Juan Pardo de Tavera

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Juan Pardo de Tavera
Cardinale
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El cardenal Juan Pardo de Tavera (Hospital de Tavera, Toledo).jpg

Dettaglio del Ritratto del cardinale Tavera, opera di El Greco del 1609, presso l'Hospital de San Juan Bautista a Toledo
Titolo cardinalizio
Incarichi attuali
Età alla morte 73 anni
Nascita Toro
26 maggio 1472
Morte Valladolid
1º agosto 1545
Sepoltura Ospedale San Giovanni Battista di Toledo
Conversione
Appartenenza
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Professione religiosa [[]]
Ordinato diacono
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Nominato vescovo 14 luglio 1514 da papa Leone X
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Elevazione ad Arcivescovo 8 giugno 1523 da papa Clemente VII
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Cardinale per 14 anni, 5 mesi e 7 giorni
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Successione apostolica

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Eventi
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Juan Pardo de Tavera (Toro, 26 maggio 1472; † Valladolid, 1º agosto 1545) è stato un arcivescovo e cardinale spagnolo.

Cenni biografici

Nacque il 16 maggio 1472 a Toro diocesi di Zamora. I genitori erano Ares Pardo e Guiomar Tavera, suo zio da parte di madre era Diego de Deza, O.P., arcivescovo di Siviglia, mentore della sua carriera ecclesiastica. È anche elencato come Juan de Tavera, Juan Tavera Pardo e Juan de Tavera de Pardo; il suo nome è anche elencato come Alfonso e il suo secondo cognome come Tavira e Tavora.

Primi anni

Compì studi di grammatica (madrigal); poi studiò all'università di Salamanca, latino, retorica e diritto canonico laureandosi nel 1500. Quando suo zio fu nominato vescovo di Salamanca, si trasferì presso suo zio. Studiò con il maestro Gumiel all'università di Salamanca, dove conseguì la licenza in diritto canonico nel 1505; in seguito fu rettore dello stesso ateneo.

Carriera ecclesiastica

Fu chierico a Avila dove ricevette il suddiaconato. Il suo primo beneficio ecclesiastico fu una cappellania fondata dai suoi antenati. Nominato da suo zio da prima racionero della cattedrale di Zamora, poi canonico del capitolo della cattedrale di Siviglia nel 1505, divenendone cantore l'anno successivo. In quello stesso anno, re Fernando I, lo nominò uditore del Consiglio Supremo dell'inquisizione. Nel 1507 divenne provisore e vicario generale dell'arcidiocesi. Nel biennio 1513-14 fu visitatore della Chancillería dell'Arcidiocesi di Valladolid, di cui divenne suo presidente nel 1523.

Episcopato

Fu eletto vescovo di Ciudad Rodrigo il 14 luglio 1514. Per ordine del cardinale Adriano di Utrecht, fu inviato come ambasciatore in Portogallo per negoziare il matrimonio del re Carlo I con la principessa Isabella d'Aviz; e quella del re João del Portogallo con Caterina, sorella di Carlo I. Quando il cardinale Adriano fu eletto papa Adriano VI, invitò il vescovo ad accompagnarlo a Roma, ma egli rifiutò.

Trasferitosi alla sede di Osma il 31 dicembre 1523, l'anno seguente fu elevato arcivescovo metropolita di Compostela che resse per quindici anni; presiedette le cortes di Toledo, 1525; Valladolid, 1527; Madrid, 1528; Segovia, 1532; Madrid, 1534; Valladolid, 1537; e Toledo, 1538. e fu governatore di Castiglia dal 1539 al 1541.

Cardinalato

Fu creato cardinale da papa Clemente VII nel concistoro del 22 febbraio 1531; ricevette in patria la berretta rossa con il titolo presbiterale di san Giovanni a Porta Latina il 27 aprile di quell'anno; nel concistoro del 1º dicembre seguente fu letta la lettera di ringraziamento che inviò per la sua promozione al cardinalato.

Nel 1534 fu trasferito alla sede metropolitana e primaziale di Toledo. Non si recò a Roma al conclave del 1534, che vide eletto pontefice Paolo III. Nel 1536 celebrò un sinodo diocesano a Toledo che pubblicò 81 costituzioni.

Inquisitore generale

Nel 1539 fu nominato inquisitore generale di Spagna; entrato in servizio il 7 novembre e prendendone possesso il 7 dicembre, occupò il posto fino alla sua morte.

La sua azione come inquisitore generale fu caratterizzata da una difesa risoluta della giurisdizione del Sant'Uffizio e dei privilegi e delle esenzioni dei suoi membri. Sotto li suo mandato si conclusero i processi contro gli alumbrados avviati nel decennio precedente e l'istruzione del processo contro suor Magdalena de la Cruz[1], priora del convento delle clarisse di Santa Isabel de los Ángeles, a Córdoba.

