Luis María de Borbón y Vallábriga

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Luis María de Borbón y Vallábriga
Cardinale
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battezzato
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Goia Ritratto del cardinale; Madrid, Museo del Prado
Titolo cardinalizio
Incarichi attuali
Età alla morte anni
Nascita Cadalso de los Vidrios
22 maggio 1777
Morte Madrid
19 marzo 1823
Sepoltura Sacrestia cattedrale di Toledo
Conversione
Appartenenza
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Ordinato diacono
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Ordinazione presbiterale 13 marzo 1799
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Consacrazione vescovile Aranjuez, 2 giugno 1799 dal card. patriarca Antonio Sentmanat y Castellá
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20 ottobre 1800 da Pio VII (vedi)
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° vescovo di Roma
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(per causa incerta o sconosciuta)
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Cardinali creazioni
Proclamazioni
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Eventi
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Altre ricorrenze
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Incoronazione
Investitura
Predecessore
Erede
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Onorificenze
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Nomi postumi
Altri titoli
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Coniuge

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Consorte

Consorte di

Figli
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Invito all'ascolto
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Luis María de Borbón y Vallábriga (Cadalso de los Vidrios, 22 maggio 1777; † Madrid, 19 marzo 1823) è stato un cardinale e arcivescovo spagnolo.

Cenni biografici

Luis María nacque a Cadalso de los Vidrios da Luigi Antonio di Borbone-Spagna e María Teresa de Vallabriga y Rozas. Il padre di Luigi Maria era l'Infante, fratello minore del re Carlo III, figli del re Filippo V di Spagna; questi all'età di 8 anni, per motivi puramente dinastici, fu nominato dal re arcivescovo di Toledo, la Santa Sede lo confermò amministratore apostolico e Clemente XII lo creò cardinale diacono. Nel 1754 il padre di Luis María lasciò le cariche ecclesiastiche e nel 1776 sposò Maria Teresa de Vallabriga. Il re suo fratello diede il suo consenso al matrimonio dell'Infante con Maria Teresa, considerandolo allo stesso tempo un matrimonio morganatico e con la pragmatica sanzione del 1776[2] ne impedì la successione al trono della progenie.

Luigi Maria fu il primogenito della coppia, crebbe lontano dalla corte reale, senza i privilegi e i benefici del suo posto nella linea di successione al trono di Spagna. Dalla fine del 1777 i genitori di Luigi Maria vissero in proprietà al di fuori della capitale, nelle Arene di San Pedro e Velada. Qui nacquero le sue due sorelle Maria Teresa e Maria Ludwika. La loro casa fu un importante centro culturale: il padre e la moglie riunirono intorno a loro molti pittori, scrittori e musicisti di talento. Pur essendo cresciuto in esilio e lontano dalla corte, Luigi Maria ebbe l'opportunità di ricevere l'educazione illuministica caratteristica del giovane aristocratico.

Formazione

Suo padre, l'Infante don Luis, morì il 7 agosto 1785 e il re Carlo III affidò l'educazione dei suoi figli all'arcivescovo di Toledo Francisco Antonio de Lorenzana y Butrón. Luis María fu trasferito nel palazzo arcivescovile e le sorelle entrarono nel monastero cistercense di Bernardas di Toledo, il tutto allo scopo di evitare discendenti a questo ramo della famiglia borbonica.

Il giovane Vallabriga crebbe lontano dalla madre che non vide per sette anni. Luis María, a differenza del padre, fu sin da giovane animato da sincera vocazione religiosa, sotto la guida del cardinale Lorenzana, visse lontano dalla corte spagnola fino al matrimonio della sorella con Manuel Godoy.[3]

Episcopato

Con l'appoggio del Godoy fu eletto arcivescovo di Siviglia il 15 marzo 1799 e ottenne il 16 marzo la dispensa papale per ricevere la consacrazione episcopale prima dell'età canonica di ventitré anni. Fu consacrato vescovo il 2 giugno seguente a Aranjuez dal cardinale Antonio Sentmanat y Castellá, patriarca delle Indie Occidentali. Il 4 agosto di quell'anno fu nominato Grande de España di prima classe e ottenne il permesso di portare il cognome del padre con le armi della Real Casa. Nel giugno 1800 ottenne l'Ordine di Carlo III.

