Giovanni Arcimboldi

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Giovanni Arcimboldi
Cardinale
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Ambito lombardo, Ritratto del cardinale Giovanni Arcimboldi (part. dal Monumento funebre), fine XV secolo, marmo; Milano, Duomo
Titolo cardinalizio
Incarichi attuali
Età alla morte circa 58 anni
Nascita Parma
1430 ca.
Morte Roma
2 ottobre 1488
Sepoltura Chiesa di Sant'Agostino (Roma)
Appartenenza
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7 maggio 1473 da Sisto IV (vedi)
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Cardinale per 15 anni, 4 mesi e 26 giorni
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° vescovo di Roma
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Proclamazioni
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Eventi
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Giovanni Arcimboldi (Parma, 1430 ca.; † Roma, 2 ottobre 1488) è stato un cardinale e arcivescovo italiano.

Cenni biografici

Nacque a Parma attorno al 1430 da Orsina Canossa, discendente della famiglia dell'imperatrice Matilde di Canossa e moglie di Nicolò Arcimboldi, maestro delle Entrate Straordinarie di Filippo Maria Visconti. La coppia ebbe altri due figli: Guidantonio e Margherita. Il suo cognome è anche citato come Arcimboldo.

Formazione e carriera ecclesiastica

Ottenne un dottorato in utroque iure presso l'Università di Pavia nel 1458. Studiò anche lettere sotto Francesco Filelfo,[1] umanista rinascimentale italiano, e mantenne una corrispondenza attiva con lui per lungo tempo.

Come il padre fu giureconsulto a Milano e consigliere segreto del duca Galeazzo Maria Sforza, per incarico del quale andò ambasciatore presso i Medici, a Venezia, in Francia, presso l'imperatore e alla corte papale. Sposò Briseide Pietrasanta, dalla quale ebbe una figlia, anch'essa con il nome di Briseide, e un figlio, Luigi; ebbe pure nove figli illegittimi. Fu ammesso nel prestigioso ed esclusivo Collegio di Giurisconsulti di Milano, grazie all'influenza del duca Francesco Sforza di Milano; nel mese di luglio del 1458 alcuni membri del collegio siollevarono delle obiezioni sull'ammissione di Giovanni poiché non erano stati rispettati gli statuti.

Rimasto vedovo di Briseide, abbracciò la carriera ecclesiastica. Ricevette i quattro ordini minori probabilmente un sabato del settembre 1461.

Determinato ad ottenere la Diocesi di Novara, si fece ordinare Suddiacono il 20 settembre 1466 dal Vescovo suffraganeo di Milano (il Diritto canonico allora in vigore, richiedeva un intervallo di 5 anni fra il ricevimento degli ordini minori e l'essere ordinato suddiacono). Nominato Protonotario apostolico da papa Paolo II nell'ottobre 1466, ricevette contestualmente benefici per 1.000 ducati all'anno, una pensione di 400 ducati dalle rendite della diocesi di Novara, una commenda abbaziale del monastero di San Bartolomeo in Strada di Pavia; delle prebende canoniche dai Capitoli delle cattedrali di Pavia e Piacenza e dalle chiese collegiate di San Michele Maggiore e di Santa Maria Gualtier di Pavia, Santa Maria di Torre del Monte, Oltrepò Pavese. Canonico del capitolo della cattedrale di Piacenza. Per 2 anni, con l'aiuto del fratello Guidantonio, che era a Roma, Giovanni cercò di ottenere la nomina nella sede di Novara.

Episcopato

Il 20 novembre 1468 papa Paolo II lo nominò vescovo di Novara, prese possesso della sede nel maggio dell'anno seguente. Rimase a Novara per alcuni giorni fino a quando il duca di Milano lo chiamò per questioni politiche e diplomatiche.

Ambasciatore del Duca Galeazzo Maria Sforza presso il Papa Sisto IV, fu a Roma nel maggio 1472.

Cardinalato

Nel febbraio 1473 fu di nuovo a Roma come ambasciatore dello Sforza, e su raccomandazione ducale fu da papa Sisto IV insignito del cardinalato nel concistoro del 7 maggio 1473. Ricevette il titolo presbiterale dei santi Nereo e Achilleo dieci giorni dopo. Giunto a Roma il 24 novembre seguente fu ricevuto in concistoro pubblico e il 10 dicembre ricevette la berretta rossa.

Fu nominato prefetto della Segnatura Apostolica di Grazia e Giustizia, carica che tenne sino alla morte. Anche da cardinale continuò a svolgere le funzioni di ambasciatore dello Sforza, per il quale ottenne dal papa molti benefici ecclesiastici.

