Pietro Francesco Galleffi (Cesena, 27 ottobre 1770; † Roma, 18 giugno 1837) è stato un cardinale e arcivescovo italiano.
Cenni biografici
Nacque a Cesena dal conte Vincenzo e dalla contessa Violante nata Fantaguzzi. Il suo nome di battesimo è anche elencato come Pier Francesco; e il suo cognome come Galeffi.
Formazione e attività ecclesiastica
Destinato alla carriera ecclesiastica, studiò presso il convento francescano di Cesena e per la sua educazione fu affidato intorno al 1780 al padre Bonaventura Gazzola, docente di scienze e di diritto canonico, futuro vescovo e cardinale.
Nel 1791 il Galleffi si recò a Roma per proseguire gli studi all'Pontificia Accademia Ecclesiastica. Nel 1794 Papa Pio VI, suo concittadino, lo nominò cameriere segreto partecipante e canonico del capitolo della Basilica di San Pietro in Vaticano in sostituzione di Annibale Sermattei Della Genga, divenuto nunzio apostolico a Colonia.
Fu costretto a rientrare a Cesena dalle autorità della Prima Repubblica Romana il 17 maggio 1798, con la restaurazione pontificia divenne economo e segretario della Fabbrica di San Pietro il 30 ottobre 1800.
Entrò nella prelatura romana come prelato domestico di Sua Santità prima dell'8 novembre 1800. Nominato referendario il 9 novembre 1800. Protonotario apostolico non partecipante prima del 20 dicembre 1800. Nel 1801 fu co-visitatore, con il cardinale Carafa di Traetto, dell'Ospedale di Santo Spirito in Sassia, a Roma.
Cardinalato
Il 12 luglio 1803 fu creato cardinale presbitero con il titolo di san Bartolomeo all'Isola. Divenne quindi protettore dell'Abbazia di Subiaco dal 26 settembre 1803 e prefetto della Congregazione della disciplina dei regolari.
Con l'occupazione dello Stato pontificio da parte delle truppe francesi nel 1808, il Galleffi fu nuovamente costretto a lasciare Roma, come molti altri cardinali, e fece ritorno a Cesena. Nel novembre del 1809 fu condotto, per ordine dell'imperatore, a Parigi dove rimase per circa un anno. Schieratosi con i cardinali neri(proibito dall'imperatore Napoleone I Bonaparte di indossare l'abito cardinalizio rosso per essersi rifiutato di partecipare al secondo matrimonio dell'imperatore con l'arciduchessa Maria Luisa d'Austria il 2 aprile 1810), subì il soggiorno coatto a Sedàn e successivamente a Charleville e, nel 1813, a Fontainebleau, dove infine i cardinali furono riuniti con il pontefice, grazie alla firma del concordato.
Con la Restaurazione del governo pontificio, e il ritorno a Roma di Papa Pio VII nel 1814, l'influenza del Galleffi nella Curia crebbe ulteriormente grazie alla nomina, il 10 maggio di quell'anno a segretario dei Memoriali.
Camerlengo del Sacro Collegio dei Cardinali, dal 26 settembre 1814 al 10 marzo 1818.
Protettore dell'Ordine degli Eremiti di Sant'Agostino prima del 27 settembre 1815. Protettore dell'Ordine dei Frati Minori Osservanti e dell'Ordine Camaldolese, 10 maggio 1817. Prefetto della Congregazione di Disciplina Religiosa, 14 maggio 1817. Protettore della confraternita della SS. Trinità de' Pellegrini, 27 maggio 1817.
Il 6 maggio 1820 ottenne l'incarico di Arciprete della Basilica Vaticana e il 16 dello stesso mese divenne prefetto della congregazione della Fabbrica di San Pietro e il 29 vescovo suburbicario di Albano.
Prese parte al conclave del 1823 appoggiando la nomina di Annibale Sermattei Della Genga, divenuto Papa Leone XII. Il 20 dicembre 1824 fu nominato camerlengo di Santa Romana Chiesa in sostituzione di Bartolomeo Pacca. Partecipò al conclave del 1829 che elesse Papa Pio VIII. Optò quindi per la sede suburbicaria di Porto, Santa Rufina e Civitavecchia dal 29 maggio 1830. Prese parte infine al conclave del 1830-1831 che elesse Papa Gregorio XVI.
Episcopato
Eletto arcivescovo titolare di Damasco il 31 agosto 1819, è stato consacrato il 12 settembre 1819 nella Chiesa dei Santi Domenico e Sisto di Roma, dal cardinale Alessandro Mattei, vescovo di Ostia e Velletri, decano del Sacro Collegio dei Cardinali, assistito da Geraldo Macioti (ch), vescovo titolare di Elusa, e da Francesco Albertini, vescovo della diocesi Diocesi di Latina-Terracina-Sezze-Priverno.
Morte
Morì a Roma il 18 giugno 1837 e fu sepolto nella tomba di famiglia presso la Chiesa della Santissima Trinità de' Pellegrini e Convalescenti di Roma.
Genealogia episcopale
Successione degli incarichi
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Note |
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Voci correlate |
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Bibliografia |
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