La morte dell'imperatrice nel 1539 lo rese governatore del regno spagnolo fino al 1541. Nella cattedrale primaziale, terminò i lavori del suo predecessone traslando i corpi dei monarchi nella Capilla de los Reyes Nuevos appena ultimata. Iniziò i lavori del coro maggiore, affidati ad Alonso Berruguete e Felipe Vigarny; in seguito, fece eseguire la decorazione interna della porta dei Leoni e del grande coro; mentre a Juan de Corral de Villalpando fu affidato il rinnovo del presbiterio. Nel 1541 fondò l'Hospital de San Juan Bautista de Toledo, noto anche come Hospital Tavera e come Hospital de Afuera (Ospedale di Fuori), perché era fuori dalle mura della città. Fece eseguire anche una ristutturazione del palazzo arcivescovile di Toledo, con una splendida facciata. Realizzò visite pastorali all'arcidiocesi nel 1542 e nel 1543.

Morte

Tomaba del cardinale opera di Alonso de Berruguete

Sabato 1º agosto 1545 morì a Valladolid, dove si era recato per celebrare le esequie della principessa Maria Emanuela d'Aviz, prima moglie del futuro re Felipe II, morta dando alla luce l'infante don Carlos. Nel suo testamento, il cardinale costituì come erede universale la sua recente fondazione, l'Hospital de San Juan Bautista de Toledo, dove aveva chiesto di essere sepolto. In attesa che la sua cappella funeraria fosse terminata, il suo corpo fu tumulato provvisoriamente nella chiesa maggiore di Valladolid. Oggi, i suoi resti riposano in una magnifica tomba in marmo di Carrara eseguita da Alonso de Berruguete.

Successione degli incarichi

Predecessore: Vescovo di Ciudad Rodrigo Successore: BishopCoA PioM.svg
Francisco Ruiz, O.F.M. 14 luglio 1514-31 dicembre 1523 Pedro Portocarrero I
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Francisco Ruiz, O.F.M. {{{data}}} Pedro Portocarrero
Predecessore: Vescovo di Osma Successore: BishopCoA PioM.svg
Alfonso Enríquez 31 dicembre 1523-8 giugno 1524 Juan García Loaysa, O.P. I
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Alfonso Enríquez {{{data}}} Juan García Loaysa, O.P.
Predecessore: Arcivescovo metropolita di Santiago di Compostela Successore: ArchbishopPallium PioM.svg
Alonso III Fonseca y Acevedo 8 giugno 1524-27 aprile 1534 Pedro Gómez Sarmiento de Villandrando I
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Alonso III Fonseca y Acevedo {{{data}}} Pedro Gómez Sarmiento de Villandrando
Predecessore: Cardinale presbitero di San Giovanni a Porta Latina Successore: CardinalCoA PioM.svg
Gabriel de Grammont 27 aprile 1531-1º agosto 1545 Francisco Mendoza Bobadilla I
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Gabriel de Grammont {{{data}}} Francisco Mendoza Bobadilla
Predecessore: Arcivescovo metropolita di Toledo Successore: ArchbishopPallium PioM.svg
Alonso de Fonseca Ulloa 27 aprile 1534-1º agosto 1545 Juan Martínez Silíceo I
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Alonso de Fonseca Ulloa {{{data}}} Juan Martínez Silíceo
Predecessore: Primate di Spagna Successore: PrimateNonCardinal PioM.svg
Alonso de Fonseca Ulloa 27 aprile 1534-1º agosto 1545 Juan Martínez Silíceo I
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con
Alonso de Fonseca Ulloa {{{data}}} Juan Martínez Silíceo
Predecessore: Inquisitore generale di Spagna Successore: Inquisición española.svg
Alfonso Manrique de Lara 10 giugno 1539-1º agosto 1545 Juan García Loaysa, O.P. I
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Alfonso Manrique de Lara {{{data}}} Juan García Loaysa, O.P.
Note
  1. Magdalena de la Cruz (1487-1560) fu una suora francescana di Córdoba in Spagna, che per molti anni fu onorata come santa vivente. Tuttavia, sant'Ignazio di Loyola l'aveva sempre guardata con sospetto. Durante una grava malattia, nel 1543, Maddalena confessò che le sue stimmate e le affermazioni di compiere miracoli erano fraudolente. Fu condannata dall'Inquisizione, in un auto-da-fé a Córdoba nel 1546, alla prigionia perpetua in un convento del suo ordine e lì si ritiene che abbia finito i suoi giorni piamente tra i segni del più sincero pentimento.
Bibliografia