Cardinalato

Fu creato cardinale nel concistoro del 20 ottobre 1800. Ricevette il titolo pro hac vice della diaconia di santa Maria della Scala il 20 ottobre 1800, in precedenza concessa al padre. Non si recò a Roma e le insegne furono inviate in Spagna. Il 22 dicembre 1800 fu trasferito alla sede metropolitana e primaziale di Toledo, conservando l'amministrazione dell'arcidiocesi di Siviglia.

Nel 1809, in un periodo di grandi sconvolgimenti politici in Spagna, ottenne la nomina al marchesato di San Martín de la Vega e fu nominato gran cancelliere di Castiglia e consigliere di Stato. Con l'occupazione napoleonica della Spagna, il cardinale fuggì da Toledo per rifugiarsi in Andalusia insieme ai membri della Junta Central Suprema. All'inizio del 1810, la Junta indisse le elezioni delle Cortes, fu soppressa la Junta Central Suprema e nominato un Consiglio di Reggenza, presieduto dal vescovo di Orense Pedro Benito Antonio Quevedo y Quintano nominato il 29 gennaio di quell'anno. Le Cortes entrarono in funzione il 24 settembre 1811 a Cadice e il Consiglio di Reggenza cedette alle Cortes il governo del Paese.

Tra le nuove leggi liberali emanate dalle Cortes, il cardinale consigliere di Stato firmò anche un decreto di abolizione del Tribunale dell'Inquisizione, con grande disappunto del nunzio apostolico Pietro Gravina. Una nuova costituzione a cui tutti, compreso il re, dovevano obbedire fu approvata dalle Cortes il 19 marzo 1812. Quando il presidente del Consiglio di Reggenza rifiutò di firmare la costituzione fu espulso dal paese e il cardinale, unico membro della famiglia reale presente in terra spagnola, fu riconosciuto come reggente del regno dall'agosto 1812 fino al ritorno di Ferdinando VII.

Valeriano Salvatierra, tomba del cardinale, nella sacrestia della Cattedrale di Toledo

L'11 dicembre 1813, Napoleone I accettò la sconfitta in Spagna e firmò il Trattato di Valençay con Ferdinando VII, riconoscendolo come re di Spagna. Il 6 gennaio 1814 il re istituì a Madrid un nuovo Consiglio di Reggenza, formato dal cardinale e da due generali. Le Cortes si riunirono a Madrid il 14 gennaio seguente e non accettarono il Trattato di Valençay e Ferdinando come re, fino a quando questi non giurò sulla Costituzione del 1812. Il 4 maggio di quell'anno un colpo di stato ripristinò il potere assoluto del re Ferdinando VII. Il cardinale fu costretto a dimettersi dall'amministrazione dell'arcidiocesi di Siviglia, il 19 maggio 1814; le dimissioni furono accettate dal papa il 29 dicembre seguente.

Il 7 marzo 1820, dopo vari tentativi di rovesciare il regime assolutista del re, il tenente colonnello Rafael Riego fu costretto ad accettare la costituzione del 1812 e fu istituita una Consultiva provvisoria della giunta presieduta dal cardinale Luis María.

Morte

Durante il triennio liberale, il cardinale fu presidente del consiglio di governo provvisorio e consigliere di Stato. La sua improvvisa morte a Madrid il 18 marzo 1823 gli risparmiò le repressioni e le punizioni del re dopo la restaurazione dell'assolutismo ottenuta il 7 aprile seguente. Luis María fu sepolto nella sacrestia della cattedrale di Toledo, in una bellissima tomba neoclassica in alabastro, scolpita a Roma nel 1824 da Valeriano Salvatierra, all'epoca scultore della Camera Onoraria.

