Basilica di Sant'Andrea delle Fratte (Roma)

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Basilica di Sant'Andrea delle Fratte
Sant Andrea delle Fratte Rome.jpg
Roma, Basilica di Sant'Andrea delle Fratte
Altre denominazioni Santuario della Madonna del Miracolo
Stato bandiera Italia
Regione bandiera Lazio
Regione ecclesiastica
Regione ecclesiastica Lazio
Provincia Roma
Comune Stemma Roma
Diocesi Roma
Vicariatus Urbis
Religione Cattolica
Indirizzo Via di Sant'Andrea delle Fratte, 1
00187 Roma (RM)
Telefono +39 06 6793191
Fax +39 06 6780407
Posta elettronica info@santandreadellefratte.it
SantAndreadelleFratte@diocesidiroma.it
Sito web Sito ufficiale
Proprietà Fondo Edifici di Culto (Stato Italiano)
Oggetto tipo Chiesa
Oggetto qualificazione basilicale
Dedicazione Sant'Andrea apostolo
Sigla Ordine qualificante O.M.
Sigla Ordine reggente O.M.
Fondatore Ordine dei Minimi
Data fondazione 1604
Architetti Gaspare Guerra (progetto e facciata)
Francesco Borromini (abside, tamburo della cupola e campanile)
Mattia de Rossi (completamento)
Pasquale Belli (completamento della facciata)
Stile architettonico barocco
Inizio della costruzione 1604
Completamento 1691
Strutture preesistenti Chiesa di Sant'Andrea de hortis
Pianta croce latina
Materiali laterizi, marmo
Coordinate geografiche
41°54′14″N 12°29′01″E / 41.90384, 12.48348 Stemma Roma
Mappa di localizzazione New: Roma
Basilica di S. Andrea
Basilica di S. Andrea
Basilica di S. Pietro
Basilica di S. Pietro
Basilica di S. Giovanni in Laterano
Basilica di S. Giovanni in Laterano

La Basilica di Sant'Andrea delle Fratte, detta anche Santuario della Madonna del Miracolo, è una chiesa di Roma, situata nel centro storico della città, nella piazza omonima, nel rione Colonna.

Storia

Dalle origini alla chiesa barocca

La basilica sorge sul sito precedentemente occupato da una piccola chiesa, costruita nel 1192, intitolata S. Andrea de hortis, o infra hortos, o anche caput domorum, poiché era situata fuori dell'abitato, in un'area silvestre e con rare abitazioni. Due secoli dopo il nome mutò in Sant'Andrea delle Fratte.

L'edificio, dal XIV secolo annesso ad un monastero affidato alle Monache Agostiniane, quindi appartenuto agli Scozzesi e poi alla Confraternita del SS. Sacramento, venne affidato nel 1585 da papa Sisto V (1585-1590) all'Ordine dei Minimi di san Francesco di Paola. Le precarie condizioni della struttura, però, costrinsero i religiosi a una radicale ricostruzione e modifica.

I lavori, finanziati con le offerte dei fedeli, iniziarono nel 1604 su progetto di Gaspare Guerra (1540-1622), al quale si deve l'impostazione tardo-cinquecentesca e la parte inferiore della facciata. Nel 1609 i lavori furono sospesi per mancanza di fondi. Nel 1612 il marchese Ottavio Cancellieri del Bufalo, che aveva il palazzo di famiglia nelle vicinanze, ne finanziò la ripresa, ma furono nuovamente interrotti alla sua morte.

Nel 1653 i religiosi affidarono a Francesco Borromini (1599-1667), il completamento dei lavori, ma, alla morte del geniale architetto ticinese, risultarono realizzati solamente l'abside, il tamburo della cupola e il campanile.

Nel 1691 la chiesa fu portata a termine da Mattia De Rossi (1637-1695).

Dall'Ottocento ad oggi

Nonostante tutto la facciata era rimasta ancora incompleta al momento della consegna dei lavori e fu terminata nella parte superiore soltanto nel 1826 da Pasquale Belli (1752-1833), grazie ad un lascito testamentario del cardinale Ercole Consalvi (17571824), senza tener conto del progetto originario del Guerra.

Il 20 gennaio 1842, l'avvocato francese di origine ebrea Alphonse Ratisbonne (1812-1884), entrato in questa chiesa per ammirarne le opere, ebbe l'apparizione di Maria Vergine e dopo tale miracolo si convertì al cattolicesimo.

