Achille Grassi
Achille Grassi Cardinale | |
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Età alla morte | 67 anni |
Nascita | Bologna 16 febbraio 1456 |
Morte | Roma 22 novembre 1523 |
Sepoltura | Basilica di Santa Maria in Trastevere (Roma) |
Ordinazione presbiterale | in data sconosciuta |
Nominato vescovo | 14 febbraio 1506 da Giulio II |
Consacrazione vescovile | Roma, 13 febbraio 1506 dal papa Giulio II |
Creato Cardinale |
10 marzo 1511 da Giulio II (vedi) |
Cardinale per | 12 anni, 8 mesi e 12 giorni |
Incarichi ricoperti |
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Collegamenti esterni | |
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Achille Grassi o de Grassi (Bologna, 16 febbraio 1456; † Roma, 22 novembre 1523) è stato un cardinale, arcivescovo e nunzio apostolico italiano.
Biografia
Achille nacque a Bologna il 16 febbraio 1456, figlio di Baldassare e di Orsina Bocchi. Apparteneva a una famiglia della nobiltà bolognese di origini polacche. Fu prozio del cardinale Carlo Grassi, conte Palatino nel 1478 e patrizio bolognese.
Formazione
Nel 1487 si addottorò in utroque iure presso l'Università di Bologna. Insegnò per alcuni anni nello Studio bolognese e in seguito, intorno al 1488, fu a Roma per iniziare la sua carriera curiale sotto la protezione dello zio Antonio,[1] ricco prelato uditore di rota e vescovo di Tivoli. Nel 1491, alla morte dello zio, papa Innocenzo VIII lo nominò all'incarico precedentemente ricoperto dallo zio.
All'inizio del Cinquecento, i Grassi e le famiglie a essi alleate riuscirono a ottenere una parte consistente dei benefici ecclesiastici bolognesi, segno di una rapida ascesa politica che traeva alimento dalla protezione papale e da accurate strategie familiari. Divenne abate commendatario dell'abbazia vallombrosana di santa Maria di Monte Armato da cui si dimise nel 1512 a favore del figlio. Fu abate commendatario di santa Maria in Strada a Bologna, arciprete di san Giovanni Evangelista di Pastrino, rettore di san Clemente e san Giovanni in Persiceto. Nel 1495 subentrò a Troilo Malvezzi ucciso a Cesena in quellano in un seggio canonicale della cattedrale bolognese, carica da cui rassegnò tre anni dopo[2], salvo poi assumerla nuovamente tra luglio e novembre 1500 e tra agosto 1510 e aprile 1511.
Episcopato
Papa Giulio II che, come vescovo di Bologna, aveva intrattenuto cordiali rapporti con la famiglia Grassi, lo elesse vescovo di Città di Castello il 14 febbraio 1506. Ricevette la consacrazione episcopale dallo stesso pontefice il 13 febbraio a Roma. Si dimise dalla sede nel 1516 in favore del cardinale Giulio de' Medici, futuro papa Clemente VII.
La nomina vescovile non indusse il Grassi ad assumere compiti pastorali. Egli rimase un esempio tipico dei prelati purtroppo non rari della Curia romana di inizio Cinquecento, pienamente versato nell'attività politica e privo di autentiche preoccupazioni pastorali. Anche in un ambiente non certo ricco di scrupoli come la corte di Giulio II, la sua sfrenata sensualità suscitò qualche scandalo. Oltre a mantenere diverse cortigiane e amanti occasionali ebbe una concubina stabile, "madonna Adriana" bolognese e legittimò quattro figli: Girolamo, che fu membro del Senato bolognese, Baldassare,[3] che nel 1515 successe al padre sulla cattedra vescovile di Città di Castello, Corrado, abate commendatario e cameriere segreto, e Orsina che sposò Antonio Della Volta.
Nel 1506 fu nominato commissario pontificio per le cause canoniche della delegazione di Spoleto. L'anno successivo, insieme al cardinale Antonio Pallavicini Gentili, fu inviato come nunzio presso il re Luigi XII di Francia, che si trovava a Genova, per indurlo a fare la pace con l'imperatore del Sacro Romano Impero Massimiliano I d'Asburgo. Nel 1508, dopo il tentativo di Bentivoglio di avvelenare il papa e i suoi nipoti, fu inviato in Francia per chiedere al re di ritirare la protezione ai Bentivoglio. La missione fu conclusa con successo.
