Juan de Carvajal
Juan de Carvajal (Trujillo, 1399/1400; † Roma, 6 dicembre 1469) è stato un vescovo e cardinale spagnolo.
Cenni biografici
Nacque a Trujillo, diocesi di Plasencia, verso la fine del XIV secolo, da Juan Tamayo, sindaco di Trujillo, e Sara Carvajal, che apparteneva a una famiglia radicata a Plasencia.
Formazione e attività diplomatica
Studiò presso l'università di Salamanca dove ottenne una laurea in utroque iure nel 1430. Nel 1438 arrivò a Roma dove iniziò una brillante carriera ecclesiastica e diplomatica: entrò nel Tribunale della Rota Romana come uditore della Camera Apostolica, governatore di Roma, legato di papa Eugenio IV al concilio di Basilea e alla dieta di Magonza del 1440, ambasciatore a Firenze nel 1438, a Venezia nel 1439 e a Siena nel 1440, ancora legato pontificio alle diete di Francoforte nel 1441 e nel 1442, a Norimberga nel 1444, a Francoforte nel 1445 e nel 1446.
Episcopato
Nominato vescovo di Coria nel 1443 non prese mai possesso della sua sede e nel 1446 fu trasferito alla sede di Plasencia, che mantenne fino alla morte. Dal 30 ottobre 1467 al 1468 fu amministratore della Zamora.
Cardinalato
Fu creato cardinale diacono da papa Eugenio IV nel concistoro del 16 dicembre 1446 con il titolo cardinalizio di Sant'Angelo in Pescheria per passare ancora in quell'anno alla diaconia di Santa Lucia in Septisolio.
Papa Eugenio morì il 23 febbraio 1447. Il Conclave si riunì nella basilica romana di Santa Maria sopra Minerva, a partire dal 4 marzo, alla presenza di diciotto dei ventisei cardinali, tra cui Juan Carvajal; si concluse due giorni dopo con l'elezione di Tommaso Parentucelli, cardinale presbitero di Santa Susanna, avente l'età di 49 anni. Il nuovo papa assunse il nome di Niccolò V.
Missioni diplomatiche
Come cardinale occupò diversi incarichi diplomatici in tutta l'Europa centrale (Boemia, Germania, Polonia e Ungheria). Divenne amico dell'imperatore Federico III d'Asburgo con cui il 17 febbraio 1448 stipulò il nuovo concordato ricordato dome concordato di Vienna tra la Santa Sede e il Sacro Romano Impero che rimase in vigore fino al 1815. Concordato ratificato da Niccolò V il 19 marzo seguente.
Il conclave per eleggere il successore di Niccolò V si riunì in Vaticano il 4 aprile 1455, alla presenza di quindici cardinali, tra cui il cardinale Carvajal. Nel primo scrutinio il cardinale Bessarione, fu il più votato. Il cardinale Alain de Coëtivy temendone l'elezione a pontefice tenne un discorso ai cardinali screditando il porporato artefice dell'unione con la Chiesa bizantina. Il cardinale Scarampi, che lavorava nell'interesse del re Alfonso V d'Aragona che voleva proseguire la guerra contro Genova e aveva bisogno di un papa compiacente, insistette per la candidatura del cardinale Alfonso Borgia, che aveva settantasei anni, amico del re Alfonso e desideroso di lanciare una crociata contro i turchi ottomani. L'8 aprile fu eletto Borgia; che prese il nome di Callisto III.
Crociata
Subito dopo l'elezione il nuovo pontefice inviò Carvajal in Ungheria per predicare una vigorosa crociata contro i turchi, e per sei anni fu il capo della prima efficace resistenza fatta dall'Europa cristiana all'avanzata dei conquistatori ottomani di Costantinopoli. Aiutato dal predicatore francescano osservante Giovanni da Capestrano, radunò un esercito di circa 40.000 uomini, che riconquistarono Belgrado, la chiave del Danubio, che inaugurò la secolare resistenza dell'Ungheria agli ottomani. Carvajal nel 1457 battezzò il re Tommaso di Bosnia[1], che fu convertico alla fede di Roma dal vescovo di Belluno Tommaso Tommasini[2].
Callisto III morì il 6 agosto 1458, ma il cardinale Carvajal non era a Roma, e quindi non partecipò al conclave del 1458 che elesse il cardinale Enea Silvio Piccolomini come papa di Pio II.
