Chiesa di San Pietro in Montorio (Roma)
Chiesa di San Pietro in Montorio | |
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Roma, Chiesa di San Pietro in Montorio | |
Stato | Italia |
Regione | Lazio |
Provincia | Roma |
Comune | Roma |
Diocesi | Roma Vicariatus Urbis |
Religione | Cattolica |
Indirizzo | Piazza San Pietro in Montorio, 2 00153 Roma (RM) |
Telefono | +39 06 5813940 |
Posta elettronica | sanpietroinmontorio@libero.it |
Sito web | |
Oggetto tipo | Chiesa |
Oggetto qualificazione | rettoria |
Dedicazione | San Pietro apostolo |
Sigla Ordine qualificante | O.F.M. |
Data fondazione | IX secolo |
Architetti | |
Stile architettonico | Rinascimentale, barocco |
Inizio della costruzione | 1481 |
Completamento | 1851 |
Data di consacrazione | 6 giugno 1500 |
Consacrato da | papa Alessandro VI |
Titolo | San Pietro in Montorio (titolo cardinalizio) |
Iscrizioni | SUB PATRONATU / REGUM HISPANIARUM / ALPHONSO XII REGNANTE / ANNO DOMINI MDCCCLXXVI |
Marcatura | stemma di Ferdinando e Isabella di Spagna; stemma del Regno di Spagna |
Coordinate geografiche | |
Roma | |
La Chiesa di San Pietro in Montorio è un edificio di culto di Roma, che sorge sulla piazza omonima, situata nel centro storico della città, nel rione Trastevere.
Toponimo
Il toponimo "Montorio" deriva da Mons Aureus (o "Monte d'oro"), il nome dato al colle Gianicolo, dove è situata la chiesa, per la marna gialla, anche detta "mica aurea", che lo costituisce.
Storia
Dalle origini al Cinquecento
La chiesa, eretta probabilmente nella prima metà IX secolo,[1] sorge sul luogo dove una tradizione riteneva che fosse stato crocifisso san Pietro, sebbene la storia ritenga che il martirio dell'apostolo sia avvenuto nel Circo di Caligola e Nerone nell'ager Vaticanus (corrispondente all'attuale fianco sinistro della Basilica Vaticana).
La chiesa e l'annesso monastero, affidati ai monaci benedettini, nel 1280 passarono ai celestini e nel 1472 furono concessi da papa Sisto IV (1471 - 1484) ai Frati Minori della Congregazione degli Amadeiti.[2]
I francescani, a seguito della definitiva acquisizione, provvidero ad ampliare l'antico convento, articolandolo attorno a due chiostri, e fecero abbattere la chiesa originaria. Completamente riedificata tra il 1481 e il 1500, secondo un progetto attribuito a Baccio Pontelli (1450 - 1495) e Meo Del Caprino (1430 - 1501), inizialmente finanziato dal re Luigi XI di Francia (1423 – 1483) e, successivamente, dai sovrani spagnoli Ferdinando II d'Aragona (1452 – 1516), e Isabella di Castiglia (1451 – 1504), fu consacrata il 6 giugno 1500 da papa Alessandro VI (1492 - 1503).
Nel 1502, Ferdinando e Isabella di Spagna, per adempire ad un voto fatto per realizzare il loro desiderio di avere un figlio, affidarono a Donato Bramante l'incarico di edificare al centro del primo chiostro, adiacente alla chiesa, nel luogo ove si pensava fosse stata eretta la croce del martirio di san Pietro, una cappella dedicata all'apostolo.
Per approfondire, vedi la voce Tempietto di San Pietro in Montorio |
Dal Seicento ad oggi
Nel 1605 Filippo III di Spagna (1578 – 1621) fece restaurare la chiesa e sistemare l'antistante piazza, ponendovi al centro una fontana detta "La Castigliana", opera di Giovanni Fontana (1540 – 1614), con gli stemmi del regno di Castiglia: distrutta dai cannoni francesi, durante la difesa del Gianicolo, del 1849.
La chiesa, divenuta nel 1626 proprietà dei Frati Minori, venne saccheggiata dalle truppe francesi nel 1798 e semidistrutta dai bombardamenti avvenuti durante i combattimenti a difesa della Repubblica Romana nel 1849 che demolirono il campanile quattrocentesco (che fu poi interamente ricostruito), parte dell'abside ed il tetto. L'edificio venne completamente restaurato nel 1851.
