Giuliano Cesarini seniore
Giuliano Cesarini (Roma, 1398; † Varna, 10 novembre 1444) è stato un cardinale italiano.
Biografia
Nascita e formazione
Giuliano Cesarini nacque nel 1398 a Roma, ebbe cinque fratelli figli di Andreuzzo Cesarini e Paolotia Rustici. era prozio dell'omonimo cardinale Giuliano Cesarini iuniore e del cardinale Alessandro Cesarini seniore. Altro cardinale della famiglia fu Alessandro Cesarini juniore. Fu chiamato cardinale di Sant'Angelo e cardinale Giuliano.
Intraprese i primi studi a Roma, studiò poi presso le Università di Perugia, Bologna e Padova, dove conseguì il dottorato in utroque iure, sia in diritto canonico, sia in diritto civile.
Primi incarichi
Ebbe l'incarico di professore all'Università di Padova, dove insegnò ai futuri cardinali Domenico Capranica e Nikolaus von Cusa. Chiamato a Roma dal cardinale Branda Castiglione, lo accompagnò in missione in Boemia. Nel 1422 ricevette la nomina di Uditore della Sacra Romana Rota e l'onorificenza di Protonotario apostolico. Divenne inoltre Referendario della Segnatura Apostolica e Nunzio apostolico in Francia e poi in Inghilterra.
Non si hanno informazioni sull'ordinazione presbiterale e la consacrazione vescovile.
Cardinalato
Fu creato cardinale in segreto da papa Martino V nel concistoro del 24 maggio 1426 e pubblicato nel concistoro dell'8 novembre 1430 con il titolo diaconale di Sant'Angelo in Pescheria.
Il 1º gennaio 1431 si recò in Boemia come Legato pontificio di papa Martino V con l'incarico di sostenere la lotta contro gli Hussiti.
Partecipò al conclave del 1431, che elesse papa Eugenio IV. Si recò al Concilio di Basilea, aperto il 23 luglio 1431 da papa Martino V, per presiedere l'assemblea in nome del nuovo pontefice. Lasciò Basilea quando il concilio cominciò a discutere della deposizione del papa; quindi raggiunse Eugenio IV a Ferrara nel marzo 1438 e più tardi a Firenze, dove il pontefice, su pressione di Cosimo de' Medici[1], nel 1439, trasferì il concilio. Il 6 luglio 1439 l'assemblea sottoscrisse il Decreto di Unione[2] fra la Chiesa latina e quella orientale grazie anche al preminente impegno del Cesarini nei negoziati.
Nel 1438 accettò l'incarico di Abate commendatario dell'Abbazia cistercense di San Pastore di Contigliano nella diocesi di Rieti e divenne Protettore dell'Ordine dei Frati Minori.
Ministero episcopale
Nel febbraio 1439 papa Eugenio lo nominò Amministratore della sede di Grosseto e nello stesso anno Arciprete della Basilica di San Pietro. Il 18 aprile 1440 rassegnò le dimissioni dalla commenda del monastero di San Biagio in Roma, che venne inglobata nel Capitolo di San Pietro. Nel 1440 Optò per il titolo di Santa Sabina lasciando quello di Sant'Angelo in Pescheria. Sempre nello stesso anno assunse l'Amministrazione della sede metropolitana di Taranto.
Fu nominato vescovo della sede suburbicaria di Frascati, il 7 marzo 1444 e lo stesso giorno fu nominato Gran penitenziere; inoltre curò gli interessi dell'Ordine dei Frati Minori come loro Cardinale protettore.
