Giuseppe Andrea Albani
Giuseppe Andrea Albani Cardinale | |
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Età alla morte | 84 anni |
Nascita | Roma 13 settembre 1750 |
Morte | Pesaro 3 dicembre 1834 |
Sepoltura | chiesa di san Pietro di Urbino |
Vestizione | 30 ottobre 1771 |
Ordinazione presbiterale | mai ordinato |
Nominato vescovo | mai nominato |
Creato Cardinale |
23 febbraio 1801 da Pio VII (vedi) |
Cardinale per | 33 anni, 9 mesi e 8 giorni |
Incarichi ricoperti |
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Collegamenti esterni | |
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Giuseppe Andrea Albani (Roma, 13 settembre 1750; † Pesaro, 3 dicembre 1834) è stato un cardinale italiano.
Cenni biografici
Nacque a Roma il 13 settembre 1750 da Orazio, principe di Soriano e da donna Marianna Cybo Malaspina. La famiglia Albani aveva già dato alla Chiesa molti prelati, tra i quali papa Clemente XI eletto pontefice nel 1700 pronipote dei cardinali Gian Francesco Albani, Annibale Albani e nipote di Alessandro Albani.
Formazione e attività diplomatica
Compì i suoi studi presso il seminario senese, poi studiò per tre anni legge a Roma sotto Alessandro Litta, uditore della Sacra Rota e Domenico Cattani, avvocato concistoriale. Iniziò la carriera ecclesiastica e ricevette la tonsura il 30 ottobre 1771, divenendo prelato domestico di Clemente XIV, poi sotto Pio VI fu chierico e uditore di Camera.
Fu inviato a Vienna nel 1794 per una missione particolare, rimanendovi parecchi anni. La Santa Sede, pressata dalle dure proposte di pace del Bonaparte, incaricò l'Albani di trattare con l'imperatore d'Austria una stretta alleanza e di ottenere garanzie e appoggi per lo Stato pontificio. Nel 1798, quando Pio VI fu costretto a lasciare Roma e a rifugiarsi in Toscana, l'Albani si adoperò, ma invano, perché il papa fosse accolto nei territori imperiali.
Durante il Conclave veneziano (1799-1800) ebbe una importante corrispondenza con il segretario del conclave Ercole Consalvi suo amico, scoperte recentemente negli archivi segreti del Vaticano. Da questa corrispondenza segreta emerge il suo ruolo di mediatore tra i cardinali in conclave e la corte viennese, ma anche quella di mediatore tra le due correnti, quella di sui zio il Decano del Collegio cardinalizio Gian Francesco Albani e quella guidata da Leonardo Antonelli. Oltre alla corrispondenza con il Consalvi, l'ablegato a Vienna ricevette anche lettere segrete, non ancora pubblicate, dai cardinali Leonardo Antonelli e Giulio Maria della Somaglia[1].
Cardinalato
Fu nominato cardinale diacono da Pio VII nel concistoro del 23 febbraio 1801, del titolo di San Cesareo in Palatio, quindi ritornò in Italia. Ottenne a più riprese la dispensa per non aver ricevuto gli ordini sacri. Durante il periodo napoleonico l'Albani si rifugiò in Austria. Nel 1810 fu costretto a trasferirsi in Francia e fu tra i cardinali che finirono per presenziare alle nuove nozze di Napoleone con Maria Luisa. Cessata la dominazione napoleonica e iniziato, con la Restaurazione, il riordinamento dello Stato pontificio, Pio VII lo nominò nel 1815 direttore dell'Annona e della congregazione delle Acque e dei Lavori pubblici. Nel 1817 fu nominato prefetto della Congregazione per i Vescovi e i Regolari e della Congregazione del Buon Governo.
Nel conclave iniziato nel 1823, alla morte di Pio VII, l'Albani si schierò con il partito dei cardinali "politici", favorevoli a riforme nello Stato pontificio, contro il partito dei cardinali conservatori, i cosiddetti "zelanti": i "politici" appoggiavano la candidatura di Ercole Consalvi in opposizione alla candidatura di Antonio Gabriele Severoli, sostenuta dagli "zelanti". L'Albani, quando la candidatura Severoli stava per ottenere una maggioranza di consensi, presentò a nome dell'Austria formale e diretta opposizione all'elezione di questi. Fu eletto papa un altro cardinale "zelante", il Della Genga, col nome di Leone XII.
Durante il pontificato di questo l'Albani ricoprì varie cariche: fu pro-segretario dei Brevi nel 1824, giudice delle Controversie di acque e argini della provincia di Bologna e incaricato di una missione straordinaria presso l'imperatore Francesco I a Milano. Nel 1828 divenne cardinale protodiacono e assunse la diaconia di Santa Maria in Via Lata propria di quel titolo. Come protodiacono ebbe modo di incoronare pontefici i successivi due papi Pio VIII e Gregorio XVI.