Nel 1876 il complesso conventuale fu ceduto dal Governo italiano a quello iberico che lasciò ai Frati Minori la cura della chiesa, mentre parte del convento divenne sede della Reale Accademia di Spagna, fondata nel 1873.
La chiesa, attualmente, è luogo sussidiario di culto della parrocchia di Santa Maria in Trastevere.
Titolo cardinalizio
La chiesa è sede del titolo cardinalizio di San Pietro in Montorio, istituito da papa Sisto V il 13 aprile 1587: l'attuale titolare è il cardinale James Francis Stafford.
Descrizione
Esterno
Facciata
La chiesa presenta una facciata a capanna a due ordini in chiare linee rinascimentali, inquadrati da lesene, è preceduta da una scala a doppia rampa, realizzata nel 1605. L'ordine inferiore presenta il portale d'ingresso architravato, sormontato dallo stemma del Regno di Spagna e da un'iscrizione nella quale si legge:
« | SUB PATRONATU / REGUM HISPANIARUM / ALPHONSO XII REGNANTE / ANNO DOMINI MDCCCLXXVI » |
Il superiore, al centro, è aperto da un rosone in forme ispirate al gotico e, a coronamento, è posto un timpano triangolare che al centro presenta lo stemma di Ferdinando e Isabella di Spagna.
Campanile
Nel retro, sulla destra a fianco dell'abside, si innalza il campanile cuspidato.
Interno
L'interno si presenta a navata unica terminante in un'abside pentagonale e cinque cappelle per lato. La copertura a volta, che poggia su un cornicione che corre su colonne e paraste, è scandita in tre campate: le prime due coperte da volte a crociera, corrispondenti a due cappelle semicircolari; la terza con volta a vela, fiancheggiata da due cappelle, più ampie delle altre, che ripropongono lo schema di un transetto.
Lato sinistro
Lungo il lato sinistro si aprono cinque pregevoli cappelle:
- la prima cappella, dedicata alle stimmate di san Francesco d'Assisi (10), è decorata con dipinti murali, ad affresco, eseguiti nel 1594 da Giovanni De Vecchi, raffiguranti:
- alla parete di fondo, San Francesco d'Assisi riceve le stimmate;
- alla parete sinistra, San Nicola di Bari;[3]
- alla parete destra, Santa Caterina d'Alessandria;
- nel catino absidale, Funerali del cardinale Clemente Dolera;[4]
- sull'arco esterno, Sibille.[5]
- la seconda cappella, dedicata a san Francesco d'Assisi (9), detta anche Cappella Raimondi, realizzata intorno al 1640 da Gian Lorenzo Bernini per il marchese Marcello Raimondi, è uno spazio scenografico unitario costituito da un ambiente coperto a crociera e da un abside, nella quale si segnalano:
- all'altare, bassorilievo con Estasi di san Francesco d'Assisi (1640 - 1650 ca.), in marmo di Francesco Baratta.[6]
- alle pareti laterali, Monumento funebre di Girolamo Raimondi e Monumento funebre di Francesco Raimondi (1640 - 1647 ca.), in marmo di Andrea Bolgi.[7][8]
- la terza cappella, dedicata a sant'Anna (8), è decorata con dipinti murali, ad affresco, eseguiti tra la fine del XV e l'inizio del XVI secolo da un seguace di Antoniazzo Romano, raffiguranti::
- nella quarta cappella, dedicata alla Madonna Addolorata (7), si possono ammirare:
- all'altare, pala con Deposizione di Gesù Cristo nel sepolcro (1617), olio su tela di Dirck van Baburen.
- alla parete sinistra, Disputa di Gesù con i dottori del Tempio (primo quarto del XVII secolo), affresco di David de Haen.
- alla parete destra, Gesù Cristo portacroce (1617), affresco di Dirck van Baburen.
- nella lunetta sinistra, Orazione di Gesù Cristo nell'orto di Gethsemani (primo quarto del XVII secolo), affresco di David de Haen.
- nella lunetta destra, Gesù Cristo deriso (primo quarto del XVII secolo), affresco di David de Haen.
- nella quinta cappella, dedicata a san Giovanni Battista (6), detta anche Cappella Ricci, progettata nel 1568 da Daniele da Volterra, si notano:
- all'altare, pala con Battesimo di Gesù Cristo (1568), olio su tela di Giulio Mazzoni.
