Robert Marie Gay

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Robert Marie Gay, M.Afr.
Vescovo
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battezzato
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Titolo
Incarichi attuali
Età alla morte 89 anni
Nascita Ottawa
22 gennaio 1927
Morte Sherbrooke
29 giugno 2016
Sepoltura
Appartenenza
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Ordinazione presbiterale 30 gennaio 1954
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Consacrazione vescovile 9 marzo 1996 dal card. arc. Emmanuel Wamala
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Incarichi ricoperti
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Collegamenti esterni
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Invito all'ascolto
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Robert Marie Gay (Ottawa, 22 gennaio 1927; † Sherbrooke, 29 giugno 2016) è stato un vescovo, missionario e superiore generale canadese.

Cenni biografici

Robert Marie Gay entrò nei Padri Bianchi del Canada e fu ordinato sacerdote nel 1954. Ottenne un dottorato in Teologia spirituale alla Pontificia Università Gregoriana di Roma con una tesi sul discernimento, mettendo in luce i punti controversi e gli aspetti salienti del discernimento delle vocazioni. La tesi di laurea fu pubblicata nel 1959 con il titolo Vocation et discernement des esprits dalle Edizioni Fides a Montréal.[1]

Fu inviato in Uganda dove rimase fino al 1976. Fu parroco (vicario a Rugazi (Bunyaruguru) e Mbarara) e per tre anni docente al seminario maggiore nazionale. Divenne quindi superiore provinciale dei Padri Bianchi del Canada. Il Capitolo Generale della congregazione lo elevò nel 1980 superiore generale. A quel tempo la Società sperimentò numerose defezioni di suoi membri e la messa in discussione del suo funzionamento originario. Padre Gay si sforzò di mantenere la coesione all'interno della Società.

Nel 1986 su sua richiesta rientrò in Uganda dove fu assegnato al seminario maggiore di Ggaba come membro dell'equipe di formazione. Pensò di creare un centro di formazione permanente per i sacerdoti diocesani, non presente allora nel paese. Il progetto fu avviato con il sostegno finanziario delle diocesi tedesche su un terreno dato dall'arcidiocesi di Kampala, e prese il nome di Centro Sant'Agostino. Nel 1994 fu nominato amministratore diocesano della diocesi di Kabale, dove dal 1990 vi erano forti tensioni tra il vescovo uscente, di etnia tutsi, e i suoi sacerdoti diocesani.

Nel 1996 Giovanni Paolo II lo nominò vescovo di Kabale, diocesi eretta trent'anni prima, dove convivono le etnie Bakiga, Bahororo e Bafumbira. La diocesi comprendeva allora 110 sacerdoti diocesani e 7 congregazioni religiose maschili e femminili, con tre seminari minori, uno dei quali appartenente alla Congregazione africana degli Apostoli di Gesù A.J. e due alla diocesi. Sotto la sua giurisdizione, la diocesi gestiva anche circa 50 scuole secondarie, circa 350 scuole elementari, due ospedali e 24 dispensari.

L'arcivescovo di Kampala, cardinale Emmanuel Wamala, lo consacrò il 9 marzo di quell'anno, assistito dal vescovo emerito di Kabale, mons. Rugwizangonga Halem 'Imana [2] e dall'allora vescovo di Mbarara, mons. Paul Kamuza Bakyenga.[3] Da allora mons. Gay ha cercato di porre fine alla divisione nella diocesi e di incoraggiare nuove vocazioni, assenti dalla fine degli anni Ottanta. Nel 2003 Giovanni Paolo II accettò le dimissioni per motivi di età del vescovo che rientrò in patria.

Morì a Sherbrooke nella provincia canadese di Québec il 29 giugno 2016.

Genealogia episcopale

Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi la voce Genealogia episcopale

Successione degli incarichi

Predecessore: Ministro generale dei Missionari d'Africa Successore: MissionariAfrica.gif
Jean-Marie Vasseur, M.Afr. 1980- 1986 Étienne Renaud, M.Afr. I
II
III
IV
V
VI
VII
VIII
IX
X
con
con
Jean-Marie Vasseur, M.Afr. {{{data}}} Étienne Renaud, M.Afr.
Predecessore: Vescovo di Kabale Successore: BishopCoA PioM.svg
Rugwizangonga Halem 'Imana 1º novembre 19963 maggio 2003 Callistus Rubaramira [4] I
II
III
IV
V
VI
VII
VIII
IX
X
con
con
Rugwizangonga Halem 'Imana {{{data}}} Callistus Rubaramira [4]
Note
  1. R.M. GAY, Vocazione e discernimento degli spiriti, Edizioni Paoline, Roma 1963.
  2. cfr. Bishop Barnabas Rugwizangonga Halem ’Imana † su catholic-hierarchy.org. URL consultato il 18-09-2020
  3. cfr. Archbishop Paul Kamuza Bakyenga su catholic-hierarchy.org. URL consultato il 18-09-2020
  4. cfr. Bishop Callistus Rubaramira su catholic-hierarchy.org. URL consultato il 18-09-2020
Collegamenti esterni