Il conclave del 1829, alla morte di Leone XII, vide l'Albani svolgere una vigorosa azione per contrastare l'elezione del cardinale del partito dei "zelanti" Emmanuele De Gregorio. L'ambasciatore francese a Roma François-René de Chateaubriand temette anche che l'Albani potesse essere eletto pontefice, dato l'equilibrio assai incerto delle forze in conclave. Venne eletto invece il cardinale Castiglioni, anche lui della corrente del Consalvi. Il nuovo papa Pio VIII chiamò subito l'Albani alla Segreteria di stato, nonostante le opposizioni e le proteste della Francia, che giunsero fino alle dimissioni di Chateaubriand da ambasciatore. I timori francesi non furono confermati nei fatti. L'Albani, nella sua azione di governo, non sacrificò gli interessi della Chiesa e delle altre potenze a quelli dell'Austria e dette avvio a un indirizzo politico d'illuminato moderatismo.
Nel Conclave del 1830-1831, riunitosi alla morte di Pio VIII, l'Albani capeggiò ancora una volta il partito dei "politici", il cui candidato era il cardinale Bartolomeo Pacca, in contrapposizione al candidato degli "zelanti" cardinale De Gregorio. Eletto poi il 2 febbraio 1831 un terzo candidato, il cardinale Cappellari, che divenne papa con il nome di Gregorio XVI, questi sostituì subito alla Segreteria di stato l'Albani con Tommaso Bernetti che era già stato Segretario di Stato sotto Leone XII. Fu nominato archivista e bibliotecario della Biblioteca Apostolica Vaticana. Nel 1831 fu inviato nella Delegazione apostolica di Urbino e Pesaro con l'incarico specifico di mettere ordine nelle legazioni dopo i motti rivoluzionari scoppiati nella legazione.
Morte
Morì il 3 dicembre 1834 a Pesaro. Fu trasferito a Urbino e sepolto nella tomba di famiglia nella chiesa francescana di san Pietro.
Onorificenze
Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine Reale di Santo Stefano d'Ungheria (Impero austriaco) | |
Successione degli incarichi
Predecessore: | Cardinale diacono di San Cesareo in Palatio | Successore: | |
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Filippo Campanelli | 29 ottobre 1804 - 2 ottobre 1818 | Tommaso Bernetti |
Predecessore: | Prefetto della Congregazione per i Vescovi e i Regolari | Successore: | |
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Ferdinando Maria Saluzzo | 20 maggio 1817 - 12 marzo 1823 | Bartolomeo Pacca |
Predecessore: | Prefetto della Congregazione del Buon Governo | Successore: | |
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Ferdinando Maria Saluzzo | 20 maggio 1817 - 30 gennaio 1824 | Francesco Guidobono Cavalchini |
Predecessore: | Cardinale diacono di Sant'Eustachio | Successore: | |
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Alessandro Lante Montefeltro Della Rovere | 2 ottobre 1818 - 28 gennaio 1828 | Luigi Gazzoli |
Predecessore: | Camerlengo del Collegio Cardinalizio | Successore: | |
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Ercole Consalvi | 8 gennaio 1821 - 19 aprile 1822 | Francesco Guidobono Cavalchini |
Predecessore: | Cardinale protodiacono | Successore: | |
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Fabrizio Dionigi Ruffo | 13 dicembre 1827 - 3 dicembre 1834 | Agostino Rivarola |
Predecessore: | Cardinale diacono di Santa Maria in Via Lata | Successore: | |
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Fabrizio Dionigi Ruffo | 28 gennaio 1828 - 3 dicembre 1834 | Tommaso Riario Sforza |
Predecessore: | Cardinale Segretario di Stato di Sua Santità | Successore: | |
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Tommaso Bernetti (Pro-Segretario di Stato) |
31 gennaio 1829 - 30 novembre 1830 | Tommaso Bernetti (Pro-Segretario di Stato) |
Predecessore: | Segretario dei Brevi Apostolici | Successore: | |
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Ercole Consalvi | 30 gennaio 1824 - 3 dicembre 1834 | Emmanuele De Gregorio |
Predecessore: | Archivista di Santa Romana Chiesa | Successore: | |
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Giulio Maria della Somaglia | 23 aprile 1830 - 3 dicembre 1834 | Luigi Lambruschini, B. |
Predecessore: | Bibliotecario di Santa Romana Chiesa | Successore: | |
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Giulio Maria della Somaglia | 23 aprile 1830 - 3 dicembre 1834 | Luigi Lambruschini, B. |
Note | |
Bibliografia | |
Collegamenti esterni | |
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- Cardinali diaconi di San Cesareo in Palatio
- Prefetti della Congregazione per i Vescovi e i Regolari
- Prefetti della Congregazione del buon governo
- Cardinali diaconi di Sant'Eustachio
- Cardinali diaconi di Santa Maria in Via Lata
- Cardinali Segretari di Stato
- Archivisti di Santa Romana Chiesa
- Bibliotecari della Biblioteca Apostolica Vaticana
- Concistoro 23 febbraio 1801
- Cardinali italiani del XIX secolo
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