Paramento liturgico

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Paramenti liturgici indossati durante una Celebrazione Eucaristica, secondo il rito tridentino.

Nelle chiese cristiane il paramento liturgico (dal latino parare che significa "preparare") è un abito che viene utilizzato durante le celebrazioni liturgiche dal ministro o dai ministri che presiedono la celebrazione o che realizzano un servizio liturgico.

Storicamente si preferiva dire "paramento sacro"; oggi, anche a seguito della riforma liturgica, si preferisce parlare di "paramento liturgico".

Alcuni dei paramenti liturgici sono nei colori liturgici del periodo dell'Anno liturgico che si sta celebrando.

Il paramento liturgico, essendo usato tipicamente durante la liturgia, normalmente si differenzia dagli abiti particolari che il clero (diaconi, presbiteri, vescovi, religiosi) oppure le monache o le suore possono indossare abitualmente per sottolineare il loro particolare stato[1].

I principali paramenti

La Chiesa utilizza i seguenti paramenti liturgici:

In passato la Chiesa ha anche usato:

Paramenti ortodossi

La Chiesa ortodossa, come quella cattolica, per i vari ordini ha particolari paramenti liturgici.

I diaconi indossano:

  • lo sticharion ma con maniche più ampie
  • l'oràrion diaconale: viene posto dalla spalla sinistra, fatto scendere sotto il braccio destro, e fatto risalire sulla spalla sinistra; viene lasciato penzolare dal lato sinistro.
  • le epimanìkia, dei copripolsi con croci ricamate.

I presbiteri indossano:

  • lo sticharion
  • le epimanikia
  • l'epitrachélion, la stola sacerdotale unita anteriormente
  • l'epigonàtion, un rombo di stoffa da appendere sotto l'epitrachelion: esso rappresenta la spada della parola di Dio
  • zoni, cintura di stoffa indossato dai presbiteri e dai vescovi sull'epitrachelion. Corrisponde al cingolo di rito latino.
  • il Felonion, un mantello chiuso sul davanti

I presbiteri ortodossi, a differenza di quelli cattolici, possono indossare sui paramenti una croce pettorale.

Durante alcune parti della liturgia diaconi e preti indossano anche il caratteristico copricapo cilindrico nero.

I vescovi indossano:

  • lo sticharion
  • le epimanikia
  • l'epitrakilion
  • l'epitrachelion
  • il sakkos, la veste propria episcopale, simile ad una dalmatica latina ma più ampia; tale paramento è stato ripreso dall'abito che indossava l'Imperatore di Costantinopoli quando assisteva alla liturgia
  • l'epigonatio
  • l'omophorio, un specie di pallio latino molto ampio con tre croci
  • l'empolion, una piccola icona che rappresenta Cristo.

I primati di alto rango aggiungono a questa icona un'altra, la panaghìa che rappresenta la Santa Vergine.

Completano con la corona pontificale e il tipico bastone pastorale con i due serpenti.

Quando i vescovi non celebrano ma assistono alla liturgia indossano il mandyas, un ampio mantello caudato rosso o viola.

Nella Chiesa ortodossa non ci sono particolari colori liturgici per i vari tempi liturgici, ma sono utilizzati il color oro, bianco, rosso, blu.

La Chiesa ortodossa utilizza in particolare i seguenti paramenti liturgici:

Note
  1. Un'eccezione è quella dell'abito religioso dei domenicani e di altri religiosi che vestono di bianco: tale abito svolge la funzione del camice.
Voci correlate
Collegamenti esterni