Diocesi di Tursi-Lagonegro

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Diocesi di Tursi-Lagonegro
Dioecesis Tursiensis-Lacunerulonensis
Chiesa latina

Cattedrale Tursi.jpg
vescovo Vincenzo Carmine Orofino
Sede Tursi

sede vacante
Tursi

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Suffraganea dell'arcidiocesi di Potenza-Muro Lucano-Marsico Nuovo
Regione ecclesiastica Basilicata
Provincia italiana di Matera
Collocazione geografica della diocesi
Nazione bandiera Italia
diocesi suffraganee
Coadiutore
Vicario Domenico Buglione
Provicario
generale
Ausiliari

Vescovi emeriti:

Parrocchie 75
Sacerdoti

79 di cui 75 secolari e 4 regolari
1.569 battezzati per sacerdote

6 religiosi 57 religiose 7 diaconi
125.600 abitanti in 2.509 km²
124.000 battezzati (98,7% del totale)
Eretta X secolo
Rito romano
Cattedrale Maria Santissima Annunziata
Concattedrale {{{concattedrale}}}
Santi patroni Santa Maria Regina di Anglona
Indirizzo
Piazza Cattedrale 9, 75028 Tursi [Matera], Italia
tel. +390835533117 fax. 0835.53.21.06 @
Coordinate geografiche
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Collegamenti esterni

Sito ufficiale

Dati online 2018 (gc ch )

Dati dal sito web della CEI
Chiesa cattolica in Italia
Tutte le diocesi della Chiesa cattolica

La diocesi di Tursi-Lagonegro (in latino: Dioecesis Tursiensis-Lacunerulonensis) è una sede della Chiesa cattolica suffraganea dell'arcidiocesi di Potenza-Muro Lucano-Marsico Nuovo appartenente alla regione ecclesiastica Basilicata. Nel 2017 contava 124.000 battezzati su 125.600 abitanti. È attualmente retta dal vescovo Vincenzo Carmine Orofino.

Territorio

La diocesi comprende i seguenti comuni in provincia di Matera: Tursi, Colobraro, Nova Siri, Policoro, Rotondella, San Giorgio Lucano, Valsinni.

La diocesi comprende anche i seguenti comuni in provincia di Potenza: Lagonegro, Calvera, Carbone, Castelluccio Inferiore, Castelluccio Superiore, Castelsaraceno, Castronuovo di Sant'Andrea]], Cersosimo, Chiaromonte, Episcopia, Fardella, Francavilla in Sinni, Latronico, Lauria, Maratea, Moliterno, Nemoli, Noepoli, Rivello, Roccanova, Rotonda, San Chirico Raparo, San Martino d'Agri, San Severino Lucano, Sant'Arcangelo, Sarconi, Senise, Spinoso, Teana, Terranova di Pollino, Trecchina, Viggianello.

Sede vescovile è la città di Tursi, dove si trova la cattedrale dell'Annunziata.

Il territorio è suddiviso in 72 parrocchie.

Storia

Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi la voce diocesi di Anglona

La città di Anglona sarebbe stata sede vescovile di rito latino prima della città di Tursi. Secondo alcune fonti[1] e alla tradizione locale, si attribuisce l'istituzione del vescovado a san Pietro, o ad uno dei suoi discepoli, o a san Marco.

Nel 968 la prima sede vescovile di rito bizantino venne istituita a Tursi[2]. Nel 969, in epoca bizantina, parallelamente all'istituzione del Thema di Lucania, il patriarca di Costantinopoli Polieucte, concesse all'arcivescovo di Otranto l'autorizzazione a consacrare i vescovi di Acerenza, di Gravina, di Matera, di Tricarico e di Tursi, costituendo una nuova provincia ecclesiastica di rito greco-bizantino a cavallo dei themi di Lucania e di Langobardia, che non avevano una metropoli.

Nel 1068, papa Alessandro II assegnò la diocesi come suffraganea dell'arcidiocesi di Acerenza[3], come sarà confermato anche all'inizio del XIV secolo, quando il vescovo Marco viene indicato come suffraganeo della stessa sede metropolitana.

Fino all'inizio del XII secolo la diocesi adottò il rito bizantino. Nel 1110 la sede vescovile di Tursi venne trasferita ad Anglona[4], poiché meglio disposta strategicamente e per la presenza, sulla collina, di un edificio religioso particolarmente importante, il Santuario di Santa Maria Regina di Anglona, infatti, è cattedrale dal 1054, e la diocesi assunse il nome di diocesi di Anglona. Successivamente, con la decadenza della città di Anglona e lo sviluppo di Tursi, papa Paolo III per dirimere le liti tra la curia e la camera baronale, con decreto concistoriale dell'8 agosto 1545, diretto al vescovo Berardino Elvino, sancì il trasferimento della sede vescovile di Anglona nella città di Tursi. Sede della cattedra fu la chiesa di San Michele Arcangelo, soltanto otto mesi dopo, lo stesso Pontefice con la bolla del 26 marzo 1546, trasferì definitivamente la cattedra episcopale a Tursi, nella chiesa dell'Annunziata, attuale cattedrale della diocesi, e ordinò ai vescovi di mantenere il titolo di diocesi di Anglona e Tursi.

