Humbertus Guilielmus de Precipiano

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Humbertus Guilielmus de Precipiano
Arcivescovo
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Titolo
Incarichi attuali
Età alla morte 86 anni
Nascita Rougemont
21 settembre 1624
Morte Malines
9 giugno 1711
Sepoltura Cattedrale di San Rombaldo, Malines
Conversione
Appartenenza
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Ordinato diacono 25 marzo 1661
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Ordinazione presbiterale 25 marzo 1661
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Consacrazione vescovile 21 marzo 1683 dall'arc. Alphonse de Berghes
Elevazione ad Arcivescovo 8 maggio 1690 da Alessandro VIII
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Incarichi ricoperti
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° vescovo di Roma
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Consacrazione {{{consacrazione}}}
Fine del
pontificato
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(per causa incerta o sconosciuta)
Durata del
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Extra Anni di pontificato

Successione apostolica

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Eventi
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Humbertus Guilielmus de Precipiano (Rougemont, 21 settembre 1624; † Malines, 9 giugno 1711) è stato un arcivescovo francese.

Cenni biografici

Guillaume Humbert de Precipiano apparteneva a una famiglia di origini genovesi, stabilitasi nella Franca Contea sotto Carlo V. Nacque a Rougemont, paese di quella regione, il 21 settembre 1624 dal barone di Soye, Achille de Precipiano, sergente dell'armata imperiale, e dalla moglie Jeanne de Montrichard.[1]

Formazione e attività diplomatica

Dopo gli studi letterari a Costanza, poi di filosofia nella città natale e di teologia al collegio gesuita di Lovano, ottenne la licenza in diritto e il dottorato in teologia presso l'università di Dole.

Ottenne la nomina a canonico, arcidiacono e decano del capitolo cattedrale di Besançon nel 1661, nomina che fu annullata dalla Santa Sede. La causa si protrasse per molto tempo sino a quando Precipiano a Madrid nel 1678 rinunciò ai suoi pretesi diritti, con un atto firmato il 23 marzo e consegnato al nunzio apostolico presso la corte madrilena Savio Millini che ne tolse la censura a nome di papa Innocenzo XI.[2] Fu abate commendatario dell'abbazia di Notre-Dame de Bellevaux, e in seguito consigliere ecclesiastico presso la corte di Dole di Filippo IV, allora sotto controllo spagnolo.

Nel 1667 François-Paul de Lisola propose all'imperatore del Sacro Romano Impero di inviare dei delegati del clero di Borgogna alla dieta imperiale di Ratisbona. Il marchese Francisco de Castel Rodrigo, governatore dei Paesi Bassi spagnoli, nominò i prelati Humbert de Precipiano e Claude-Ambroise Philippe dopo l'inizio della Guerra di devoluzione. Essi tentarono, senza successo, di ottenere l'appoggio dell'Impero contro la Francia dove gli interessi francesi furono sostenuti da Robert de Gravel.[3]

Dopo il 1672 fu a Madrid come capo consigliere per gli affari olandesi dei borgognoni.

Ministero episcopale

Nel 1682 fu nominato vescovo di Bruges e fu consacrato dall'arcivescovo di Malines, Alphonse de Berghes(ch), il 21 marzo 1683. Per sette anni resse la diocesi lottando contro la propagazione del giansenismo. Nel 1690 alla morte dell'arcivescovo di Malines, de Berghes, gli fu offerta l'elevazione a arcivescovo di quell'arcidiocesi, incarico che accettò solo per obbedienza al Santo Padre.

A Malines fu in costante lotta contro la propagazione del giansenismo diffusa dei rifugiati francesi in quelle regioni, tra questi l'Arnauld e Quesnel. Di concerto con i suoi vescovi suffraganei, l'arcivescovo insistette presso il clero per far sottoscrivere da questi il giuramento voluto da Alessandro VII. Tenne tre sinodi locali nel 1691 1692 e 1697 dove queste disposizioni furono confermate. Nel secondo di questi sinodi si fecero delle aggiunte al giuramento voluto dal Papa per precisarne meglio le distinzioni tra diritto e fede. Questo nuovo giuramento imposto al clero fu contestato a Roma dal dottore in teologia di Lovanio Jean Libert Hennebel (1652-1720)[4] che riuscì a ottenerne l'abrogazione dal papa Innocenzo XII, il quale ordinò, attraverso il suo internunzio a Bruxelles Giulio Piazza, di ritirare il formulario antigiansenista che rischiava di spaccare la Chiesa delle Fiandre.

