Delegazione apostolica di Urbino e Pesaro
Delegazione di Urbino e Pesaro | |||||||||
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Mappa di localizzazione | |||||||||
Informazioni generali | |||||||||
Nome completo: | Delegazione apostolica di Urbino e Pesaro | ||||||||
Capoluogo: | Urbino 12.402 abitanti (1833) | ||||||||
Altri capoluoghi: | Pesaro | ||||||||
Dipendente da: | Stato Pontificio | ||||||||
Suddiviso in: | 5 distretti 15 governi | ||||||||
Evoluzione storica | |||||||||
Inizio: | 6 luglio 1816 | ||||||||
Causa: | Restaurazione Riforma amministrativa di Pio VII | ||||||||
Fine: | 22 dicembre 1860 | ||||||||
Causa: | Annessione al Regno di Sardegna (Decreto Minghetti) | ||||||||
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Mappa geografica | |||||||||
La delegazione apostolica di Urbino e Pesaro fu una suddivisione amministrativa dello Stato della Chiesa, istituita nel 1631 da Papa Urbano VIII, in seguito alla devoluzione del Ducato di Urbino allo Stato della Chiesa.
Diretta discendente della Marca anconetana, comprendeva l'Alta Valmarecchia, i territori di Urbino e Pesaro e parte dell'Umbria (l'Eugubino).
Confinava a nord con la legazione di Forlì e con San Marino, a ovest con la delegazione di Perugia e il Granducato di Toscana, a nord est con il Mar Adriatico, a sud est con le delegazioni di Macerata e Ancona.
Nel 1816, con la suddivisione dello Stato Pontificio ordinata da Pio VII, divenne una delegazione di 1ª classe; poté avere titolo di legazione se retta da un cardinale. Con il riparto territoriale successivo al 1831, il territorio di Castelleone di Suasa[1], fu compreso nella Delegazione apostolica di Ancona, distretto di Jesi, sotto la giurisdizione del Governatore di Corinaldo. In seguito alla riforma amministrativa di Pio IX il 22 novembre 1850 confluì nella Legazione delle Marche (II Legazione). Dopo l'Unità d'Italia, per effetto del decreto Minghetti (22 dicembre 1860), fu trasformata nella provincia di Pesaro e Urbino, con la perdita territoriale di Costacciaro, Gubbio, Pascelupo e Scheggia (ceduti all'Umbria), Castel Colonna, Monterado, Ripe e Senigallia (ceduti ad Ancona).
Delegati pontifici di Pesaro e Urbino dal 1814
- mons. Luigi Pandolfi, (4 maggio 1814 - 5 gennaio 1819);
- mons. Ludovico Gazzoli, (1820);
- mons. Benedetto Cappelletti, (1823);
- mons. Angelo Olivieri, (1829);
- mons. Domenico Cattani, (1830);
- card. Giuseppe Albani, (1831 - 1834) (Legato pontificio);
- card. Tommaso Riario Sforza, (3 dicembre 1834 - 24 gennaio 1843);
- card. Gabriel della Genga Sermattei, (1843 - 1846);
- card. Gabriele Ferretti, (22 dicembre 1846 - 13 luglio 1847);
- card. Adriano Fieschi, (1847).
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Delegati pontifici di Urbino e Presidenti fino al 1808
- card. Alderano Cybo-Malaspina, 1646
- card. Vincenzo Costaguti, 1648
- card. Cristoforo Vidman, 1651
- card. Carlo Pio di Savoia, 1654
- card. Luigi Alessandro Omodei, 1655
- card. Scipione Pannocchieschi d'Elci, 1658
- card. Antonio Bichi, 1662
- card. Cesare Maria Antonio Rasponi, 1667
- card. Carlo Cerri, 1670
- card. Paluzzo Paluzzi Altieri degli Albertoni, 1673
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- card. Sebastiano Antonio Tanara, 1703;
- card. Gianantonio Davia, 1715;
- mons. Alamanno Salviati, 1717;
- mons. Federico Lante, 1732 (Presidente);
- card. Giacomo Oddi, 1744;
- card. Carlo Maria Marini, 1746;
- mons. Giovanni Francesco Stoppani, 1747 (Presidente);
- mons. Ludovico Merlini, 1756 (Presidente);
- mons. Antonio Branciforte Colonna, 1760 (Presidente);
- mons. Pasquale Acquaviva d'Aragona, 1767 (Presidente);
- mons. Marco Antonio Marcolini, 1773 (Presidente);
- mons. Carlo Livizzani Forni, 1778 (Presidente);
- card. Giuseppe Maria Doria Pamphili, 1786;
- mons. Ferdinando Maria Saluzzo, 1793 (Presidente);
- mons. Giovanni Caccia-Piatti, 1800 (Delegato apostolico);
- mons. Pietro Vidoni (1759-1830), 1804 - 1808 (Delegato apostolico).
Note | |
Bibliografia | |
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Voci correlate | |
Collegamenti esterni | |
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