L'8 settembre 1976, a seguito della creazione della Regione ecclesiastica Basilicata, la diocesi ha perduto i territori situati in Calabria[5] e nel contempo si è ampliata includendo i paesi della provincia di Potenza fino al golfo di Maratea, che erano appartenuti alla diocesi di Policastro e ha assunto il nome di diocesi di Tursi-Lagonegro; Anglona è divenuta una sede titolare della Chiesa cattolica. Contemporaneamente la diocesi, che era suffraganea dell'arcidiocesi di Matera, è entrata a far parte della provincia ecclesiastica dell'arcidiocesi di Potenza-Muro Lucano-Marsico Nuovo.

Cronotassi dei vescovi

Di seguito è riportata la cronotassi dei vescovi della diocesi di Anglona (968-1545), di Anglona-Tursi (1545-1975)[6] e di Tursi-Lagonegro (dal 1975 ad oggi)[7]:

Statistiche

La diocesi al termine dell'anno 2017 su una popolazione di 125.600 persone contava 124.000 battezzati, corrispondenti al 98,7% del totale.

Note
  1. A. Nigro, Memoria topografica ed istorica sulla città di Tursi e sull'antica Pandosia di Eraclea oggi Anglona, Tip. R.Miranda, Napoli, 1851, p. 90
  2. Si evince dalla Relatio de legatione Costantinopolitana di Liutprando, vescovo di Cremona
  3. Luisa Derosa, Le cattedrali di Anglona e Tursi su consiglio.basilicata.it (). URL consultato il 23-02-2009
  4. P.F. Kehr, Italia Pontificia, IX, p. 469 citato da A. Pellettieri, Diocesi e cattedrali di Basilicata su Basilicata Regione Notizie
  5. in V. von Falkenhausen, La diocesi di Tursi-Anglona in epoca normanno-sveva. Terra d'incontro tra greci e bizantini, in Santa Maria di Anglona, p. 28;
  6. Rocco Bruno, Storia di Tursi, ed. Policarpo, Ginosa, 1977, pp. 152-156
  7. Dioecesis Tursiensis-Lacunerulonensis, da catholic-hierarchy.org su catholic-hierarchy.org. URL consultato il 23-02-2009
Bibliografia
  • Annuario pontificio del 2018 e precedenti, riportati su www.catholic-hierarchy.org alla pagina [1]
  • Giuseppe Antonini, La Lucania-Discorsi, ed. Tromberli, Napoli, 1745
  • Annales ecclesiastici 1588–1607, Cesare Baronio, Roma
  • Rocco Bruno, Anglona: una città, un vescovado, un santuario, ed. Liantonio, Matera, 1984
  • Giuseppe Cappelletti, Le chiese d'Italia della loro origine sino ai nostri giorni su books.google.co.uk, vol. XX, Venezia, 1866 URL consultato il 20-12-2018
  • Cosimo Damiano Fonseca, Santa Maria di Anglona. Storia dell'edificio medievale, Congedo Editore, Galatina, 1999
  • Martucci, Ragionamento intorno al pieno dominio real Mensa vescovile di Anglona e Tursi sul feudo di Anglona, contro l'Università di Tursi e alcuni suoi particolari cittadini, Napoli, 1790
  • Tommaso Pedìo, Cartulario della Basilicata, Appia 2 Editrice, Venosa, 1998
  • D. Petrocelli, Lineamenti Storici della Diocesi di Anglona e Tursi dalle origini fino al 1546, Pontificia Università Gregoriana, 2005
  • Ferdinando Ughelli, Italia Sacra sive da episcopis Italiae et insularum adiacentium, Venezia, 1720
  • Curia Vescovile, Annuario Diocesano 2007, Grafiche Zaccara, Lagonegro, 2007
  • (LA) Konrad Eubel, Hierarchia Catholica Medii ævi: sive, Summorum Pontificum, S[anctæ] R[omanæ] E[cclesiæ] Cardinalium, Ecclesiarum Antistitum Series. E Documentis Tabularii Præsertim Vaticani Collecta, Digesta, Edita, cap. Ab anno 1431 usque ad annum 1503 perducta, [vol. II], Patavii : Il Messaggero di s. Antonio, 1901, 1968
Voci correlate
Collegamenti esterni