Ferdinando Maria de Rossi

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Ferdinando Maria de Rossi
Cardinale
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Titolo cardinalizio
Incarichi attuali
Età alla morte 78 anni
Nascita Cortona
3 agosto 1696
Morte Roma
4 febbraio 1775
Sepoltura Basilica di Santa Cecilia in Trastevere (Roma)
Conversione
Appartenenza
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Ordinazione presbiterale 30 marzo 1739
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Consacrazione vescovile Roma, Cappella delle monache benedettine in Campo Marzio, 2 agosto 1739 dal card. arc. Giovanni Antonio Guadagni
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Elevazione a Patriarca 1º febbraio 1751 da Benedetto XIV
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Creazione
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(vedi)
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24 settembre 1759 da Clemente XIII (vedi)
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Incarichi ricoperti
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° vescovo di Roma
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Fine del
pontificato
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(per causa incerta o sconosciuta)
Durata del
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Segretario {{{segretario}}}
Predecessore {{{predecessore}}}
Successore {{{successore}}}
Extra Anni di pontificato

Successione apostolica

Cardinali creazioni
Proclamazioni
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Eventi
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Beatificazione [[{{{aB}}}]]
Canonizzazione [[{{{aS}}}]]
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Altre ricorrenze
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Devozioni particolari {{{devozioni}}}
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Erede
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Onorificenze
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Coniuge

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Consorte

Consorte di

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Religione {{{religione}}}
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Collegamenti esterni
(EN) Scheda su gcatholic.org
(EN) Scheda su catholic-hierarchy.org
(EN) Scheda su Salvador Miranda
Invito all'ascolto
Firma autografa
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Ferdinando Maria de Rossi indicato anche come Ferdinandus Maria de Rubeis e come De Rossi (Cortona, 3 agosto 1696; † Roma, 4 febbraio 1775) è stato un cardinale, arcivescovo e patriarca italiano.

Biografia

Nacque a Cortona nella famiglia patrizia romana dei marchesi di Firenze. Figlio di Pietro Paolo de Rossi. È indicato anche come Ferdinandus Maria de Rubeis e il suo cognome come De Rossi. Poco dopo la sua nascita la famiglia si trasferì a Città della Pieve, dove il padre venne aggregato alla nobiltà locale e nominato Gonfaloniere nel 1701.

Formazione e attività prelatizia

Dopo i primi studi a Città della Pieve, si trasferì al Collegio Romano, dove conseguì i dottorati in filosofia e teologia il 13 gennaio 1716 e successivamente presso l'Università di Macerata, dove conseguì il dottorato in utroque iure, sia diritto canonico che civile il 27 ottobre dello stesso anno. Prelato domestico di Sua Santità il 17 novembre 1724, svolse la mansione di Referendario del Tribunale della Segnatura Apostolica di Giustizia e di Grazia [1]. Nel 1731, fu inviato da papa Clemente XII a portare le fascie benedette per il nuovo delfino figlio del re Luigi XV di Francia, insieme a Federico Marcello Lante, futuro cardinale.

Nominato canonico del capitolo della Basilica patriarcale liberiana nell'ottobre dello stesso anno, per intervento della "famiglia Late", divenne relatore della S.C. Concistoriale, della S.C. dell'Immunità Ecclesiastica e suo prelato dal 1735 al 1744. Già luogotenente civile del tribunale del vicariato di Roma nell'ottobre 1732, fu Pro-vicegerente di Roma alla morte di Nunzio Baccari [2], vescovo di Boiano, avvenuta il 10 gennaio 1738 fino al 15 febbraio seguente, quando ne prese possesso il nuovo vicegerente Filippo Carlo Spada [3]. Esaminatore del clero romano per concorso, fu nominato elettore del Tribunale della Segnatura Apostolica di Grazia e relatore della S.C. del Buon Governo.

Sacerdozio e ministero episcopale

Venne ordinato presbitero il 30 marzo 1739 e nominato da Clemente XII arcivescovo titolare di Tarso il 20 luglio seguente; fu consacrato a Roma, il 2 agosto dello stesso anno nella cappella delle monache benedettine in Campo Marzio, dal cardinale Giovanni Antonio Guadagni, O.C.D., assistito da Raffaele Girolami, arcivescovo titolare di Damiata e da Filippo Carlo Spada, arcivescovo titolare di Teodosia. Assistente al Soglio Pontificio dal 3 agosto dello stesso anno, fu Vicegerente della Diocesi di Roma dall'8 gennaio 1742 al 24 settembre 1759; durante il suo esercizio si fece diversi nemici e la fama di amico dei gesuiti contribuì a renderlo inviso presso tutto il partito legato alle corti borboniche.

