Jacopo Monico
Jacopo Monico Cardinale · patriarca | |
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Età alla morte | 72 anni |
Nascita | Riese 26 giugno 1778 |
Morte | Venezia 26 aprile 1851 |
Sepoltura | Venezia, Basilica di San Marco |
Appartenenza | Diocesi di Treviso |
Ordinazione presbiterale | Treviso, 21 marzo 1801 |
Nominato vescovo | 16 maggio 1823 da papa Pio VII |
Consacrazione vescovile | Basilica di San Marco (Venezia), 9 novembre 1823 dal patriarca Giovanni Ladislao Pyrker |
Elevazione a Patriarca | 9 aprile 1827 da papa Leone XII |
Creato Cardinale |
29 luglio 1833 da Gregorio XVI (vedi) |
Cardinale per | 17 anni, 8 mesi e 28 giorni |
Incarichi ricoperti | |
Collegamenti esterni | |
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Jacopo Monico, elencato anche come Giacomo (Riese, 26 giugno 1778; † Venezia, 26 aprile 1851), è stato un cardinale e patriarca italiano.
Cenni biografici
Nato a Riese, diocesi di Treviso. Figlio di Giambattista Monico e Antonia Cavallini. Ricevette il sacramento della cresima nel 1787. Il suo nome di battesimo è anche elencato come Giacomo.
Formazione e ministero sacerdotale
Ricevette la sua educazione iniziale da Don Canil, parroco di Altivole; dal 1789 studiò al Seminario di Treviso. Il 1º dicembre 1794 ha ricevuto il suo abito clericale.
Ordinato presbitero il 21 marzo 1801 a Treviso. Ha celebrato la sua prima messa solenne nel Santuario di Cendrole di Riese. Nella diocesi di Treviso, professore di lettere nel suo seminario dal 1801; parroco di San Vito d'Asolo, dove aprì una piccola scuola; arciprete della parrocchia di S. Pietro, Asolo, 1818-1822. Cappellano della corona del Regno Lombardo-Veneto. Abate commendatario di San Cipriano di Murano.
Ministero episcopale
Su suggerimento del patriarca di Venezia Giovanni Ladislao Pyrker(ch), l'imperatore Francesco I lo nominò vescovo alla sede di Ceneda il 22 febbraio 1822; confermato da Papa Pio VII il 16 maggio 1823, fu consacrato il 9 novembre 1823 nella basilica di San Marco a Venezia, da Giovanni Ladislao Pyrker, O.Cist., patriarca di Venezia, assistito da Giuseppe Grasser (ch), vescovo di Treviso, e da Giuseppe Manfrin Provedi (ch), vescovo di Chioggia. Ha pronunciato l'orazione funebre del famoso scultore Antonio Canova a Possagno il 25 ottobre 1822.
Dal settembre 1825 al novembre 1826 realizzò una visita pastorale alle 114 parrocchie della diocesi, e ha insistito particolarmente nell'insegnamento del catechismo. Si è dedicato al restauro della cattedrale, del seminario e del castello episcopale, opere che furono completate dai suoi successori. Presentato dall'imperatore Francesco I d'Austria per la sede patriarcale di Venezia il 9 novembre 1826, promosso al patriarcato di Venezia il 9 aprile 1827, ha ricevuto il pallio lo stesso giorno. Prese possesso della sede l'8 settembre successivo. Ha realizzato tre visite pastorali nella diocesi nel 1829-1831; 1836-1840; e 1842-1846; inoltre, ha riorganizzato il seminario e ha celebrato un sinodo diocesano.
Cardinalato
Creato cardinale presbitero nel concistoro del 29 luglio 1833, il papa gli inviò la berretta rossa con monsignor Antonio Traversi (ch) e la ricevette il 15 settembre 1822 nella cattedrale patriarcale di S. Marco a Venezia; ricevette la berretta rossa il 22 maggio 1834 e il titolo dei Santi Nereo ed Achilleo, 23 giugno 1834.
Il 6 marzo 1835 consacrò l'altare maggiore della Basilica di San Marco, dopo aver precedentemente riconosciuto le reliquie del santo. Il 12 marzo 1835 ha commemorato, nella basilica cattedrale di Venezia, il defunto imperatore Francesco I. Il 6 settembre 1838, a Milano, partecipò all'investitura, con la corona ferrea, dell'imperatore Ferdinando I; e più tardi, lo ricevette a Venezia il 27 settembre successivo con un Te Deum; il 14 ottobre fu investito del titolo di primo cavaliere della corona ferrea.
Non ha partecipato al conclave del 1846, che elesse papa Pio IX; arrivò a Roma dopo l'elezione. Il 14 marzo 1847 ricevette il titolo di delegato apostolico di Udine per vita. Il cardinale Monico dimostrò grande moderazione e cautela durante la rivoluzione del 1848-1849, che cacciò gli austriaci da Venezia il 22 marzo 1848. La Repubblica di San Marco fu istituita e il nuovo governo provvisorio chiese al patriarca di benedire le bandiere e di cantare un Te Deum, cosa che fece il 25 marzo successivo; ha anche incoraggiare i cittadini a partecipare alle elezioni.