- alle pareti laterali, entro nicchie, Statue di san Pietro e san Paolo (1556 - 1563), in marmo attribuite a Leonardo Sormani.[12][13]
Presbiterio
Sul presbiterio (5) sono collocati:
- nell'abside, Crocifissione di san Pietro (1825 ca.), olio su tela di Vincenzo Camuccini: l'opera è una copia di un dipinto realizzato nel 1604-1605 circa da Guido Reni, attualmente conservato nella Pinacoteca Vaticana.[14] Fino al 1797, era qui conservata la celebre pala con la Trasfigurazione di Gesù Cristo (1518 - 1520) di Raffaello, sottratta dai francesi nel 1797, e restituita nel 1816, dopo la caduta di Napoleone. Fu allora che entrò a far parte della collezione della Pinacoteca Vaticana.[15]
- sotto l'altare maggiore, Sarcofago di Beatrice Cenci: nella tomba, senza alcuna lapide come avveniva per tutti i giustiziati, furono ricomposte le spoglie della giovane nobildonna romana, decapitata l'11 settembre 1599 per parricidio, che erano state profanate dai soldati francesi nel saccheggio del 1798.
Lato destro
Lungo il lato destro si aprono cinque pregevoli cappelle:
- nella prima cappella, dedicata alla Flagellazione (1), detta anche Cappella Borgherini, si può ammirare:
- all'altare, Flagellazione di Gesù Cristo (1518), olio su intonaco di Sebastiano del Piombo:[16] l'opera forse fu eseguita su disegno di Michelangelo.
- nella seconda cappella, dedicata alla Madonna della Lettera (2), si notano:
- all'altare, Madonna con Gesù Bambino detta Madonna della Lettera (1550 ca.), affresco, attribuito a Niccolò Circignani detto il Pomarancio: il dipinto fu trasportato nella chiesa nel 1714 da un'edicola viaria, in seguito ad una serie di eventi miracolosi, per volontà di papa Clemente XI.
- sul catino absidale, Incoronazione di Maria Vergine (primo quarto del XVI secolo), affresco di Baldassare Peruzzi.[17]
- sull'arco esterno, Quattro virtù cardinali (primo quarto del XVI secolo), affresco di Baldassare Peruzzi.[18]
- nella terza cappella, dedicata alla Presentazione della Beata Vergine Maria (3), sono collocati:
- all'altare, pala con Presentazione di Maria Vergine al Tempio (primo quarto del XVIII secolo), olio su tela di Michelangelo Cerruti.
- alle pareti laterali, Annunciazione e Immacolata Concezione (primo quarto del XVIII secolo), affreschi di Michelangelo Cerruti.
- sull'arco esterno, Sibille (primo quarto del XVI secolo), affresco di Baldassare Peruzzi.[19]
- nella quarta cappella, dedicata al Santissimo Crocifisso, dove al centro si apre l'ingresso laterale della chiesa, si segnala:
- nel catino absidale, Gesù Cristo crocifisso tra la Madonna e san Giovanni apostolo (metà del XVI secolo), affresco attribuito a Giorgio Vasari.
- nella quinta cappella, dedicata a san Paolo apostolo (4), detta anche Cappella del Monte, progettata nel 1552 da Giorgio Vasari, si conservano:
- all'altare, pala con Battesimo di san Paolo (1550), tavola di Giorgio Vasari:[20] nel dipinto nel personaggio vestito di nero a sinistra si riconosce l'autoritratto dell'artista.
- nel catino absidale, Predica di san Paolo, San Paolo in gloria, San Paolo davanti al proconsole (1550), affreschi di Giorgio Vasari.[21]
- alle pareti laterali,
- in alto, entro nicchie, Allegoria della Religione e Allegoria della Giustizia (1550 - 1555), in marmo di Bartolomeo Ammannati.[22][23]
- in basso, Monumento funebre del cardinale Antonio Del Monte e Monumento funebre del cardinale Fabiano Del Monte (1550 - 1555), in marmo di Bartolomeo Ammannati.[24][25]
- all'ingresso, balaustrata con Coppie di putti, Ritratti maschile e femminile di profilo (1550 - 1555), in marmo di Bartolomeo Ammannati.[26]
Controfacciata
Nella controfacciata, ai lati dell'ingresso, sono ubicati:
- a sinistra, Monumento funebre del vescovo Giuliano Maffei (11) detto anche Giuliano da Volterra (1510 ca.), in marmo di un seguace di Andrea Bregno.[27]
- a destra, Monumento funebre di Antonio Massa (1568), in marmo di Giovanni Antonio Dosio.
Note | ||||
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