Nel 1873 la basilica fu espropriata e incamerata dal demanio del Regno d'Italia,[1] successivamente passò in quello della Repubblica italiana, che ancora oggi la gestisce attraverso il Fondo Edifici di Culto (FEC).

Il 25 aprile 1942 papa Pio XII l'ha elevata alla dignità di Basilica minore.[2]

Titolo cardinalizio

La chiesa è sede del titolo cardinalizio di Sant'Andrea delle Fratte, istituito da papa Giovanni XXIII, il 12 marzo 1960: l'attuale titolare è il cardinale Ennio Antonelli.

Descrizione

Esterno

Facciata

La facciata venne completata da Pasquale Belli il quale, probabilmente seguendo il consiglio di Giuseppe Valadier, la progettò seguendo gli schemi tradizionali delle chiese romane del XVI secolo, divisa in due ordini sovrapposti da un aggettante cornice marcapiano ma con una diversa sensibilità spaziale caratterizzata dalla rinuncia a ogni elemento decorativo e da un evidente raffinatezza neoclassica nel disegno dei particolari.

Il prospetto della chiesa, dalle linee semplici e sobrie, presenta due ordini articolati da paraste; al centro dell'ordine inferiore si apre il portale d'ingresso sormontato da un timpano centinato; sopra un finestrone centrale e il timpano di coronamento.

Campanile e cupola

Basilica di Sant'Andrea delle Fratte, tiburio e campanile

Il campanile e la cupola sono strutture architettoniche veramente notevoli per la loro complessa articolazione di superfici concave e convesse:

  • il campanile, posto su una base quadrata, si sviluppa in due ordini prismatici, ai quali segue una struttura, articolata in due ordini (uno cilindrico e uno ondulato), che risulta particolare per la presenza nel primo di capitelli costituiti da singolari Erme di Giano Bifronte e nel secondo da Cariatidi in veste di angeli, sormontate da torce fiammeggianti e gigantesche decorazioni a forma di spirale, con volute a sostegno di una croce decussata (attributo di sant'Andrea) e di un bufalo (stemma della famiglia del committente), sormontate da una corona a punta;[3]
  • il tiburio che contiene la cupola circolare è rinforzato da contrafforti diagonali che fanno assumere alla struttura l'immagine della croce di Sant'Andrea (il santo titolare della chiesa).

Singolare è il contrasto tra il tiburio, rimasto privo del rivestimento e ancora in laterizi e il marmo bianco del campanile.[4]

Interno

Pasquale Marini, Redenzione (inizio del XVIII secolo), affresco

La chiesa, orientata (ossia con l'abside rivolto a Est), ha una pianta a croce latina con un transetto poco pronunciato e profonda abside semicircolare. L'edificio si presenta a navata unica con quattro cappelle rettangolari per lato, coperta da una volta a botte. L'interno è dominato dalla splendida tribuna e dall'alta cupola, decorata da dipinto murali ad affresco, eseguiti all'inizio del XVIII secolo da Pasquale Marini, raffiguranti:

Lato sinistro

Domenico Bartolini, Madonna del Miracolo (seconda metà del XIX secolo), olio su tela

Lungo il lato sinistro si aprono quattro pregevoli cappelle:

Transetto sinistro

Nel terminale del transetto sinistro è posto la cappella, dedicata a sant'Anna, realizzata su disegno di Luigi Vanvitelli e Giuseppe Valadier, dove sono collocati:

Presbiterio e abside

Basilica di Sant'Andrea delle Fratte, presbiterio e abside

Nel presbiterio, rialzato di alcuni gradini, si segnalano:

Dietro l'altare, si apre l'abside semicircolare, che presenta:

Inoltre, agli angoli tra il presbiterio e il transetto, si possono ammirare:

Le due monumentali statue furono scolpite, su commissione di papa Clemente IX, per il gruppo di Angeli con strumenti simbolici della Passione che, sul ponte Sant'Angelo a Roma, compongono una monumentale Via Crucis: il pontefice ritenne queste due opere troppo belle per essere esposte alla intemperie e le fece collocare in questa Basilica. Il Bernini rifece quindi, con l'aiuto di Giulio Catari, l'Angelo con cartiglio e fece realizzare una copia dell'Angelo con corona di spine da Pietro Naldini.[13]

Transetto destro

Nel terminale del transetto destro è posta la cappella, dedicata a san Francesco di Paola, realizzata tra il 1726 e il 1736 su disegno di Filippo Barigioni, si nota:

Lato destro

Basilica di Sant'Andrea delle Fratte, campanile (veduta da via di Capo le Case)

