Papa Celestino II

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Celestino II
Papa
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al secolo Guido Ghefucci da Castello
battezzato
ERRORE in "fase canonizz"
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Ambito Italia centrale, Ritratto del Papa Celestino II (XVIII secolo), olio su tela[1]
Titolo
Incarichi attuali
Età alla morte circa 44 anni
Nascita Città di Castello
1100 ca.
Morte Roma
8 marzo 1144
Sepoltura Roma, Basilica di San Giovanni in Laterano
Conversione
Appartenenza
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Ordinato diacono
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Creazione
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Creato
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(vedi)
Creato
Cardinale
dicembre 1127 da Callisto III (vedi)
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Dimissioni dal cardinalato [[{{{aPdim}}}]]
Cardinale per 16 anni, 3 mesi e 8 giorni
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Riammesso da
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Incarichi ricoperti
prima dell'elezione
Cardinale diacono di Santa Maria in Via Lata
Emblem of the Papacy SE.svg Informazioni sul papato
165° vescovo di Roma
Elezione
al pontificato
26 settembre 1143
Elezione papale del 1143
Consacrazione 3 ottobre 1143
Fine del
pontificato
8 marzo 1144
(per decesso)
Durata del
pontificato
5 mesi e 12 giorni
Segretario {{{segretario}}}
Predecessore papa Innocenzo II
Successore papa Lucio II
Extra Papa Celestino II
Anni di pontificato


Cardinali 14 creazioni in 3 concistori
Proclamazioni
Antipapi {{{antipapi}}}
Eventi
Venerato da {{{venerato da}}}
Venerabile il [[{{{aV}}}]]
Beatificazione [[{{{aB}}}]]
Canonizzazione [[{{{aS}}}]]
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Altre ricorrenze
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Attributi {{{attributi}}}
Devozioni particolari {{{devozioni}}}
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Incoronazione
Investitura
Predecessore
Erede
Successore
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Onorificenze
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Nomi postumi
Altri titoli
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Papa Celestino II, al secolo Guido Ghefucci da Castello (Città di Castello, 1100 ca.; † Roma, 8 marzo 1144) è stato il 165° vescovo di Roma e papa italiano in carica dal 1143 alla morte.

Biografia

Origini e carriera ecclesiastica

Nativo di Città di Castello e di origini nobili, Celestino aveva studiato presso Pietro Abelardo, il teologo e filosofo che successivamente sviluppò teorie eretiche e che insegnava a Parigi, maestro tra l'altro, di Arnaldo da Brescia, dalle idee del quale Guido Ghefucci si distaccò progressivamente.

Ebbe fama di grande cultore e buon sacerdote, oltre che pacificatore tra le correnti più tradizionaliste della Chiesa e quelle più innovatrici, rappresentate proprio da Pietro Abelardo ed Arnaldo da Brescia. Fu fatto cardinale prete nel 1138 del titolo di San Matteo da papa Innocenzo II. Nel 1140 fu inviato sempre da Innocenzo II come legato in Francia dove egli subì il disappunto di san Bernardo di Chiaravalle per aver difeso Arnaldo da Brescia, durante il concilio di Lens indetto proprio per valutare le dottrine tendenzialmente eretiche di costui e di Abelardo; durante il concilio si giunse comunque alla condanna dei due eretici, i quali oltre al richiamo alla povertà del clero, in tal senso analogamente a san Bernardo, si battevano però contro il potere temporale della Chiesa. Nel 1143 Guido Ghefucci fu legato pontificio in Boemia e Moravia e qui accolse Arnaldo da Brescia che era partito anche dalla Svizzera, dove si era recato dopo l'espulsione dalla Francia. Qui in Boemia e Moravia diede protezione ad Arnaldo da Brescia e conobbe il famoso abate svizzero Gerhoh di Reichersberg, noto per la sua integrità morale ed amico dello stesso Arnaldo da Brescia.

Pontificato

Il 26 settembre 1143, fu eletto papa, due giorni dopo la morte di Innocenzo II, nel pieno della fase rivoltosa della cittadinanza che avrebbe portato ad una sorta di repubblica romana. Tale rivolta, ispiratasi anche alle autonomie comunali conquistate dalle città del nord, aveva esautorato il pontefice dai poteri temporali, conferendoli al Senato Romano; essa esprimeva soprattutto il malcontento della borghesia e della piccola nobiltà, contrapposta alla ricca nobiltà romana ed al Papa. Guido da Castello fu consacrato il 3 dicembre, seguito soltanto dall'alta nobiltà romana, in una funzione divenuta esclusivamente a carattere religioso. Il suo breve pontificato di circa tre mesi, passò in secondo piano rispetto agli eventi politici che stavano avvenendo intorno a lui.

L'atto più importante nel suo pontificato fu la rimozione dell'interdizione su tutta la Francia che il suo predecessore aveva lanciato perché Luigi VII di Francia si era opposto al suo candidato all'elezione per l'arcivescovato di Bourges; la rimozione dell'interdizione dopo tre anni, fu facilitata dalla espressa richiesta dello stesso Luigi VII pentito e a sua volta consigliato in tal senso dal grande san Bernardo di Chiaravalle.

Bottega dell'Italia centrale, Paliotto di papa Celestino II (metà del XII secolo), lamina d'argento dorata, sbalzata e cesellata; Città di Castello, Museo Diocesano del Duomo

Celestino II alla vigilia di un vero e proprio conflitto con Ruggero II di Sicilia per questioni territoriali, morì l'8 marzo 1144 nel monastero di san Gregorio al Palatino sotto la protezione della famiglia Frangipane rimasta fedele al Papa; in questo monastero vicino al Palatino dove avevano la loro sede principale i Frangipane, risiedette il papa e alcuni dei suoi successori durante gli anni della rivolta comunale, tenendosi più riparati da un eventuale aggressione dei rivoltosi. Venne sepolto in Laterano.

Alla famiglia Frangipane aveva concesso poco prima, in feudo la città costiera di Terracina.

I suoi concittadini di Città di Castello ricordano il dono che il Papa inviò loro, uno splendido paliotto in argento, oggi conservato nel Museo Diocesano del Duomo, mentre non si ha più traccia della sua preziosa biblioteca personale, donata al Capitolo dei canonici della Cattedrale tramite testamento.

Successione degli incarichi

Predecessore: Cardinale diacono di Santa Maria in Via Lata Successore: Stemma cardinale.png
Teodorico dicembre 1127 - 26 settembre 1143 (?) Giovanni da Ferentino I
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con
con
Teodorico {{{data}}} Giovanni da Ferentino
Predecessore: Papa Successore: Emblem of the Papacy SE.svg
Papa Innocenzo II 26 settembre 1143 - 8 marzo 1144 Papa Lucio II I
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con
con
Papa Innocenzo II {{{data}}} Papa Lucio II
Note
  1. Scheda nel sito ufficiale della Chiesa Cattolica - BeWeB Beni Ecclesiastici su beweb.chiesacattolica.it. URL consultato il 03.01.2022
Bibliografia
  • Dieter Girgensohn, Enciclopedia dei Papi, II, Roma, 2000, pp. 272-276.
Voci correlate
Collegamenti esterni