Antonio Andrea Galli

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Antonio Andrea Galli, C.R.L.
Cardinale
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Titolo cardinalizio
Incarichi attuali
Età alla morte 69 anni
Nascita Bologna
30 novembre 1697
Morte Roma
24 marzo 1767
Sepoltura Roma, Chiesa di San Pietro in Vincoli
Conversione
Appartenenza Arcidiocesi di Bologna
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Professione religiosa Bologna, 11 dicembre 1713
Ordinato diacono
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Ordinazione presbiterale 1726
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26 novembre 1753 da Benedetto XIV (vedi)
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Incarichi ricoperti
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° vescovo di Roma
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al pontificato
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Cardinali creazioni
Proclamazioni
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Eventi
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Altre ricorrenze
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Devozioni particolari {{{devozioni}}}
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Incoronazione
Investitura
Predecessore
Erede
Successore
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Onorificenze
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Nomi postumi
Altri titoli
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Coniuge

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Consorte

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Figli
Religione {{{religione}}}
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Collegamenti esterni
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Invito all'ascolto
Firma autografa
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Antonio Andrea Galli indicato anche come Antonius Andreas Gallus (Bologna, 30 novembre 1697; † Roma, 24 marzo 1767) è stato un cardinale italiano.

Biografia

Nacque il 30 novembre 1697 a Bologna, Legazione apostolica e arcidiocesi nello Stato pontificio, in una nobile famiglia figlio di Sebastiano Galli e Teresa Maria Mazzoni; indicato anche come Antonius Andreas Gallus.

Formazione e ministero sacerdotale

Ricevuta la prima istruzione a casa, intraprese la sua formazione religiosa dai Gesuiti di Bologna. Il 17 dicembre 1711 entrò nella Congregazione dei Canonici Regolari del Santissimo Salvatore di Bologna, di ispirazione agostiniana e poi nei canonici Lateranensi. Terminati i corsi di retorica, filosofia e teologia, emise i voti solenni l'11 dicembre 1713, mantenendo il suo nome di battesimo; fu poi inviato a Roma presso San Pietro in Vincoli per perfezionare gli studi teologici.

Ordinato presbitero nel 1726, proseguì gli studi presso l'Università di Bologna dove conseguì il dottorato in teologia. Tornato a Roma fu insegnante a San Pietro in Vincoli. Nel 1730 fu nominato lettore perpetuo di filosofia e teologia. La sua formazione e la corrispondenza con il canonico agostiniano Eusebius Amort[1], lo portarono lentamente, tra il 1733 e il 1735, ad una moderata adesione al fronte "antigesuita" senza favorire tesi gianseniste, ma sostenendo piuttosto una maggiore spiritualità e libertà negli studi teologici. Fu nominato consultore della S.C. dell'Indice. Declinato nel 1736 l'incarico di abate del monastero di Sant'Angelo a Napoli, accettò l'incarico di abate del monastero di Santa Cecilia di Corbara a Bologna. Fu membro dell'Accademia liturgica[2] e della Congregazione per la Riforma del Breviario dal 1741 al 1747; qualificatore del Sant'Uffizio il 14 maggio 1744 ed esaminatore dei vescovi il 13 gennaio 1746. Divenne procuratore generale della sua congregazione il 16 maggio 1748 e abate generale nel maggio 1751.

Cardinalato

Venne creato cardinale presbitero nel concistoro del 26 novembre 1753 da Benedetto XIV; ricevette il cappello rosso il 29 novembre dello stesso anno e il titolo dei Santi Bonifacio e Alessio il 10 dicembre seguente. Assegnato a diverse SS. CC., divenne Penitenziere Maggiore dal 21 giugno 1755 e in tale veste avrebbe assistito alla morte di Papa Benedetto XIV. Lo stesso anno di nomina, divenne membro della congregazione cardinalizia che si occupò dell'applicazione della bolla papale Unigenitus Dei Filius in Francia e dei problemi creati dai giansenisti "ricorrenti" riguardo all'amministrazione dei sacramenti. Prefetto della Congregazione dell'Indice dei Libri Proibiti dal febbraio 1757 fino alla morte, optò per il titolo di San Pietro in Vincoli il 23 maggio seguente.