Nel 1457 riconciliò il re Ladislao il Postumo[3] con l'imperatore Federico III, e l'anno seguente fece la pace tra i nobili ungheresi in favore di Mattia Corvino come successore di Ladislao. Si trovava ancora in Ungheria quando papa Pio II invitò i principi dell'Europa cristiana a incontrarlo a Mantova (1459) per discutere del pericolo comune e della necessità di una crociata generale. Mentre il cardinale Bessarione cercava in Germania qualcosa di più di brillanti promesse, Carvajal continuava le sue fatiche in Ungheria, che lasciò solo nell'autunno del 1461, invecchiato e spossato dall'intensa attività diplomatica.
Ultimi anni presso la Curia
Nel 1461 rientrato in Curia assunse la sede suburbicaria di Porto-Santa Rufina, mantenendo in commenda la diaconia di Sant'Angelo in Pescheria. Da allora visse a Roma, in una casa vicino a san Marcello. Aveva tenuto a lungo la sede di Plasencia in Spagna, dove un nobile ponte sul Tago, fatto edificare da Carvajal, è ancora conosciuto come il ponte del cardinale. Nonostante l'età e la salute cagionevole, era ancora disposto a prendere parte alla crociata che Pio II stava preparando ad Ancona nel 1464, quando la morte di quel papa pose fine all'impresa.
I cardinali si recarono quindi da Ancona a Roma con il corpo di Pio II, e si riunirono in conclave in Vaticano il 27 agosto. Gli scrutini si tennero dal 30 agosto, alla presenza di venti dei ventinove cardinali. Il cardinale Carvajal fu tra i papabili. Nel primo scrutinio Pietro Barbo ricevette undici voti mentre i restanti andarono al cardinale Trevisan e al cardinale d'Estouteville. Nel seguente accessus Barbo ricevette tre voti aggiuntivi e fu eletto papa, imponendosi il nome di Paolo II.
In nuovo pontefice nominò Carvajal con Bessarione e Guillaume d'Estouteville in una commissione per esaminare lo stato degli affari ecclesiastici in Boemia. La questione di fondo era l'ortodossia e l'affidabilità del re ussita di Boemia, Giorgio di Poděbrady[4] di cui Carvajal diffidava profondamente. L'ultima legazione del cardinale Carvajal fu a Venezia nel 1466.
Morte
Morì a Roma il 6 dicembre 1469 e fu sepolto nella chiesa di San Marcello al Corso.
Successione degli incarichi
Predecessore: | Governatore di Roma | Successore: | |
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? | 1439 - 1442 | Agostino Agnesi |
Predecessore: | Vescovo eletto di Coria | Successore: | |
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Pedro López de Miranda[5] (vescovo) |
11 ottobre 1443 - 10 agosto 1446 | Alonso Enríquez de Mendoza[6] (vescovo) |
Predecessore: | Vescovo di Plasencia | Successore: | |
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Gonzalo de Santa María[7] | 10 agosto 1446 - 6 dicembre 1469 | Rodrigo de Crisa Ávila[8] |
Predecessore: | Cardinale diacono di Sant'Angelo in Pescheria | Successore: | |
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Giuliano Cesarini | 16 dicembre 1446 - 6 dicembre 1469 Diaconia in commendam dal 26 ottobre 1461 |
Giovanni Michiel |
Predecessore: | Cardinale diacono di Santa Lucia in Septisolio (diaconia in commendam) |
Successore: | |
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Angelo d'Anna de Sommariva, O.S.B. Cam. | 30 dicembre 1446 - 26 ottobre 1461 | Giovanni Michiel |
Predecessore: | Cardinale vescovo di Porto Santa Rufina | Successore: | |
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Guillaume d'Estouteville, O.S.B. Clun. | 26 ottobre 1461 - 6 dicembre 1469 | Filippo Calandrini |
Predecessore: | Amministratore apostolico di Zamora | Successore: | |
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Rodrigo Sánchez de Arévalo[9] | 30 ottobre 1467 - 31 dicembre 1468 | Juan de Meneses[10] (vescovo) |
Predecessore: | Camerlengo del Collegio Cardinalizio | Successore: | |
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Basilio Bessarione | 11 gennaio - 6 dicembre 1469 | Latino di Carlo Orsini |
Note | |
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Bibliografia | |
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Collegamenti esterni | |
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