Onorificenze

Cavaliere dell'Ordine del Toson d'Oro - nastrino per uniforme ordinaria Cavaliere dell'Ordine del Toson d'Oro
Gran Croce dell'Ordine di Carlo III - nastrino per uniforme ordinaria Gran Croce dell'Ordine di Carlo III
Cavaliere dell'Insigne e reale ordine di San Gennaro - nastrino per uniforme ordinaria Cavaliere dell'Insigne e reale ordine di San Gennaro

Genealogia episcopale

Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi la voce Genealogia episcopale

Successione degli incarichi

Predecessore: Conte di Chinchón[1] Successore: Coat of Arms of Chinchón.svg
Luigi Antonio di Borbone-Spagna 7 agosto 1785-19 marzo 1823 Maria Teresa di Borbone-Vallabriga I
II
III
IV
V
VI
VII
VIII
IX
X
con
con
Luigi Antonio di Borbone-Spagna {{{data}}} Maria Teresa di Borbone-Vallabriga
Predecessore: Arcivescovo metropolita di Siviglia Successore: ArchbishopPallium PioM.svg
Antonio Despuig y Dameto 15 marzo 1799-22 dicembre 1800 sé stesso come amministratore apostolico I
II
III
IV
V
VI
VII
VIII
IX
X
con
con
Antonio Despuig y Dameto {{{data}}} sé stesso come amministratore apostolico
Predecessore: Cardinale presbitero di Santa Maria della Scala
(titolo presbiterale pro hac vice)
Successore: CardinalCoA PioM.svg
Filippo Campanelli 20 ottobre 1800-19 marzo 1823 Paolo Mangelli Orsi I
II
III
IV
V
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VII
VIII
IX
X
con
con
Filippo Campanelli {{{data}}} Paolo Mangelli Orsi
Predecessore: Amministratore apostolico di Siviglia Successore: ArchbishopPallium PioM.svg
sé stesso come arcivescovo metropolita 22 dicembre 1800-19 dicembre 1814 Romualdo Antonio Mon Velarde
(arcivescovo metropolita)
I
II
III
IV
V
VI
VII
VIII
IX
X
con
con
sé stesso come arcivescovo metropolita {{{data}}} Romualdo Antonio Mon Velarde
(arcivescovo metropolita)
Predecessore: Arcivescovo metropolita di Toledo Successore: ArchbishopPallium PioM.svg
Francisco Antonio de Lorenzana y Butrón 22 dicembre 1800-29 dicembre 1814 Pedro Inguanzo Rivero I
II
III
IV
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con
con
Francisco Antonio de Lorenzana y Butrón {{{data}}} Pedro Inguanzo Rivero
Predecessore: Reggente di Spagna Successore: Escudo de Carlos III de España Toisón y su Orden variante leones de gules.svg
Juan María de Villavicencio 8 marzo 1813-10 marzo 1814 Ferdinando VII di Spagna I
II
III
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IX
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con
con
Juan María de Villavicencio {{{data}}} Ferdinando VII di Spagna
Predecessore: Primate di Spagna Successore: PrimateNonCardinal PioM.svg
Francisco Antonio de Lorenzana y Butrón 22 dicembre 1800-29 dicembre 1814 Pedro Inguanzo Rivero I
II
III
IV
V
VI
VII
VIII
IX
X
con
con
Francisco Antonio de Lorenzana y Butrón {{{data}}} Pedro Inguanzo Rivero
Predecessore: Cardinale protopresbitero Successore: CardinalCoA PioM.svg
Francesco Carafa della Spina di Traetto 20 settembre 1818-19 marzo 1823 Giuseppe Firrao il Giovane I
II
III
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VIII
IX
X
con
con
Francesco Carafa della Spina di Traetto {{{data}}} Giuseppe Firrao il Giovane
Note
  1. 1,0 1,1 Comune spagnolo di 4.362 abitanti situato nella comunità autonoma di Madrid.
  2. La Pragmática Sanción para evitar el abuso de contraer matrimonios desiguales è un testo giuridico emanato da Carlo III re di Spagna il 23 marzo 1776. Vietò la successione al trono di Spagna al nipote Luigi Maria, in quanto la madre di questi non era di sangue reale.
  3. Manuel Godoy ricevette molti titoli, incarichi di pregio e onorificenze, tra cui il titolo di Principe della Pace (Príncipe de la Paz), col quale fu molto noto nella sua epoca, conferitogli a seguito dei successi diplomatici ottenuti durante le guerre rivoluzionarie francesi. Raggiunto il potere giovanissimo come favorito dei reali.
Collegamenti esterni