Nel 1743 entrò a far parte di diverse SS. CC.; decano del Tribunale della Segnatura Apostolica di Grazia, fu elevato Patriarca titolare di Costantinopoli il 1° febbraio 1751. Nel 1755, in qualità di vicegerente, consacrò le quattordici stazioni della Via Crucis al Colosseo, volute da papa Benedetto XIV, che aveva consacrato quel luogo alla passione di Cristo. Quando il cardinale Giovanni Antonio Guadagni, O.C.D. morì il 15 gennaio 1759, il papa lo nominò vicario di Roma fino alla nomina del cardinale Antonio Maria Erba-Odescalchi, avvenuta il 28 settembre successivo.

Cardinalato

Appoggiato dai gesuiti, venne creato cardinale presbitero da Clemente XIII nel concistoro del 24 settembre 1759; ricevette il cappello rosso tre giorni dopo e il titolo di cardinale presbitero di San Silvestro in Capite il 19 novembre dello stesso anno. Fu ascritto alla SS. CC. dei Vescovi e Religiosi, Esame dei Vescovi, Ripe e del Tevere. Fu prefetto della Congregazione del concilio dal 28 settembre 1759 al 4 febbraio 1775. Nel 1762 entrò nella Sant'Uffizio e si distinse nel 1767, quando, espulsi i Gesuiti dalla Spagna, nella riunione del 21 aprile, insieme al cardinale Carlo Alberto Cavalchini Guidobono, si espresse a favore della loro accoglienza nello Stato della Chiesa. Nel gennaio dell'anno successivo iniziò la contesa tra Roma e il ducato di Parma, e contribuì al breve apostolico del 30 gennaio 1768, con cui si respingeva ogni pretesa, ritenuti nulli tutti gli atti del governo ducale, riaffermando gli antichi privilegi della Chiesa. Il documento suscitò le reazioni non solo a Parma, ma in tutti gli stati borbonici.

Camerlengo del Collegio Cardinalizio dal 4 febbraio 1765 al 27 gennaio 1766, optò per il titolo di Santa Cecilia il 14 dicembre 1767. Partecipò al conclave del 1769 che elesse papa Clemente XIV e svolse anche le funzioni di vicario generale di Roma. A causa della cattiva salute e dell'età avanzata non partecipò al conclave del 1774-1775, che elesse papa Pio VI, e morì durante la sua celebrazione [4]. Fu protettore dell'Ordine dei Cistercensi, dal 12 novembre 1761, dell'Accademia Teologica, del Collegio di San Bernardo alle Terme, di diverse Arciconfraternite, monasteri e università artistiche.

Morte

Morì a Roma durante il conclave nel suo palazzo romano il 4 febbraio 1775 all'età di 78 anni, di apoplessia, dopo aver ricevuto i sacramenti della Chiesa. Fu esposto nella Chiesa di Santa Cecilia, suo titolo, dove ebbero luogo i funerali, secondo la pratica della sede vacante. Orazio Mattei [5], arcivescovo titolare di Colossi celebrò la messa di requiem e fu sepolto in quella stessa chiesa, secondo la sua volontà, con una semplice iscrizione da lui composta. Nel suo testamento fece celebrare 7000 messe in suffragio della sua anima; il cardinale Vincenzo Maria Altieri, suo caro amico, fu il suo erede fiduciario.

Genealogia episcopale

Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi la voce Genealogia episcopale

