Gaetano de' Cavalieri

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Gaetano de' Cavalieri, O.S.Io.Hieros.
Arcivescovo
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al secolo
battezzato
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Titolo
Incarichi attuali
Età alla morte 60 anni
Nascita Roma
29 dicembre 1677
Morte Lisbona
10 ottobre 1738
Sepoltura
Conversione
Appartenenza
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Vestizione [[{{{aVest}}}]]
Professione religiosa [[{{{aPR}}}]]
Ordinato diacono 21 marzo 1722
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Ordinazione presbiterale 1722
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Nominato arcivescovo 23 marzo 1722 da papa Innocenzo XIII
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Consacrazione vescovile 7 aprile 1722 dal card. Sebastiano Antonio Tanara
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Incarichi ricoperti
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° vescovo di Roma
Elezione
al pontificato
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Consacrazione {{{consacrazione}}}
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(per causa incerta o sconosciuta)
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Devozioni particolari {{{devozioni}}}
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Incoronazione
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Gaetano de' Cavalieri, o Cavalieri (Roma, 29 dicembre 1677; † Lisbona, 10 ottobre 1738), è stato un arcivescovo e nunzio apostolico italiano.

Cenni biografici

Gaetano nacque a Roma il 29 dicembre 1677, figlio del marchese Francesco Orsini Cavalieri e della marchesa Vittoria Carpegna.

Si laureò in utroque iure a Roma, presso l'La Sapienzauniversità della Sapienza]], il 16 luglio 1697. Fu cavaliere dell'Ordine gerosolimitano e intraprese la carriera curiale. Fu vice-legato a Urbino nel 1710, ponente della Consulta, chierico di Camera dal 29 gennaio 1718 al 1721, commissario della Sanità per le spiagge di Marittima e Campagna dal 19 settembre 1720, quindi canonico della basilica di san Pietro. Nel 1722, preconizzato per la nunziatura a Colonia, ricevette in rapida successione gli ordini sacri e fu consacrato vescovo in partibus infidelium con il titolo arcivescovile di Tarso il 7 aprile dal cardinal Sebastiano Antonio Tanara, coadiuvato da mons. Prospero Marefoschi, allora arcivescovo titolare di Cesarea di Cappadocia, e da mons. Tommaso Cervini (Ch) allora arcivescovo titolare Arcidiocesi di Eraclea di Europa.

Giunse a Colonia, sede della nunziatura, il 13 settembre 1722 assieme al suo uditore Carlo Antonelli; il campo d'azione in cui era chiamato a operare era particolarmente vasto. La nunziatura di Colonia comprendeva infatti, oltre all'omonimo vescovato, anche il Palatinato e i due ducati di Berg e di Jülich, con il controllo dell'attività dei vescovi suffraganei di Liegi e doveva occuparsi, insieme al nunzio di Bruxelles, della cura spirituale dei cattolici delle province olandesi, che non avevano in loco nessun vescovo, e delle minoranze cattoliche della Germania settentrionale.

In Germania Cavalieri si preoccupò di eliminare le ripercussioni negative della guerra di successione spagnola sulla nunziatura. Innocenzo XIII, eletto col favore della corte austriaca, aveva migliorato le relazioni della Santa Sede con l'Impero. Anche durante il pontificato del suo successore, Benedetto XIII, i rapporti con la corte di Vienna si mantennero relativamente buoni. Approfittando di questa situazione favorevole, poté svolgere una proficua attività, occupandosi della lotta al giansenismo e della riorganizzazione della disciplina ecclesiastica.

Nel 1732, dopo oltre un decennio di attività in Germania, come succedeva abitualmente in quel periodo, il nunzio fu inviato in Portogallo. Dopo aver toccato Bruxelles, Parigi e Madrid, il Cavalieri giunse nella capitale lusitana il 17 novembre 1732.

La nuova attività cui era stato destinato doveva svolgersi in una situazione particolarmente delicata. I rapporti tra Portogallo e Santa Sede erano interrotti a causa della nota controversia per la nomina del nunzio mons. Vincenzo Bichi alla porpora cardinalizia, risoltasi nel 1731, ma i problemi tra la Roma e la corte di re Giovanni V erano però tutt'altro che risolti. Nonostante l'accoglienza del nuovo inviato pontificio con tutti gli onori nella capitale lusitana, le sue credenziali non furono accettate e non gli fu concesso di aprire la nunziatura né di ricevere udienza presso il re e presso i suoi ministri.

La proibizione dell'apertura della nunziatura da parte del governo portoghese si inquadrava nell'ambiziosa politica del re verso la Santa Sede e costituiva un elemento di pressione per ottenere dal pontefice una nuova concessione: l'elevazione alla porpora cardinalizia del patriarca di Lisbona. A questa richiesta si aggiungeva l'altra, anch'essa oggetto di controversie, che i vescovi delle antiche diocesi lusitane fossero eletti non ad supplicationem del re portoghese ma ad presentationem, come già avveniva per quelli delle piccole diocesi di Oltremare. Cavalieri rimase a Lisbona senza avere contatti ufficiali con la corte portoghese, sottoposto ad una continua minaccia di espulsione, mentre il governo negava il permesso di accesso in Portogallo all'uditore designato per la nunziatura, Saverio Canale.

La situazione si sbloccò quando Clemente XII accolse le richieste del re Giovanni V elevando alla porpora cardinalizia il patriarca di Lisbona, Tommaso de Almeida, nel concistoro del 20 dicembre 1737, con estensione della nomina ai suoi successori nel patriarcato. Il 13 gennaio 1738 il Cavalieri si vide finalmente accettate le sue credenziali e venne ricevuto dal re, e in marzo poté aprire la nunziatura. Ma, ormai malato da tempo, morì a Lisbona il 10 ottobre di quell'anno.

Genealogia episcopale

Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi la voce Genealogia episcopale

Successione degli incarichi

Predecessore: Arcivescovo titolare di Tarso Successore: ArcbishopCoA PioM.svg
Gerolamo Archinto 23 marzo 1722 - 10 ottobre 1738 Ferdinando Maria de Rossi I
II
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IV
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VI
VII
VIII
IX
X
con
con
Gerolamo Archinto {{{data}}} Ferdinando Maria de Rossi
Predecessore: Nunzio apostolico a Colonia Successore: Emblem Holy See.svg
Vincenzo Santini 4 maggio 1722 - luglio 1732 Giacomo Oddi I
II
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VI
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IX
X
con
con
Vincenzo Santini {{{data}}} Giacomo Oddi
Predecessore: Nunzio apostolico in Portogallo Successore: Emblem Holy See.svg
Alessandro Guiccioli 29 marzo 1732 - 10 ottobre 1738 Giacomo Oddi I
II
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IV
V
VI
VII
VIII
IX
X
con
con
Alessandro Guiccioli {{{data}}} Giacomo Oddi
Bibliografia
  • Carlo Bordini, CAVALIERI, Gaetano su treccani.it, Treccani Dizionario degli Italiani, 1979 URL consultato il 23-01-2019