Missione per la crociata
Il 1º marzo 1442 Eugenio IV lo nominò legato pontificio in Ungheria, Polonia, Boemia e Austria con l'incarico di trovare una soluzione nel conflitto per la successione al trono ungherese, aggravata anche dalle minacce ottomane. Il 14 marzo 1442 lasciò Firenze, allora sede della Curia. La prima tappa del suo viaggio fu di nuovo Venezia, dove trovò ospitalità e appoggio alla sua impresa. Lasciò la città lagunare dopo il 26 aprile 1442 per recarsi a Vienna dove riuscì a negoziare tra Ladislao III di Polonia[3], Ladislao il Postumo[4] e Federico III d'Asburgo[5] una tregua per la reggenza, che permise un'azione comune contro gli ottomani. Il 1º gennaio 1443 Eugenio IV indisse la crociata e l'armata si mise in movimento il 9 giugno 1443. Nell'ottobre l'esercito attraversò il Danubio presso Belgrado e il 3 novembre si venne ad una battaglia presso Nis (Nissa), nella quale Giovanni Hunyadi[6] rimase vincitore. I successi della prima fase della spedizione convinsero molti potentati ad allearsi a Ladislao e Hunyadi. Mentre fervevano i preparativi, supervisionati da Giuliano Cesarini, lo stesso sultano mandò al campo di Seghedino[7] degli ambasciatori per negoziare la pace. Gli ottomani proposero a re Ladislao una tregua di dieci anni, ma il cardinale Cesarini convinse i crociati a fingere di accettare l'accordo in funzione di un attacco successivo, riuscendo a convincere anche il re a iniziare una nuova campagna contro gli ottomani. Il 10 novembre 1444 le truppe di Ladislao subirono una catastrofica sconfitta presso Varna dove il re stesso trovò la morte sul campo di battaglia. Il legato Cesarini fu ferito e tentò di fuggire, ma anche lui fu ucciso.
Morte
Morì il 10 novembre 1444 mentre fuggiva dalla battaglia di Varna in Bulgaria, non si dispone per cui alcuna informazione sulla sua sepoltura. La notizia della sua morte giunse a Roma il 25 luglio 1445. Il giorno successivo il Sacro Collegio dei Cardinali celebrò a Roma il funerale del defunto cardinale.
Fu autore di numerose opere teologiche, in particolare sulla processione dello Spirito Santo. Era di notevole virtù e austerità ed ebbe una notevole influenza ai suoi tempi.
Successione degli incarichi
Predecessore: | Cardinale diacono di Sant'Angelo in Pescheria | Successore: | |
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Pietro Stefaneschi | 8 novembre 1430 - 1440 | Juan de Carvajal |
Predecessore: | Arciprete della Basilica di San Pietro in Vaticano | Successore: | |
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Giordano Orsini | 29 maggio 1438-10 novembre 1444 | Pietro Barbo |
Predecessore: | Amministratore apostolico di Grosseto | Successore: | |
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Antonio Casini | 6 febbraio 1439-10 novembre 1444 | Memmo Agazzari (vescovo) |
Predecessore: | Cardinale presbitero di Santa Sabina | Successore: | |
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Bálint Alsáni | 1440-7 marzo 1444 | Giovanni de Primis O.S.B.Cas. |
Predecessore: | Amministratore apostolico di Taranto | Successore: | |
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Giovanni Berardi di Tagliacozzo (arcivescovo metropolita) |
1440-7 marzo 1444 | Mario Orsini (arcivescovo metropolita) |
Predecessore: | Cardinale vescovo di Frascati | Successore: | |
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Luigi di Lussemburgo | 7 marzo - 10 novembre 1444 | Basilio Bessarione |
Predecessore: | Penitenziere Maggiore | Successore: | |
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Niccolò Albergati, O.Cart. | 7 marzo - 10 novembre 1444 | Giovanni Berardi di Tagliacozzo |
Note | |
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- Cardinali creati in segreto
- Cardinali creati in segreto da Martino V
- Protonotari apostolici
- Referendari del Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica
- Nunzi apostolici per la Francia
- Nunzi apostolici per l'Inghilterra
- Cardinali diaconi di Sant'Angelo in Pescheria
- Abati commendatari di San Pastore
- Cardinali protettori
- Arcipreti della Basilica di San Pietro
- Amministratori apostolici di Grosseto
- Cardinali presbiteri di Santa Sabina
- Amministratori apostolici di Taranto
- Cardinali vescovi di Frascati
- Penitenzieri Maggiori della Penitenzieria Apostolica
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- Presbiteri del XV secolo
- Italiani del XV secolo
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