L'anno seguente fu nunzio apostolico presso gli Svizzeri, in particolare a Berna, per negoziare l'arruolamento di 3.000 fanti che il papa intendeva assumere per la lega di Cambrai. Nel 1510 fu inviato presso le corti d'Ungheria e Boemia e di Polonia e presso l'imperatore Massimiliano I, per chiedere che unissero le loro forze contro i Turchi e per altre gravi questioni riguardanti la Polonia.
Cardinalato
Giulio II lo creò cardinale nel concistoro del 10 marzo 1511. Tre giorni dopo, come da consuetudine, ricevette il cappello rosso con il titolo presbiterale di san Sisto. Assunse la sede vescovile della sua città natale nel 1511 e ne prese possesso il 25 luglio. Da questa si dimise nel 1518 a favore del cardinale Giulio de' Medici, nominato amministratore apostolico della stessa sede 3 marzo 1518, mandato che tenne fino alla morte.
Partecipò al conclave del 1513 dove figurò tra i papabili e che vide l'elezione a papa del cardinale Giovanni de' Medici (Leone X). Nel 1514 fu legato straordinario in Inghilterra. Nel 1517 mutò titolo assumendo quello di santa Maria in Trastevere. Nell'anno 1517-1518 fu camerlengo del Collegio Cardinalizio. Nel 1521 divenne amministratore apostolico di Pomesania, mantenendo contemporaneamente anche quella di Bologna.
Partecipò al conclave del 1521-1522 che elesse papa Adriano VI e pure al successivo del 1523 con l'elezione di Clemente VII.
Morì tre giorni dopo l'elezione del nuovo papa e fu sepolto nella basilica del suo titolo.
Genealogia episcopale
Per approfondire, vedi la voce Genealogia episcopale |
- Cardinale Guillaume d'Estouteville, O.S.B. Clun.
- Papa Sisto IV
- Papa Giulio II
- Cardinale Achille Grassi
Successione degli incarichi
Predecessore: | Decano della Rota Romana | Successore: | |
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Pietro Accolti | 4 aprile 1505-14 febbraio 1506 | Domenico Giacobazzi |
Predecessore: | Vescovo di Città di Castello | Successore: | |
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Antonio Maria Ciocchi del Monte | 14 febbraio 1506-1º gennaio 1515 | Baldassarre Grassi[4] |
Predecessore: | Nunzio apostolico in Svizzera | Successore: | |
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Alessandro de Gabbioneta | 1º maggio 1509-14 marzo 1510 | Matteo Schiner |
Predecessore: | Cardinale presbitero di San Sisto | Successore: | |
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Georges I d'Amboise | 17 marzo 1511-6 luglio 1517 | Tommaso De Vio, O.P. |
Predecessore: | Vescovo di Bologna | Successore: | |
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Francesco Alidosi (amministratore apostolico) |
30 maggio 1511-8 gennaio 1518 | Giulio de' Medici |
Predecessore: | Camerlengo del Collegio Cardinalizio | Successore: | |
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Antonio Maria Ciocchi del Monte | 8 gennaio 1517-8 gennaio 1518 | Lorenzo Pucci |
Predecessore: | Cardinale presbitero di Santa Maria in Trastevere | Successore: | |
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Bandinello Sauli | 6 luglio 1517-22 novembre 1523 | Francesco Armellini Pantalassi de' Medici |
Predecessore: | Amministratore apostolico di Bologna | Successore: | |
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Giulio de' Medici (vescovo) |
3 marzo 1518-22 novembre 1523 | Lorenzo Campeggi (vescovo) |
Predecessore: | Amministratore apostolico di Pomesania | Successore: | |
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Hiob von Dobeneck[5], O.T. (vescovo) |
9 agosto 1521-22 novembre 1523 | Niccolò Ridolfi |
Note | |
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Bibliografia | |
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- Decani della Sacra Romana Rota
- Vescovi di Città di Castello
- Nunzi apostolici per la Svizzera
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- Vescovi di Bologna
- Cardinali Camerlenghi
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- Amministratori apostolici di Bologna
- Amministratori apostolici di Pomesania
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