Successione degli incarichi

Predecessore: Arcivescovo titolare di Tarso Successore: Arcbishop.png
Gaetano de' Cavalieri 20 luglio 1739 - 1º febbraio 1751 Gennaro Guglielmini
ch
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III
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VIII
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X
con
con
Gaetano de' Cavalieri {{{data}}} Gennaro Guglielmini
ch
Predecessore: Vicegerente della Diocesi di Roma
( Vicario di Roma dal 15 gennaio al 28 settembre 1759)
Successore: Arcbishop.png
Filippo Carlo Spada
ch
8 gennaio 1742 - 24 settembre 1759 Domenico Giordani
ch
I
II
III
IV
V
VI
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con
con
Filippo Carlo Spada
ch
{{{data}}} Domenico Giordani
ch
Predecessore: Patriarca titolare di Costantinopoli Successore: PatriarchNonCardinal PioM.svg
Mondilio Orsini, C.O.
ch
1º febbraio 1751 - 24 settembre 1759 Filippo Giuseppe Caucci I
II
III
IV
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X
con
con
Mondilio Orsini, C.O.
ch
{{{data}}} Filippo Giuseppe Caucci
Predecessore: Prefetto della Congregazione del Concilio Successore: Emblem Holy See.svg
Clemente Argenvilliers 28 settembre 1759 - 4 febbraio 1775 Carlo Vittorio Amedeo delle Lanze I
II
III
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con
con
Clemente Argenvilliers {{{data}}} Carlo Vittorio Amedeo delle Lanze
Predecessore: Cardinale presbitero di San Silvestro in Capite Successore: Kardinalcoa.png
Federico Marcello Lante Montefeltro della Rovere 19 novembre 1759 - 14 dicembre 1767 François-Joachim de Pierre de Bernis I
II
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con
Federico Marcello Lante Montefeltro della Rovere {{{data}}} François-Joachim de Pierre de Bernis
Predecessore: Camerlengo del Collegio Cardinalizio Successore: Emblem Holy See.svg
Carlo Rezzonico juniore 5 febbraio 1765 - 27 gennaio 1766 Giuseppe Maria Castelli I
II
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con
Carlo Rezzonico juniore {{{data}}} Giuseppe Maria Castelli
Predecessore: Cardinale presbitero di Santa Cecilia Successore: Kardinalcoa.png
Giuseppe Maria Feroni 14 dicembre 1767 - 4 febbraio 1775 Girolamo Spinola I
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VIII
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X
con
con
Giuseppe Maria Feroni {{{data}}} Girolamo Spinola
Note
  1. Questo secondo Beltrami in "Notizie su prefetti e referendari della Segnatura Apostolica" desunte dai brevi di nomina, p. 133, n. 342; e la sua biografia in italiano. Weber in "Die päpstlichen Referendare 1566-1809", p. 861, riporta che fu nominato il 14 dicembre 1724.
  2. cfr. Bishop Nunzio Baccari su catholic-hierarchy.org. URL consultato il 22-11-2023
  3. cfr. Patriarch Filippo Carlo Spada su catholic-hierarchy.org. URL consultato il 22-11-2023
  4. Questo secondo Ritzler in "Hierarchia Catholica Medii et Recientoris Aevi", VI, 21. Seidler in "Päpste und Kardinäle in der Mitte des 18". Jahrhunderts (1730-1777), p. 625, riporta che entrò in conclave ma dovette uscirne dopo aver avuto un attacco apoplettico.
  5. cfr. Archbishop Orazio Mattei su catholic-hierarchy.org. URL consultato il 22-11-2023
Bibliografia
  • (IT) Giuseppe Beltrami, Notizie su prefetti e referendari della Segnatura Apostolica desunte dai brevi di nomina, Libreria Editrice Vaticana, Città del Vaticano, 1972, p. 133, no. 342
  • (IT) Gaetano Moroni, Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica da S. Pietro sino ai nostri giorni. 103 vols. in 53, vol. LIX, p. 178, Tipografia Emiliana, Venezia, 1840-1861
  • (IT) Niccolò Del Re, I cardinali prefetti della Sacra Congregazione del Concilio dalle origini ad oggi (1564-1964), vol. XXXVII, Apollinaris, 1964, p. 129
  • (LA) Niccolò Del Re, Il vicegerente del vicariato di Roma, in Hierarchia Catholica Medii et Recientoris Aevi, vol. VI (1730-1799), Typis et Sumptibus Domus Editorialis "Il Messaggero di S. Antonio" presso Basilica S. Antonio, Padova, 1968, pp. 21, 42, 49, 56, 180, 394
  • (DE) Sabrina M. Seidler, Christoph Weber, Päpste und Kardinäle in der Mitte des 18. Jahrhunderts (1730-1777): das biographische Werk des Patriziers von Lucca Bartolomeo Antonio Talenti, Peter Lang, Frankfurt am Main; New York, 2007. (Beiträge zur Kirchen- und Kulturgeschichte, Bd. 18), p. 622-626
  • (DE) Christoph Weber, Die päpstlichen Referendare 1566-1809: Chronologie und Prosopographie. 3 vols., vol. II, p. 861, Anton Hiersemann, Stuttgart, 2003-2004. (Päpste und Papsttum; Bd. 31/1, 31/2, 31/3; Variation: Päpste und Papsttum; Bd. 31)


Collegamenti esterni
Voci correlate