Pier Luigi Carafa seniore

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Pier Luigi Carafa
Cardinale
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battezzato
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Titolo cardinalizio
Incarichi attuali
Età alla morte 73 anni
Nascita Napoli
18 luglio 1581
Morte Roma
15 febbraio 1655
Sepoltura Chiesa del Santissimo Nome di Gesù
Conversione
Appartenenza
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Ordinato diacono
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Ordinazione presbiterale aprile 1624
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Nominato vescovo 29 marzo 1624 da Urbano VIII
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Consacrazione vescovile Roma, 2 giugno 1624 dal card. arc. Cosimo de Torres
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6 marzo 1645 da Innocenzo X (vedi)
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Cardinale per 9 anni, 11 mesi e 9 giorni
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Incarichi ricoperti
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° vescovo di Roma
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Successore {{{successore}}}
Extra Anni di pontificato

Ordinazioni
e
Successione apostolica

Cardinali creazioni
Proclamazioni
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Eventi
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Onorificenze
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Nomi postumi
Altri titoli
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Collegamenti esterni
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Invito all'ascolto
Firma autografa
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Pier Luigi Carafa, detto seniore per distinguerlo dall'omonimo successivo (Napoli, 18 luglio 1581; † Roma, 15 febbraio 1655), è stato un cardinale e vescovo italiano.

Cenni biografici

Nacque a Napoli il 18 luglio del 1581, quartogenito degli otto figli di Ottavio, marchese d'Anzi e Trivigno, e della moglie Costanza Carafa dei conti di Policastro. La famiglia ha dato alla Chiesa numerosi cardinali, tra questi l'omonimo Pier Luigi Carafa (1677-1755) detto juniore.

Preconizzato per la carriera ecclesiastica, dopo gli studi di umanità, retorica, greco ed ebraico nel collegio dei gesuiti, studiò filosofia presso il Collegio Romano, quindi rientrò a Napoli per conseguire la laurea in teologia presso i gesuiti e per completare infine gli studi di giurisprudenza civile e canonica.

Trasferitosi a Roma nel 1607 fu nominato da Paolo V referendario delle due Segnature. In seguito fu vice-legato a Ferrara e nel 1614 governatore di Fermo. Il 29 maggio 1624 Urbano VIII lo nominò vescovo di Tricarico e nunzio apostolico a Colonia. Dopo aver ricevuto l'ordinazione sacerdotale in aprile, il 2 giugno fu consacrato vescovo a Roma dal cardinal Cosimo de Torres, assistito da mons. Gianantonio Angrisani (Ch), C.R., arcivescovo di Sorrento e da mons. Alessandro (Fabrizio) Suardi (Ch), allora vescovo di Lucera.

Il 15 giugno 1624 il Carafa giunse a Colonia e presentò le credenziali ai vescovi e al Senato, che lo accolsero con grande favore. Rimase in Germania dieci anni in un periodo critico per le sorti del cattolicesimo in quelle regioni dove la guerra dei Trent'anni ebbe fasi alterne. Particolarmente incisiva fu la sua opera in tema di immunità ecclesiastica, che mantenne nel più grande rigore soprattutto nelle appellazioni che si facevano dai tribunali vescovili alla Camera di Spira.

Il 15 febbraio 1627 Urbano VIII incaricò il Carafa di effettuare una visita pastorale presso l'antica abbazia di Fulda, i cui oltre quattrocento monaci tenacemente resistevano all'azione moralizzatrice del principe abate Johann Bernhard Schenk zu Schweinsberg. L'energico intervento del nunzio permise al monastero di dotarsi di un nuovo regolamento in ottanta punti, che permise alla vita del monastero di tornare a principi di ascetismo e spiritualità.

