfasi sulla ricerca del significato letterario del testo lo pone alle origini della moderna tradizione esegetica cattolica.
Morte
Opere principali
- Commentaria super tractatum De ente et essentia Thomae de Aquino (1496)
- De nominum analogia (1498)
- Commentaria in III libros Aristotelis De anima (1509)
- Jentacula N.T., expositio literalis sexaginta quatuor notabilium sententiarum Novi Test. (Roma, 1525)
- In Porphyrii Isagogen ad Praedicamenta Aristotelis (1587)
- De conceptu entis
Successione degli incarichi
Predecessore: | Maestro Generale dell'Ordine dei Frati Predicatori | Successore: | |
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Jean Clérée | 1508-1518 | Juan García Loaysa |
Predecessore: | Cardinale presbitero di San Sisto | Successore: | |
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Achille de Grassi | 1517-1534 | Nikolaus von Schönberg |
Predecessore: | Arcivescovo di Palermo | Successore: | |
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Francesco Remolino | 8 febbraio 1518-19 dicembre 1519 | Giovanni Carandolet |
Predecessore: | Arcivescovo di Gaeta | Successore: | |
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Fernando Herrera | 13 aprile 1519 - † 10 agosto 1534 | Esteban Gabriel Merino |
Predecessore: | Cardinale presbitero di Santa Prassede | Successore: | |
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Ippolito de' Medici | 1534 | Francesco Cornaro |
Bibliografia | |
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