Ma la questione giansenista non fu risolta: si disse che anche la costituzione di Alessandro VII e gli obblighi che imponeva fossero stati mal tradotti, e che non era più necessario rifiutarli in sensu auctoris. A questo punto i vescovi presero contatto con la Santa Sede, che permise un'azione più incisiva contro la corrente giansenista. Alla fine venne coinvolto anche il braccio secolare. I principali rappresentanti del movimento furono arrestati a Bruxelles, per ordine di Filippo V, tra questi: Quesnel e Gerberon. Quesnel riuscì a fuggire ed a riparare in Olanda, ma la sua vasta corrispondenza fu requisita e fu oggetto di una procedura giudiziaria. Tutti i documenti di questa vicenda furono pubblicati con il titolo di Causa Quesnelliana[5] a Bruxelles nel 1705. Essi formano una delle più preziose fonti della storia del giansenismo in quel fine secolo.

Nel 1705 l'arcivescovo di Malines fu uno dei primi a far esporre nella sua diocesi la bolla Vineam Domini Sabbaoth, dove il pontefice Clemente XI condannava la teoria del silenzio rispettoso, cioè il caso di un prete che, alla richiesta di condannare le 5 tesi del giansenismo, taceva accondiscendendo.

Nei suoi ultimi anni di vita Precipiano dovette battersi per far valere il diritto d'asilo di cui godevano alcuni luoghi o edifici. Lo scontro con le autorità civili sfociò con la scomunica da parte dell'arcivescovo delle autorità civili. Le autorità giudiziarie di Malines lo condannarono a una forte ammenda e all' aquæ et ignis interdictio. Grazie all'intervento del re di Spagna, Filippo V, la cosa fu risolta senza disonore per l'arcivescovo.

Morte

Morì a Malines il 9 giugno 1711, e fu sepolto nella sua cattedrale dove è ancora possibile ammirare il suo monumento funebre.

Genealogia episcopale

Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi la voce Genealogia episcopale

Successione degli incarichi

Predecessore: Vescovo di Bruges Successore: BishopCoA PioM.svg
François de Baillencourt (Ch) 7 dicembre 1682 - 8 maggio 1689 Guilielmus (Willem) Bassery (Ch) I
II
III
IV
V
VI
VII
VIII
IX
X
con
con
François de Baillencourt (Ch) {{{data}}} Guilielmus (Willem) Bassery (Ch)
Predecessore: Arcivescovo metropolita di Malines Successore: ArchbishopPallium PioM.svg
Alphonse de Berghes (Ch) 8 maggio 1689 - 9 giugno 1711 Thomas Philip Wallrad d'Alsace-Boussut de Chimay I
II
III
IV
V
VI
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VIII
IX
X
con
con
Alphonse de Berghes (Ch) {{{data}}} Thomas Philip Wallrad d'Alsace-Boussut de Chimay
Note
  1. P. Duglosz, François de Lisola, negli Annales franc-comtoises, 1902, tomo XIV p. 35, online].
  2. Paul Broutin, Une élection épiscopale mouvementée au XVIIe siècle, in Revue d'histoire de l'Église de France, 1951, n° 129, p. 18-39 online.
  3. Jean Schillinger, La Franche-Comté et les enjeux diplomatiques européens au XVIIIe siècle: les députés du Cercle de Bourgogne à la Diète de Ratisbonne, 1667-1674, nella Revue d'Histoire Moderne & Contemporaine, 1992, tomo 39, n° 4, p. 531-550, online).
  4. Database Scholastiques online.
  5. Testo online


Collegamenti esterni