Fu camerlengo ad interim del Collegio Cardinalizio dal 31 maggio 1476, in assenza del cardinale Giacomo Ammannati-Piccolomini. Abate commendatario del monastero Benedettino di San Benedetto a Gualdo, nella Diocesi di Nocera Umbra. Optò per il titolo di santa Prassede nel 1476. Il 15 gennaio 1477 fu legato ''a latere'', con pieni poteri, a Perugia, e in febbraio fu inviato come legato in Ungariam, Germaniam, Boemiam et partes adiacentes.

Nuovamente nominato Camerlengo del Sacro Collegio cardinalizio dal 19 maggio al 5 giugno 1482, nel corso di un'epidemia di peste, venne rieletto ufficialmente il 15 gennaio 1483 e fino al 19 gennaio 1484. Fu nominato legato in Polonia, il 23 settembre 1483, fu di nuovo legato a Perugia per poi fare ritorno a Roma ove ottenne in commendam la diaconia di Santa Maria Nuova, mantenendola sino alla propria morte.

Arcivescovo di Milano (1484-1488)

Partecipò al conclave del 1484 che elesse papa Innocenzo VIII. Il nuovo pontefice lo elevò alla sede metropolitana di Milano il 25 ottobre 1484, ottenne anche la commenda del monastero benedettino di Sant'Ambrogio di Milano, favorendo l'entrata in città degli agostiniani che si stabilirono poi presso Santa Maria della Passione. Ricevette il pallio il 12 novembre successivo; prese possesso formale dell'arcidiocesi per procura, Antonio Griffi, il 1º gennaio 1485. Occupò la sede fino alla morte.

Il 4 maggio 1487, rassegnò le dimissioni dalla commenda del monastero di San Dionigi di Milano, in favore del fratelloo Guidantonio, che gli succedette come arcivescovo di Milano il 23 gennaio 1489, per espressa volontà di Ludovico il Moro.

Morte

Morto a Roma il 2 ottobre 1488, il funerale fu officiato il 29 ottobre successivo e fu sepolto nella chiesa di Sant'Agostino senza alcun epitaffio. Nel Duomo di Milano fu eretto a sua memoria un elegante monumento commissionato dal suo successore l'arcivescovo Giovanni Angelo Arcimboldi.

Successione degli incarichi

Predecessore: Vescovo di Novara Successore: BishopCoA PioM.svg
Bernardo Rossi 21 novembre 1468 - 25 ottobre 1484 Ascanio Maria Sforza Visconti
(amministratore apostolico)
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Bernardo Rossi {{{data}}} Ascanio Maria Sforza Visconti
(amministratore apostolico)
Predecessore: Cardinale presbitero dei Santi Nereo e Achilleo Successore: CardinalCoA PioM.svg
István Várdai 17 maggio 1473 - 30 dicembre 1476 Giovanni Battista Mellini I
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István Várdai {{{data}}} Giovanni Battista Mellini
Predecessore: Cardinale presbitero di Santa Prassede Successore: CardinalCoA PioM.svg
Alain de Coëtivy 30 dicembre 1476 - 2 ottobre 1488 Antonio Pallavicini Gentili I
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Alain de Coëtivy {{{data}}} Antonio Pallavicini Gentili
Predecessore: Amministratore apostolico di Fiesole Successore: BishopCoA PioM.svg
Guglielmo Becchi, O.S.A.
(vescovo)
1º gennaio 1480 - 27 giugno 1481 Roberto Folchi
(vescovo)
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Guglielmo Becchi, O.S.A.
(vescovo)
{{{data}}} Roberto Folchi
(vescovo)
Predecessore: Camerlengo del Collegio Cardinalizio Successore: Emblem Holy See.svg
Ausias Despuig 15 gennaio 1483 - 19 gennaio 1484 Giovanni Battista Cybo I
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Ausias Despuig {{{data}}} Giovanni Battista Cybo
Predecessore: Legato apostolico di Perugia e dell'Umbria Successore: Emblem Holy See.svg
Giovanni Battista Savelli 15 novembre 1483 - 4 maggio 1487 Francesco Todeschini Piccolomini I
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Giovanni Battista Savelli {{{data}}} Francesco Todeschini Piccolomini
Predecessore: Cardinale diacono di Santa Maria Nuova
(diaconia in commendam)
Successore: CardinalCoA PioM.svg
Francesco Gonzaga 15 novembre 1483 - 2 ottobre 1488 Giovanni Battista Orsini I
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Francesco Gonzaga {{{data}}} Giovanni Battista Orsini
Predecessore: Arcivescovo metropolita di Milano Successore: ArchbishopPallium PioM.svg
Stefano Nardini 25 ottobre 1484 - 2 ottobre 1488 Guidantonio Arcimboldi I
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Stefano Nardini {{{data}}} Guidantonio Arcimboldi
Note
  1. Paolo Viti, FILELFO, Francesco su treccani.it. URL consultato il 07-12-2021
Bibliografia