A causa di alcune misure che il cardinale considerava troppo liberali, iniziò a sfidare il governo. La devastazione causata dalla carestia e dal colera derivanti dall'assedio della città da parte delle truppe imperiali, lo portò a consigliare di trattare con gli austriaci e provocò l'ira dell'ala più populista Repubblicani che accusavano il clero di essere antidemocratico. I ribelli invasero il palazzo episcopale il 3 agosto 1849. Il cardinale Monico si rifugiò nel convento degli armeni Mechitaristi nell'isola di San Lazzaro, che godevano di extraterritorialità. Dopo la resa della Repubblica il 23 agosto 1849 e il ritorno degli austriaci dopo il 27, il cardinale Monico fece cantare un Te Deum nella basilica il 30, al quale non partecipò.
Si recò nei mesi successivi a Vienna e Trieste per intercedere presso le autorità imperiali per ammorbidire le misure di risposta. Fu benefattore di Giuseppe Sarto, futuro cardinale, patriarca di Venezia e poi papa Pio X, concedendogli una borsa di studio nel 1850 per continuare i suoi studi. Fu un ardente difensore del potere temporale della Chiesa e condannò l'estremismo, il razionalismo e il fideismo. Pubblicò diverse opere sulla cultura, religione, letteratura e poesia, tra cui Opere sacre e letterarie in tre volumi:
- Indizione della sacra visita pastorale per la città e diocesi di Ceneda, 1825;
- Degli avvenimenti del pontificato di Pio IX, Venezia, 1859;
- Allocuzione tenuta al suo clero nella chiusa degli esercizi ecclesiastici dell'anno 1850, Verona 1861.
Tra le chiese che consacrò furono Santa Chiara (1834), Santa Maria di Grisolera (1836), Santa Geremia e San Polo (1839), Sant'Angelo di Contorta (1841), San Giovanni di Malta (1843), San Lorenzo (1843), Santa Maria, dei Gesuiti (1844) e San Silvestro (1844). Nel 1850 andò a risiedere nel nuovo patriarcato, accanto alla Basilica di San Marco. Ha sofferto di una crisi cardiaca mentre predicava nella cattedrale di San Marco la domenica di Pasqua del 20 aprile 1851.
Morte
Morto il 25 aprile 1851, nel patriarcato di Venezia. Esposto nella cattedrale patriarcale di Venezia e sepolto, secondo la sua volontà, nell'Oratorio della Santissima Trinità, accanto al seminario patriarcale di Venezia. Nel novembre 1957, per disposizione del cardinale Angelo Giuseppe Roncalli, patriarca di Venezia, le sue spoglie furono trasferite alla cripta della cattedrale patriarcale di Venezia e sepolte accanto alla tomba di San Marco Evangelista. C'è una strada a Venezia, Via Cardinale Jacopo Monico, che porta il suo nome.
Genealogia episcopale
Per approfondire, vedi la voce genealogia episcopale |
- Cardinale Scipione Rebiba
- Cardinale Giulio Antonio Santori
- Cardinale Girolamo Bernerio, O.P.
- Arcivescovo Galeazzo Sanvitale
- Cardinale Ludovico Ludovisi
- Cardinale Luigi Caetani
- Cardinale Ulderico Carpegna
- Cardinale Paluzzo Paluzzi Altieri degli Albertoni
- Cardinale Flavio Chigi seniore
- Papa Clemente XII
- Cardinale Giovanni Antonio Guadagni
- Cardinale Cristoforo Migazzi
- Vescovo Michael Léopold Brigido
- Arcivescovo Sigismund Anton von Hohenwart, S.J.
- Patriarca Giovanni Ladislao Pyrker, O.Cist.
- Cardinale Jacopo Monico
Successione degli incarichi
Predecessore: | Vescovo di Ceneda | Successore: | |
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Giambenedetto Falier, O.S.B. Cam. | 16 maggio 1823 - 9 aprile 1827 | Antonino Bernardo Squarcina, O.P. |
Predecessore: | Patriarca di Venezia | Successore: | |
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Giovanni Ladislao Pyrker, O.Cist. | 9 aprile 1827 - 25 aprile 1851 | Giovanni Pietro Aurelio Mutti, O.S.B. |
Predecessore: | Primate di Dalmazia | Successore: | |
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Giovanni Ladislao Pyrker, O.Cist. | 9 aprile 1827 - 25 aprile 1851 | Giovanni Pietro Aurelio Mutti, O.S.B. |
Predecessore: | Cardinale presbitero dei Santi Nereo e Achilleo | Successore: | |
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Pietro Caprano | 22 maggio 1834 - 25 aprile 1851 | François-Nicholas-Madeleine Morlot |
Voci correlate | |
- Vescovi di Vittorio Veneto
- Patriarchi di Venezia
- Primati di Dalmazia
- Cardinali presbiteri dei Santi Nereo e Achilleo
- Presbiteri ordinati nel 1801
- Presbiteri italiani del XIX secolo
- Italiani del XIX secolo
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- Presbiteri per nome
- Vescovi consacrati nel 1823
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- Vescovi per nome
- Concistoro 29 luglio 1833
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