Le vicende della guerra dei Trent'anni, che sconvolse il territorio particolarmente nell'ottobre-novembre 1629, crearono una serie di nuovi impegni per il nunzio, ostacolandone la sua attività pastorale. Nel 1632 la difesa della neutralità del territorio di Liegi, minacciata ora dagli eserciti svedesi, vide l'alto prelato nuovamente impegnato in una difficile opera di mediazione diplomatica. Tali avvenimenti, se da un lato ostacolarono la sua funzione di visitatore apostolico, dall'altro gli permisero di ottenere la più alta stima da parte del principe d'Orange e di Gustavo Adolfo di Svezia. Questi apprezzamenti permisero al cardinale Francesco Barberini di sollecitare per lui il cardinalato. Conclusa la sua nunziatura il 10 novembre 1634, pubblicò a Liegi la relazione della Legatio apostolica Petri Aloysii Carafa... 1624-1634.[1]

Rientrato in diocesi si dedicò alla cura delle anime e all'ingrandimento della chiesa. Riedificò quasi interamente la cattedrale e fondò il seminario, appartandosi dalla scena politica per circa dieci anni.

Nel concistoro del 6 marzo 1645 Innocenzo X lo creò cardinale presbitero dei Santi Silvestro e Martino ai Monti. Fu ascritto alle più importanti Congregazioni in Roma e dopo la morte del cardinal Francesco Cennini de' Salamandri fu prefetto della congregazione del Concilio che resse sino alla Morte. Nel 1646 rinunciò alla guida della diocesi di Tricarico. Nel 1651 fu nominato legato a Bologna come successore del cardinale Fabrizio Savelli. Vi giunse il 18 ottobre e trovò la legazione in uno stato di grande disordine. La sua opera ottenne in breve risultati insperati e dopo soli nove mesi di permanenza in città egli poteva scrivere al papa di averne ridotto l'ordine. Nello stesso tempo chiedeva però di essere richiamato per ragioni di salute e lasciò la legazione nell'ottobre 1652.

Morte

Nel conclave del 1655 si appuntarono sul Carafa gli interessi della Spagna, memore della tradizionale fedeltà di questi e dei suoi nipoti alla causa spagnola. Ma proprio mentre la Francia comunicava di non aver motivi per opporsi alla candidatura, egli morì in conclave, il 15 febbraio 1655.

Genealogia episcopale

Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi la voce Genealogia episcopale

Successione degli incarichi

Predecessore: Vescovo di Tricarico Successore: BishopCoA PioM.svg
Roberto Roberti (-Vittori) (Ch), O.P. 29 marzo 1624 - 8 gennaio 1646 Pier Luigi Carafa (Ch), C.R. I
II
III
IV
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VII
VIII
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X
con
con
Roberto Roberti (-Vittori) (Ch), O.P. {{{data}}} Pier Luigi Carafa (Ch), C.R.
Predecessore: Nunzio apostolico a Colonia Successore: Flag of the Vatican City.svg
Pietro Francesco Montorio 15 gennaio 1624 - 20 settembre 1634 Martino Alfieri I
II
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con
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Pietro Francesco Montorio {{{data}}} Martino Alfieri
Predecessore: Cardinale presbitero dei Santi Silvestro e Martino ai Monti Successore: CardinalCoA PioM.svg
Alfonso de la Cueva-Benavides y Mendoza-Carrill 10 luglio 1645 - 15 febbraio 1655 Federico Sforza I
II
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con
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Alfonso de la Cueva-Benavides y Mendoza-Carrill {{{data}}} Federico Sforza
Predecessore: Prefetto della Sacra Congregazione del concilio Successore: Emblem Holy See.svg
Francesco Cennini de' Salamandri 1645 - 15 febbraio 1655 Francesco Paolucci I
II
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X
con
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Francesco Cennini de' Salamandri {{{data}}} Francesco Paolucci
Note
  1. Testo online
Bibliografia
  • Marina Raffaeli Cammarota, Dizionario biografico degli italiani, Vol. 19 (1976), CARAFA, Pier Luigi