Lungo il lato destro si aprono quattro pregevoli cappelle:

Controfacciata

Nella controfacciata, ai lati della portale, sono ubicati:

Cripta

Al di sotto dell'altare maggiore e del presbiterio, si trova la cripta; all'interno di essa, vi è l'unico esempio di putridarium conservatosi a Roma, ossia un ambiente funerario "provvisorio", in genere sotterraneo, in cui i cadaveri dei religiosi defunti venivano collocati entro nicchie lungo le pareti, seduti su appositi sedili-colatoio in muratura, ciascuno munito di un ampio foro centrale e di un vaso sottostante per il deflusso e la raccolta dei liquidi cadaverici e dei resti in via di decomposizione. Una volta terminato il processo di putrefazione dei corpi, le ossa venivano raccolte, lavate e trasferite nella sepoltura definitiva dell'ossario.

Convento

Il convento, adiacente alla basilica, si articola attorno a un chiostro, al quale si accede dall'aula ecclesiale oppure dal portone accanto alla facciata, che presenta al centro un rigoglioso giardino, circondato su quattro lati da un portico, con colonne doriche di travertino che sorreggono le arcate a tutto sesto (nove nei lati lunghi e sette nei corti). Le lunette sotto il portico sono decorate con un ciclo di dipinti raffiguranti:

Dopo il 1870 il convento venne confiscato dallo Stato Italiano e utilizzato come scuola elementare e caserma; per un periodo ospitò anche alcuni uffici della Questura. Dopo la Conciliazione (1929) una parte ritornò all'Ordine dei Minimi, l'altra invece è ancora occupata da uffici del Ministero della Difesa.

Galleria fotografica

Note
  1. Legge 19 giugno 1873, n. 1402
  2. Basiliche minori in Italia
  3. Lo splendido campanile è soggetto a un particolare fenomeno, che si può osservare da via di Capo le Case; quando suonano le campane, oscilla: i romani per questo lo hanno soprannominato il "ballerino".
  4. Il complesso del campanile-cupola-tiburio, pur essendo incompiuto, è da sempre uno dei più studiati progetti dell'intera opera di Borromini; da segnalare i numerosi disegni di Filippo Juvarra che si ispirò a questa chiesa per la costruzione della cupola della Basilica di Sant'Andrea a Mantova.
  5. Scheda dell'opera nel sito dei Beni Culturali su beni-culturali.eu. URL consultato il 23.04.2019
  6. Scheda dell'opera nel Catalogo della Fondazione "Federico Zeri . URL consultato il 23.04.2019
  7. Ibidem . URL consultato il 23.04.2019
  8. Ibidem . URL consultato il 22.04.2019
  9. Ibidem . URL consultato il 22.04.2019
  10. Ibidem . URL consultato il 22.04.2019
  11. Ibidem . URL consultato il 22.04.2019
  12. Ibidem . URL consultato il 22.04.2019
  13. Oreste Ferrari, Bernini, col. "Art Dossier", Giunti, Firenze, 1991, pp. 32, ISBN 9788809761537
  14. Scheda dell'opera nel Catalogo della Fondazione "Federico Zeri" . URL consultato il 23.04.2019
Bibliografia
  • Mariano Armellini, Le chiese di Roma dal IV secolo al XIX, Roma, 1891, pp. 299-300
  • Mario D'Onofrio, S. Andrea delle Fratte, col. "Le chiese di Roma illustrate", Marietti, Roma, 1971
  • Ferruccio Lombardi, Roma. Chiese conventi chiostri. Progetto per un inventario, 313-1925, Edil Stampa, Roma, 1993, p. 98
  • Claudio Rendina, Le Chiese di Roma. Storia e segreti, col. "Tradizioni italiane", Newton & Compton, Roma, 2017, pp. 29-30, ISBN 9788854188358
  • Francesco Alberto Salvagnini, La Basilica di S. Andrea delle Fratte: santuario della Madonna del Miracolo, Basilica S. Andrea delle Fratte, Roma, 1967
  • Touring Club Italiano (a cura di), Roma, col. "Guide Rosse", Touring, Milano, 2005, pp. 354-355, ISBN 9770390107016
Voci correlate
Collegamenti esterni
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Il contenuto di questa voce è stato firmato il giorno 5 marzo 2021 da Teresa Morettoni, esperta in museologia, archeologia e storia dell'arte.

Il firmatario ne garantisce la correttezza, la scientificità, l'equilibrio delle sue parti.