Dopo che partecipò al conclave del 1758 che elesse Papa Clemente XIII, fu Camerlengo del Collegio Cardinalizio dal 24 gennaio 1763 al 20 febbraio 1764. Già protettore dei Chierici Regolari di San Paolo (Teatini) nel 1756, lo divenne anche dell'Ordine dei Betlemiti nelle Indie Occidentali, del Collegio Greco e della Accademia di Teologia nel 1763; della Congregazione di Sant'Antonio Abate in Monte Libano l'anno seguente. Nel 1766 fu ascritto alla Congregazione sopra la correzione dei libri della Chiesa orientale. Assiduo frequentatore del circolo romano de "l'Archetto" e del gruppo di cardinali "filo-giansenisti" capeggiati dai cardinali Domenico Silvio Passionei, Fortunato Tamburini e Andrea Corsini, volle evitare discussioni che lo coinvolgessero direttamente. Scrisse diversi libri di teologia che non volle pubblicare; i manoscritti di alcuni di essi sono conservati nell'archivio della Procura Generale dei canonici Lateranense in San Pietro in Vincoli. Aggiornò la biblioteca del monastero del Ss. Salvatore a Bologna e costruì praticamente ex novo quella di San Pietro in Vincoli, acquistando i libri del cardinale Niccolò Maria Lercari; ne rifece anche il pavimento nel 1765, determinando però la distruzione del vecchio in stile cosmatesco e di altre opere minori.

Morte

Morì a Roma il 24 marzo 1767 all'età di 69 anni, nel suo palazzo alle Quattro Fontane. Dopo che fu eseguita l'autopsia, il corpo fu imbalsamato. Il 27 marzo fu trasportato in solenne processione nella Chiesa di San Pietro in Vincoli, dove fu esposto e poi fu sepolto al termine dei funerali. Aveva costruito la sua tomba davanti all'altare del SS. Sacramento con un semplice epitaffio da lui stesso composto. Alla sua memoria i canonici eressero un monumento davanti alla statua del Mosè di Michelangelo, con un'iscrizione celebrativa composta dall'abate Michelangelo Monsagrati[3].

Successione degli incarichi

Predecessore: Abate generale della Congregazione del Santissimo Salvatore Lateranense Successore: Template-Premonstratensian Abbot.svg
? 16 maggio 1751 - 26 novembre 1753 ? I
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Predecessore: Cardinale presbitero dei Santi Bonifacio e Alessio Successore: Kardinalcoa.png
Carlo Gaetano Stampa 10 dicembre 1753 - 23 maggio 1757 Giuseppe Maria Castelli I
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Carlo Gaetano Stampa {{{data}}} Giuseppe Maria Castelli
Predecessore: Penitenziere Maggiore Successore: Emblem Holy See.svg
Gioacchino Besozzi, O.Cist. 21 giugno 1755 - 24 marzo 1767 Giovanni Carlo Boschi I
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Gioacchino Besozzi, O.Cist. {{{data}}} Giovanni Carlo Boschi
Predecessore: Prefetto della Congregazione dell'Indice dei Libri Proibiti Successore: Emblem Holy See.svg
Francesco Landi 1º febbraio 1757 - 24 marzo 1767 Benedetto Veterani I
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Francesco Landi {{{data}}} Benedetto Veterani
Predecessore: Cardinale presbitero di San Pietro in Vincoli Successore: Kardinalcoa.png
Niccolò Maria Lercari 23 maggio 1757 - 24 marzo 1767 Gaetano Fantuzzi I
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Niccolò Maria Lercari {{{data}}} Gaetano Fantuzzi
Predecessore: Camerlengo del Collegio Cardinalizio Successore: Emblem Holy See.svg
Cosimo Imperiali 24 gennaio 1763 - 20 febbraio 1764 Carlo Rezzonico juniore I
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Cosimo Imperiali {{{data}}} Carlo Rezzonico juniore
Note
  1. cfr. Eusebius Amort su treccani.it. URL consultato il 13-01-2024
  2. L'Accademia Liturgica Romana 2018, op. cit., pp 114-122
  3. cfr. Monsagrati Michelangelo su treccani.it. (2011). URL consultato il 13-01-2024
Bibliografia
  • (IT) Lorenzo Cardella, Memorie storiche de' cardinali della Santa Romana Chiesa. 9 vols, vol. IX, Stamperia Pagliarini, Roma, 1797, pp. 50-51
  • (LA) Remigium Ritzler, Sefrin Pirminum, Hierarchia Catholica Medii et Recentioris Aevi, vol. VI (1730-1799), Typis et Sumptibus Domus Editorialis "Il Messaggero di S. Antonio" presso Basilica Sant'Antonio, Padova, 1968, pp. 17, 41, 48, 56
  • (DE) Sabrina M.Seidler, Christoph Weber, Päpste und Kardinäle in der Mitte des 18. Jahrhunderts (1730-1777) - das biographische Werk des Patriziers von Lucca Bartolomeo Antonio Talenti, Peter Lang, Francoforte sul Meno; New York, 2007. (Beiträge zur Kirchen- und Kulturgeschichte, Bd. 18), pp. 486-493
  • (IT) Gaetano Moroni, Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica da S. Pietro sino ai nostri giorni. 103 vols. in 53, vol. XXVIII, Tipografia Emiliana, Venezia, 1840-1861, pp. 122,123
Collegamenti esterni
Voci correlate